Nervosismo e scatti di ira

Gentili dottori,
vi scrivo per chiedere un consiglio rispetto a mio marito, con cui ho, purtroppo, un rapporto molto conflittuale che ci ha portati ad iniziare un paio di mesi fa una terapia di coppia (siamo andati finora tre volte) su mia insistenza, ultima spiaggia prima di avviare le pratiche di separazione.
Al di là della questione di coppia, c'è pero' un'altra cosa che mi preoccupa e che riguarda specificatamente lui che ha, a mio avviso, degli scatti di ira e nervosismo che mi lasciano un po' interdetta, a dir poco. Puntualmente quando c'è una qualsiasi situazione di conflitto lui tende a diventare aggressivo, ad accellerare il modo in cui parla, ad alzare la voce. è sempre stato un tipo piuttosto nervoso, diciamo cosi', ma adesso mi sembra che la cosa stia degenerando. è la seconda volta nel corso di una settimana che alza la voce (in modo esagerato) con la nostra bambina e con me si spazientisce per qualsiasi cosa. Per dire, l'altra sera abbiamo litigato, è andato a dormire sul divano. Dopo un po' mi sono avvicinata per cercare di riappacificarci, anche perchè mi sembra davvero inutile seguire un percorso di coppia se poi dobbiamo ricominciare a non sopportarci cosi, e lui ha inizato a sbraitare che non dovevo toccarlo, che essere toccato gli da fastidio, che dovevo andarmene e altre amenità che non sto a riportarvi, arrivando addirittura a spingermi. Il giorno dopo non si è neppure scusato, dicendo che la colpa è la mia perchè so che gli da fastidio essere toccato quando è arrabbiato. ho cercato di parlargli ieri sera di questa cosa del suo nervosismo, che mi preoccupa non solo per me, ma anche per la bimba, ma niente, alla fine la discussione è diventata un rigirare la frittata e mettere in evidenza tutte le mie mancanze, col risultato che abbiamo nuovamente litigato. è ovvio che in questi casi anche io mi innervosisco, non dico di essere una santa, pero' questi suoi scatti mi fanno davvero impressione. Qualche giorno fa ha ad esempio litigato in piscina perchè il bagnino l'aveva ripreso con un atteggiamento anche un po' razzista. Ora, secondo me lui aveva tutte le ragioni del mondo a risentirsi, ma non capisco perchè non riesca a far valere le sue ragioni senza iniziare a sbraitare, a innervosirsi e ad agitarsi, oltretutto anche davanti alla bambina, che non vorrei crescesse in mezzo a urla e nervosismi.
Quando cerco di fargli notare il problema lui mi dice che io sono acida, lui è nervoso, ognuno è fatto a modo suo. Ma che c'entra?
Ora, io capisco che vive una situazione particolare (ci siamo trasferiti da poco, lui non ha ancora lavoro qui, non parla con nessuno ed ha difficoltà a esternare i suoi sentimenti, anche e soprattutto con me, ultimamente ha dei problemi di salute su cui stiamo indagando: soffre di tachicardia e difficoltà a respirare), ma vorrei capire se c'è qualcosa che si puo' fare, se effettivamente anche voi vedete un problema o se sono io che, delusa e affranta dalla situazione, tendo ad esagerare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Suo marito che origine ha, si hanno notizie sui familiari rispetto a disturbi di pertinenza psichiatrica ?
Fa uso di sostanze, o ne ha fatto, o beve alcolici abitualmente ?

Lui si lamenta di questo suo stato ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
No, nessuna notizia che io sappia. Viene da una famiglia molto semplice, in nordafrica.
So che uno dei suoi fratelli era violento con la moglie, pero' non credo che la cosa sia stata affrontata mai tramite trattamento psichiatrico sinceramente. Si tratta di una cosa successa molto tempo prima che noi ci conoscessimo, quindi non conosco i particolari. Vivendo oltretutto lontani dalla sua famiglia, non ho idea di come vadano le cose adesso tra loro.
Non ha fatto uso di sostanze nè beve (a parte occasioni particolari, ma in quantità minime). Non si lamenta di questo stato, e quando provo a farglielo notare si innervosisce ancora di piu' e nega che ci sia un problema.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Può provare a convincerlo a rivolgersi ad uno specialista almeno per avere un parere sul tipo di problema. Il fatto che è che se la persona non ritiene di aver perso il controllo su di sé o sulla situazione, ma semplicemente ritiene di essere ingiustamente vessato o ostacolato da altri, difficilmente accetterà delle proposte terapeutiche.

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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Gentile Dr. Pacini,
al ringrazio. In effetti la mia perplessità è proprio relativa alla sua negazione del problema, ma tentero' senza dubbio di convincerlo.