Depressione e ansia da plasil
buongiorno ho 25 anni, da circa sei mesi mi è stata diagnosticata una gastrite con reflusso che con la sua sintomatologia fastifiosa (nausee diarree) mi ha di certo abbassato la qualità della vita modificando le mie abitudini alimentari, nel mentre sono partito in erasmus, io studio scienze politiche ho spesso vissuto momenti d'ansia durante le lezioni o durante i viaggi compiuti qui in francia a cusa del timore che i sintomi della gastrite si presentassero in luoghi pubblici...da aggiungere che avvertivo anche un pò di nostalgia di casa..in generale però il quadro non era negativo erano ottimi i risultati sul piano didattico, sul piano della lingua e dei rapporti umani...da poco ho compiuto un viaggio a Roma in treno per un concorso e oltre al forte stress per i timori prima citati si è fatta sentire anche la gastrite dandomi delle nausee, in circa diciotto ore ho assunto cinque pasticche da dieci mg quindi un evidente sovradosaggio di un antiemetico, il metoclopramide chiamato plasil.....ho da subito sviluppato una forte reazione ansiogena non riuscendo a respirare,avendo un icontrollabile voglia di muovermi ero lucido ma al contempo confuso la gente attorno mi impauriva nn riuscivo a fissare un punto fisso..insomma tutto il bagaglio di sintomi extrapiramidali e di acatisia che può dare il farmaco...ora sono passati quattro giorni e io sto sempre peggio mi sveglio la mattina e le ansie iniziano a salire facendomi fare brutti pensieri e riempiendomi di paure resisto massimo fino al pomeriggio e poi devo prendere il bromazepam che mi calma..man mano che passano i giorni va sempre peggio e da due giorni circa mi sento depresso nulla sembra potermi dare gioia neanche le cose che amo di più sopratt quando ho le ansie tutto diventa nero e ho paura di esser depresso..mi sento solo e ho paura di perdere tutto qlo che ho..il tutto è peggiorato dal fatto che sono a 2000 km da casa.sottolineo che dormo regolarmente riesco a studiare ma con difficoltà e sono totalmente lucido e razionale..il medicinale che ho assunto ha tra gli effetti collaterali la depressione...io sono totalmente ignorante in queste cose e ho solo tre domande 1-.sulla base di ciò che ho descritto potrei aver contratto una depressione data dal farmaco o semplicemente un complesso di ansie?2 una depressione data da un farmaco è passeggera si autorisolve o va cmq curata? 3 il mio caso con il plasil si presenta spesso? domani mi rivolgerò ad un medico generico e prenderò un appuntamento dallo psicologo non ho di certo intenzione di trascurare la cosa..vi chiedo per favore di essere esaustivi il vostro aiuto potrebbe essermi importante sono in un paese straniero in una brutta situazione.
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Gentile utente,
il sovradosaggio di plasil può dare luogo anche all'alterazione di umore, tuttavia 50 mg di plasil distribuiti in 18 ore è ancora al limite, nel senso che non darei per scontato e non è detto che tale assunzione debba necessariamente portare a importanti effetti collaterali. Questo in linea di massima, e non si può certamente escludere una sensibilità individuale accentuata a tale farmaco. Bisogna considerare anche lo stato d'animo nel quale Lei si trovava ancora prima dell'assunzione di plasil in tale giornata e le sensazioni fisiche e psichiche che accompagnano l'attacco della gastrite, e non escludo che il ruolo del plasil sia stato da Lei un po' ingigantito rispetto ad altri fattori.
Col passare dei giorni, se non assume più il plasil, gl effetti collaterali (compresi quelli sullo stato d'animo) avrebbero dovuto ridurrsi e scomparire, ed è poco probabile che lo stato d'animo depressivo che avverte ora sia attribuibile soprattutto al plasil. Bisogna tenere conto che anche il bromazepam, come gli altri ansiolitici o sedativi può anche accentuare lo stato depressivo. Quest'ultimo comunque non deve essere un medicinale da automedicazione.
Dal uo racconto è molto probabile che la Sua attuale situazione psichica abbia le cause in gran parte indipendenti dal farmaco, cioè potrebbe trattarsi di vero e proprio disturbo psichico coi sintomi depressivi e ansiosi che è preesistito all'evento e che adesso si è aggravato. Non escludo che tale disturbo psichico possa essere in parte secondario alla lontananza da casa e alla gastrite, ma dobbiamo essere attenti non sminuire con questo la sua importanza e non banalizzarlo.
