Aumento dosaggio cipralex
Gentili dottori ho 41 anni e da 7 anni soffro di dap e ansia. Sono in cura da tre mesi con cipralex a dosaggio crescente (da un mese sono al dosaggio considerato terapeutico dallo psichiatra ossia 15 gocce al dì), mentre alprazolam e assumo 30 gocce al giorno.L'ansia ed il panico persistono ancora anche se d'intensità minore ed inoltre le condotte di evitamento non sono state ancora risolte (sono anche in psicoterapia ipnotica). Lo psichiatra mi ha consigliato di scalare lo xanax ed eventualmente se i sintomi ansiosi dovessero persistere ancora, aumentare il dosaggio del cipralex a 20 gocce al giorno. Perchè un aumento di dosaggio potrebbe risolvere o migliorare la patologia? Vi ringrazio in anticipo per le risposte.
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Gentile utente,
non escludo che l'aumento del dosaggio dell'es-citalopram (il cipralex è uno dei nomi commerciali), come consigliato dal Suo specialista, possa portare ad una maggiore efficacia. Tuttavia, è ancora presto concludere che il dosaggio attuale sia insufficiente per dare il massimo effetto desiderato che può dare questo farmaco in questa patologia. Nel Disturbo da Attacchi di Panico ci vogliono più settimane e talvolta più mesi per raggiungere l'effetto pieno. Gli effetti sulla sintomatologia acuta (la riduzione della frequenza e dell'intensità degli attacchi di panico) solitamente compaiono per primi, mentre l'attenuazione delle condotte di evitamento è un effetto che richiede molto più tempo. La psicoterapia non bisogna vedere come una strategia alternativa per raggiungere gli stessi effetti, ma come una cura complementare, che agisce su altri sistemi coinvolti.
non escludo che l'aumento del dosaggio dell'es-citalopram (il cipralex è uno dei nomi commerciali), come consigliato dal Suo specialista, possa portare ad una maggiore efficacia. Tuttavia, è ancora presto concludere che il dosaggio attuale sia insufficiente per dare il massimo effetto desiderato che può dare questo farmaco in questa patologia. Nel Disturbo da Attacchi di Panico ci vogliono più settimane e talvolta più mesi per raggiungere l'effetto pieno. Gli effetti sulla sintomatologia acuta (la riduzione della frequenza e dell'intensità degli attacchi di panico) solitamente compaiono per primi, mentre l'attenuazione delle condotte di evitamento è un effetto che richiede molto più tempo. La psicoterapia non bisogna vedere come una strategia alternativa per raggiungere gli stessi effetti, ma come una cura complementare, che agisce su altri sistemi coinvolti.
Dr. Alex Aleksey Gukov
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Ex utente
Con questa terapia posso sperare in una remissione completa dei sintomi? Tre mesi di terapia (ho impiegato 2 mesi per raggiungere le 15 gocce di escitalopram al giorno), sono un tempo ragionevole per considerare un miglioramento? O dovrò attendere ancora? Ovviamente io mi attengo scrupolosamente alle indicazioni dello psichiatra. Lo specialista inoltre mi ha detto di usare il rivotril se dovesse presentarsi un attacco di panico intenso perchè assimilato più velocemente dello xanax, cosa voleva intendere con ciò, che il clonazepam entra più velocemente in circolo? Grazie per la sua gentilezza nelle risposte
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<<..Con questa terapia posso sperare in una remissione completa dei sintomi?...>>
La "remissione completa" non è impossibile, ma, più concretamente e realisticamente, parlerei dell'attenuazione della sintomatologia (nell'intensità e nella frequenza di presentazione) che possa anche tendere ad avvicinarsi al 100%, ma i 100% nella natura non esistono. Un certo livello d'ansia è fisiologico.
