Agorafobia?

Salve sono un ragazzo di 21 anni di Roma.

Vorrei raccontarvi la mia breve storia, cercando di capire se il disturbo di cui soffro è Agorafobia.

Da piccolo ho sempre fatto le vacanze con i miei genitori. nel 2004 ho fatto la prima vacanza da solo, in Sardegna, con 2 amici e mio cugino... la vacanza è stata bellissima. nel 2005 sempre da solo a Benidorm in Spagna, con 2 amici. Anche quella vacanza è andata benissimo.
Arrivati al 2006 quando quell'estate sono andato in vacanza con altri amici e persone che non conoscevo, in Sardegna. Arrivati a casa, tempo 1 giorno e iniziai a soffrire. Vampate di calore che andavano e venivano. Alcune volte pensavo: In fondo sto bene... e altre volte: Devo tornare a Roma. Iniziai a chiamare i miei genitori, cercando tutte le scuse per tornare a casa. In quel luogo mi sentivo come "non protetto" se fosse successo qualcosa. E infatti tornai dopo 2 giorni.

A gennaio del 2007, subito dopo le vacanze natalizie, ebbi un episodio di depressione durato 4-5 mesi. Non uscivo, piangevo e avevo perso la voglia di fare tutto. Questa depressione si era trasformata in Ipocondria (credo tutto riconducibile alla morta di due miei amici per malattie terminali, purtroppo). Iniziai varie sedute da un psicologo, passato poi a uno psichiatra che mi prescrisse dei farmaci che mi diedero solo degli effetti collaterali. Mi tirai su le maniche e dopo 3 mesi di sedute decisi di smettere e affrontare tutto da solo. E infatti verso giugno tutto si risolse. Da giugno sto bene, ho trovato l'antidepressivo naturale, cioè il divertimento. ( NON FUMO, NON MI DROGO, NON BEVO) semplicemente mi diverto come un ragazzo di 21 anni (ballare, ragazze). Ora sto bene, lavoro part time, ho una ragazza e tutto va come deve andare. Certo non sono l'uomo più felice del mondo, ma non mi posso lamentare. L'unico problema che ho, purtroppo, è che quando devo affrontare un viaggio 3-4 giorni prima della partenza, mi vengono delle paure. Ho rimandato 2 viaggi (uno a londra e uno a madrid) per paura che mi venisse quel senso di terrore che ho quando sono fuori dalla mia città. Ma questa paura viene solo quando i viaggi durano piu di 2 giorni. Perchè quando parto per una notte sola , sono felice... non ho paura ad uscire, anzi esco sempre...amo dialogare e stare con le persone... sono una persona esplicita. Solo questo disturbo, quando sono in vacanza, di non avere una via d'uscita se fossi in pericolo. Forse perchè gli amici che frequento non hanno gli stessi interessi, forse perchè da piccolo sono stato viziato troppo e coccolato.... ma fino a 2 anni fa partivo e non avevo nessun problema del genere.
A me di riandare da uno psichiatra non mi va, uno perchè la prima volta è stato totalmente inutile, e due perchè non mi va di spendere ulteriori soldi.

Si può dire che soffro di agorafobia o qualche altra patologia?

Ringrazio in anticipo tutti i medici

Cordiali Saluti
Mattia
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

la descrizione della sua sintomatologia puo' riguardare aspetti di tipo ansioso-depressivo che vanno indagati con una appropriata visita psichiatrica.
Inoltre, sarebbe utile sottoporsi ad alcuni esami di routine che possano escludere le cause organiche di tale sintomatologia che, sembra pero', essere correlata a condizioni situazionali per le quali non vi' e' correlazione con le cause organiche.

Si rivolga ad uno psichiatra per le valutazioni del caso.
Ad ogni modo, necessita di un trattamento che deve essere concordato con lo psichiatra.



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[#2]
Utente
Utente
Carissimo Dottor Francesco Saverio Ruggiero.

La ringrazio per la celere risposta. Esami di routine li ho fatti appena dopo il periodo depressivo. Analisi del sangue, ecocardiogramma,elettrocardiogramma,ecografia addome, visita cardiologica, neurologica,psichiatrica. Tutto negativo. Unica spiegazione è stata la Depressione. Quello che vorrei farle capire è che la depressione è totalmente passata, come l'ipocondria... mi è rimasto solo il disturbo "agorafobico", se è questa la diagnosi.