Anzi, non escluderei che tale disturbo psichico sia stato preesistente sia all'epoca dello studio all'estero, sia al peggioramento della gastrite (la gastrite è una malattia che risente molto dello stato emotivo, perché sia la secrezione gastrica sia la dinamica dei capillari sanguigni della mucosa gastrica, sia la motilità possono reagire allo stato emotivo allo stress tramite il sistema nervoso autonomo; inoltre non escludo che il timore anticipatorio di avere attacchi dei sintomi che associa alla gastrite si sia sviluppato in un vero e proprio disturbo d'ansia dove il detto timore ha le basi anche prettamente psichiche, mentre alcuni sintomi che Lei attribuisce alla gastrite potrebbero essere dovuti anche alle manifestazioni di un disturbo d'ansia).
In questa storia ci sono più problematiche del passato remoto e recente che sono da sistemare: l'ipotizzabile da me disturbo psichico, forse di vecchia data, che non è stato curato, che ora è peggiorato e che è da valutare, da diagnosticare e da curare; la gastrite che non si cura soltanto con plasil e per la quale il plasil non è sempre il rimedio giusto nel momento acuto; l'uso di bromazepam senza una chiara diagnosi di un disturbo psichico e in maniera automedicativa.
Le consiglio di recarsi al pronto soccorso più vicino per rimettere le cose un po' più in sesto. Sia se sono sospetti i sintomi di intossicazione, sia per fare la valutazione essenziale dello stato della gastrite, sia per ottimizzare le cure della gastrite, sia per valutare il Suo stato psicoemotivo, di diagnosticare la problematica psichica e di ricevere le cure idonee per questa. Tutto questo in maniera essenziale deve essere possibile al pronto soccorso anche in Francia.
Sarebbe utile anche un contatto con la famiglia se siete in buoni rapporti.
il sovradosaggio di plasil può dare luogo anche all'alterazione di umore, tuttavia 50 mg di plasil distribuiti in 18 ore è ancora al limite, nel senso che non darei per scontato e non è detto che tale assunzione debba necessariamente portare a importanti effetti collaterali. Questo in linea di massima, e non si può certamente escludere una sensibilità individuale accentuata a tale farmaco. Bisogna considerare anche lo stato d'animo nel quale Lei si trovava ancora prima dell'assunzione di plasil in tale giornata e le sensazioni fisiche e psichiche che accompagnano l'attacco della gastrite, e non escludo che il ruolo del plasil sia stato da Lei un po' ingigantito rispetto ad altri fattori.
Col passare dei giorni, se non assume più il plasil, gl effetti collaterali (compresi quelli sullo stato d'animo) avrebbero dovuto ridurrsi e scomparire, ed è poco probabile che lo stato d'animo depressivo che avverte ora sia attribuibile soprattutto al plasil. Bisogna tenere conto che anche il bromazepam, come gli altri ansiolitici o sedativi può anche accentuare lo stato depressivo. Quest'ultimo comunque non deve essere un medicinale da automedicazione.
Dal uo racconto è molto probabile che la Sua attuale situazione psichica abbia le cause in gran parte indipendenti dal farmaco, cioè potrebbe trattarsi di vero e proprio disturbo psichico coi sintomi depressivi e ansiosi che è preesistito all'evento e che adesso si è aggravato. Non escludo che tale disturbo psichico possa essere in parte secondario alla lontananza da casa e alla gastrite, ma dobbiamo essere attenti non sminuire con questo la sua importanza e non banalizzarlo.
Anzi, non escluderei che tale disturbo psichico sia stato preesistente sia all'epoca dello studio all'estero, sia al peggioramento della gastrite (la gastrite è una malattia che risente molto dello stato emotivo, perché sia la secrezione gastrica sia la dinamica dei capillari sanguigni della mucosa gastrica, sia la motilità possono reagire allo stato emotivo allo stress tramite il sistema nervoso autonomo; inoltre non escludo che il timore anticipatorio di avere attacchi dei sintomi che associa alla gastrite si sia sviluppato in un vero e proprio disturbo d'ansia dove il detto timore ha le basi anche prettamente psichiche, mentre alcuni sintomi che Lei attribuisce alla gastrite potrebbero essere dovuti anche alle manifestazioni di un disturbo d'ansia).
