Perscrizioni farmacologiche per l'ansia

Buongiorno
vorrei discutere con voi alcuni punti che non mi sono per nulla chiari.
da quasi 5 anni, determinati sintomi, ai quali nessuno a saputo dare spiegazione, sono stati inquadrati di natura ansiosa.
questi si sono manifestati per la prima volta in vita mia subito dopo un periodo di un paio d' anni, nei quali sono stato affetto da un problema importante esteso a quasi tutto il tratto urinario, esclusa la prostata.
come ho risolto il problema e ritrovato il benessere, nei giorni successivi, ho cominciato a sentirmi male, con un incredibile spossatezza, capogiri,nausea, pallore del volto,forte stordimento,mano sn completamente addormentata e insensibile,malessere simile a imminente mancamento e sudorazione fredda copiosa e frequente.
il medico di base, a collegato tutto allo stress
col riposo notturno ritrovato, alcuni sintomi sono spariti come la nausea, pallore del viso e mano sn addormentata. Alcuni si sono lievemente attenuati, ma a tutt'oggi sono cronicamente presenti, tipo il capogiro.
il resto persiste ed e abbastanza opprimente.
il neurologo riferisce negativita, idem orl.
per esclusione mi rimaneva lo psichiatra.
tutti i sintomi sono stati attribuiti all' ansia (solo dopo un anno, l'ansia intesa come tensione e preoccupazione si e presentata). e da li un incessante flusso di prescrizioni farmacologiche.
solo dopo un anno, l'ansia intesa come tensione e preoccupazione si e presentata.
7 mesi di seropram 20 mg con bromazepam 8 gocce
8 mesi di daparox 20 mg con alprazolam
5 mesi di xeristar 60 mg con alprazolam
5 mesi di cipralex 10 mg con diazepam
6 mesi di prozac con laroxyl
risultati: benefici zero, effetti collaterali, mal di testa perenne e acufeni, sonnolenza e accentuazione dello stordimento,dolore di stomaco. cessati con la dismissione e mai piu ripresentati. Arrivando Al dunque; giro per anni negli ambulatori medici, ho fatto cure tanto lunghe quanto inconcludenti, conosco a memoria la storiella dello squilibrio chimico tanto raccontata.
Leggendo diversi post ho letto di alcune tecniche di potenziamento ai medicamenti "portanti" come neurolettici atipici e antiepilettici.
le domande che pongo sono tre;
1- se lo squilibrio e verificabile, immagino ci siano degli esami ematologici e delle urine che possano verificare questo dico bene?
2- probabilmente,visto che quella di utilizzare altre classi e pratica diffusa, ne sarò indubbiamente candidato anche io, ma francamente non ritengo di assumere questi,mi sono abbastanza imbottito di farmaci dal dubbio beneficio (mi riferisco alla mia situazione) a quale scopo? tamponare? sedare?
3- e vero che tutti gli psicofarmaci vanno assuni per tutta la vita?
4- generalmente i disturbi di ansia sono realmente guaribili? oppure chi li ha ci deve convivere?
Ringrazio quanti decideranno di intervenire.
cordialita.


[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Per punti

1. Squilibrio è un termine generico, è scontato che se si parla di cervello, ci sarà qualche alterazione nel cervello. Si vede con strumenti particolari, ma il vederlo non aggiunge niente alla scelta delle cure, anche perché questi "squilibri" sono comunque manifesti in forma di sintomi e segni.

2. Mi sembra faccia l'errore di confondere l'effetto teorico con quello che ha avuto. I farmaci se funzionano funzionano, se non funzionano non funzionano, quindi non è che il non-funzionare come nel suo caso riferisce sia il massimo che possono dare.

3. La necessità di assumere una cura "a vita" è una caratteristica della malattia, non della cura. Non è che uno "debba assumere" niente a vita, è che su alcune malattie ci sono terapie che si possono alll'occorrenza assumere anche a vita, o si consiglia di assumere senza un limite preciso, quindi a lungo.

4. Dipende dalla diagnosi, che nel suo caso però non sembra chiara, perché i singoli sintomi non fanno la diagnosi e termini come "ansia" o "stress" sono troppo generici o di significato incerto per far capire con che tipo di disturbo si ha a che fare.

Ha ricevuto diagnosi più definite ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie per la risposta.
I dottori ai quali mi sono rivolto in buona parte si sono limitati alla semplice definizione di ansia, poi dopo innumerevoli richieste per esplicitare una diagnosi piu concreta e meno vaga, mi e stato detto Episodi di ansia acuta con connotato di DAP, questo e ciò che scritto nel referto.
Esplicitamente tutti gli specialisti asseriscono che lo squilibrio chimico e dipeso da serotonina noradrenalina etc.. Valutare questa teoria potrebbe essere interessante a chiarire questo aspetto.Riguardo l'efficacia, mi riferisco alla mia situazione, visto anche che la maggior parte dei sintomi si sono presentati 2 anni prima di avere l'ansia.
Verificare queste sostanze puo aiutare a chiarire la presenza di sintomi molto precedenti a un dopo.
Il punto e che gli esami strumentali non indicano nulla, quindi da subito per esclusione si e collegato all ansia. Posso affermare che non mi invento le cose e non e un discorso di attenzione esasperata del corpo, semplicemente ci sono.
Io le ho riportato quello che in tanti anni mi e stato detto..
Poi riguardo l assunzione di farmaci di altre classi per un disturbo d ansia, non posso credere che l'ultima strategia siano antipsicotici o Antiepilettici, non sono un farmacofobico ma neppure voglio andare oltre. In ultimo, non ho la piu pallida idea di come possa essere una prognosi di un disturbo di ansia, ma pare che tutto si esaurisca con delle medicine.
Non le chiedo se si guarisce o meno, le chiedo pero se questo DAG necessiti di farmaci a vita, almeno nella statistica generale.
Infine, supponiamo l'esclusione di neurolettici, gli ssri possono essere ancora una possibilità oppure averne saggiati vari e indice di insuccesso globale di quella classe? (mi riferisco alla mia storia).
La ringrazio per essere intervenuto, e mi scuso per il tempo che le occupo.
Saluti.
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