<<.. Tre mesi di terapia (ho impiegato 2 mesi per raggiungere le 15 gocce di escitalopram al giorno), sono un tempo ragionevole per considerare un miglioramento? O dovrò attendere ancora?..>>
Bisogna contare dal momento dal quale ha raggiunto la dose attuale: lo assume solo da un mese, ed è ancora poco tempo, come ho già scritto, per considerare se a tale dose il farmaco abbia la sua efficacia piena o no. Comunque, se nell'arco di questo tempo Lei ha notato anche i migliorameni parziali ("..L'ansia ed il panico persistono ancora anche se d'intensità minore.."), significa che già a dosaggi che ha assunto il farmaco ha iniziato a fare effetto. Concorderei con il Suo specialista un periodo successivo di osservazione e allora farei assieme con lui le conclusioni se la dose è sufficiente o meno.
<<..Lo specialista inoltre mi ha detto di usare il rivotril se dovesse presentarsi un attacco di panico intenso perchè assimilato più velocemente dello xanax, cosa voleva intendere con ciò, che il clonazepam entra più velocemente in circolo?..>>
Entrambi i farmaci sono efficaci come sintomatici nei confronti dell'attacchi di panico quando inizia a presentarsi, ma l'inizio dell'effetto con il clonazepam in media è effettivamente più veloce e la percentuale del suo assorbimento nel circolo è leggermente maggiore; dall'altra parte è più "sedativo" e rimane nel circolo per più tempo. Comunque, ogni persona può avere la propria sensibilità individuale che non si può completamente prevedere in base all'esperienza con gli altri casi o in base alle medie negli sperimenti. Qualcuno può giovare di più di clonazepam rispetto allo xanax e qualcuno viceversa.
La "remissione completa" non è impossibile, ma, più concretamente e realisticamente, parlerei dell'attenuazione della sintomatologia (nell'intensità e nella frequenza di presentazione) che possa anche tendere ad avvicinarsi al 100%, ma i 100% nella natura non esistono. Un certo livello d'ansia è fisiologico.
<<.. Tre mesi di terapia (ho impiegato 2 mesi per raggiungere le 15 gocce di escitalopram al giorno), sono un tempo ragionevole per considerare un miglioramento? O dovrò attendere ancora?..>>
Bisogna contare dal momento dal quale ha raggiunto la dose attuale: lo assume solo da un mese, ed è ancora poco tempo, come ho già scritto, per considerare se a tale dose il farmaco abbia la sua efficacia piena o no. Comunque, se nell'arco di questo tempo Lei ha notato anche i migliorameni parziali ("..L'ansia ed il panico persistono ancora anche se d'intensità minore.."), significa che già a dosaggi che ha assunto il farmaco ha iniziato a fare effetto. Concorderei con il Suo specialista un periodo successivo di osservazione e allora farei assieme con lui le conclusioni se la dose è sufficiente o meno.
<<..Lo specialista inoltre mi ha detto di usare il rivotril se dovesse presentarsi un attacco di panico intenso perchè assimilato più velocemente dello xanax, cosa voleva intendere con ciò, che il clonazepam entra più velocemente in circolo?..>>
Entrambi i farmaci sono efficaci come sintomatici nei confronti dell'attacchi di panico quando inizia a presentarsi, ma l'inizio dell'effetto con il clonazepam in media è effettivamente più veloce e la percentuale del suo assorbimento nel circolo è leggermente maggiore; dall'altra parte è più "sedativo" e rimane nel circolo per più tempo. Comunque, ogni persona può avere la propria sensibilità individuale che non si può completamente prevedere in base all'esperienza con gli altri casi o in base alle medie negli sperimenti. Qualcuno può giovare di più di clonazepam rispetto allo xanax e qualcuno viceversa.
