Antidepressivi in gravidanza
Salve dottore
Da anni prendo il neurontin 300 daparox 100 e 50 gocce di tritico per dormire,mi anno sostituito tutto nel 2009 quando ho avuto un'epatite b fortunatamente andata via in 3 mesi,prima prendevo 1 bocetta di minians al giorno con il metabon,io ed mio marito vorremo avere un figlio ho gia'pensato di scalare tutto da un mese prendo mezzo daparox e 40 gocce tritico prima di coricarmi ,( daparox e neurontin solo alle 20 di sera)ora il mio problema e' ieri sera ho provato a non prendere il dap e il neuro ma questa notte non ho chiuso occhio,sono stata nervosa ,sono gia'stata in astinenza dal minians ed e'davvero un'incubo mi si ripercuote solo nel sonno ci sono medicinali alternativi che posso prendere in caso di una futura gravidanza? Premetto che soffro della sindrome delle gambe senza riposo e che dall'eta di 18 anni che io non dormo senza gocce ci ho provato ma non chiudo occhio.aspettando in una vostra risposta le porgo i miei piu'cordiali saluti
Da anni prendo il neurontin 300 daparox 100 e 50 gocce di tritico per dormire,mi anno sostituito tutto nel 2009 quando ho avuto un'epatite b fortunatamente andata via in 3 mesi,prima prendevo 1 bocetta di minians al giorno con il metabon,io ed mio marito vorremo avere un figlio ho gia'pensato di scalare tutto da un mese prendo mezzo daparox e 40 gocce tritico prima di coricarmi ,( daparox e neurontin solo alle 20 di sera)ora il mio problema e' ieri sera ho provato a non prendere il dap e il neuro ma questa notte non ho chiuso occhio,sono stata nervosa ,sono gia'stata in astinenza dal minians ed e'davvero un'incubo mi si ripercuote solo nel sonno ci sono medicinali alternativi che posso prendere in caso di una futura gravidanza? Premetto che soffro della sindrome delle gambe senza riposo e che dall'eta di 18 anni che io non dormo senza gocce ci ho provato ma non chiudo occhio.aspettando in una vostra risposta le porgo i miei piu'cordiali saluti
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Gentile utente,
non si può gestire da soli i farmaci ed i cambiamenti dei dosaggi, e non si può nemmeno dare le indicazioni di questo tipo via internet. Suppongo che tali farmaci Le sono stati prescritti da uno specialista psichiatra, il lavoro del quale è anche di monitorare la terapia per tutta la sua durata e di monitorare anche l'evoluzione di quel disturbo per il quale sono stati prescritti. Anche lo scalare dei farmaci non va fatto mai da soli, ma sotto la supervisione dello specialista. Attualmente Lei è seguita da uno psichiatra ? Se sì, lo scalare dei farmaci è stato concordato con lui ? Se no, che cosa Le ha impedito di consultarlo ?
non si può gestire da soli i farmaci ed i cambiamenti dei dosaggi, e non si può nemmeno dare le indicazioni di questo tipo via internet. Suppongo che tali farmaci Le sono stati prescritti da uno specialista psichiatra, il lavoro del quale è anche di monitorare la terapia per tutta la sua durata e di monitorare anche l'evoluzione di quel disturbo per il quale sono stati prescritti. Anche lo scalare dei farmaci non va fatto mai da soli, ma sotto la supervisione dello specialista. Attualmente Lei è seguita da uno psichiatra ? Se sì, lo scalare dei farmaci è stato concordato con lui ? Se no, che cosa Le ha impedito di consultarlo ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Salve si ho la mia psichiatra che mi a detto di provare a scalarli e cosi ho fatto, solo ieri ho deciso di provare a non prenderli,con la mia dotoressa non ho ancora parlato in caso di gravidanza volevo solo sapere se comunque esistono farmaci da potere prendere in gravidanza,non quali.ho cominciato a prenderli per una violenza a 16 anni ma ad oggi la mia dotoressa mi a detto che mi sento pronta per scalarli e cosi'ho fatto .ma la vedo davvero una strada difficcile essendoci gia'passata e avere fallito varie volte ,vorrei un figlio piu' di qualsiasi cosa al mondo e mi sento pronta ma mi trovo davvero in conflitto .grazie della sua risposta dottore
[#3]
Gentile utente,
innanzitutto, se la Sua psichiatra ha ritenuto che Lei ad oggi è pronta a scalare i farmaci (nel senso che la Sua problematica psichica ad oggi potrebbe essere compensata anche senza le cure farmacologiche), fiderei della valutazione fatta dalla Sua psichiatra.
