Il citalopram ed il lexotan

Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni e soffro di depressione da circa 4 anni, anoressia atipica e di un disturbo ossessivo compulsivo. La mia ossessione è nata dal nulla: una sera ero a letto, e stavo pensando all'eventualità di baciare una ragazza da ubriaca( cosa che avevo visto fare su un noto show su mtv) e da li mi sono detta "sono lesbica" ed il mondo mi è crollato addosso. Non ho mai provato attrazione per le donne in tutti gli anni della mia vita, anzi la cosa mi ha sempre fatto un pò "schifo"e tuttora continuo a non provarla.Ho un ragazzo e lo amo molto,ma questo pensiero mi ha distrutta a tal punto che sono ricaduta in depressione, nell'anoressia e prendo il citalopram ed il lexotan. Il problema più grande per me è che questa ossessione mi fa stare bene, e noto che si ripresenta soprattutto quando qualcosa mi fa stare male, come se mi volesse proteggere. Ho avuto una vita piuttosto difficile anche se sono giovane, i miei genitori si sono separati 2 volte ho cambiato casa 3 volte in 2 anni, ho visto scene di violenza e litigi in continuazione tanto che mi era stato diagnosticato un disturbo post traumatico da stress ed un disturbo dell ansia. Prima che mi venisse questa ossessione ho lasciato il mio ex ragazzo con cui stavo da 2 anni, l'università va malissimo e non ho dato neppure un esame e mia madre mia nonna e mia zia mi stressavano moltissimo al punto che non riuscivo più a mangiare. Durante questo periodo ho conosciuto il mio attuale fidanzato e all'inizio era un pò scostante perchè cercava di capire se ero la ragazza giusta per lui e questo suo atteggiamento mi ha ferita moltissimo, anche perchè io non ho un padre dato che sono 2 anni che abbiamo interrotto i rapporti con lui (a breve comunque dovrei vederlo). Ho sempre voluto avere una relazione come quella che ho adesso, voglio in futuro un marito,dei figli, una casa e sono consapevole di essere etero e che questa è solo un ossessione, ma non so come liberarmene. la mia psichiatra dice che la dovrei accettare ma non lo farò mai, non sono lesbica anche se mi arrovello il pensiero, è una cosa istintiva vedo che con i maschi mi comporto in maniera diversa dalle ragazze. Grazie mille per l attenzione e per le risposte
(dimenticavo le compulsioni che ora si sono ridotte sono: il bisogno di strapparmi i capelli, di tagliare ogni doppia punta che vedo e la necessità di fare 3-4 docce al giorno)
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
A quale dosaggio assume i farmaci descritti e da quanto tempo?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile ragazza,
aggiungo anche un mio commento.

Nelle ossessioni il problema è la focalizzazione sul contenuto e sui motivi dei sintomi. I contenuti ed i motivi di questi possono essere molto spesso difficili da distinguere da analoghi contenuti e motivi non anormali (ad esempio, non è anormale di per sé farsi la doccia), ed il confine fra il normale e abnormale, se valutato sui contenuti, è spesso ambiguo (ad es. fantasie, pensieri). Non a caso è una malattia: uno dei problemi delle sindromi ossessive-compulsive è proprio la focalizzazione (ossessione) sul contenuto, che non permette una presa di distanza dalla malattia, proprio perché non dà elementi sufficienti per vedere dove è la malattia, dove è il limite.

Nel frattempo, quello che distingue più nettamente i sintomi ossessivi dalla normalità sono le modalità con le quali sono vissuti e perpetuati. Qui sta il problema centrale: focalizzarsi sui contenuti delle Sue fantasie e trascurare che le preoccupazioni stesse per tali contenuti, i dubbi e le rimuginazioni, la frequenza con la quale compaiono e la "logica" che adotta nell'analizzarli sono l'essenza della malattia ossessiva.

