Una nuova fobia...
Dopo aver lottato per anni contro l'ipocondria, e vedere finalmente uno spiraglio di luce, grazie anche ad un aiuto psichiatrico e psicologico, sto ora vedendo alle prese con una nuova fobia, ma vorrei sapere se si tratta di ciò o di mera paranoia.
Ho paura di bere, ma non degli alcolici, della semplice acqua. La annuso e se non sento nessun odore la assaggio leggermente, ed è come se sentissi uno strano sapore, e non bevo per ore ore e ore, finché qualcuno non assaggia la stessa acqua prima di me. Non ho paura del liquido in se, ma che possa essere avvelenata.
L'altro ieri avevo talmente sete che senza pensarci, dopo non aver bevuto per quasi 7 ore, ho bevuto mezza bottiglietta d'acqua, e ho vissuto nella paura per almeno 2 ore dopo.
So di dovermi rivolgere sicuramente al mio psichiatra, ma, non avendo la possibilità economica in questo preciso istante, vorrei che mi aiutaste almeno in parte a capire di cosa si tratta... in modo da riuscire almeno a conviverci per il prossimo mesetto... Scusate per la ridicola richiesta... Grazie mille in anticipo
Ho paura di bere, ma non degli alcolici, della semplice acqua. La annuso e se non sento nessun odore la assaggio leggermente, ed è come se sentissi uno strano sapore, e non bevo per ore ore e ore, finché qualcuno non assaggia la stessa acqua prima di me. Non ho paura del liquido in se, ma che possa essere avvelenata.
L'altro ieri avevo talmente sete che senza pensarci, dopo non aver bevuto per quasi 7 ore, ho bevuto mezza bottiglietta d'acqua, e ho vissuto nella paura per almeno 2 ore dopo.
So di dovermi rivolgere sicuramente al mio psichiatra, ma, non avendo la possibilità economica in questo preciso istante, vorrei che mi aiutaste almeno in parte a capire di cosa si tratta... in modo da riuscire almeno a conviverci per il prossimo mesetto... Scusate per la ridicola richiesta... Grazie mille in anticipo
[#1]
Gentile utente,
devo farLe alcune domande essenziali.
Le è stata prescritta una terapia farmacologica ? La sta seguendo ?
Quanto ho capito, Lei ha paura che l'acqua "possa essere avvelenata".
Perché ha questo timore ? In che modo e perché l'acqua potrebbe essere avvelenata ?
devo farLe alcune domande essenziali.
Le è stata prescritta una terapia farmacologica ? La sta seguendo ?
Quanto ho capito, Lei ha paura che l'acqua "possa essere avvelenata".
Perché ha questo timore ? In che modo e perché l'acqua potrebbe essere avvelenata ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Ex utente
Si, preso un lieve dosaggio di zoloft. All'inizio della cura ne prendevo due al giorno e 1/4 di Orap, ora, grazie ai progressi fatti, prendo solo 50mg la sera.
E' questo il dramma dottore, io non ho idea del perché, ne ho avuto qualche trauma. E' una paura del tutto irrazionale e ingiustificata, ma che mi blocca in modo assurdo. Potrei davvero evitare di bere per 8 ore dalla paura...
E' questo il dramma dottore, io non ho idea del perché, ne ho avuto qualche trauma. E' una paura del tutto irrazionale e ingiustificata, ma che mi blocca in modo assurdo. Potrei davvero evitare di bere per 8 ore dalla paura...
[#4]
Gentile utente,
concordo che è una paura irrazionale. L'irrazionalità è elemento caratterizzante delle fobie. In questo caso avremmo potuto parlare, come scrive Lei, di "una nuova fobia". Ma non si manifesta come una tipica fobia. Non escluderei, che potrebbe trattarsi anche di una malattia più di fondo (che fa da fonte a diverse manifestazioni, fra le quali: le fobie e la pregressa ipocondria).
Il problema lo vedo non tanto nel "riuscire almeno a conviverci per il prossimo mesetto", ma nella potenziale cronicità del disturbo se non riconosciuto e se curato con limitazioni legate alla disponibilità economica. La situazione che descrive Lei è proprio di una persona che tende a "convivere" con la propria malattia, ad "adattarsene", a trovare un metodo per soddisfare sia le proprie esigenze, sia quelle della malattia (che non sono mica tanto distinguibili). Per cui, questo mese certamente riuscirà a superare. Ma è una via verso la cronicità.
