Depressione, peggioramento dopo interruzione abuso di sostanze, antidepressivo più indicato

Salve.
Ho 30 anni e soffro da molti anni di depressione e sono in psicoterapia da diversi anni. Ho un passato di grave tossicodipendenza da eroina (da un anno e mezzo non assumo sostanze né benzodiazepine). Subito dopo aver smesso con l'abuso di sostanze si è presentato un quadro di gravi disturbi gastrointestinali, secondo il mio psichiatra psicosomatici (un ricovero, endoscopie ed altre approfondite analisi non hanno rilevato la presenza di patologie rilevanti: secondo l'internista si tratta di disturbi funzionali). Con il passare dei mesi (18 mesi circa dopo avere smesso) c'è stato un lieve miglioramento dei sintomi gastrointestinali ma un peggioramento davvero preoccupante di sintomi che io definirei "neurologici": grave mancanza di memoria, difficoltà cognitive (per lavoro faccio il programmatore, ed ora ho enormi problemi a lavorare; è quasi impossibile), apatia, difficoltà relazionali, talvolta addirittura ottundimento. Secondo il mio psichiatra si tratta di sintomi della depressione. Ho eseguito una tac cranio ed è stata negativa.

Sono in trattamento con Mirtazapina (30mg) da circa quattro settimane, ma non ho riscontrato quasi nessun risultato. Mi è stato detto che per i sintomi che presento sarebbe più indicata la Sertralina (qualcuno mi ha parlato anche della Fluoxetina).

Volevo chiedere a dei medici esperti la loro opinione rispetto a questa situazione.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
i sintomi potrebbero riferirsi alle difficoltà di riadattamento dell'organismo dopo la sospensione di oppiacei. Fra questi, i sintomi gastrointestinali sono abbastanza frequenti nel primo periodo dopo la sospensione. Il corredo dei sintomi "cognitivi" e affettivi potrebbe riflettere anche un disturbo psichico (ad esempio, lo stesso disturbo depressivo, del quale riferisce di soffrire da anni), che prima poteva essere parzialmente "compensato" dall'abuso di sostanze (in effetti, gli oppiacei, oltre al procurare un danno all'organismo, hanno la caratteristica di essere dei "rimedi universali" e dunque di mascherare le patologie). Tuttavia, gli oppiacei hanno caratteristiche abbastanza uniche rispetto ad altri farmaci. Uno degli approcci (da valutare) potrebbe essere la reintroduzione degli oppiacei sotto forma della terapia sostitutiva a bassi dosi, con il programma a scalare graduale. E' comunque una decisione da valutare nel contesto di Servizi di Tossicodipendenza, non via internet. Sempre, gli specialisti di tali servizi possono essere più esperti anche nelle interazioni con gli altri farmaci che possono essere abinati (ad esempio, gli antidepressivi).

lo specialista che La segue lavora presso un SerT ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Grazie Dr. Gukov per la risposta.

Si, lo specialista lavora presso un SerT e sicuramente ne riparlerò meglio anche con lui (anche se proprio perché lavora presso un SerT ora non mi segue più proprio regolarmente perché io non sono più in cura presso il SerT).

La reintroduzione di oppiacei a basse dosi io la vorrei evitare se possibile per vari motivi (prima di tutto evitare una nuova dipendenza anche se minore, ma anche motivi psicologici, ovvero non riavvicinarmi ad un certo ambiente.. certe dinamiche eccetera dalle quali adesso sono - per fortuna - lontano).

Mi chiedevo, quindi, se in linea di principio, qualcuno di questi antidepressivi che hanno degli effetti sul neurotrasmettitore dopamina potevano in qualche modo fare un effetto simile ed aiutarmi con questi "deficit cognitivi" che non ho mai avuto e che ora rappresentano per me un problema enorme, oppure se il loro meccanismo d'azione è talmente diverso che la cosa è improbabile (e me lo chiedevo tanto più che sono già sotto cura antidepressiva che per altro sta avendo scarsi risultati, quindi magari si potrebbe comunque provare a cambiare farmaco se questa prova ha un senso).

