Farmaco solian
[#1]
Gentile utente,
i farmaci non hanno effetti uguali e prevedibili in tutte le persone a prescindere del caso individuale. Per cui bisogna fare la visita diretta per valutarlo e per rispondere alle Sue domande.
Mi sembra comunque, che il tema principale dei Suoi ultimi consulti è che a Lei "pesa" di assumere il farmaco, dal quale si sente "dipendente". Come ha ipotizzato in uno dei consulti precedenti il mio collega, potrebbe trattarsi però anche del compenso insufficiente della patologia, la quale, alla sospensione del farmaco si fa sentire. Nei consulti precedenti si è parlato anche della necessità di una diagnosi precisa e, a secondo della diagnosi (Lei accennava al Disturbo di Personalità Evitante), di valutare l'eventualità degli approcci non farmacologici. Oltre alla farmacoterapia, Lei segue anche un percorso di psicoterapia ?
i farmaci non hanno effetti uguali e prevedibili in tutte le persone a prescindere del caso individuale. Per cui bisogna fare la visita diretta per valutarlo e per rispondere alle Sue domande.
Mi sembra comunque, che il tema principale dei Suoi ultimi consulti è che a Lei "pesa" di assumere il farmaco, dal quale si sente "dipendente". Come ha ipotizzato in uno dei consulti precedenti il mio collega, potrebbe trattarsi però anche del compenso insufficiente della patologia, la quale, alla sospensione del farmaco si fa sentire. Nei consulti precedenti si è parlato anche della necessità di una diagnosi precisa e, a secondo della diagnosi (Lei accennava al Disturbo di Personalità Evitante), di valutare l'eventualità degli approcci non farmacologici. Oltre alla farmacoterapia, Lei segue anche un percorso di psicoterapia ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#6]
Le consiglio di parlare con il Suo psichiatra dell'eventualità di suddividere i compiti:
lui potrebbe seguirLa con la psicoterapia come prima (visto che ciò si è rilevato benefico e valido),
mentre la farmacoterapia potete valutare di affidare ad un altro specialista (magari tramite le consulenze periodiche e senza la creazione di quel rapporto solido e duraturo che Lei ha con il Suo attuale curante, per non creare il conflitto): soprattutto per valutare le necessità cliniche della farmacoterapia, per ottimizzarla o/e per eventualmente minimizzarla se e quando sarà indicato.
Questa suddivisione dei compiti penso che possa aver senso nel Suo caso, perché la gestione della farmacoterapia e la gestione del rapporto psicoterapeutico con la persona possono richiedere approcci diversi.
Il rapporto con la persona è naturale che diventi duraturo, aiutando in tal modo anche a coltivare la fiducia e la percezione del continuum del proprio percorso e dei miglioramenti progressivi, ma se il farmaco è gestito all'interno di questo contesto, ne può diventarne parte (difficilmente separabile anche quando non ce ne sarà un bisogno clinico del farmaco: o a causa del condizionamento del paziente, o a causa della difficoltà del curante ad abbandonare il proprio stile decisionale).
Poi, è da valutare, perché talvolta l'introduzione di uno specialista nuovo che vede tutto da un nuovo punto di vista può creare dei problemi. Ma forse c'è uno con il quale il Suo curante collabora.
Ne prova di parlare con il Suo curante.
lui potrebbe seguirLa con la psicoterapia come prima (visto che ciò si è rilevato benefico e valido),
mentre la farmacoterapia potete valutare di affidare ad un altro specialista (magari tramite le consulenze periodiche e senza la creazione di quel rapporto solido e duraturo che Lei ha con il Suo attuale curante, per non creare il conflitto): soprattutto per valutare le necessità cliniche della farmacoterapia, per ottimizzarla o/e per eventualmente minimizzarla se e quando sarà indicato.
Questa suddivisione dei compiti penso che possa aver senso nel Suo caso, perché la gestione della farmacoterapia e la gestione del rapporto psicoterapeutico con la persona possono richiedere approcci diversi.
Il rapporto con la persona è naturale che diventi duraturo, aiutando in tal modo anche a coltivare la fiducia e la percezione del continuum del proprio percorso e dei miglioramenti progressivi, ma se il farmaco è gestito all'interno di questo contesto, ne può diventarne parte (difficilmente separabile anche quando non ce ne sarà un bisogno clinico del farmaco: o a causa del condizionamento del paziente, o a causa della difficoltà del curante ad abbandonare il proprio stile decisionale).
Poi, è da valutare, perché talvolta l'introduzione di uno specialista nuovo che vede tutto da un nuovo punto di vista può creare dei problemi. Ma forse c'è uno con il quale il Suo curante collabora.
Ne prova di parlare con il Suo curante.
[#8]
Ex utente
............dottore un ultima domanda se mi e permesso:i sintomi che accuso se non prendo il farmaco ossia depressione,bruxsismo e cefalea, dico, usando il condizionale,potrebbero essere semplicemente sintomi da astinenza oppure lei crede che e la patologia di base non ancora risolta?
[#9]
Gentile utente,
a distanza (via internet) non si può concludere che sia uno piuttosto che altro. Anche parlare ad esempio della "depressione" o del "bruxismo" solo via internet (dunque solo come dei sintomi "riferiti", ma non valutati dal vivo) non si può.
a distanza (via internet) non si può concludere che sia uno piuttosto che altro. Anche parlare ad esempio della "depressione" o del "bruxismo" solo via internet (dunque solo come dei sintomi "riferiti", ma non valutati dal vivo) non si può.
[#11]
Ex utente
scusate dottore se riprendo questo post o quel che sia,il nuovo psichiatra che mi segue insiste col dire che quello che ho avuto non e importante,ma l importante e il mio stile di vita attuale,si perche io non ho voglia di frequentare nessuno sia uomini intesi come amici, ne donne per eventuali relazioni,e afferma che 100mg di solian al di sono pochi per cui alla sua sospensione dovrei stare bene, il fatto che io accusi strani sintomi tra cui depressione e la spia che qualcosa che non va in me.
[#13]
Gentile utente,
sta parlando di uno psichiatra nuovo rispetto a quello del quale scriveva di essere seguito nelle repliche precedenti ?
Se sì, in che cosa, secondo lui, consiste il Suo disturbo e quale diagnosi Le fatto ? ha confermato la diagnosi che Le è stata data prima (disturbo di personalità evitante) ? oppure ha espresso un altro parere ?
Il nuovo psichiatra ha preso le consegne dallo specialista che Le ha prescritto e L'ha seguito con il Solian prima ?
sta parlando di uno psichiatra nuovo rispetto a quello del quale scriveva di essere seguito nelle repliche precedenti ?
Se sì, in che cosa, secondo lui, consiste il Suo disturbo e quale diagnosi Le fatto ? ha confermato la diagnosi che Le è stata data prima (disturbo di personalità evitante) ? oppure ha espresso un altro parere ?
Il nuovo psichiatra ha preso le consegne dallo specialista che Le ha prescritto e L'ha seguito con il Solian prima ?
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 3.5k visite dal 04/06/2012.
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