23 anni

Salve sono una ragazza di 23 anni, soffro di attacchi di panico e ipocondria, ansia generalizzata da quando mio padre si è suicidato un anno e mezzo fa. Sono un cura da uno psichiatra da poco e mi ha prescritto cipralex 10 gocce al giorno x 6 mesi da cominciare gradualmente associato a lexotan al momento del bisogno. Essendo appunto ipocondrica ho molta paura degli effetti collaterali dato ke ho letto in giro e sentito che ne da i primi periodi. Non riesco proprio ad incominciare sono bloccata! Inoltre sono quasi sempre da sola durante la giornata e ho una paura folle possa succedere qualcosa e nessuno mi vede! Vorrei provare con la mia forza di volontà a volte sembra funzioni ma poi sto male all improvviso e ricado nello sconforto.. Sono davvero giù di morale.. Come posso comportarmi? Non c e un alternativa, devo per
Forza prenderlo? Non ce la faccio.. Lui dice di iniziare una al giorno fino ad arrivare a 10 ma ho troppa paura comunque!!no posso fare una terapia solo con lexotan? Grazie x la risposta
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
ha già iniziato ad assumere il lexotan ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
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Il lexotan lo assumevo solo al momento del bisogno 5 gocce sotto la lingua, e poi circa due mesi fa l ho assunto per 3 settimane 10 gocce al gg x poi scalare fino a toglierlo .. Avokte funzionava altre avevo comunque stati di ansia. U attacco di panico vero e proprio non ce l ho da 3 mesi ( ero stata al pronto soccorso x iper ventilazione) e quindi pensavo di cavarmela da sola ma l ansia mia assale giorni si e altri no.. A volte mi sveglio la notte con tachicardia improvvisa forte .. Sento sempre malessere generale e astenia,e paura incontrollata di morire da un momento all altro. Ho fatto visite neurologiche x la cefalea di cui soffro, risonanza magnetica ok, ECG e visita cardiologica ok , esami del sangue ok.. Nn so più ke fare ma sono contraria ai medicinali e ho paura di ciò ke mi causa malessere fisico perché ho una tolleranza bassa del dolore oltre ke paura di stare sempre male ..
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Utente
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Ah il lexotan mi era stato prescritto all inizio dal neurologo e poi dal medico di base
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
penso che, per risolvere il Suo problema, ci vorrà impegnare anche con le Sue proprie forze, ovvero, in ogni modo, a parte i farmaci o altro che sia, sarà necessario anche il Suo proprio impegno. Ma questo Suo proprio impegno può essere molto difficile se quasi impossibile mettere se la situazione psicopatologica non è almeno minimamente stabilizzata, e per stabilizzarla possono servire i farmaci.

In ogni modo, il pensare di cavarcela con le proprie forze va bene se viene inteso in tal senso e nel senso di affrontare la problematica anche con l'aiuto della psicoterapia (la quale sottintende la Sua partecipazione attiva e consapevole; ne avete parlato con lo sichiatra ?), ma non va bene se viene inteso come "aspettare che la cosa si sistema naturalmente", "resistere finché passa" ecc., perché in questi ultimi casi in realtà Lei non ci mette nessun impegno e non segue nessuna metodica che La porta alla guarigione.

I farmaci, come scrivevo, servono a garantire uno stato di compenso minimalmente accettabile, per proseguire anche coi mezzi di cura nei quali ci metterebbe più impegno Lei attivamente e consapevolmente. Fino ad ora, quanto ho capito, questo compenso non è stato raggiunto. Non temerei di assumere i farmaci, se sono abbastanza chiari loro scopo e loro ruolo. Rispetto al Lexotan (bromazepam), che normalmente ha effetti sulla psiche già poco dopo l'assunzione, il Cipralex manifesta i propri effetti a medo termine, normalmente non subito (e ci si è in tempo per aggiornarsi con lo psichiatra). Rispetto al Lexotan, con il Cipralex gli effetti immediati sulla psiche sono molto meno probabili.

Il problema forse non è solo il timore degli effetti collaterali, ma di accettare di venire "influenziata" da una sostanza, di accettare che il controllo della situazione non è tutto Suo. Ebbene, se Lei è consapevole della Sua malattia, dovrà accettare, che sulla malattia stessa Lei non ha tutto il Suo controllo; e se ha chiesto l'aiuto, mi sembra logico di dover anche accettare che non può risolvere la problematica da sola, e che inizialmente ci vuole un intervento esterno.
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Utente
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Grazie x la sua risposta.. Forse lei ha ragione, ma comunque quando feci la prima visita psichiatrica(11 giugno) lui stesso oltre la terapia farmacologica mi affiancó una psicologa ( psicologa junghiana non psicoterapeuta), vado ogni giovedì. Mi trovo molto bene e lei stessa mi disse che immagina che non avrei iniziato la cura farmacologica vista la mia paura.. Non mi condiziona Peró ne mi dice cosa è giusto ! Mi fa solo vedere le varie prospettive.. Dato ke devo andare da lei mi ero convinta ke solo con lei e la mia forza di volontà avrei potuto farcela.. Credo abbia ragione perché forse non e accettabile il non controllo.perché è così complicata la mente?io ero una persona dal temperamento forte sprezzante di tutto.. Come posso essermi ridotta così? Ho una rabbia incontrollabile addosso dalla quale a volte sembra divenire forza ma non e così.. E oltre me sto rovinando chi ho intorno.. Proverò quindi questa terapia farmacologica.. Lei è stato gentilissimo. Se avessi bisogno mi piacerebbe ricontar tarla in seguito quando incomincerò il farmaco .
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