Ansia giramento di testa
Salve ho notato che piu' frequentemente la mia ansia ha cambiato obbiettivo, mi colpisce con il giramento di itesta; ne ho parlato con la mia psicologa psicoterapeuta la quale appunto mi confermava che l ansia cambia spesso zone del corpo, infatti mi colpiva prima allo stomaco ecc, volevo sapere cosa succede dal punto di vista fisico, non le nascondo che quando arrivano ho sempre un po' di timore di svenire, mi consigliate qualcosa da poter scongiurare qualsiasi latente problema fisico., ho svolto una visita otorinolar. tutto ok con alcuni esami sull equilibrio.grazie
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Gentile utente,
a quanto apre risulta in trattamento per l'ansia e non ha raggiunto ancora una fase di compenso sufficiente per poterla gestire ed affrontare.
Sarebbe il caso che effettui una visita psichiatrica, qualunque altro esame è inutile.
Eventualmente dovesse riternerlo necessario, lo psichiatra la indirizzerà verso accertamenti specifici utili alla valutazione.
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
http://www.psichiatra-psicoterapeuta.it
a quanto apre risulta in trattamento per l'ansia e non ha raggiunto ancora una fase di compenso sufficiente per poterla gestire ed affrontare.
Sarebbe il caso che effettui una visita psichiatrica, qualunque altro esame è inutile.
Eventualmente dovesse riternerlo necessario, lo psichiatra la indirizzerà verso accertamenti specifici utili alla valutazione.
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Utente
Salve in effetti consultando lo psichiatra mi ha riferito di iniziare a prendere un giorno mezzo entact e il giorno successivo mezzo xanax, cosi da eliminare in un paio di settimane il farmaco; con la psicoterapeuta mi vedo circa una volta ogni 15 giorni.
Quest ansia che si trasforma in attacco di panico sto notando arriva quando esco di casa, l altro giorno in chiesa, giramento di testa soprattutto come se dovessi crollare da un momento all altro, e ieri al ipermercato, non so non riesco a capire come mai sopraggiunge sara' perche' magari certe cose non le voglio fare e per fare felice mia moglie le faccio, ma cosa succede in effetti,e cosa mi consigliate.
Quest ansia che si trasforma in attacco di panico sto notando arriva quando esco di casa, l altro giorno in chiesa, giramento di testa soprattutto come se dovessi crollare da un momento all altro, e ieri al ipermercato, non so non riesco a capire come mai sopraggiunge sara' perche' magari certe cose non le voglio fare e per fare felice mia moglie le faccio, ma cosa succede in effetti,e cosa mi consigliate.
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Utente
Si ho comunicato mi ha riferito che con questo clima conviene ritornare alla posologia di prima e cioe' mezza entact al mattino e mezzo xanax diciamo verso il pomeriggio tardi, ma prima o poi mi dovrei abituare a togliere il farmaco con la collaborazione della psicoterapeuta che mi sta seguendo, la domanda e' che tutti mi dicono che l ansia non sara' sconfitta mai al 100% e quindi quando ti conseguenza arriva qualche attacco di panico che pero' non e' mai sfociato in situazione estrema bisogna accoglierlo.
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Il legittimo desiderio di emanciparsi da una terapia non può in nessun caso spingere a trascurare alcuni principi metodologici; per brevità, ne citerò solo alcuni tra quelli che, nella mia esperienza, sono risultati molto significativi:
Dev'esserci stata una durata congrua del trattamento farmacologico (stabilita secondo linee guida internazionali)
Non devono essere in atto significativi fattori di stress (problemi relazionali, lavorativi, cambiamenti significativi in corso..),
La riduzione dei dosaggi dovrebbe essere estremamente lenta e graduale,
La psicoterapia dev'essere (o essere stata) adeguata per metodologia, durata e verifica dei risultati in termini di sviluppo di risorse mentali autonome e non solo, dunque, di riduzione dei sintomi.
E' prudente che i due interventi (psicofarmacologico e psicoterapeutico) non terminino contemporaneamente.
Si dovrebbe cominciare a scalare i farmaci dopo un periodo significativo di remissione completa.
Il follow-up successivo alla sospensione non può essere trascurato.
Dev'esserci stata una durata congrua del trattamento farmacologico (stabilita secondo linee guida internazionali)
Non devono essere in atto significativi fattori di stress (problemi relazionali, lavorativi, cambiamenti significativi in corso..),
La riduzione dei dosaggi dovrebbe essere estremamente lenta e graduale,
La psicoterapia dev'essere (o essere stata) adeguata per metodologia, durata e verifica dei risultati in termini di sviluppo di risorse mentali autonome e non solo, dunque, di riduzione dei sintomi.
E' prudente che i due interventi (psicofarmacologico e psicoterapeutico) non terminino contemporaneamente.
Si dovrebbe cominciare a scalare i farmaci dopo un periodo significativo di remissione completa.
Il follow-up successivo alla sospensione non può essere trascurato.
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Il riferimento deve restare il suo specialista di riferimento anche perchè è il solo che la conosca personalmente. Ciò che conta maggiormente è che il tutto venga stabilito sulla base di attenti bilanci rischi/benefici; il mio suggerimento è che lei non si limiti a "premere" per la sospensione, ma tenti di riflettere apertamente con psichiatra e psicoterapeuta sul senso della sua necessità di ridurre i farmaci e sulle strategie più opportune ed individualizzate finalizzate a portare avanti lo scalaggio in piena sicurezza. Non cada mai nella tentazione dell'autogestione.
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Utente
Grazie per le risposte, ormai da circa 2 mesi che sto prendendo mezza compressa di entact al mattino e mezza di xanax alla sera, le chiedo secondo voi in una situazione tranquilla senza stress ritornando a fare sport dopo un periodo di inattivita' come e che modalita' di dovrebbe prevedere la remissione del farmaco grazie
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Utente
Mi scusi dal momento che sto prendendo mezzo entact al mattino e mazzo xanax al tardo pomeriggio quest ultimo a giorni alterni, secondo lei come potrei proseguire affinche' arrivi a togliere tutte e due le mezze compresse?. e poi queste mezze compresse danno effettivamente un aiuto oppure dato il basso dosaggio influisce poco alla mia causa, grazie
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La questione della sospensione di un trattamento è troppo delicata perchè sia decisa e stabilita in questa sede. Come accennavo in precedenza, sebbene la strategia di sospensione sia condizionata da fattori generali (come quelli che sopra ho elencato), essa deve essere prima di tutto adeguata e ritagliata sulle caratteristiche del singolo paziente. Sarebbe già complesso per il suo psichiatra di riferimento prendere questa decisione sentendola unicamente per telefono. Ritengo, pertanto, che debba riparlarne in una visita di controllo vera e propria anche in considerazione del mancato raggiungimento della remissione completa e duratura dai disturbi di cui soffriva in origine.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 2.1k visite dal 29/06/2012.
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