Spero di non averLa spaventato. Anche l'ipocondria è una malattia cronica, ma qui parlo di qualcosa leggermente diverso.
E' peccato che la Sua situazione economica attuale limita la possibilità di visita dal Suo specialista. Valuterei se veramente non se lo può permettere: quanto costa la visita e a quanto ammontano le altre spese e se Le può aiutare la famiglia ? In alternativa, Lei ha il diritto di rivolgersi anche al servizio pubblico (centro di salute mentale).
Sono d'accordo con la collega che è appena intervenuta.
Via internet si può, ma nel luogo della visita, avrei valutato se per ora conviene ripristinare in terapia entrambi i farmaci che assumeva prima.
concordo che è una paura irrazionale. L'irrazionalità è elemento caratterizzante delle fobie. In questo caso avremmo potuto parlare, come scrive Lei, di "una nuova fobia". Ma non si manifesta come una tipica fobia. Non escluderei, che potrebbe trattarsi anche di una malattia più di fondo (che fa da fonte a diverse manifestazioni, fra le quali: le fobie e la pregressa ipocondria).
Il problema lo vedo non tanto nel "riuscire almeno a conviverci per il prossimo mesetto", ma nella potenziale cronicità del disturbo se non riconosciuto e se curato con limitazioni legate alla disponibilità economica. La situazione che descrive Lei è proprio di una persona che tende a "convivere" con la propria malattia, ad "adattarsene", a trovare un metodo per soddisfare sia le proprie esigenze, sia quelle della malattia (che non sono mica tanto distinguibili). Per cui, questo mese certamente riuscirà a superare. Ma è una via verso la cronicità.
Spero di non averLa spaventato. Anche l'ipocondria è una malattia cronica, ma qui parlo di qualcosa leggermente diverso.
E' peccato che la Sua situazione economica attuale limita la possibilità di visita dal Suo specialista. Valuterei se veramente non se lo può permettere: quanto costa la visita e a quanto ammontano le altre spese e se Le può aiutare la famiglia ? In alternativa, Lei ha il diritto di rivolgersi anche al servizio pubblico (centro di salute mentale).
Sono d'accordo con la collega che è appena intervenuta.
Via internet si può, ma nel luogo della visita, avrei valutato se per ora conviene ripristinare in terapia entrambi i farmaci che assumeva prima.
[#5]
Ex utente
L'unica cosa che mi affligge dalla vostra risposta è, se dovrò prendere psicofarmaci per tutta la vita. In quanto mia madre, ogni volta che ho un consulto con il mio psichiatra lo spinge a togliere completamente la terapia.
Ricordo una volta che mi diede un farmaco e mia madre si rifiutò categoricamente di comprarlo inventando molteplici scuse. Lei lavora in un ambiente sanitario con delle persone affette da seri problemi mentali. E, purtroppo in questo caso, devo avere conto della sua opinione essendo lei a pagare visite e medicine..
Ricordo una volta che mi diede un farmaco e mia madre si rifiutò categoricamente di comprarlo inventando molteplici scuse. Lei lavora in un ambiente sanitario con delle persone affette da seri problemi mentali. E, purtroppo in questo caso, devo avere conto della sua opinione essendo lei a pagare visite e medicine..
[#6]
Gentile utente,
lei è maggiorenne, i farmaci in questione sono in fascia A, quindi del tutto gratuiti, e non assumere farmaci per una patologia comunque rilevante come la sua aiuta soltanto a cronicizzare i problemi.
Assumere farmaci per alcuni anni non vuol dire tutta la vita.
Quanto alle visite specialistiche, il collega le ha ricordato che all'ASL sono gratuite e non c'è nemmeno bisogno dell'impegnativa del curante.
lei è maggiorenne, i farmaci in questione sono in fascia A, quindi del tutto gratuiti, e non assumere farmaci per una patologia comunque rilevante come la sua aiuta soltanto a cronicizzare i problemi.
Assumere farmaci per alcuni anni non vuol dire tutta la vita.
Quanto alle visite specialistiche, il collega le ha ricordato che all'ASL sono gratuite e non c'è nemmeno bisogno dell'impegnativa del curante.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.3k visite dal 26/06/2012.
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