Sedazione dovuta alla terapia

Gentili Dottori,
ho una diagnosi di disturbo del tono dell'umore in personalità borderline. La mia terapia attuale consiste in Seroquel RP 800 mg/die + Trilafon 8 mg/die. Non assumo da quasi un anno alcuno stabilizzatore dell'umore, ma sembra che le cose vadano bene lo stesso. Sto attraversando un periodo di relativo benessere, tranne occasionali scompensi, che fino a questo momento sono stati controllati senza ricovero.
La mia domanda è la seguente: come mai, pur assumendo un dosaggio elevato di Seroquel (+ Trilafon) ho difficoltà a prendere sonno alla sera? Impiego normalmente più di un'ora per addormentarmi, e talvolta ricorro a En gocce, quando mi spazientisco, perchè mi accorgo di essere ancora perfettamente sveglia dopo molto tempo. A tenermi sveglia è uno stato di tensione legato ad una intensa attività di rimuginio, che pur essendo sempre presente in me anche durante il giorno, di notte si acuisce, non appena mi accingo a distendermi nel letto. Che io sia stanca a causa della giornata trascorsa non conta niente; semplicemente non c'è verso di prendere sonno.
So di persone che assumono dosaggi bassi di Seroquel e lamentano di essere sedate, prive di energia. Invece anche col dosaggio attuale io ho un sacco di energie, ed è come se non riuscendo a sprecarle tutte (anche se in verità a me pare di averle sprecate tutte, ossia mi sento oggettivamente stanca), di notte sia condannata a non poter smettere di pensare.

Ringrazio in anticipo per la risposta che vorrete fornirmi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La diagnosi così espressa non è chiara: disturbo dell'umore in borderline è quasi un sinonimo di disturbo bipolare, e la terapia è quella (seroquel a dose piena).
Il problema del sonno è spesso equivocato con quello del bioritmo naturale nei soggetti con questo disturbo. Cercare di indurre uno stato di sedazione per evitare di pensare non è esattamente come indurre il sonno, e comunque il farmaco sedativo ha effetti che si protraggono anche nelle ore di veglia di solito.

Il rapporto con i ritmi di sonno va considerato anche sulla base delle attività che uno fa, e degli orari che gli sono propri per prender sonno. In altre parole l'abitudine a volersi "spengere" a comando in determinate ore aspettandosi che il sonno funzioni come una ricarica non è corretto.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dott. Pasini,
innanzitutto grazie per la risposta.
Sì, sono stata imprecisa, in effetti la diagnosi è disturbo bipolare II in personalità borderline.
Se capisco bene, lei dice che considerare la difficoltà ad addormentarmi come un problema e collegarla in qualche modo al disturbo psichiatrico è sbagliato, poichè questa difficoltà è semplicemente "una caratteristica" del mio bioritmo naturale, e va gestita.
Non è che volessi attribuire al Seroquel l'effetto di un mero sonnifero, o che pretenda di addormentarmi a comando... mi domandavo semplicemente come mai, anche ad alto dosaggio, il farmaco non contribuisca a sedare, oltre ai pensieri diurni, anche quelli che precedono il sonno notturno.

Approfitto per farle un'altra domanda: il Seroquel a questo dosaggio è dunque una terapia adeguata per la cura del disturbo bipolare? È da tempo che mi chiedo come mai sembra che io non necessiti di stabilizzatori dell'umore.

Cordialmente
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Perché l'andamento delle funzioni corporee non è uguale su tutto il giorno, così come invece è l'azinoe dei farmaci, e perché il sonno non è tecnicamente un coma, per cui non è semplicemente una funzione di acceso o spento.

Il seroquel è una terapia adeguata per i distirbi bipolari, in alternativa o in combinazione agli stabilizzatori dell'umore. Non so perché sia stato scelto come primo farmaco, in effetti secondo alcune linee-guida lo è nelle forme del suo tipo, ci sono poi vantaggi e svantaggi da valutare caso per caso.
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