Ipocondira
Salve,sono una ragazza di 18 anni è ho un problema.
Da circa 6 mesi soffro di ipocondria,ad ogni minimo sintomo del mio corpo mi allarmo..inizia tachicardia,fatica a respirare,pensieri negativi incontrollabili. Ho paura di avere un infarto!..Ho già fatto 4 elettrocardiogramma,ed è tutto apposto. Soffro di ipoitiroidismo e non ho nessun altro problema. Ho tutti i giorni dolore al braccio sinistro,alle mandibole,allo stomaco con conseguente gastrite nervose,mal di testa e dolori al petto e sotto al seno sx. Possibile che tutto questo sia causato dalla mia mente?Possibile che nessuna rassicurazione medica mi sappia far controllare?Già 2 volte sono finita in ospedale per paura di morire,e tutti mi hanno detto che era attacco di panico (dopo il primo che è stato a dicembre). Ma io penso,se il braccio e il petto fa male,come fa a non essere infarto?Magari i dottori non se ne sono accorti ma ho qualcosa che non va al cuore?Grazie mille,cordiali saluti. Un ansiosa.
Da circa 6 mesi soffro di ipocondria,ad ogni minimo sintomo del mio corpo mi allarmo..inizia tachicardia,fatica a respirare,pensieri negativi incontrollabili. Ho paura di avere un infarto!..Ho già fatto 4 elettrocardiogramma,ed è tutto apposto. Soffro di ipoitiroidismo e non ho nessun altro problema. Ho tutti i giorni dolore al braccio sinistro,alle mandibole,allo stomaco con conseguente gastrite nervose,mal di testa e dolori al petto e sotto al seno sx. Possibile che tutto questo sia causato dalla mia mente?Possibile che nessuna rassicurazione medica mi sappia far controllare?Già 2 volte sono finita in ospedale per paura di morire,e tutti mi hanno detto che era attacco di panico (dopo il primo che è stato a dicembre). Ma io penso,se il braccio e il petto fa male,come fa a non essere infarto?Magari i dottori non se ne sono accorti ma ho qualcosa che non va al cuore?Grazie mille,cordiali saluti. Un ansiosa.
[#1]
Gentile utente,
non tutti i dolori al petto e al braccio sono automaticamente indicativi di una problematica cardiaca.
Lei si ha già fattto seguire da uno specialista psichiatra ? Segue le cure (farmacologiche o/e psicoterapeutiche) per il Suo disturbo psichico ?
non tutti i dolori al petto e al braccio sono automaticamente indicativi di una problematica cardiaca.
Lei si ha già fattto seguire da uno specialista psichiatra ? Segue le cure (farmacologiche o/e psicoterapeutiche) per il Suo disturbo psichico ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Salve,e grazie per la sua immediata risposta.
Sì sono in cura da una psicologa da poche settimana ma ancora non ho notato segni di miglioramento. Cioè,gli attacchi di panico sono molto diminuiti ma ogni giorno mi sveglio sempre con lo stesso pensiero,sono sempre lì con la mano sul petto a controllarmi i battiti e il mio cuore batte veloce. Sembra che nessuno mi capisca ormai.
Sì sono in cura da una psicologa da poche settimana ma ancora non ho notato segni di miglioramento. Cioè,gli attacchi di panico sono molto diminuiti ma ogni giorno mi sveglio sempre con lo stesso pensiero,sono sempre lì con la mano sul petto a controllarmi i battiti e il mio cuore batte veloce. Sembra che nessuno mi capisca ormai.
[#3]
<<..Sembra che nessuno mi capisca ormai...>>
Non è facile capirLa per le persone che non soffrono della Sua malattia e per i medici che non curano le malattie psichiche. La psicologa, con la quale avete già fatto qualche progresso, secondo Lei, La capisce ?
Non è facile capirLa per le persone che non soffrono della Sua malattia e per i medici che non curano le malattie psichiche. La psicologa, con la quale avete già fatto qualche progresso, secondo Lei, La capisce ?
[#4]
Utente
Sì,mi riesce a capire..ma appena torno a casa è la stessa storia,è come se lei non mi avesse rassicurato per nulla. Mia madre è sempre stata al mio fianco,aiutandomi in tutti i modi possibili,ma adesso anche lei si sta esasperando per le mie continue lamentele. Ogni giorno ho un dolore,e subito penso a chissa che,ho paura che non ne uscirò più fuori da questa situazione. Adesso ho dolore al braccio sinistro e alla mandibola. E subito i pensieri vanno all'infarto..
[#5]
Penso che bisognerebbe ottimizzare il vostro lavoro con la psicologa. Le "rassicurazioni" non ossono essere l'unico metodo di cura della Sua situazione, anzi, le "rassicurazioni" possono essere di buon intento ma di cattivo servizio, perché abituano la persona a ricorrere ad esse, cronicizzando il disturbo e perpetuando in parte il meccanismo patologico che sta dietro. Le "rassicurazioni" sono come un calmante palliativo che funziona solo finché dura il suo effetto, e fa sviluppare ugualmente la dipendenza (ancora più potente rispetto a quella da un farmaco calmante).