Posso consigliare, ai colloqui con la Sua curante, di dedicarsi di più a questi ultimi elementi, che sono anche maggiormente indicativi, rispetto ai contenuti, del grado di compenso della malattia.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#3]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Il citalopram lo prendo precisamente dal 4 maggio ed ho iniziato con 4 gocce poi 6,8,10 e 12, il dosaggio massimo che mi è stato prescritto. é da circa una settimana e mezza che assumo questo farmaco a dose massima, mentre il lexotan mi è stato prescritto venerdì e mi è stato detto di prendere 10 gocce al bisogno per un massimo di 30 gocce al giorno ma la mia psichiatra non mi ha detto ne per quanto prenderlo ne soprattutto come scalare la dose, mentre per il citalopram mi è stata prescritta una terapia di 6 mesi compreso il periodo di diminuzione della dose.
[#4]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,

l'attenuazione dei sintomi ossessivi-compulsivi è avvenuto in seguito all'inizio della terapia farmacologica antidepressiva (citalopram) ?

Se fosse così, è possibile; comunque l'effetto pieno della dose attuale richiede più settimane (e, in alcune forme del disturbo ossessivo-compulsivo): alcuni mesi.

La dose attuale dell'antidepressivo è quella massima prescritta attualmente, ma non è la massima teorica nel disturbo ossessivo-compulsivo; dunque, nel caso del compenso non ottimale, dopo un adeguato periodo di valutazione (come ho accennato: di alcune settimane), sarebbe opportuna la rivalutazione del dosaggio di antidepressivo.

Il programmare a priori per quanto tempo bisognerà assumere l'antidepressivo non è una pratica che tendo ad usare ad esempio io, perché la durata della cura, il momento giusto per iniziare la sospensione e le sue modalità non sono prevedibili a priori, ma dipendono dall'andamento del quadro clinico che deve essere periodicamente valutato. Altrimenti si presume che la cura sia di sicura efficacia, ma questa si valuta in base ai risultati e non a priori. Essere ottimisti va bene, ma biosgna avere anche un metodo di valutazione adatto. Nel disturbo ossessivo-compulsivo in particolare i miglioramenti stabili non sempre si ottengono presto e con facilità, e, dopo la stabilizzazione, è opportuno valutare di proseguire la cura "a mantenimento" per un periodo sufficiente per ridurre il rischio delle ricadute. .

Dire che la terapia deve durare un tempo definito può essere anche frainteso in un altro senso: potendo Lei pensare che dovrà o potrà Lei stessa sospendere la cura, però lo si fa solo in seguito e sotto il monitoraggio dello specialista con il quale si concordano tutti i passi.

Rispetto all'ansiolitico (lexotan), dal mio punto di vista, questo serve soprattutto nel periodo durante il quale non si sono ancora manifestati a sufficienza gli effetti ansiolitici (e altri effetti terapeutici) dell'antidepressivo (citalopram), dopo di che il bisogno dell'ansiolitico (lexotan) dovrebbe diminuire. Se il farmaco è stato prescritto "al bisogno" lo "scalare" è in parte autoregolato dal bisogno (non essendo previsto che lo prenda sempre il numero massimo permesso delle volte), e in parte lo scalare credo che riguarderà le dosi ed il numero delle volte permesse "al bisogno": da concordare con la Sua psichiatra.

Qui vale comunque Lo stesso principio del quale ho scritto rispetto all'antidepressivo: ci vorranno i ricontrolli dallo specialista per valutare la necessità della cura ansiolitica e le modalità dello scalare.

