Sereupin
Egregi Dottori,
Ho 31 anni,sono sempre stata una persona ansiosa e precisa,ma dal dicembre 2004 cominciai a soffrire di disturbi d'ansia di una certa entità, a periodi alterni, forse a causa delle difficoltà incontrate negli studi universitari.
Dopo non essere riuscita a risolvere il problema in modo più morbido (psicoterapia,assunzioni di ansiolitici a basse dosi e al bisogno,sempre sotto controllo medico),e data l'entità dei sintomi(ansia ,tachicardia ,agitazione per gran parte della giornata,insonnia notturna iniziale),assumo Sereupin dal marzo del 2009.
Inizialmente la dose era 30 mg/die ,e cioè 10 mg al mattino e 20 mg la sera,abbinato ad una compressa di 1mg di Tavor prima di coricarmi.
Dopo un paio di mesi di totale serenità raggiunta,in accordo con lo psichiatra che mi segue, sospesi il Tavor.
La cura mi dette dei buoni risultati,e anche il mio stesso psichiatra si dichiarò più che soddisfatto; non mancarono cmq. brevi periodi di tensione con una certa ansia sempre di tipo generalizzato,in concomitanza con periodi stressanti.
La cura (Sereupin 30 mg/die),è rimasta invariata fino al maggio 2011, quando,sempre secondo prescrizione,sono passata a 20mg/die e cioè 10mg al mattino e 10 mg la sera.
La riduzione mi provocò irrequietezza e tensione ,una certa ansia di tipo generalizzato,ma il tutto fu superato in meno di un mese.
Dopodichè la mia vita è andata molto bene,ansia assente,perfino una certa sonnolenza a metà mattinata e al pomeriggio dopo pranzo e dormite lunghe (pìù di 8 ore di sonno notturne e riposi pomeridiani).
Il 24 aprile di quest'anno,data la stabilità raggiunta,il medico mi ha prescritto 10 mg da assumere la sera.
E' andato tutto discretamente ,qualche capogiro,sonnolenza ridotta... se non fosse stato per ciò che mi è successo la scorsa notte alle 05:30 :
mi sono svegliata di soprassalto a causa di uno dei ricorrenti episodi di sonnambulismo agitato del mio ragazzo,ho avvertito tachicardia,ma non mi è passata subito,era forte ,non rallentava,ho temuto di sentirmi davvero male e in assenza di altre soluzioni ho chiamato il 118 .Mi hanno detto che se non mi fosse passato avrei potuto fare un salto in pronto soccorso per un elettrocardiogramma .Cmq. la tachicardia sì si è attenuata ,ma lentamente,dopo ho avvertito tremori in tutto il corpo.Alle 07:30 i battiti erano 97 al minuto ,non so però quanti nella fase acuta.Ho sofferto di ansia forte in passato,ma nulla di così inaspettato.
adesso mi sento un pò agitata,un pò ansiosa.
Il mio psichiatra ha detto che finchè si tratta di episodi sporadici,si può aspettare,ma se il problema persiste è meglio aumentare la terapia.
Ora mi chiedo: può essere stata una riduzione del farmaco troppo drastica?
Può essere un ritorno di quell'ansia che sto curando?
Sento molto questo problema,perchè,data la mia età,verrà un momento in cui dovrò anche affrontare una gravidanza.
Ringrazio anticipatamente per la attenzione prestatami,con la speranza di poter superare il problema .
Ho 31 anni,sono sempre stata una persona ansiosa e precisa,ma dal dicembre 2004 cominciai a soffrire di disturbi d'ansia di una certa entità, a periodi alterni, forse a causa delle difficoltà incontrate negli studi universitari.
Dopo non essere riuscita a risolvere il problema in modo più morbido (psicoterapia,assunzioni di ansiolitici a basse dosi e al bisogno,sempre sotto controllo medico),e data l'entità dei sintomi(ansia ,tachicardia ,agitazione per gran parte della giornata,insonnia notturna iniziale),assumo Sereupin dal marzo del 2009.
Inizialmente la dose era 30 mg/die ,e cioè 10 mg al mattino e 20 mg la sera,abbinato ad una compressa di 1mg di Tavor prima di coricarmi.
Dopo un paio di mesi di totale serenità raggiunta,in accordo con lo psichiatra che mi segue, sospesi il Tavor.