Perciò consiglio di ottimizzare il lavoro con la psicologa. Ci sono le metodiche orientate sullo sviluppo di una migliore capacità di interpretare i segnali del proprio corpo, le metodiche di rilassamento e le metodiche di analisi e di soluzione dei problemi a livello di pensiero le quali tutte a tempo giusto si può praticare prima con la psicologa, impararle e poi praticarle anche quando è da sola.
Accanto alla problematica clinica nella fase "acuta" (ipocondria), è possibile che Lei abbia anche una problematica psicologica (che era latente) a livello di attaccamento, di rapporto con le persone per Lei importanti (e con le persone le quali diventano per Lei importanti): quando Lei è da sola queste persone come se non ci fossero.
Parlando in modo allegorico, manca quella sicurezza che un bambino normalmente e man mano sviluppa, riuscendo a tollerare una distanza sempre maggiore dai genitori (giocando in cortile da solo, poi andando all'asilo, a scuola, al lavoro,...), perché sa che i genitori esistono anche quando non li vede in un dato momento, e sa che nel momento di bisogno verrà soccorso.
Questa sicurezza si basa sul carattere di rapporto che si instaura con le persone importanti e sulla capacità di utilizzare nella sfera affettiva i ricordi, le associazioni, le fantasie positive ed il pensiero che concorrono ad avere le rappresentazioni mentali delle persone importanti anche quando non ci sono fisicamente davanti o accanto a noi, le rappresentazioni mentali del nostro proprio futuro (immediato e lontano), e le rappresentazioni mentali delle modalità con le quali i problemi (o i disagi, anche fisici o psichici) possano risolversi costruttivamente.
Probabilmente Le ho scritto fin troppe cose, ma le ritengo importanti. Non sono destinati solo a Lei, ma sono soprattutto da discutere con la Sua psicologa, per ottimizzare la cura.
Se la psicoterapia che fate avrà difficoltà a procedere, perché capirete che il disturbo è nella fase troppo resistente o acuta, potrete valutare di avvalersi dell'aiuto di un medico psichiatra: per valutare se si tratta effettivamente di Ipocondria come disturbo, se il percorso è ottimale, e se può essere d'aiuto affiancare alla psicoterapia una cura anche farmacologica.
Perciò consiglio di ottimizzare il lavoro con la psicologa. Ci sono le metodiche orientate sullo sviluppo di una migliore capacità di interpretare i segnali del proprio corpo, le metodiche di rilassamento e le metodiche di analisi e di soluzione dei problemi a livello di pensiero le quali tutte a tempo giusto si può praticare prima con la psicologa, impararle e poi praticarle anche quando è da sola.
Accanto alla problematica clinica nella fase "acuta" (ipocondria), è possibile che Lei abbia anche una problematica psicologica (che era latente) a livello di attaccamento, di rapporto con le persone per Lei importanti (e con le persone le quali diventano per Lei importanti): quando Lei è da sola queste persone come se non ci fossero.
Parlando in modo allegorico, manca quella sicurezza che un bambino normalmente e man mano sviluppa, riuscendo a tollerare una distanza sempre maggiore dai genitori (giocando in cortile da solo, poi andando all'asilo, a scuola, al lavoro,...), perché sa che i genitori esistono anche quando non li vede in un dato momento, e sa che nel momento di bisogno verrà soccorso.
Questa sicurezza si basa sul carattere di rapporto che si instaura con le persone importanti e sulla capacità di utilizzare nella sfera affettiva i ricordi, le associazioni, le fantasie positive ed il pensiero che concorrono ad avere le rappresentazioni mentali delle persone importanti anche quando non ci sono fisicamente davanti o accanto a noi, le rappresentazioni mentali del nostro proprio futuro (immediato e lontano), e le rappresentazioni mentali delle modalità con le quali i problemi (o i disagi, anche fisici o psichici) possano risolversi costruttivamente.
Probabilmente Le ho scritto fin troppe cose, ma le ritengo importanti. Non sono destinati solo a Lei, ma sono soprattutto da discutere con la Sua psicologa, per ottimizzare la cura.
Se la psicoterapia che fate avrà difficoltà a procedere, perché capirete che il disturbo è nella fase troppo resistente o acuta, potrete valutare di avvalersi dell'aiuto di un medico psichiatra: per valutare se si tratta effettivamente di Ipocondria come disturbo, se il percorso è ottimale, e se può essere d'aiuto affiancare alla psicoterapia una cura anche farmacologica.
[#6]
Utente
Dr. Gukov.
Grazie mille per le parole che ha speso per me.
Mi è molto di conforto avere pareri di persone esperte.
Penso che il mio sia un bisogno di attenzioni da parte delle persone a me care..ma il brutto è che la mia mente si esprime così drasticamente a livello di sintomi fisici,e questo fa paura. Cure farmacologiche preferisco di no,perchè a lungo andare portano dipendenza e nient'altro, Voglio provare a uscirne da sola,con l'aiuto magari di chi mi sta accanto.
Cordiali saluti.
Grazie mille per le parole che ha speso per me.
Mi è molto di conforto avere pareri di persone esperte.
