Tolep nella depressione maggiore
gent.mo dott.
mio marito soffre da tantissimi anni di depressione a tratti con lunghi periodi di sofferenza maggiore. ora e' in cura con anafranil e tavor ma purtroppo sta sempre peggio. ho sentito che il tolep potrebbe aiutarlo ma mi hanno detto che essendo uno stabilizzatore dell'umore non va preso se si sta male. ho letto invece che spesso viene consigliato. vorrei una gentile risposta. sono molto preoccupata . grazie
mio marito soffre da tantissimi anni di depressione a tratti con lunghi periodi di sofferenza maggiore. ora e' in cura con anafranil e tavor ma purtroppo sta sempre peggio. ho sentito che il tolep potrebbe aiutarlo ma mi hanno detto che essendo uno stabilizzatore dell'umore non va preso se si sta male. ho letto invece che spesso viene consigliato. vorrei una gentile risposta. sono molto preoccupata . grazie
[#2]
Utente
gent.mo dott.gukov
da due tre mesi prende l'anafranil da75 per due volte al giorno poi passate a tre. ha preso il tolep mezza compressa al giorno per unmese e stava, secondo me, meglio.ma lo psichiatra che lo segue ha detto che si prende solo se si sta bene in quanto serve a stabilizzare e se lo prende quando sta male stabilizza in negativo.sono anni che va da questo medico ma va sempre peggio. credo chenon voglia cambiare per paura di dover ricominciare.
da due tre mesi prende l'anafranil da75 per due volte al giorno poi passate a tre. ha preso il tolep mezza compressa al giorno per unmese e stava, secondo me, meglio.ma lo psichiatra che lo segue ha detto che si prende solo se si sta bene in quanto serve a stabilizzare e se lo prende quando sta male stabilizza in negativo.sono anni che va da questo medico ma va sempre peggio. credo chenon voglia cambiare per paura di dover ricominciare.
[#3]
Gentle utente,
ci sono le strategie diverse dell'impiego degli "stabilizzatori" nei disturbi di umore.
Ci sono gli specialisti che non utilizzano affatto gli "stabilizzatori di umore" nei disturbi di umore che si manifestano solo con episodi depressivi, perché è vero che i farmaci che vengono inclusi in questa eterogenea categoria tendono a "stabilizzare" l'umore soprattutto per quanto riguarda gli stati del polo opposto (maniacali e ipomaniacali), e usati anche nella terapia a mantenimento nei disturbi caratterizzati anche da tali episodi. In linea di massima, molti dei farmaci di questa categoria (compresa l'ox-carbamazepina, cui nome commerciale è "Tolep") possono avere una quota di effetto deprimente sul sistema nervoso centrale. Per cui, in realtà, il termine "stabilizzatore di umore" può essere fuorviante se inteso nel senso universale.
L'impiego degli "stabilizzatori di umore" anche nei disturbi "monopolari"(caratterizzatisolo dagli episodi depressivi) comunque esiste: è più recente come orientamento, ma oggi è sempre più diffuso. Il razionale può stare nel fatto che si attenua l'iperreattività a livello del sistema nervoso centrale, prevenendo la ciclicità (il repetersi) degli episodi depressivi, si attenua quella quota d'ansia e quella condizione di inquietudine mentale interna che possano essere associati allo stato depressivo. Non per l'ultimo, uno stabilizzatore di umore può essere utilizzato anche per mitigare o per prevenire i sintomi collaterali psichici indesiderati della terapia antidepressiva (soprattutto gli eventuali effetti ansiogeni o iperattivanti).
Per cui, avanzerei una deroga dal detto: "si prende solo se si sta bene in quanto serve a stabilizzare e se lo prende quando sta male stabilizza in negativo".
Perché, perché alla fine la stabilizzazione "in negativo" non è da scartare nel senso e nelle circostanze appena esposte e perché, dal momento che si prende, sarebbe corretto cercare di mantenerlo in terapia sia quando si sta "bene", sia quando si sta "male", ovviamente lasciando monitorare la situazione alllo specialista e lasciando a lui di prendere le decisioni.