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Ex utente
Gentile dottore grazie per le risposte.Un'ultima cosa volevo chiederle: il fatto che mi stia curando farmacologicamente dopo 6 anni di panico ed ansia, può avere una sua influenza sulla remissione della patologia? Ossia può essere che il disturbo persistendo da tanto tempo ha più difficoltà ad andarsene? La ringrazio e la saluto cordialmente
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Ex utente
Gentile dottore grazie per le risposte.Un'ultima cosa volevo chiederle: il fatto che mi stia curando farmacologicamente dopo 6 anni di panico ed ansia, può avere una sua influenza sulla remissione della patologia? Ossia può essere che il disturbo persistendo da tanto tempo ha più difficoltà ad andarsene? La ringrazio e la saluto cordialmente
[#7]
Ex utente
Se lei si riferisce alla cura farmacologica la risposta è si, è il primo tentativo. Ho provato di tutto per uscirne da solo, poi mi sono rivolto tre anni fa ad uno psicoterapeuta, ma in 2 anni e mezzo il disturbo non è regredito, quindi stanco di soffrire (ero restio e lo sono tutt'ora all'uso dei farmaci, anche se poi mi sono convinto ad assumerli). Gentile dottore le riformulo la domanda precedente, chiedendole anche: per lo scalamento dello xanax, in farmacia non avevano lo xanax ma l'alprazolam generico, è la stessa cosa? Il fatto che il disturbo si sia cronicizzato rende più lunga la terapia farmacologica? Tra qualche mese devo anche partire per l'estero e prendere l'aereo (mia moglie non è italiana) e spero vivamente di partire con una condizione accettabile.La ringrazio di nuovo
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Ex utente
Se lei si riferisce alla cura farmacologica la risposta è si, è il primo tentativo. Ho provato di tutto per uscirne da solo, poi mi sono rivolto tre anni fa ad uno psicoterapeuta, ma in 2 anni e mezzo il disturbo non è regredito, quindi stanco di soffrire (ero restio e lo sono tutt'ora all'uso dei farmaci, anche se poi mi sono convinto ad assumerli). Gentile dottore le riformulo la domanda precedente, chiedendole anche: per lo scalamento dello xanax, in farmacia non avevano lo xanax ma l'alprazolam generico, è la stessa cosa? Il fatto che il disturbo si sia cronicizzato rende più lunga la terapia farmacologica? Tra qualche mese devo anche partire per l'estero e prendere l'aereo (mia moglie non è italiana) e spero vivamente di partire con una condizione accettabile.La ringrazio di nuovo
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Gentile utente,
<<..in farmacia non avevano lo xanax ma l'alprazolam generico, è la stessa cosa?..>>
Qualche piccola differenza c'è. Bisogna che Lei chieda allo specialista che La segue se nel Suo caso è importante.
<<..Il fatto che il disturbo si sia cronicizzato rende più lunga la terapia farmacologica?..>>
Non è detto. Comunque anche a prescindere della cronicità, il disturbo da attacchi di panico, come anche in generale i disturbi d'ansia non guariscono in poche settimane.
<<..Tra qualche mese devo anche partire per l'estero e prendere l'aereo (mia moglie non è italiana) e spero vivamente di partire con una condizione accettabile..>>
Spero anche io per Lei. Nell'arco dei mesi successivi con questa terapia in questo disturbo è realistico aspettare i miglioramenti. I principi generali nel caso concreto valgono però solo fino ad un certo punto: la valutazione della prognosi nel Suo caso deve fare il Suo specialista.
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Sempre se parliamo delle aspettative, l'approccio farmacologico abinato alla psicoterapia corretta è più efficace (a breve e a lungo termine) rispetto alla farmacoterapia da sola. I due approcci vedrei come complementari e non come alternativi uno rispetto ad altro.
<<..mi sono rivolto tre anni fa ad uno psicoterapeuta, ma in 2 anni e mezzo il disturbo non è regredito..>>
Importante però intendere bene che cosa vogliamo dire con la "psicoterapia", perché ce ne sono tanti tipi, e per il disturbo da attacchi di panico, come anche per gli altri disturbi d'ansia ci sono le tecniche specifiche (mi riferisco all'approccio cognitivo-comportamentale).