Ovviamente, lo scalare di questi farmaci deve procedere con una suffiiciente gradualità, altrimenti è rischiosa e compromette tutto il progetto. Perché oltre a riservare un periodo di tempo sufficiente alla sospensione graduale per minimizzare i sintomi da sospensione, bisognerà riservare un periodo di tempo successivo per poter valutare il Suo grado di compenso senza farmaci. Chiederei alla Sua psichiatra di fare uno schema a scalare preciso e di monitoraggio dopo, da seguire.
Il neurontin è un farmaco sviluppato inizialmente come un anticonvulsivante, ma usato anche in psichiatria (come stabilizzatore di umore, o anche come un ansiolitico, o come un sedativo). Tutti i farmaci anticonvulsivanti possono essere potenzialmente tossici per il feto, per cui non cercherei le alternative fra gli altri anticonvulsivanti. Anche gli ansiolitici "classici" (le benzodiazepine) sarebbero sconsigliate, perché sono associate alla frequenza relativamente alta degli aborti spontanei (e tale rischio è già presente alla Sua età, per cui, non aggiungerei altri fattori che lo aumenterebbero).
Bisogna capire soprattutto con quale obbiettivo, a che scopo tale farmaco (neurontin) è stato prescritto. Se ad esempio, l'effetto atteso dal farmaco è stato soprattutto ansiolitico, dopo tanto tempo potrebbero essere sufficienti anche i soli farmaci antidepressivi (anche la paroxetina ed anche il trittico hanno effetti ansiolitici).
Nello scalare i farmaci non si deve procedere, scalandoli tutti contemporaneamente, ma durante la prima "fase" avrebbe avuto senso scalare quelli che sono più "sintomatici" (ad esempio, prescritti a scopo sedativo o ansiolitico), mentre lasciare i soli farmaci antidepressivi (che "fanno un lavoro" più di fondo, che sono la terapia "principale").
A differenza degli anticonvulsivanti e agli ansiolitici, per gli antidepressivi in gravidanza non ci sono le controindicazioni assolute, ma loro uso va valutato con molta attenzione e riservata ai casi nei quali sia ritenuto indispensabile dallo specialista. Al giorno d'oggi ci sono state più gravidanze durante le quali sono stati assunti gli antidepressivi, con problematiche generalmente minori di frequenza e di entità rispetto ad altre categorie degli psicofarmaci. Il rischio dei danni al feto per cause farmacologiche comunque c'è anche da antidepressivi, ma va soppesato con i rischi che si corrono abbandonando la terapia antidepressiva (danni al feto conseguenti al malessere psichico o alla depressione materni).
Comunque, fra gli antidepressivi, ci sono quelli con i quali ci sono state più esperienze in gravidanza ed i quali, per questo motivo, potrebbero essere ritenuti più "sicuri" rispetto agli antidepressivi degli effetti dei quali in gravidanza si sa di meno. Fra questi farmaci "più sperimentati" ci sono ad esempio alcuni degli antidepressivi "triciclici" (come ad esempio, l'amitriptilina), che oggi si tende a considerare "superati", "vecchi", ma proprio perché sono "vecchi", con questi farmaci ci sono più esperienze.
Una considerazione da fare, se per Lei verrà ritenuta proprio indispensabile la terapia antidepressiva in gravidanza, è se vale la pena di sostituire il farmaco antidepressivo con il quale Lei è compensata con un altro antidepressivo con il quale bisogna ancora vedere se Le garantirà un compenso paragonabile.
Ripetto all'amitriptilina è solo in parte vero che non lo si sa, perché in realtà, se Lei ha assunto il "Mutabon", quel farmaco (Mutabon) conteneva anche l'amitriptilina. Comunque è da valutare con la Sua psichiatra.
Un'altra considerazione: se una terapia psicotropa verrà ritenuta indispensabile, ricorrere alla terapia con un farmaco solo: il rischio di eventi avversi in gravidanza è maggiore assumendo più farmaci assieme. Attualmente assume due antidepressivi.
Ovviamente quello che scrivo non sono le "istruzioni" da utilizzare da sola, ma sono delle considerazioni da discutere con la Sua psichiatra.
innanzitutto, se la Sua psichiatra ha ritenuto che Lei ad oggi è pronta a scalare i farmaci (nel senso che la Sua problematica psichica ad oggi potrebbe essere compensata anche senza le cure farmacologiche), fiderei della valutazione fatta dalla Sua psichiatra.