Cordiali Saluti
Mattia
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

se come pensa questa sia la sua diagnosi, il passo successivo prevede una visita psichiatrica che possa confermare o meno il suo dubbio ed consentire di instaurare un conseguente trattamento.
[#4]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Gentile utente, concordo con il collega, che una visita da uno specialista potrebbe essere opportuna. Tra l'altro sulla base della descrizione da Lei fornita dei sintomi da cui pare affetto, forse la Diagnosi di Agorafobia potrebbe non essere del tutto appropriata.
Questo soprattutto sulla base del fatto che Lei, mi corregga se mi sbaglio, mi sembra legare tutte le condizioni fonte di angoscia a situazioni di importante lontananza fisica dai Suoi familiari.
Forse potrebbe esserLe di giovamento indagare, nelle opportune sedi e modi, questo particolare ambito relazionale. Ovviamente qualora Lei sia interessato a farlo.
Tenga anche presente che il fatto di non avere riscontrato giovamento da un primo tentativo, non necessariamente pregiudica al possibilità, che instaurando una nuova relazione con un altro medico psicoterapeuta, psicofarmacologo o psicologo che sia Lei possa aspirare a risultati migliori di quanto ottenuto nella volta precedente.
I fattori in gioco, infatti, in un trattamento di psicoterapico e/o medico sono molteplici ed a volte alcune variabili possono anche dipendere dalle capacità di risonanza che si possono instaurare nel rapporto medico/paziente.

Cordiali saluti.

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

[#5]
Utente
Utente
Gentile Dottor Tonelli, forse ha ragione. La diagnosi di agorafobia è u po azzardata...diciamo che non riesco a stare lontano dai familiari e dalle persone che conosco... dalla mia zona... questo solo però, quando affronto viaggi lunghi....

Ringrazio di cuore anche il Dottor Ruggiero.

Cordiali Saluti
MAttia
[#6]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Provi a contattare un altro specialista. Personalmente mi è spesso capitato di incontrare pazienti che avevano già avuto una esperienza di psicoterapia, che avevano giudicato fallimentare.
La mia opinione, devo dire non sempre condivisa dai miei pazienti, è in realtà che forse nell'affrontare determinati problemi possa occorrere un tempo più lungo di quanto non sia stimabile all'inizio di un trattamento. Quindi il cosiddetto fallimento rappresenterebbe solo una in qualche modo necessaria tappa di passaggio per potere riuscire (avendo comunque acquisito ulteriori strumenti) a scalare con maggiori risorse a disposizione quell'ipotetica montagna rappresentata dai propri disturbi.
In altri termini un eventuale precedente trattamento che non abbia dato gli esiti sperati, in realtà, molto spesso è elemento catalizzatore di quel processo che può portare al successo di ulteriori interventi clinici e/o psicoterapici.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli
[#7]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile utente,
purtroppo da qui è difficile, se non impossibile, fare una diagnosi anche solo aprossimativa. Che tu abbia (avuto) qualche problema di tipo psicologico ed emotivo sembra piuttosto chiaro. In questi casi le due vie da percorrere, escluse le patologie mediche, sono quella psicologica e quella psicofarmacologica.

mi sembra che entrambe le strade tu le abbia abbandonate quasi subito: è vero, ti sei tirato su le maniche ed hai ottenuto risultati, però forse parziali; questo di te ci dice che, se vuoi, riesci a trovare una certa determinazione nel raggiungere gli obiettivi.

Però la tua richiesta ha in sè un errore metodologico: voglio andare a Roma ma non voglio fare la strada, cosa mi consigliate?

A Roma ci puoi andare anche attraversando i campi, arriverai quando arriverai, però il prezzo da pagare sembra un po' alto

Io ti consiglio, a questo punto, una consulenza presso un terapeuta cognitivo-comportamentale, giusto per fare il punto

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#8]
Utente
Utente
Proverò la strada Psicoterapeutica cognitivo comportamentale.

Nel frattempo ringrazio tutti i medici che mi hanno dato preziosissimo consigli.

COrdiali Saluti

Mattia
[#9]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Le ricordo che oltre a specialisti privati, esistono i Centri di Salute Mentale che erogano prestazioni di psicoterapia in regime convenzionato.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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