In questa storia ci sono più problematiche del passato remoto e recente che sono da sistemare: l'ipotizzabile da me disturbo psichico, forse di vecchia data, che non è stato curato, che ora è peggiorato e che è da valutare, da diagnosticare e da curare; la gastrite che non si cura soltanto con plasil e per la quale il plasil non è sempre il rimedio giusto nel momento acuto; l'uso di bromazepam senza una chiara diagnosi di un disturbo psichico e in maniera automedicativa.
Le consiglio di recarsi al pronto soccorso più vicino per rimettere le cose un po' più in sesto. Sia se sono sospetti i sintomi di intossicazione, sia per fare la valutazione essenziale dello stato della gastrite, sia per ottimizzare le cure della gastrite, sia per valutare il Suo stato psicoemotivo, di diagnosticare la problematica psichica e di ricevere le cure idonee per questa. Tutto questo in maniera essenziale deve essere possibile al pronto soccorso anche in Francia.
Sarebbe utile anche un contatto con la famiglia se siete in buoni rapporti.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
la ringrazio per la risposta assolutamente esaustiva, guardi quando ebbi la gastrite sei o sette mesi fa ero in uno dei momenti migliori della mia vita davvero, io sono uno che ha mille hobby..era autunno un periodo in cui andavo a fare trekking e a cercar funghi, avevo passato tre mesi di vacanza prima..suono la batteria e avevo passato l'estate ad esibirmi con la band..e avevamo registrato un disco...dipingo e avevo appena fatto la prima mostra..l'università andava benissimo e mi ero laureato non molti mesi prima...facevo sport con ottimi risultati...era un sogno ed ero entusiasta per l'erasmus finalmente raggiunto...ed ecco che giunse la gastrite..passai un mese di stress perché ci mettemmo un mese a capire che era gastrite..da li mi preoccupai temevo che la gastrite mi avrebbe rovinato l'esperienza erasmus..e durante l'erasmus piano piano ho capito che in realtà potevo cavarmela egreggiamente nonostante la gastrite...le ansie erano legate al timore di star male in pubblico e di ammalarmi (xchè una tonsilla malandata mi ha dato cinque volte febbre e placche)..insomma una salute un pò instabile e le rotture della gastrite erano la mia fonte di preoccupaz...casa mi mancava ma sopratt perchè tornando avrei potuto finire le visite e i consulti per meglio isolare e identificare le cause della gastrite che sto curando già con farmaci appropriati...posso dire che il posto qui nn mi piace tanto...ma nulla mi rendeva depresso realmente..si la gastrite mi limitava rispetto agli altri ragazzi nn posso mangiare le stesse cose e devo rispettare delle regole ma dai nn crepavo di ansia per questo...il viaggio sopracitato mi ha dato grande ansia..e l'assunzione del plasil ha scatenato problemi che nn ho mai avuto in vita mia...quando presi il plasil ero teso per il viaggio e avevo nausee quindi il mio era uno stato d'animo di tensione..aggiungo che in erasmus sono accompagnato dalla mia partner, la mia famiglia con la quale ho ottimi rapporti la sento quotidianamente..per questo trovo strano ed impossibile che in quattro giorni sia divvenuto depresso...sto vivendo emozioni e sensazioni che non ho mai provato..io fino all'altro giorno vivevo normalmente,,poi il fattaccio...non so se sono depresso...ma posso dire una cosa ho il terrore di esserlo forse è anche questo che mi fa vedere tutto nero..sicuramente le ansie e i cattivi pensieri non gli controllo...quindi intendo vederci chiaro...ho cercato di renderle più chiaro il quadro se le andrebbbedi darmi qualche altra indicazione le sarei grato! cordiali saluti
[#4]
Utente
Me lo diede il medico di famiglia per far fronte alla mia paura dell'aereo, la quantità era di 3mg prima di salire, insieme ai posti alti è l'unica fobia che ho e ho autonomamente deciso di utilizzarlo in questo caso perché è consigliato nel bugiardino del plasil in caso di problemi. Le aggiungo ulteriori dettagli durante la giornata ci sono comunque dei momenti in cui riesco a sorridere, la ansie vengono di mattina e di pomeriggio come prendo il medicinale mi calmo e passo la serata tranquillo quasi normale, queste sono le dinamiche che hanno animato questi 4 giorni dopo la crisi del plasil. Ho provato a usare solo la camomilla ma non mi fa niente.