Penso che il mio sia un bisogno di attenzioni da parte delle persone a me care..ma il brutto è che la mia mente si esprime così drasticamente a livello di sintomi fisici,e questo fa paura. Cure farmacologiche preferisco di no,perchè a lungo andare portano dipendenza e nient'altro, Voglio provare a uscirne da sola,con l'aiuto magari di chi mi sta accanto.
Cordiali saluti.
[#7]
Gentile utente,
Le ho accennato dell'utilità di uno psichiatra non solo per le eventuali cure farmacologiche, ma anche (e soprattutto) perché Lei sappia come chiarire la diagnosi nel caso la malattia fosse "resistente". In effetti, sia l'ipocondria che un disturbo da attacchi di panico sono diagnosi di competenza psichiatrica (non li può fare né un medico generico, né un medico della medicina d'urgenza di pronto soccorso, né uno psicologo). (lo psicologo è importante per seguirLa nella cura, ma non deve fare la diagnosi).
Per quanto riguarda le cure farmacologiche, non è detto che Lei ne abbia bisogno (ovvero, senza una vautazione psichiatrica di Lei dal vivo non si può esprimersi né pro né contro), ma non bisogna avere i pregiudizi rispetto agli psicofarmaci (né nel Suo caso, né nei casi delle altre persone): "a lungo andare portano dipendenza e nient'altro" quando sono usati male, e ciò succede più volte quando vengono prescritti e monitorati non dagli psichiatri o/e quando la persona cerca di assumerli per conto proprio senza seguire il monitoraggio dallo specialista. Comunque non tutti gli psicofarmaci e non sempre portano la dipendenza: bisogna conoscerli e saperli usare.
Inoltre, le dipendenze dai farmaci non sono le uniche dipendenze possibili. Le dipendenze a livello affettivo e le dipendenze da certi comportamenti o/e pensieri sono ad esempio molto più potenti dei farmaci (e lo scrivo per parlare di queste ultime, non per parlare dei farmaci).
Le ho accennato dell'utilità di uno psichiatra non solo per le eventuali cure farmacologiche, ma anche (e soprattutto) perché Lei sappia come chiarire la diagnosi nel caso la malattia fosse "resistente". In effetti, sia l'ipocondria che un disturbo da attacchi di panico sono diagnosi di competenza psichiatrica (non li può fare né un medico generico, né un medico della medicina d'urgenza di pronto soccorso, né uno psicologo). (lo psicologo è importante per seguirLa nella cura, ma non deve fare la diagnosi).
Per quanto riguarda le cure farmacologiche, non è detto che Lei ne abbia bisogno (ovvero, senza una vautazione psichiatrica di Lei dal vivo non si può esprimersi né pro né contro), ma non bisogna avere i pregiudizi rispetto agli psicofarmaci (né nel Suo caso, né nei casi delle altre persone): "a lungo andare portano dipendenza e nient'altro" quando sono usati male, e ciò succede più volte quando vengono prescritti e monitorati non dagli psichiatri o/e quando la persona cerca di assumerli per conto proprio senza seguire il monitoraggio dallo specialista. Comunque non tutti gli psicofarmaci e non sempre portano la dipendenza: bisogna conoscerli e saperli usare.
Inoltre, le dipendenze dai farmaci non sono le uniche dipendenze possibili. Le dipendenze a livello affettivo e le dipendenze da certi comportamenti o/e pensieri sono ad esempio molto più potenti dei farmaci (e lo scrivo per parlare di queste ultime, non per parlare dei farmaci).
[#9]
No, non lo dico. Se è già stata dalla psichiatra, e lei l'ha indirizzata dalla psicologa, seguite la cura con la psicologa (provate a considerare i suggerimenti che ho scritto rispetto all'ottimizzazione della psicoterapia), e non bisogna andare dagli altri psichiatri, semmai, se ci fossero dei dubbi, valutare con la psicologa di ricontattare la psichiatra che L'ha già conosciuto.
[#11]
Gentile utente,
l'Ipocondria è un disturbo anche di pensiero.
Penso però che Lei, consapevolmente o meno, stia cercando le rassicurazioni (anche dare le spiegazioni funziona come rassicurazione), e Le ho già scritto che è una dipendenza più forte dei farmaci.
In altre parole, le rassicurazioni, talvolta ancor di più dei farmaci, "a lungo andare portano dipendenza e nient'altro."
Bisogna lavorare con la psicologa.
Se ci sono dei dubbi o delle difficoltà, chiedere un parere della psichiatra che L'ha visitato.
un saluto,
l'Ipocondria è un disturbo anche di pensiero.
Penso però che Lei, consapevolmente o meno, stia cercando le rassicurazioni (anche dare le spiegazioni funziona come rassicurazione), e Le ho già scritto che è una dipendenza più forte dei farmaci.
In altre parole, le rassicurazioni, talvolta ancor di più dei farmaci, "a lungo andare portano dipendenza e nient'altro."
Bisogna lavorare con la psicologa.
Se ci sono dei dubbi o delle difficoltà, chiedere un parere della psichiatra che L'ha visitato.
un saluto,
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.8k visite dal 23/05/2012.
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