Overdose paroxetina
[#1]
Gentile utente,
sperando che non abbia preso una dose massiccia e che possa leggere la risposta, puo' trovare le indicazioni del sovradosaggio sul foglietto illustrativo del farmaco.
In generale, in caso di sovradosaggio compaiono fenomeni di agitazione, sudorazione, accelerazione oppure puo' comparire sonnolenza profonda e riduzione delle forze.
E' probabile che non le abbia contate o che sia all'inizio di un trattamento, ma qualora il dosaggio dovesse essere molto elevato sarebbe utile rivolgersi ad un pronto soccorso per le valutazioni organiche opportune.
sperando che non abbia preso una dose massiccia e che possa leggere la risposta, puo' trovare le indicazioni del sovradosaggio sul foglietto illustrativo del farmaco.
In generale, in caso di sovradosaggio compaiono fenomeni di agitazione, sudorazione, accelerazione oppure puo' comparire sonnolenza profonda e riduzione delle forze.
E' probabile che non le abbia contate o che sia all'inizio di un trattamento, ma qualora il dosaggio dovesse essere molto elevato sarebbe utile rivolgersi ad un pronto soccorso per le valutazioni organiche opportune.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
oltre a quanto già detto dai colleghi, aggiungo che un overdose di farmaci è un'assunzione che non è stata concordata con il Medico e che pertanto deve sempre essere evitata...
Cordialmente
oltre a quanto già detto dai colleghi, aggiungo che un overdose di farmaci è un'assunzione che non è stata concordata con il Medico e che pertanto deve sempre essere evitata...
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#3]
Per risponderLe le citerò alcuni brani tratti da un articolo pubblicato nella Rivista della Società Italiana di Psicopatologia dell'anno 2003: La mortalità nei casi di sovradosaggio da antidepressivi è tipicamente determinata dalle alterazioni cardiache del ritmo e della conduzione cardiaca, secondari ad intossicazione da antidepressivi triciclici. Rari sono i decessi da SSRI, tipicamente incapaci di determinare effetti sulla funzione cardiaca, ed i dosaggi necessari sono almeno 150 volte la dose terapeutica; di tali decessi la PR è responsabile solo in una minima parte. È tuttavia difficile valutare con esattezza i rischi del sovradosaggio da PR, se si considera che la maggior parte delle intossicazioni derivano dall’assunzione di più farmaci assieme, spesso con aggiunta di alcol. Le manifestazioni cliniche da overdose comprendono, per l’assunzione di una dose da 30 a 50 volte superiore a quella giornaliera, una serie di sintomi lievi comprendenti tremore, sedazione, nausea e vomito, mentre per una dose che superi 75 volte quella giornaliera si verificano alterazioni dello stato di coscienza, crisi comiziali, agitazione psicomotoria, alterazioni dell’ECG, dolori addominali, tachicardia o bradicardia. Il trattamento dell’overdose viene effettuato con terapie sintomatiche e di supporto volte al mantenimento della pervietà delle vie aeree, dell’ossigenazione e della ventilazione, al monitoraggio dell’ECG e dei segni vitali, al controllo delle crisi comiziali con diazepam, fenobarbital o fenitoina, alla lavanda gastrica, induzione del vomito o uso di carbone attivo qualora indicato.
Tratto da: Paroxetina: tossicità, tollerabilità e usi atipici nella pratica clinica - E. TAROLLA, A. D’ANDREA, T. CANTELMI - Vol. 9, June 2003, Issue 2
Se la Sua assunzione si è quindi limitata a qualche goccia in più, la cosa dovrebbe essersi conclusa senza conseguenze lesive per Lei.
In ogni caso, concordo con quanto Le hanno consigliato i colleghi, relativamente all'attenzione da porre nella assunzione dei farmaci secondo quanto prescrittoLe dal sanitario curante.
Nell'eventualità, poi, che l'assunzione in gocce del preparato possa costituire per Lei fonte di maggior disagio, provi a parlarne con il Suo medico di fiducia ed a sostituirlo con l'assunzione del farmaco sotto forma di compresse.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Tratto da: Paroxetina: tossicità, tollerabilità e usi atipici nella pratica clinica - E. TAROLLA, A. D’ANDREA, T. CANTELMI - Vol. 9, June 2003, Issue 2
Se la Sua assunzione si è quindi limitata a qualche goccia in più, la cosa dovrebbe essersi conclusa senza conseguenze lesive per Lei.