[#5]
Gentile utente,
grazie per i chiarimenti. Faccio allora le mie ulteriori considerazioni:
- è stato presente un disturbo d'ansia ("l'acrofobia" che è la fobia delle altezze, e la fobia dell'aereo, che ne è affine) ancora prima del periodo dello studio all'estero. Dunque, come scrivevo prima, "l'ipotizzabile da me disturbo psichico, forse di vecchia data".
- Lei potrebbe dirmi che questo "disturbo psichico di vecchia data" è banale, non ad esempio, la "depressione" che Lei teme tanto.. Ebbene, come specialista Le risponderei che non è affatto banale, può essere anche invalidante, e, la cosa più importante, tale disturbo deve essere visto nel contesto del caso individuale, nel contesto della potenziale presenza degli altri sintomi psichici di una malattia più di fondo e nel contesto di una possibile evoluzione di tale disturbo. In altre parole, come specialista, non mi fermo su un sintomo solo (e le "fobie" sono delle diagnosi in linea di massima sulla base di un sintomo solo). Non va mai interpretato un sintomo solo automaticamente come una malattia a sé stante. In altre parole, non escludo che sia la fobia delle altezze, sia degli aerei, sia di avere i sintomi della gastrite, sia lo stato depressivo attuale possano derivare dalla stessa matrice (mentre il plasil e le altre circostanze potevano essere i fattori precipitanti, ma non la causa principale).
- Come scrivevo, "disturbo psichico, forse di vecchia data, che non è stato curato". Sì, "che non è stato curato", perché innanzitutto, già ai tempi passati, Lei doveva rivolgersi per la valutazione della Sua fobia ad uno specialista psichiatra, perché è una diagnosi di competenza psichiatrica (il medico di base può ipotizzarlo, ma a diagnosticarlo e ad indicare le cure è lo psichiatra). Anche se si trattasse delle fobie, la sola cura con l'ansiolitico al bisogno non sarebbe appropriata, ci vorrebbero le altre cure (metodiche psicoterapeutiche e anche la cura farmacologica diversa). Però, come scrivevo, non è nemmeno detto che si trattava solo della fobia.
- Lei ha bisogno di una valutazione psichiatrica (per la diagnosi, per le cure, per avere chiaro che cosa succede con Lei). Questa valutazione prima o poi doveva essere fatta (adesso ce ne sono dei motivi più "prementi", ma in realtà i motivi c'erano anche prima). Non a caso Lei stesso ha deciso di postare la propria domanda nell'area della "psichiatria". Solo che questa valutazione non può essere fatta via internet. Qui, in internet, posso esprimere le mie considerazioni generali, le mie ipotesi, ma non sto facendo, né posso fare una visita. Per cui, deve decidersi di farsi visitare da uno psichiatra dal vivo. Può farlo al pronto soccorso più vicino, come Le ho già suggerito (in tal modo si risparmia tempo, denaro e si evita l'ulteriore peggioramento della Sua situazione). In alternativa, può provare ad informarsi presso il centro degli studi che sta frequentando se hanno un ambulatorio od un servizio di riferimento (ricorda che ha bisogno dello specialsta psichiatra). Un'altra alternativa è di cercare uno psichiatra privato in Francia, ed un'altra ancora è di fare una breve pausa e di tornare a casa, chiedendo ai Suoi famigliari di concordare una visita con lo psichiatra nella zona dove abita la Sua famiglia (chissà, forse questa ultima alternativa è fra le migliori). Può anche andare al pronto soccorso, e poi fare una breve pausa a casa con la rispettiva visita.
- Nella Sua situazione attuale è importante non aspettare a fare tale visita. Il plasil, se non lo prende più, è sempre meno rilevante come il fattore che deve preoccupare, ma lo stato depressivo che descrive necessita della valutazione e la terapia con il solo bromazepam non è risolutiva né opportuna, anzi, se Lei è sensibile ai farmaci, potrà anche di per sé contribuire allo stato depressivo. La prescrizione di bromazepam che ha fatto il Suo medico di base si basava sulle altre indicazioni. Spero che è comunque chiaro anche per Lei che non può curare la propria situazione tramite l'automedicazione, altrimentiLei non ci avrebbe scritto. Con l'automedicazione coi farmaci ansiolitici è alto anche il rischio di sviluppare la dipendenza da tali farmaci.