Gradirei molto un suo parere (o quello di un altro specialista) fermo restando che per un eventuale cambio di terapia mi rivolgerò ovviamente a un medico (il realtà la Mirtazapina che prendo ora mi è stata consigliata e prescritta dal medico di base).

Grazie mille in anticipo.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
se alla base dei sintomi è stato ipotizzato uno stato depressivo, e se la mirtazapina è stata prescritta come un antidepressivo nel senso stretto, poco più di quattro settimane sono poche per vedere gli effetti o per concludere che tale cura sia inefficace. Il farmaco è attivo, fra laltro, sui sistemi di serotonina e di noradrenalina, il quale ultimo in particolare, è coinvolto nei processi di vigilanza e cognitivi accanto alla dopamina.

In ogni modo, non è detto che i deficit cognitivi funzionali o lo stato depressivo dipendano da uno squilibrio nel funzionamento di uno specifico sistema di neurotrasmissione: dopamina, noradrenalina, serotonina o altro (è un'assunzione diffusa, ma non corrispondente alla realtà). In realtà sono coinvolti più sistemi.

Nel Suo caso, alla fine non mi è rimasto chiaro se la diagnosi della "depressione" è stata fatta dallo stesso psichiatra che L'ha seguito al SerT oppure sempre dal medico di base.

Non escludo che possa trattarsi di un disturbo depressivo a sé stesso, ma è importante valutare le possibili connessioni con il pregresso uso di sostanza (e, a parte le competenze, non so se il Suo medico di base sia al corrente di tutta la Sua storia). Potrebbe trattarsi anche di un difficoltoso riadattamento del sistema nervoso alla sospensione dell'eroina e delle benzodiazepine, ma anche degli efffetti postumi di queste stesse sostanze. In questi casi non escludo che possa esssere d'aiuto associare i farmaci con un meccanismo d'azione diverso, quasi opposto rispetto a quello degli antidepressivi. E' anche importante sapere se oltre agli oppiacei Lei ha fatto uso (anche se transitorio) di eventuali altre sostanze. Inoltre, è importante indagare ed escludere le malattie infettive.

Se preferisce di non tornare più al SerT, allora Le consiglio di cercare uno specialista che sia comunque psichiatra, perché il Suo stato richiede una valutazione abbastanza attenta. E comunque, sia gli antidepressivi, sia gli eventuali altri farrmaci psicotropi, sono di copetenza psichiatrica.

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Utente
Utente
Salve dottore.
Innanzi tutto grazie nuovamente per la sua risposta: lei è gentilissimo.

La diagnosi di depressione è stata fatta dallo psichiatra che mi seguiva al SerT (e che ora non mi segue più in maniera proprio regolare nel senso che faccio delle sedute di psicoterapia di gruppo, ma non gli ho mai parlato di farmaci in quella sede a dire il vero).

Oltre agli oppiacei ho fatto uso di altre sostanze, ma molti anni fa (forse 10 anni fa o più): ketamina, ecstasy...

Comunque, si, lei ha ragione, la situazione non è molto semplice e va valutata attentamente.. Ma non so bene da chi. Ognuno mi dice una cosa diversa.

Oggi sono stato anche dal neurologo (avevo preso appuntamento tempo fa). Lui mi ha detto che la sua impressione è che non si tratti di depressione (anche se mi ha fatto solo domande semplici del tipo "dormi bene?", "mangi?", "l'umore come lo senti?") e che addirittura potrebbe essere un disturbo causato dal fegato (io ho l'epatite C, non so se l'avevo scritto). Mi ha segnato esami anche per la sifilide, diverse altre analisi del sangue, una RM al cranio e dei test psiconeurologici.

Per ora continuerò ancora con la Mirtazapina, quindi. Ma rimango un po' confuso. Farò tutti gli accertamenti richiesti dal neurologo, poi forse dovrebbe seguirmi per bene uno psichiatra come ha detto lei.
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Dr. Francesco Botti Psichiatra 46
Gent paziente,

lei ha fatto uso solo di eroina o anche di altre sostanze?

Dr. Francesco Botti
Spec. in Psichiatria