Come Lei scrive, attualmente il Suo marito assume anche il "Tavor" (uno di tanti nomi commerciali del Lorazepam). E' un farmaco ansiolitico. Non escludo che nel vostro caso sia utilizzato a scopi in parte simili a quelli che ho menzionato: per mitigare l'ansia manifesta, inquietudine interna e per la profilassi degli effetti collaterali dell'antidepressivo. Se è così, Le consiglio di discutere con lo specialista il motivo della preferenza del Tavor al Tolep. Perché entrambi possono avere effetti deprimenti sul sistema nervoso centrale, inoltre il Tavor ha una tendenza a creare l'assuefazione e non ha effetti stabilizzanti l'umore a lungo termine.
Dunque, la decisione di ricorrere ad uno stabilizzatore di umore deve essere valutata come strategica, con obbiettivi a lungo termine, e non come la cura solo sintomatica, del momento. Posso condividere la cautela del vostro specialista nel cercare di scegliere un periodo giusto per inserire eventualmente lo "stabilizzatore".
ci sono le strategie diverse dell'impiego degli "stabilizzatori" nei disturbi di umore.
Ci sono gli specialisti che non utilizzano affatto gli "stabilizzatori di umore" nei disturbi di umore che si manifestano solo con episodi depressivi, perché è vero che i farmaci che vengono inclusi in questa eterogenea categoria tendono a "stabilizzare" l'umore soprattutto per quanto riguarda gli stati del polo opposto (maniacali e ipomaniacali), e usati anche nella terapia a mantenimento nei disturbi caratterizzati anche da tali episodi. In linea di massima, molti dei farmaci di questa categoria (compresa l'ox-carbamazepina, cui nome commerciale è "Tolep") possono avere una quota di effetto deprimente sul sistema nervoso centrale. Per cui, in realtà, il termine "stabilizzatore di umore" può essere fuorviante se inteso nel senso universale.
L'impiego degli "stabilizzatori di umore" anche nei disturbi "monopolari"(caratterizzatisolo dagli episodi depressivi) comunque esiste: è più recente come orientamento, ma oggi è sempre più diffuso. Il razionale può stare nel fatto che si attenua l'iperreattività a livello del sistema nervoso centrale, prevenendo la ciclicità (il repetersi) degli episodi depressivi, si attenua quella quota d'ansia e quella condizione di inquietudine mentale interna che possano essere associati allo stato depressivo. Non per l'ultimo, uno stabilizzatore di umore può essere utilizzato anche per mitigare o per prevenire i sintomi collaterali psichici indesiderati della terapia antidepressiva (soprattutto gli eventuali effetti ansiogeni o iperattivanti).
Per cui, avanzerei una deroga dal detto: "si prende solo se si sta bene in quanto serve a stabilizzare e se lo prende quando sta male stabilizza in negativo".
Perché, perché alla fine la stabilizzazione "in negativo" non è da scartare nel senso e nelle circostanze appena esposte e perché, dal momento che si prende, sarebbe corretto cercare di mantenerlo in terapia sia quando si sta "bene", sia quando si sta "male", ovviamente lasciando monitorare la situazione alllo specialista e lasciando a lui di prendere le decisioni.
Come Lei scrive, attualmente il Suo marito assume anche il "Tavor" (uno di tanti nomi commerciali del Lorazepam). E' un farmaco ansiolitico. Non escludo che nel vostro caso sia utilizzato a scopi in parte simili a quelli che ho menzionato: per mitigare l'ansia manifesta, inquietudine interna e per la profilassi degli effetti collaterali dell'antidepressivo. Se è così, Le consiglio di discutere con lo specialista il motivo della preferenza del Tavor al Tolep. Perché entrambi possono avere effetti deprimenti sul sistema nervoso centrale, inoltre il Tavor ha una tendenza a creare l'assuefazione e non ha effetti stabilizzanti l'umore a lungo termine.
Dunque, la decisione di ricorrere ad uno stabilizzatore di umore deve essere valutata come strategica, con obbiettivi a lungo termine, e non come la cura solo sintomatica, del momento. Posso condividere la cautela del vostro specialista nel cercare di scegliere un periodo giusto per inserire eventualmente lo "stabilizzatore".
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 38.9k visite dal 08/07/2012.
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