Nel Suo caso non posso escludere la comorbilità del DAP con un altro disturbo fra i disturbi d'ansia (visto che scrive "L'ansia ed il panico", "le condotte di evitamento", "prendere l'aereo"): ad esempio, Disturbo d'Ansia Generalizzato o una Fobia Specifica (ansia associata ad un tipo di contesto o di stimolo individuable) potrebbero essere fra le ipotesi, che sarebbe il caso di valutare con il Suo specialista. La terapia farmacologica, direi che grossomodo sarebbe la stessa, ma, rispetto al solo DAP, cambiano gli obbiettivi da raggiungere ed i tempi. E certamente cambia l'eventuale approccio psicoterapeutico, che doveva tenere conto della comorbilità; e, ripeto, per ogni disturbo d'ansia ci sono le tecniche psicoterapeutiche specifiche.
<<..in farmacia non avevano lo xanax ma l'alprazolam generico, è la stessa cosa?..>>
Qualche piccola differenza c'è. Bisogna che Lei chieda allo specialista che La segue se nel Suo caso è importante.
<<..Il fatto che il disturbo si sia cronicizzato rende più lunga la terapia farmacologica?..>>
Non è detto. Comunque anche a prescindere della cronicità, il disturbo da attacchi di panico, come anche in generale i disturbi d'ansia non guariscono in poche settimane.
<<..Tra qualche mese devo anche partire per l'estero e prendere l'aereo (mia moglie non è italiana) e spero vivamente di partire con una condizione accettabile..>>
Spero anche io per Lei. Nell'arco dei mesi successivi con questa terapia in questo disturbo è realistico aspettare i miglioramenti. I principi generali nel caso concreto valgono però solo fino ad un certo punto: la valutazione della prognosi nel Suo caso deve fare il Suo specialista.
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Sempre se parliamo delle aspettative, l'approccio farmacologico abinato alla psicoterapia corretta è più efficace (a breve e a lungo termine) rispetto alla farmacoterapia da sola. I due approcci vedrei come complementari e non come alternativi uno rispetto ad altro.
<<..mi sono rivolto tre anni fa ad uno psicoterapeuta, ma in 2 anni e mezzo il disturbo non è regredito..>>
Importante però intendere bene che cosa vogliamo dire con la "psicoterapia", perché ce ne sono tanti tipi, e per il disturbo da attacchi di panico, come anche per gli altri disturbi d'ansia ci sono le tecniche specifiche (mi riferisco all'approccio cognitivo-comportamentale).
Nel Suo caso non posso escludere la comorbilità del DAP con un altro disturbo fra i disturbi d'ansia (visto che scrive "L'ansia ed il panico", "le condotte di evitamento", "prendere l'aereo"): ad esempio, Disturbo d'Ansia Generalizzato o una Fobia Specifica (ansia associata ad un tipo di contesto o di stimolo individuable) potrebbero essere fra le ipotesi, che sarebbe il caso di valutare con il Suo specialista. La terapia farmacologica, direi che grossomodo sarebbe la stessa, ma, rispetto al solo DAP, cambiano gli obbiettivi da raggiungere ed i tempi. E certamente cambia l'eventuale approccio psicoterapeutico, che doveva tenere conto della comorbilità; e, ripeto, per ogni disturbo d'ansia ci sono le tecniche psicoterapeutiche specifiche.
[#11]
Ex utente
Gentile dottore, lo psichiatra mi ha confermato l'aumento del dosaggio a cipralex a 20 gocce (passerei dalle attuali 15 a 20) per valutare l'esito poi della terapia.Siccome all'inizio della stessa ho avuto una collateralità di tipo sessuale (ritardi notevoli nell'eiaculazione) poi rientrati, volevo cortesemente chiederle se l'aumento di dosaggio può riportarmi quegli spiacevoli effetti sessuali di inizio terapia.La ringrazio
[#12]
Gentile utente,
<<..l'aumento di dosaggio può riportarmi quegli spiacevoli effetti sessuali di inizio terapia..>> (?)
- Non lo posso escludere, benché in questa fase, essendo l'organismo già "abituato" al farmaco, tali effetti collaterali sono meno probabili.
<<..l'aumento di dosaggio può riportarmi quegli spiacevoli effetti sessuali di inizio terapia..>> (?)
- Non lo posso escludere, benché in questa fase, essendo l'organismo già "abituato" al farmaco, tali effetti collaterali sono meno probabili.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 41.1k visite dal 13/06/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.