- Può darsi che Lei ha chiesto questo consulto solo per avere una rassicurazione. Nella Sua situazione però non è il caso. Lei ha il timore della "depressione"... come se la "depressione" significasse di avere una malattia psichica seria, e come se prima una malattia psichica seria Lei non avesse... Soggettivamente lo posso capire, razionalmente non lo posso condividere: può darsi che c'era bisogno di una goccia in più per poter percepire che il vaso è ormai pieno.
- In sostanza, Lei ha bisogno di una valutazione psichiatrica dal vivo.
grazie per i chiarimenti. Faccio allora le mie ulteriori considerazioni:
- è stato presente un disturbo d'ansia ("l'acrofobia" che è la fobia delle altezze, e la fobia dell'aereo, che ne è affine) ancora prima del periodo dello studio all'estero. Dunque, come scrivevo prima, "l'ipotizzabile da me disturbo psichico, forse di vecchia data".
- Lei potrebbe dirmi che questo "disturbo psichico di vecchia data" è banale, non ad esempio, la "depressione" che Lei teme tanto.. Ebbene, come specialista Le risponderei che non è affatto banale, può essere anche invalidante, e, la cosa più importante, tale disturbo deve essere visto nel contesto del caso individuale, nel contesto della potenziale presenza degli altri sintomi psichici di una malattia più di fondo e nel contesto di una possibile evoluzione di tale disturbo. In altre parole, come specialista, non mi fermo su un sintomo solo (e le "fobie" sono delle diagnosi in linea di massima sulla base di un sintomo solo). Non va mai interpretato un sintomo solo automaticamente come una malattia a sé stante. In altre parole, non escludo che sia la fobia delle altezze, sia degli aerei, sia di avere i sintomi della gastrite, sia lo stato depressivo attuale possano derivare dalla stessa matrice (mentre il plasil e le altre circostanze potevano essere i fattori precipitanti, ma non la causa principale).
- Come scrivevo, "disturbo psichico, forse di vecchia data, che non è stato curato". Sì, "che non è stato curato", perché innanzitutto, già ai tempi passati, Lei doveva rivolgersi per la valutazione della Sua fobia ad uno specialista psichiatra, perché è una diagnosi di competenza psichiatrica (il medico di base può ipotizzarlo, ma a diagnosticarlo e ad indicare le cure è lo psichiatra). Anche se si trattasse delle fobie, la sola cura con l'ansiolitico al bisogno non sarebbe appropriata, ci vorrebbero le altre cure (metodiche psicoterapeutiche e anche la cura farmacologica diversa). Però, come scrivevo, non è nemmeno detto che si trattava solo della fobia.
- Lei ha bisogno di una valutazione psichiatrica (per la diagnosi, per le cure, per avere chiaro che cosa succede con Lei). Questa valutazione prima o poi doveva essere fatta (adesso ce ne sono dei motivi più "prementi", ma in realtà i motivi c'erano anche prima). Non a caso Lei stesso ha deciso di postare la propria domanda nell'area della "psichiatria". Solo che questa valutazione non può essere fatta via internet. Qui, in internet, posso esprimere le mie considerazioni generali, le mie ipotesi, ma non sto facendo, né posso fare una visita. Per cui, deve decidersi di farsi visitare da uno psichiatra dal vivo. Può farlo al pronto soccorso più vicino, come Le ho già suggerito (in tal modo si risparmia tempo, denaro e si evita l'ulteriore peggioramento della Sua situazione). In alternativa, può provare ad informarsi presso il centro degli studi che sta frequentando se hanno un ambulatorio od un servizio di riferimento (ricorda che ha bisogno dello specialsta psichiatra). Un'altra alternativa è di cercare uno psichiatra privato in Francia, ed un'altra ancora è di fare una breve pausa e di tornare a casa, chiedendo ai Suoi famigliari di concordare una visita con lo psichiatra nella zona dove abita la Sua famiglia (chissà, forse questa ultima alternativa è fra le migliori). Può anche andare al pronto soccorso, e poi fare una breve pausa a casa con la rispettiva visita.
- Nella Sua situazione attuale è importante non aspettare a fare tale visita. Il plasil, se non lo prende più, è sempre meno rilevante come il fattore che deve preoccupare, ma lo stato depressivo che descrive necessita della valutazione e la terapia con il solo bromazepam non è risolutiva né opportuna, anzi, se Lei è sensibile ai farmaci, potrà anche di per sé contribuire allo stato depressivo. La prescrizione di bromazepam che ha fatto il Suo medico di base si basava sulle altre indicazioni. Spero che è comunque chiaro anche per Lei che non può curare la propria situazione tramite l'automedicazione, altrimentiLei non ci avrebbe scritto. Con l'automedicazione coi farmaci ansiolitici è alto anche il rischio di sviluppare la dipendenza da tali farmaci.