In ogni caso, concordo con quanto Le hanno consigliato i colleghi, relativamente all'attenzione da porre nella assunzione dei farmaci secondo quanto prescrittoLe dal sanitario curante.
Nell'eventualità, poi, che l'assunzione in gocce del preparato possa costituire per Lei fonte di maggior disagio, provi a parlarne con il Suo medico di fiducia ed a sostituirlo con l'assunzione del farmaco sotto forma di compresse.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
[#5]
Utente
in realtà...ho tentato il suicidio...sono in preda ad una forte depressione e non trovo pace...sono in cura da uno psicologo,ma non mi sento per niente aiutato...sono entrato in una spirale di autodistruzione dalla quale non riesco più a uscire...non mangio più (ho perso 20 kg),non dormo più (3/4 ore a notte con risvegli frequenti),bevo alcoolici e fumo in maniera spropositata,ho iniziato a drogarmi con lsd,chetamina ed ecstasi e mi imbottisco di psicofarmaci (paroxetina e fluoxetina)...ogni giorno spero sempre che sia l'ultimo...grazie delle vostre risposte...
[#6]
OK, non è mio compito dare consigli, però le proporrei comunque di parlare della cosa con il Suo psicologo di fiducia. Mi corregga se sbaglio, ma ho l'impressione che non sia al corrente del Suo tentativo di suicidio. Magari non potrà impedirLe di provarci di nuovo, di fatto nessuno lo può fare, tuttavia potrebbe aiutarLa a spiegarsi i motivi che la hanno condotta a tentare un tale gesto. Tra l'altro il fatto che a) ne abbia parlato (anche se in forma anonima), b) si stia imbottendo di farmaci di vario tipo (anche le droghe in un certo qual senso lo sono) potrebbero anche essere letti come tentativi di "rimanere a galla", anche se in questo momento ha l'impressione che nulla la possa sottrarre dall'andare a fondo.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
[#7]
Utente
venerdì scorso ci ho riprovato...in maniera nettamente più decisa...sono salvo per miracolo e non so se gioire di questo fatto...ho avuto 2 lunghi colloqui con lo psichiatra che è convinto che io abbia bisogno di aiuto e mi ha consigliato di andare al CSM...io so cosa potrebbe veramente aiutarmi,ma è una soluzione impossibile...
[#8]
Gentile utente,
probabilmente la mia risposta le potra' sembrare poco accorta rispetto al suo problema ma le posso assicurare che non e' cosi.
Purtroppo, se il suo problema e' quello di tentare il suicidio, prima o poi, anche non volendo, potrebbe accadere che ci riuscira', questo perche' purtroppo nessuno di noi le e' accanto ne' la conosce e quindi lei puo' essere irreperibile in qualsiasi momento.
Inoltre, il fatto che Lei pensi di avere la soluzione a qualcosa di impossibile ed utilizzi il suo spazio nel sito per proporre una specie di trattamento psichiatrico o psicologico che, ovviamente, non puo' portare a nessuna soluzione pratica, non mi sembra opportuno ne' indicato.
A mio avviso, se davvero si tratta di tentativo di suicidio, il suo psichiatra dovrebbe chiamare il 118 e proporre un trattamento sanitario obbligatorio per provvedere al suo ricovero presso una struttura psichiatrica.
Tra l'altro, come sempre in questi casi, non si capisce se e' uno psichiatra o uno psicologo, se prescrive farmaci e perche' poi realmente non si interviene come si dovrebbe.
Detto questo le soluzioni al suo problema possono essere ambulatoriali se la situazione e' gestibile e lei non e' in pericolo di vita oppure ospedaliere se realmente la sua condizione pone a rischio la sua vita.
Mi meraviglia inoltre che lei si salvi per miracolo da questi tentativi e non viene ricoverato in un reparto psichiatrico per gli approfondimenti diagnostici e di cura opportuni.
Se ritiene di dover pensare al suicidio come unica soluzione si rivolga ad una struttura ospedaliera per un ricovero.
probabilmente la mia risposta le potra' sembrare poco accorta rispetto al suo problema ma le posso assicurare che non e' cosi.
Purtroppo, se il suo problema e' quello di tentare il suicidio, prima o poi, anche non volendo, potrebbe accadere che ci riuscira', questo perche' purtroppo nessuno di noi le e' accanto ne' la conosce e quindi lei puo' essere irreperibile in qualsiasi momento.
Inoltre, il fatto che Lei pensi di avere la soluzione a qualcosa di impossibile ed utilizzi il suo spazio nel sito per proporre una specie di trattamento psichiatrico o psicologico che, ovviamente, non puo' portare a nessuna soluzione pratica, non mi sembra opportuno ne' indicato.
