Depressione maggiore grave farmacoresistente

Mio padre ha quasi 89 anni. Fino a 2 anni fa era un tipo attivo, faceva un po’ di tutto nelle faccende domestiche. Poi all’improvviso un singhiozzo, durato 10 giorni, lo ha impressionato molto. A nulla è valsa la visita di un medico per tranquillizzarlo che si trattava di un’infiammazione del nervo frenico. È caduto in uno stato depressivo, ha cominciato a mangiare poco e a debilitarsi.
Ci siamo subito rivolti ad un neuropsichiatra, con cui ha iniziato una cura e la cui diagnosi è stata: depressione maggiore grave farmacoresistente. Oggi, a distanza di due anni, sta seguendo la seguente terapia:
al mattino una cp di SETRALINA 50
a mezzogiorno prima di pranzo 1 cp di DEPAS 0,5
la sera, dopo cena, una cp e mezza di DEPAS da 0,5
prima di dormire 8 gocce di TRITTICO
Ha avuto il riconoscimento dello stato di invalidità, in quanto non riesce a svolgere autonomamente gli atti elementari della vita quotidiana.
A detta dello specialista, il suo stato non è come quello di due anni fa, ma io lo vedo sempre angosciato: si preoccupa per tutto ciò che accade intorno a lui, si lamenta continuamente che ormai non si può fare più niente per lui. Non riesce ad alzarsi in piedi da solo e, quando lo facciamo camminare, ha difficoltà a stare con la testa alta; anche quando sta seduto, va chinandosi su un fianco. La sua sofferenza la manifesta, alternando momenti di pianto a momenti in cui reagisce battendo la mano sul tavolo perché non accetta il suo stato di inabilità. I suoi pensieri sono sempre rivolti a tutte le malattie che dice di avere, ai dolori che dice di avvertire alla schiena, ai fianchi, alla testa e per cui ormai sostiene che non si possa fare più nulla. E’ stato sottoposto a ulteriore visita psichiatrica, e poi fisiatrica, geriatrica , urologica, cardiologica; sono state fatte tutte le analisi di routine. Queste le diagnosi
DEPRESSIONE MAGGIORE GRAVE FARMACORESISTENTE CON INNESTO PSICOTICO IN TRATTAMENTO CONTINUO CON AD E BDZ.
MARCATO IPOTO-TROFISMO MUSCOLARE, NON AUTONOMO NEI PASSAGGI POSTURALI, NON AUTONOMO A DEAMBULARE
CEREBROPATIA INVOLUTIVA CON GRAVE DECADIMENTO COGNITIVO, GRAVE DEFICIT PRASSICO, DEAMBULATORIO E RELAZIONALE,
INCONTINENZA SFINTERICA, GRAVE OSTEOARTROPATIA, CARDIOPATIA ATEROSCLEROTICA,
DEFICIT DEL VISUS, IPOACUSIA.
Attualmente la notte per lo più riposa; durante il giorno, invece, due sono i problemi più significativi:
- Ripete continuamente la parola NO, in maniera a volte ossessiva. Qualsiasi cosa gli si dica, dice sempre “NO”, rendendo difficoltosa l’assistenza prestatagli. Come affrontare questo problema?
- Avverte spesso la necessità di sputare, in quanto, a suo dire, la gola è chiusa e sente di avere saliva in bocca. Così capita spesso che durante il pranzo tende a rifiutare il cibo e dice di non riuscire a deglutire e di dover sputare. È diventata un’abitudine che non aveva mai avuto prima. A volte lo fa con insistenza, grattando la gola. Come affrontare quest’altro problema?
Ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
gentile utente

quanto descritto non appartiene solo a problematiche della sfera psichica mentre sono concomitanti altre patologie che appartengono a quadri di demenza senile con conseguenze anche sul piano fisico.

Sono state indagate le comuni cause di demenza senile?

https://wa.me/3908251881139
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[#2]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile utente,

uan Tac encefalo le è stata mai consigliata?

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio per le risposte.
Nessun medico (né il medico di famiglia né gli specialisti che lo hanno visitato finora) hanno pensato di indagare sulle cause di demenza senile né è stata consigliata una TAC encefalo.
Approfitto, pertanto, per chiedere che tipo di indagini debbano essere fatte nel caso di sospetta demenza senile e se è proprio necessaria una TAC encefalo, visto che mio padre ha notevoli difficoltà a deambulare e a sottoporsi quindi ad esami che non possono effettuarsi a domicilio.
Grazie!
[#4]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

quali esami siano o meno necessari o meglio prioritari per una diagnosi differenziale tra demenza e altre patologie spetta al medico che principalmente ha in cura il paziente, se di demenza dovrebbe trattarsi la competenza è in generale al confine tra neurologia, geriatria e psichiatria; un esame Tac encefalo, una valutazione neuropsicologica , degli esami di laboratorio mirati sono diciamo inevitabili in un sospetto diagnostico di questo tipo,

Saluti
[#5]
Utente
Utente
Ringrazio, un po’ in ritardo, per la risposta.
In questi mesi abbiamo più volte consultato lo specialista che ha in cura mio padre, con visite domiciliari, dal momento che per mio padre è difficoltoso spostarsi. E’ stata fatto anche un esame di emogasanalisi, il cui risultato riporta valori che rientrano nella normalità.
Attualmente la terapia che sta seguendo è:
Mattina alle 8.00: Mezza cp di Seroquel 25
Mattina dopo colazione: 1 cp di Sertralina
Mezzogiorno, un’ ora prima dei pasti: 1 cp di Depas 0,5
Alle 14.00: Mezza cp di Seroquel 25
Sera dopo cena: 1 cp di Depas 0,5 + 1 cp di Seroquel 25

Purtroppo non c’è stato finora nessun miglioramento. La notte riposa e tutte le volte che sta coricato non si lamenta, ma, quando si alza e sta seduto sulla sedia a rotelle, non fa che ripetere un “NO” martellante, in tono lamentoso, ad ogni respiro. Non c’è un attimo di tregua, è un continuo lamentarsi accompagnato spesso da un’agitazione e da una ribellione nei confronti di noi familiari che cerchiamo di fare qualcosa per lui. Non è per niente collaborativo e non comprende che questo suo stato di continua irrequietezza è logorante per lui e per tutti noi che gli stiamo accanto. Fa resistenza, quando deve essere lavato e quando lo facciamo bere o gli diamo da mangiare, come un bambino. Qualunque cosa gli si dica, risponde sempre “NO” o "NON PUOI" come se non sapesse più dire altro. I momenti in cui sembra più rilassato sono soltanto la sera, quando, davanti alla TV, segue un programma di quiz, abitudine che aveva anche quando stava in salute. Vorrei riuscire a capire quale strategia adottare per poter “curare” questa sua agitazione. La terapia con i farmaci sarà sicuramente necessaria, ma ho l’impressione che non sia sufficiente. Posso fare qualcosa da solo? Come dovrei affrontare questa situazione problematica?