La cura mi dette dei buoni risultati,e anche il mio stesso psichiatra si dichiarò più che soddisfatto; non mancarono cmq. brevi periodi di tensione con una certa ansia sempre di tipo generalizzato,in concomitanza con periodi stressanti.
La cura (Sereupin 30 mg/die),è rimasta invariata fino al maggio 2011, quando,sempre secondo prescrizione,sono passata a 20mg/die e cioè 10mg al mattino e 10 mg la sera.
La riduzione mi provocò irrequietezza e tensione ,una certa ansia di tipo generalizzato,ma il tutto fu superato in meno di un mese.
Dopodichè la mia vita è andata molto bene,ansia assente,perfino una certa sonnolenza a metà mattinata e al pomeriggio dopo pranzo e dormite lunghe (pìù di 8 ore di sonno notturne e riposi pomeridiani).
Il 24 aprile di quest'anno,data la stabilità raggiunta,il medico mi ha prescritto 10 mg da assumere la sera.
E' andato tutto discretamente ,qualche capogiro,sonnolenza ridotta... se non fosse stato per ciò che mi è successo la scorsa notte alle 05:30 :
mi sono svegliata di soprassalto a causa di uno dei ricorrenti episodi di sonnambulismo agitato del mio ragazzo,ho avvertito tachicardia,ma non mi è passata subito,era forte ,non rallentava,ho temuto di sentirmi davvero male e in assenza di altre soluzioni ho chiamato il 118 .Mi hanno detto che se non mi fosse passato avrei potuto fare un salto in pronto soccorso per un elettrocardiogramma .Cmq. la tachicardia sì si è attenuata ,ma lentamente,dopo ho avvertito tremori in tutto il corpo.Alle 07:30 i battiti erano 97 al minuto ,non so però quanti nella fase acuta.Ho sofferto di ansia forte in passato,ma nulla di così inaspettato.
adesso mi sento un pò agitata,un pò ansiosa.
Il mio psichiatra ha detto che finchè si tratta di episodi sporadici,si può aspettare,ma se il problema persiste è meglio aumentare la terapia.
Ora mi chiedo: può essere stata una riduzione del farmaco troppo drastica?
Può essere un ritorno di quell'ansia che sto curando?
Sento molto questo problema,perchè,data la mia età,verrà un momento in cui dovrò anche affrontare una gravidanza.
Ringrazio anticipatamente per la attenzione prestatami,con la speranza di poter superare il problema .
[#1]
Gentile utente
Di fatto la riduzione del farmaco risulta ancora recente e potrebbe essere responsabile dei sintomi lamentati.
Dovrebbe attendere ancora qualche tempo per poi stabilire con il suo psichiatra se è il caso di aumentare nuovamente il trattamento farmacologico oppure lasciarlo al dosaggio attuale.
Di fatto la riduzione del farmaco risulta ancora recente e potrebbe essere responsabile dei sintomi lamentati.
Dovrebbe attendere ancora qualche tempo per poi stabilire con il suo psichiatra se è il caso di aumentare nuovamente il trattamento farmacologico oppure lasciarlo al dosaggio attuale.
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[#2]
Gentile utente,
nel complesso mi sembra che la sua terapia sia stata scalata in maniera lenta e graduale,ciò non toglie che possano esservi momenti di assestamento e qualche provvisoria recrudescenza dei sintomi.Ritengp quindi che quanto consigliatole dal sua psichiatra curante possa essere un comportamento ragionevole,improntato ad una vigile attesa,al fine di soppesare il reale valore prognostico deil'episodio occorsole.
La consiglierei pertanto di restare in costante contatto con il suo curante.Potrà in tal modo fornirgli tutte le informazioni necessaria per um proseguo ottimale delle cure in atto.
Cordiali saluti,
Piergiorgio Biondani.
nel complesso mi sembra che la sua terapia sia stata scalata in maniera lenta e graduale,ciò non toglie che possano esservi momenti di assestamento e qualche provvisoria recrudescenza dei sintomi.Ritengp quindi che quanto consigliatole dal sua psichiatra curante possa essere un comportamento ragionevole,improntato ad una vigile attesa,al fine di soppesare il reale valore prognostico deil'episodio occorsole.
La consiglierei pertanto di restare in costante contatto con il suo curante.Potrà in tal modo fornirgli tutte le informazioni necessaria per um proseguo ottimale delle cure in atto.
Cordiali saluti,
Piergiorgio Biondani.
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