- Può darsi che Lei ha chiesto questo consulto solo per avere una rassicurazione. Nella Sua situazione però non è il caso. Lei ha il timore della "depressione"... come se la "depressione" significasse di avere una malattia psichica seria, e come se prima una malattia psichica seria Lei non avesse... Soggettivamente lo posso capire, razionalmente non lo posso condividere: può darsi che c'era bisogno di una goccia in più per poter percepire che il vaso è ormai pieno.
- In sostanza, Lei ha bisogno di una valutazione psichiatrica dal vivo.
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Utente
allora la ringrazio per le ulteriori indicazioni se il mio problema di ansia era già esistente ora le indico gli episodi potenziali incrimminati o che cmq testimoniano il fenomeno: premetto come già detto sono sempre stata una persona estrosa creativa dedita agli hobby allo studio raggiungendo buoni risultati ovunque...ma sono anche da sempre stato in generale un pò ansioso.
-La paura dell'aereo e dei posti alti ne è forse un segno
-poi persi mio zio per tumore e subito dopo ebbi un incidente in macchina...queste cose mi resero particolarmente cosciente sull'instabilità della vita..smisi di guidare-la paura dell'aereo peggiorò-e iniziai ad aver paura ad andare in auto con estranei..aggiungo che sono un calcolatore ed amo avere il controllo su tutto....nel giro di qualche tempo ripresi a guidare-il timore di andare in auto con altri svanì-e presi un paio di volte l'aereo con molta ansia....mi laureai e passai lo splendido periodo narrato nelprimo messaggio-la gastrite mi creò le ansie che le ho spiegato-stare all'estero malato mi pesava-mi pesava aver perso kg a causa della gastrite (ero un appassionato di body building e seguivo una dieta specifica)-mi pesava essermi ammalato più volte qui a causa del clima e della tonsilla come già detto in precedenza e sopratt mi pesa non poter mangiare le cose che amo di più a causa della malattia..un ultima cosa che posso dirle è che mio padre soffre da anni di una sorta di disturbo dell'umore bipolare legato alla sua infanzia nefasta nella quale ha passato di tutto a causa di genitori terribili (questo mi fa temere certe malattie avendone visto gli effetti).....questi sono tutti i miei problemi glielo giuro non ne trovo altri..secondo lei questi problemi identificano un preesistente disturbo che andava curato..a quanto mi è parso di capire un disturbo d'ansia.....e il plasil è stata l'ultima goccia.....cmq la aggiorno su ciò che intendo fare...oggi sono andato da un medico generico e mi ha prescritto un'altro benzodiazepinico chiamato alprazolam..lunedì ho un appuntamento con uno psicologo...e domani vado in un altra struttura cercando di ottenere un consulto prima possibilmente...poi ho la settimana degli esami e se dovessi degenerare ritorno a casa e faccio come lei mi dice....ho solo due domande da farle un disturbo d'ansia quello che lei mi indica (so che nn mi può fare una diagnosi su internet) in cosa può evolvere???.....da tutto ciò che le ho detto si è fatto un'idea di quali categorie di patologie potrebbero riguardarmi? io sn ovviamente spaventato e di queste cose nn ne so nulla nn so neanche cosa sia di fatto una depressione...io qui domani dovrò esprimermi in francese nn sarà facile spiegare il problema vorrei avere le idee chiare spero lei possa aiutarmi un..grazie di tutto
-La paura dell'aereo e dei posti alti ne è forse un segno
-poi persi mio zio per tumore e subito dopo ebbi un incidente in macchina...queste cose mi resero particolarmente cosciente sull'instabilità della vita..smisi di guidare-la paura dell'aereo peggiorò-e iniziai ad aver paura ad andare in auto con estranei..aggiungo che sono un calcolatore ed amo avere il controllo su tutto....nel giro di qualche tempo ripresi a guidare-il timore di andare in auto con altri svanì-e presi un paio di volte l'aereo con molta ansia....mi laureai e passai lo splendido periodo narrato nelprimo messaggio-la gastrite mi creò le ansie che le ho spiegato-stare all'estero malato mi pesava-mi pesava aver perso kg a causa della gastrite (ero un appassionato di body building e seguivo una dieta specifica)-mi pesava essermi ammalato più volte qui a causa del clima e della tonsilla come già detto in precedenza e sopratt mi pesa non poter mangiare