A mio avviso, se davvero si tratta di tentativo di suicidio, il suo psichiatra dovrebbe chiamare il 118 e proporre un trattamento sanitario obbligatorio per provvedere al suo ricovero presso una struttura psichiatrica.
Tra l'altro, come sempre in questi casi, non si capisce se e' uno psichiatra o uno psicologo, se prescrive farmaci e perche' poi realmente non si interviene come si dovrebbe.
Detto questo le soluzioni al suo problema possono essere ambulatoriali se la situazione e' gestibile e lei non e' in pericolo di vita oppure ospedaliere se realmente la sua condizione pone a rischio la sua vita.
Mi meraviglia inoltre che lei si salvi per miracolo da questi tentativi e non viene ricoverato in un reparto psichiatrico per gli approfondimenti diagnostici e di cura opportuni.
Se ritiene di dover pensare al suicidio come unica soluzione si rivolga ad una struttura ospedaliera per un ricovero.
[#9]
Utente
venerdì notte mi hanno salvato perchè il collasso è avvenuto in presenza di altre persone che mi hanno condotto al pronto soccorso...io ho 24 anni e 3 mesi fa sono stato lasciato dalla mia donna.Gli antidepressivi di cui sono in possesso mi sono stati prescritti dall'urologo per porre rimedio alla mia eiaculazione precoce,che mi affligge da 7 anni (praticamente non ho mai avuto un rapporto completo tale da definirsi soddisfacente).Visti gli scarsi risultati ottenuti con oltre 6 mesi di terapia,ho interrotto il trattamento in tronco,senza sapere che invece avrei dovuto diminuire le dosi in maniera graduale.Fatto sta che da metà novembre ho iniziato a sembrare un animale in gabbia:sempre nervoso,iracondo,cercavo ogni minimo pretesto per poter litigare...fino al punto in cui ho litigato con la mia donna e le ho dato uno schiaffo.Lei si è spaventata ed è scappata...per sempre e non vuole più vedermi nè sentirmi...da quel momento ho iniziato a stare male come ho scritto in precedenza e nello stesso tempo ad intraprendere una terapia psicologica.Lo psicologo che mi segue non sa nulla dei miei tentativi.La prima volta sono andato a caso;non sapevo quante gocce prendere per avere l'effetto desiderato.Venerdì scorso invece sono andato "a botta sicura"...invece mi sono sentito male (vomito,tachicardia,iperventilazione e paralisi di gambe e braccia) in presenza di altri che mi hanno condotto al pronto soccorso.Dopo la lavanda gastrica e il carbone,e dopo che mi sono ripreso,i medici del PS hanno chiesto la consulenza psichiatrica.Ho parlato col medico e mi ha consigliato di farmi aiutare da qualcuno e mi ha indicato il CSM.Per tenermi in osservazione sono stato ricoverato e trasferito in un altro ospedale dove ho avuto un altro colloquio con una psichiatra.Le ho spiegato la situazione e mi ha detto anch'ella che ho bisogno di aiuto e mi ha fissato lei stessa un appuntamento al CSM.Sono uscito stamani dall'ospedale.Mi dispiace di essere sembrato un farloccone ai suoi occhi dottore,ma le assicuro che mi sento veramente a pezzi per questa mia situazione...e la soluzione impossibile di cui parlavo,non è una cura miracolosa,ma non è altro che il ritorno del mio amore...mi manca terribilmente ed io mi sento in colpa ancora oggi a distanza di 3 mesi per quello che le ho fatto...scusatemi ancora...volevo solo poter trovare un po' d'aiuto in voi...grazie comunque
[#10]
Gentile utente,
le risposte che ha ottenuto sono certamente indicative di un aiuto ricevuto, certo non puo' pensare che l'avremmo aiutata a suicidarsi!
Il suo problema e' che deve risolvere tutte queste questioni con delle visite psichiatriche che possano definire il grado di patologia e le cure piu' appropriate da intraprendere.
le risposte che ha ottenuto sono certamente indicative di un aiuto ricevuto, certo non puo' pensare che l'avremmo aiutata a suicidarsi!
Il suo problema e' che deve risolvere tutte queste questioni con delle visite psichiatriche che possano definire il grado di patologia e le cure piu' appropriate da intraprendere.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 53.6k visite dal 23/02/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Parkinson
Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Scopri cause, sintomi, cura e terapia farmacologica.