Depressione?
Salve,
Avrei bisogno di aiuto, per favore.
Mi trovo in un periodo stressante, e, a dire il vero, gran parte della mia vita fino ad ora potrebbe essere definita come "stressante".
Io ho fatto da "madre" a mia madre; sono dovuta crescere in fretta, assumermi sulle spalle responsabilità troppo pesanti per una bambina (ecco, ora mi viene da piangere). Io cerco di essere forte, ma tutto mi pare troppo ingiusto. E difficile. A volte vorrei soltanto sparire, o non "sentire" più nulla, e questi pensieri mi fanno paura. Odio mia madre perchè non si rende minimamente conto di quanto mi ha fatto (e mi fa) soffrire. Ma al tempo stesso le voglio un bene dell'anima, e anche questo è ingiusto; vorrei essere fredda. A volte ho proprio una voglia "vendicativa", di urlarle e scaricarle addosso tutto il mio male che LEI mi ha scaricato tempo fa. Anche nei momenti in cui sta bene non la sopporto, mi appare terribilmente infantile e superficiale. Ho paura di diventare come lei.
Io adoro conoscere, ho sempre avuto la passione per i libri, da piccola; ora leggo raramente, e se lo faccio è solo per rintanarmi con la mente da qualche altra parte. Ah, e fantastico spesso, troppo spesso. Me ne rendo conto, ma non riesco a farne a meno: mi faccio un sacco di "filmini mentali" per scappare da un mondo che non mi piace. Mi fanno schifo le ipocrisie che mi circondano, mi fa schifo il nozionismo imposto dagli studi.
La cosa inquietante è che a tutto questo alterno momenti sereni, in cui mi sento proprio in pace con me stessa. E anche momenti in cui sono euforica.
Mi spavento di me stessa; somatizzo (credo) con vari malesseri, e non ne posso più. Mi sembra di urlare ed essere circondata da persone che non ci sentono. (Altre lacrime).
Voglio combattere ma non ci riesco, avrei la possibilità di trasferirmi da mio padre, ma non voglio, e non so perchè. Tutto mi spaventa. E mi sento incompresa, terribilmente. Chi andrebbe mai a pensare che dietro i sorrisi di tutti i giorni ci sia un casino del genere? Nessuno se ne accorge, ma nessuno VUOLE accorgersene, nessuno vuole vedere DIETRO!
Perchè non riesco a fare del bene a me stessa? Cosa ho che non va? Dovrei prendere tutto e andare da mio padre? E la stabilità (forse effimera) che ho qui?
Grazie per l'ascolto, mi scuso per la lunghezza della "descrizione".
Avrei bisogno di aiuto, per favore.
Mi trovo in un periodo stressante, e, a dire il vero, gran parte della mia vita fino ad ora potrebbe essere definita come "stressante".
Io ho fatto da "madre" a mia madre; sono dovuta crescere in fretta, assumermi sulle spalle responsabilità troppo pesanti per una bambina (ecco, ora mi viene da piangere). Io cerco di essere forte, ma tutto mi pare troppo ingiusto. E difficile. A volte vorrei soltanto sparire, o non "sentire" più nulla, e questi pensieri mi fanno paura. Odio mia madre perchè non si rende minimamente conto di quanto mi ha fatto (e mi fa) soffrire. Ma al tempo stesso le voglio un bene dell'anima, e anche questo è ingiusto; vorrei essere fredda. A volte ho proprio una voglia "vendicativa", di urlarle e scaricarle addosso tutto il mio male che LEI mi ha scaricato tempo fa. Anche nei momenti in cui sta bene non la sopporto, mi appare terribilmente infantile e superficiale. Ho paura di diventare come lei.
Io adoro conoscere, ho sempre avuto la passione per i libri, da piccola; ora leggo raramente, e se lo faccio è solo per rintanarmi con la mente da qualche altra parte. Ah, e fantastico spesso, troppo spesso. Me ne rendo conto, ma non riesco a farne a meno: mi faccio un sacco di "filmini mentali" per scappare da un mondo che non mi piace. Mi fanno schifo le ipocrisie che mi circondano, mi fa schifo il nozionismo imposto dagli studi.
La cosa inquietante è che a tutto questo alterno momenti sereni, in cui mi sento proprio in pace con me stessa. E anche momenti in cui sono euforica.
Mi spavento di me stessa; somatizzo (credo) con vari malesseri, e non ne posso più. Mi sembra di urlare ed essere circondata da persone che non ci sentono. (Altre lacrime).
Voglio combattere ma non ci riesco, avrei la possibilità di trasferirmi da mio padre, ma non voglio, e non so perchè. Tutto mi spaventa. E mi sento incompresa, terribilmente. Chi andrebbe mai a pensare che dietro i sorrisi di tutti i giorni ci sia un casino del genere? Nessuno se ne accorge, ma nessuno VUOLE accorgersene, nessuno vuole vedere DIETRO!
Perchè non riesco a fare del bene a me stessa? Cosa ho che non va? Dovrei prendere tutto e andare da mio padre? E la stabilità (forse effimera) che ho qui?
Grazie per l'ascolto, mi scuso per la lunghezza della "descrizione".
[#1]
Gentile Utente,
La sua condizione di sofferenza è complessa, e la Sua giovane età insieme al carico di eventi di vita che ha dovuto e deve affrontare, rendono opportuna una valutazione clinica al fine di ottenere un supporto terapeutico. Le suggerirei in prima istanza di rivolgersi con fiducia al Suo medico di famiglia, che per primo potrà ascoltarla e orientarla, se lo riterrà opportuno, verso un trattamento psicoterapeutico e/o farmacologico. Sarà lui stesso ad indicarle infatti specialisti di sua fiducia in ambito psichiatrico o psicologico.
Cordiallmente,
La sua condizione di sofferenza è complessa, e la Sua giovane età insieme al carico di eventi di vita che ha dovuto e deve affrontare, rendono opportuna una valutazione clinica al fine di ottenere un supporto terapeutico. Le suggerirei in prima istanza di rivolgersi con fiducia al Suo medico di famiglia, che per primo potrà ascoltarla e orientarla, se lo riterrà opportuno, verso un trattamento psicoterapeutico e/o farmacologico. Sarà lui stesso ad indicarle infatti specialisti di sua fiducia in ambito psichiatrico o psicologico.
Cordiallmente,
Dr. Leonardo Quercioli
[#3]
Non sono in grado, senza visitarla, di indicarle il percorso più adatto al suo problema. Per questo prima di tutto ne parlerei al medico curante. Se possibile, eviti di affidarsi ad un qualche esperto senza il suggerimento del suo medico. Si lasci suggerire da lui. In questi casi è meglio non fidarsi della diagnosi che si fa da soli circa il proprio problema, e spesso non ci si orienta bene da soli circa l'aiuto di cui si può avere effettivamente bisogno.
Cordialmente,
Cordialmente,
[#4]
Utente
Ok, grazie. Chiederò consiglio al medico curante, anche se, a dire il vero, non mi fido affatto di lui, mi appare una persona superficiale. Non prende molto sul serio i problemi che varie volte gli ho posto, applicando la filosofia "prova questo e vediamo se ti passa" senza prima fare esami dignostici. Altra cosa che non sopporto.
Comunque grazie davvero per la disponibiltà!
Comunque grazie davvero per la disponibiltà!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 11/05/2012.
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