I risultati della cura farmacologica nel prossimo periodo penso e spero che Le aiuteranno a rapportarsi meglio con le domande che sono state il nucleo principale delle Sue preoccupazioni espresse all'inizio di questo consulto.
[#5]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ho ottenuto un miglioramento con il citalopram dopo tre settimane che lo assumevo al dosaggio di 12 gocce al giorno, ma ieri sera ho avuto un altra brutta crisi e ho deciso di aumentare il dosaggio anche se mi era stato detto di non farlo. Ho ricorrentemente nel mio cervello la frase "sei attratta dalle donne" ma nonostante questo i farmaci mi permettono di comportarmi in maniera normale per cui gli altri non se ne accorgono e questo mi fa ancora più rabbia: se mi comporto da etero(anche se non mi piacciono le etichette) perchè devo continuamente avere questo pensiero?
Ci ho riflettuto su e credo sia dovuto ad una grande paura ed alla mia delicata situazione, e l'ossessione è solo un modo per rifiutare tutti i cambiamenti che mi hanno stravolta in questo periodo. Vorrei svegliarmi alla mattina senza questo pensiero fisso, ma mi rendo conto che mi fa paura perchè dovrei affrontare tutto il resto.
La mia psichiatra e la mia neuropsichiatra concordano nel dire che dovrei accettare l'ossessione invece che combatterla ma a me risulta difficile perchè so bene di non essere lesbica, cerco di attirare l'attenzione dei ragazzi non quella delle donne, non mi passa neppure per la testa, ed amo moltissimo il mio ragazzo e lo ricopro delle stesse attenzioni che avevo prima di questo disturbo. Insomma non è cambiato assolutamente nulla e non voglio che cambi, ma ho questo tarlo maledetto in testa e comincio a diffidare del citalopram, anche se lo prendo esattamente da poco più di un mese.Il lexotan ho deciso di prenderlo a dose piena e di scalare proprio come se fosse una terapia perchè ho sempre sofferto di ansia e questo la attenua moltissimo,anzi da quando ho iniziato a prenderlo noto che non ho più nessun attacco. Certo è che mi fa dormire anche tre ore di fila, ma se ho altro da fare non sento stanchezza.
Che cosa dovrei fare, accettare l'ossessione? come faccio per mandarla via?
[#6]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,

non deve assolutamente prendere le decisioni da sola riguardo la farmacoterapia e di cambiare i dosaggi da sola. Consulta la Sua specialista.

Non bisognava aumentare da sola la dose del citalopram. Se pensa che, facendolo, avrà un maggiore effetto desiderato o che lo avrà più presto, questo non è detto. E' un farmaco di fondo, che agisce sul decorso della malattia nel suo insieme e non su un sintomo. Ha, potenzialmente, anche gli effetti collaterali, fra i quali, eventualmente, l'aumento dei livelli d'ansia. Lascialo valutare dalla Sua specialista, non decida da sola.

Idem: con il Lexotan (consulta la Sua psichiatra).

Le ossessioni né si accettano, né si negano. Se cerchiamo di farlo, ci intrapoliamo di più. Sono inutili entrambe le cose. Più che altro bisognerebbe riconoscere che Lei non è ancora in grado di affrontare (emotivamente e razionalmente) l'argomento.

Bisogna imparare a tollerare l'attesa e, nel frattempo, di tollerare a convivere con il dubbio.

Chiedo di scusarmi il mio tono, e non si offenda, ma devo rimproverarLa per la Sua impazienza e per le Sue iniziative !








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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dottor Gukov, ha ragione a rimproverarmi ma purtroppo la il vizio di voler fare le cose di testa mia è più forte di me. So che non avrei dovuto farlo ma non sopporto più di stare male dopo tre mesi passati in questo stato, è debilitante non solo per la mia mente( sono stata autolesionista in passato e in questo periodo è affiorata più volte la voglia di farmi del male) ma anche per il mio corpo, sono arrivata a pesare 42.8 e sono alta 165 cm.Ho bisogno di un pò di respiro non solo per me ma anche per i miei famigliari che hanno già molte difficoltà e vedono una figlia e una nipote distrutta, e per il mio ragazzo che non si merita di certo tutte le preoccupazioni che gli sto dando. So che non è una giustificazione ma credo possa capire in parte il motivo del mio gesto.
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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ho notato che quando fumo la prima sigaretta della giornata mi prende un forte senso di vomito e stordimento,anche se ho già mangiato ed è passato molto tempo da quando ho assunto sia il citalopram ed il lexotan. A che cosa è dovuto? preciso che le seguenti non mi fanno nessun effetto
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Se la prima sigaretta della giornata la fuma più tardi rispetto al solito orario, potrebbe essere dovuto al parziale ripristino della sensibilità dei recettori alla nicotina: gli effetti sono simili a quelli che ha una persona appena iniziata al fumo. Gli effetti spiacevoli della sigaretta capitano anche negli stati di raffreddamento o di irritazione delle alte vie respiratorie o digestive. Sarebbe comunque un buon motivo almeno per ridurre la quantità delle sigarette.

Il citalopram talvolta (raramente) può dare i sintomi collaterali transitori a livello gastrointestinale; non bisogna cambiare la dose senza la consulenza dalla Sua specialista.
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