Forti paranoie, perdita di lucidità. Aiutatemi per favore
Salve,
Circa due anni fa, mia madre si licenziò dopo vent'anni di lavoro passati nella stessa ditta. Inizialmente sembrava non ci fossero problemi, in seguito però, circa un anno dopo, iniziarono le sue prime crisi. Fu una cosa talmente graduale ed impercettibile, che quando ce ne rendemmo conto era ormai "troppo tardi".
La prima crisi, fu anche la peggiore, Aveva perdite di lucidità, mostrava un comportamento infantile e alternava sbalzi di allegria ad altri di tristezza con veri e propri pianti. Venimmo a conoscenza che la causa del suo licenziamento e delle sue crisi furono i continui atti di bullismo psicologico a cui era sottoposta quotidianamente dalle sue colleghe.
Riuscimmo a portarla da uno psicoterapeuta, che le prescrisse uno psicofarmaco (di cui scusate, ma non ricordo il nome) che assunse per qualche giorno. Tornata lucida, si sentì "in salute" e decise autonomamente di smettere la cura, decidemmo così di lasciarla fare, col senno di poi ci siamo resi conto dell'errore.
Dopo il fattaccio, mia madre sembrò essere tornata quella di sempre, fatta eccezione per delle rare volte nelle quali perdeva lucidità arrabbiandosi con uno della famiglia, riempiendolo di insulti per una giornata intera. Pensammo comunque, che una malattia mentale non si potesse curare al cento percento, perciò nostro malgrado non prendemmo provvedimenti.
Ora, dopo circa un anno e mezzo, ha iniziato a riscontrare fortissime paranoie verso i vicini di casa appena trasferiti, asserisce di essere controllata in ogni suo spostamento, ripete in continuazione che ce l'hanno con lei. La vita in casa è divenuta un inferno, per farvi un esempio: non possiamo alzare più di tanto il volume della voce poiché i vicini "origliano" le nostre conversazioni.
Si rifiuta categoricamente di andare dallo psicologo o dallo psichiatra, ogni tanto sembra prendere lucidità ripetendo di essere malata ma non vuole lasciarsi portare da un dottore.
Non so più cosa fare, ormai le stiamo provando tutte e di certo non possiamo costringerla con la forza. Cosa mi consigliate di fare?
Circa due anni fa, mia madre si licenziò dopo vent'anni di lavoro passati nella stessa ditta. Inizialmente sembrava non ci fossero problemi, in seguito però, circa un anno dopo, iniziarono le sue prime crisi. Fu una cosa talmente graduale ed impercettibile, che quando ce ne rendemmo conto era ormai "troppo tardi".
La prima crisi, fu anche la peggiore, Aveva perdite di lucidità, mostrava un comportamento infantile e alternava sbalzi di allegria ad altri di tristezza con veri e propri pianti. Venimmo a conoscenza che la causa del suo licenziamento e delle sue crisi furono i continui atti di bullismo psicologico a cui era sottoposta quotidianamente dalle sue colleghe.
Riuscimmo a portarla da uno psicoterapeuta, che le prescrisse uno psicofarmaco (di cui scusate, ma non ricordo il nome) che assunse per qualche giorno. Tornata lucida, si sentì "in salute" e decise autonomamente di smettere la cura, decidemmo così di lasciarla fare, col senno di poi ci siamo resi conto dell'errore.
Dopo il fattaccio, mia madre sembrò essere tornata quella di sempre, fatta eccezione per delle rare volte nelle quali perdeva lucidità arrabbiandosi con uno della famiglia, riempiendolo di insulti per una giornata intera. Pensammo comunque, che una malattia mentale non si potesse curare al cento percento, perciò nostro malgrado non prendemmo provvedimenti.
Ora, dopo circa un anno e mezzo, ha iniziato a riscontrare fortissime paranoie verso i vicini di casa appena trasferiti, asserisce di essere controllata in ogni suo spostamento, ripete in continuazione che ce l'hanno con lei. La vita in casa è divenuta un inferno, per farvi un esempio: non possiamo alzare più di tanto il volume della voce poiché i vicini "origliano" le nostre conversazioni.
Si rifiuta categoricamente di andare dallo psicologo o dallo psichiatra, ogni tanto sembra prendere lucidità ripetendo di essere malata ma non vuole lasciarsi portare da un dottore.
Non so più cosa fare, ormai le stiamo provando tutte e di certo non possiamo costringerla con la forza. Cosa mi consigliate di fare?
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Gentile utente,
la situazione che lei descrive merita,a mio parere,un intervento specialistico psichiatrico.Vi consiglierei,se non è già stato fatto ,di contattare il vostro medico di famiglia.Talvolta ho visto nella mia esperienza che per questo tramite è possibile veicolare messaggi o consigli non sempre accettati se provenienti dai famigliari.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
la situazione che lei descrive merita,a mio parere,un intervento specialistico psichiatrico.Vi consiglierei,se non è già stato fatto ,di contattare il vostro medico di famiglia.Talvolta ho visto nella mia esperienza che per questo tramite è possibile veicolare messaggi o consigli non sempre accettati se provenienti dai famigliari.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 27/06/2012.
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