Ovviamente, lo scalare di questi farmaci deve procedere con una suffiiciente gradualità, altrimenti è rischiosa e compromette tutto il progetto. Perché oltre a riservare un periodo di tempo sufficiente alla sospensione graduale per minimizzare i sintomi da sospensione, bisognerà riservare un periodo di tempo successivo per poter valutare il Suo grado di compenso senza farmaci. Chiederei alla Sua psichiatra di fare uno schema a scalare preciso e di monitoraggio dopo, da seguire.
Il neurontin è un farmaco sviluppato inizialmente come un anticonvulsivante, ma usato anche in psichiatria (come stabilizzatore di umore, o anche come un ansiolitico, o come un sedativo). Tutti i farmaci anticonvulsivanti possono essere potenzialmente tossici per il feto, per cui non cercherei le alternative fra gli altri anticonvulsivanti. Anche gli ansiolitici "classici" (le benzodiazepine) sarebbero sconsigliate, perché sono associate alla frequenza relativamente alta degli aborti spontanei (e tale rischio è già presente alla Sua età, per cui, non aggiungerei altri fattori che lo aumenterebbero).
Bisogna capire soprattutto con quale obbiettivo, a che scopo tale farmaco (neurontin) è stato prescritto. Se ad esempio, l'effetto atteso dal farmaco è stato soprattutto ansiolitico, dopo tanto tempo potrebbero essere sufficienti anche i soli farmaci antidepressivi (anche la paroxetina ed anche il trittico hanno effetti ansiolitici).
Nello scalare i farmaci non si deve procedere, scalandoli tutti contemporaneamente, ma durante la prima "fase" avrebbe avuto senso scalare quelli che sono più "sintomatici" (ad esempio, prescritti a scopo sedativo o ansiolitico), mentre lasciare i soli farmaci antidepressivi (che "fanno un lavoro" più di fondo, che sono la terapia "principale").
A differenza degli anticonvulsivanti e agli ansiolitici, per gli antidepressivi in gravidanza non ci sono le controindicazioni assolute, ma loro uso va valutato con molta attenzione e riservata ai casi nei quali sia ritenuto indispensabile dallo specialista. Al giorno d'oggi ci sono state più gravidanze durante le quali sono stati assunti gli antidepressivi, con problematiche generalmente minori di frequenza e di entità rispetto ad altre categorie degli psicofarmaci. Il rischio dei danni al feto per cause farmacologiche comunque c'è anche da antidepressivi, ma va soppesato con i rischi che si corrono abbandonando la terapia antidepressiva (danni al feto conseguenti al malessere psichico o alla depressione materni).
Comunque, fra gli antidepressivi, ci sono quelli con i quali ci sono state più esperienze in gravidanza ed i quali, per questo motivo, potrebbero essere ritenuti più "sicuri" rispetto agli antidepressivi degli effetti dei quali in gravidanza si sa di meno. Fra questi farmaci "più sperimentati" ci sono ad esempio alcuni degli antidepressivi "triciclici" (come ad esempio, l'amitriptilina), che oggi si tende a considerare "superati", "vecchi", ma proprio perché sono "vecchi", con questi farmaci ci sono più esperienze.
Una considerazione da fare, se per Lei verrà ritenuta proprio indispensabile la terapia antidepressiva in gravidanza, è se vale la pena di sostituire il farmaco antidepressivo con il quale Lei è compensata con un altro antidepressivo con il quale bisogna ancora vedere se Le garantirà un compenso paragonabile.
Ripetto all'amitriptilina è solo in parte vero che non lo si sa, perché in realtà, se Lei ha assunto il "Mutabon", quel farmaco (Mutabon) conteneva anche l'amitriptilina. Comunque è da valutare con la Sua psichiatra.
Un'altra considerazione: se una terapia psicotropa verrà ritenuta indispensabile, ricorrere alla terapia con un farmaco solo: il rischio di eventi avversi in gravidanza è maggiore assumendo più farmaci assieme. Attualmente assume due antidepressivi.
Ovviamente quello che scrivo non sono le "istruzioni" da utilizzare da sola, ma sono delle considerazioni da discutere con la Sua psichiatra.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.2k visite dal 21/05/2012.
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