le cose che amo di più a causa della malattia..un ultima cosa che posso dirle è che mio padre soffre da anni di una sorta di disturbo dell'umore bipolare legato alla sua infanzia nefasta nella quale ha passato di tutto a causa di genitori terribili (questo mi fa temere certe malattie avendone visto gli effetti).....questi sono tutti i miei problemi glielo giuro non ne trovo altri..secondo lei questi problemi identificano un preesistente disturbo che andava curato..a quanto mi è parso di capire un disturbo d'ansia.....e il plasil è stata l'ultima goccia.....cmq la aggiorno su ciò che intendo fare...oggi sono andato da un medico generico e mi ha prescritto un'altro benzodiazepinico chiamato alprazolam..lunedì ho un appuntamento con uno psicologo...e domani vado in un altra struttura cercando di ottenere un consulto prima possibilmente...poi ho la settimana degli esami e se dovessi degenerare ritorno a casa e faccio come lei mi dice....ho solo due domande da farle un disturbo d'ansia quello che lei mi indica (so che nn mi può fare una diagnosi su internet) in cosa può evolvere???.....da tutto ciò che le ho detto si è fatto un'idea di quali categorie di patologie potrebbero riguardarmi? io sn ovviamente spaventato e di queste cose nn ne so nulla nn so neanche cosa sia di fatto una depressione...io qui domani dovrò esprimermi in francese nn sarà facile spiegare il problema vorrei avere le idee chiare spero lei possa aiutarmi un..grazie di tutto
[#7]
Gentile utente,
Lei mi chiede le cose alle quali via internet non è possibile rispondere. Via internet non si fa la valutazione psichiatrica. A molte domande troverà le risposte nella mia replica precedente.
Durante la visita non deve parlare "per categorie", non è Lei che deve fare la valutazione. Quello che dipende da Lei è solo il raccontare come erano andate le cose in passato e in famiglia e come vanno adesso, senza usare i termini "professionali".
Condivido l'idea di andare dallo psicologo.
Tuttavia è solo una parte della facenda:
vedo che Lei evita di andare dallo psichiatra... e non capisco perché.
Gli psichiatri non si occupano solo delle malattie "irrecuperabili" o "gravi".
Quanto meno, se assume gli psicofarmaci (e gli ansiolitici sono gli psicofarmaci a tutti gli effetti), questi farmaci sono di competenza dello specialista in psichiatria e non del medico generico. Penso che l'attuale terapia farmacologica possa essere non ottimale. Inoltre, la risposta alle domande che Lei pone può dare solo la visita psichiatrica.
Lei mi chiede le cose alle quali via internet non è possibile rispondere. Via internet non si fa la valutazione psichiatrica. A molte domande troverà le risposte nella mia replica precedente.
Durante la visita non deve parlare "per categorie", non è Lei che deve fare la valutazione. Quello che dipende da Lei è solo il raccontare come erano andate le cose in passato e in famiglia e come vanno adesso, senza usare i termini "professionali".
Condivido l'idea di andare dallo psicologo.
Tuttavia è solo una parte della facenda:
vedo che Lei evita di andare dallo psichiatra... e non capisco perché.
Gli psichiatri non si occupano solo delle malattie "irrecuperabili" o "gravi".
Quanto meno, se assume gli psicofarmaci (e gli ansiolitici sono gli psicofarmaci a tutti gli effetti), questi farmaci sono di competenza dello specialista in psichiatria e non del medico generico. Penso che l'attuale terapia farmacologica possa essere non ottimale. Inoltre, la risposta alle domande che Lei pone può dare solo la visita psichiatrica.
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Utente
AL campus non è presente uno psichiatra, domani devo andare in un altro centro dove farò esplicita richiesta di uno psichiatra. Comunque concordo con Lei quasi su tutto e mi sottoporrà a visita; solo su una cosa non sono tanto convinto che il Plasil non possa essere totalmente o in larga misura responsabile perché sono documentati numerosi casi di fenomeni simili al mio e io cinque giorni fa ero una persona diversa rispetto ad ora ; per me il Plasil non è stata una semplice goccia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 35.5k visite dal 14/05/2012.
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Approfondimento su Ansia
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