Tic soprattutto al risveglio, è possibile?
Buongiorno. Mio figlio ha 19 anni e un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo. E' sempre stato molto tranquillo, e ha sempre avuto diverse stereotipie e "tic" molto poco "clamorosi"; non sono mai stati ritenuti necessari farmaci. Ora da qualche mese le cose sembrano esersi definite sotto forma di violente esplosioni vocali tipo forti colpi di tosse a glottide chiusa, molto sonori, che compaiono durante il giorni in situazioni chiare (frustrazione espressiva, noia), ma sempre (sempre vuol dire tutti i giorni) al momento del risveglio, e a volte anche in quello dell'addormentamento. Sono incoercibili, si vede benissimo che lui si "carica" e poi esplode.Appare molto infastidito e sofferente,ma non vuole che qualcuno glielo impedisca, e infatti mi tiene la mano come per impedire che lo fermi in qualche modo; dopo è come più rilassato. L'EEG ha "acchiappato" un po' di questi tic vocali e non ha registrato nulla di anomalo, nemmeno le "minime anomalie irritative di significato non patologico" riscontrato dieci anni fa. Secondo il neurologo forse l'aumento del testosterone con la crescita può aver fatto esplodere una cosa già presente in minima parte. La domanda è: sono molto impressionata dal fatto che si presentino all'alba, ad ogni risveglio, improvvisamente. E' una cosa nota questa? Seconda domanda. Da dieci giorni è stato prescritto Abilify a 7,5 mg. Il ragazzo mi sembra molto sonnolento e come stanco, dorme molto, sembra avere qualche malessere, però mangia regolarmente con appetito, non ha disturbi intestinali, la PA è normale. Purtroppo non è verbale, e non so cosa potrebbe sentire. Che effetti collaterali può dare Abilify? I tic si sono attenuati durante il giorno, ma al risveglio sono sempre presenti e, molto più raramente, al momento di addormentarsi. Grazie a chi risponderà.
[#1]
Gentile Utente,
l'Aripiprazolo soprattutto nella fase inziale della terapia può avere effetti sedativi che poi in generale tendono a ridursi, se questa eccessiva sedazione non migliora potrebbe essere necessario, a discrezione dello specialista, un aggiustamento della posologia del farmaco; comunque 10 giorni di terapia sono pochi per vedere risultati apprezzabili,
Saluti
l'Aripiprazolo soprattutto nella fase inziale della terapia può avere effetti sedativi che poi in generale tendono a ridursi, se questa eccessiva sedazione non migliora potrebbe essere necessario, a discrezione dello specialista, un aggiustamento della posologia del farmaco; comunque 10 giorni di terapia sono pochi per vedere risultati apprezzabili,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Gentile utente,
non mi è nota la maggiore propensione a manifestarsi dei tic al risveglio, ma è noto che i tic in generale risentono dello stato emotivo, e, se la fase del risveglio ha per il Suo figlio una valenza emotiva (perché il passaggio al risveglo, a differenza dell'addormentamento è improvviso, perché al risveglio avverte la fame o la necessità di fare i bisogni, o per altri motivi), ciò potrebbe spiegare il fenomeno.
Inoltre, ad esempio, nello stato depressivo (se questo fosse presente), può esserci la tendenza a emozioni più negativi la mattina e una maggiore resistenza emotiva ad affrontare la giornata. Tale ipotesi è da valutarsi nell'ambito dell'esame psichico che sarebbe più opportuno che faccia uno specialista psichiatra. Anche il disturbo pervasivo dello sviluppo a questa età sarebbe di competenza psichiatrica (prima di competenza di neuropsichiatria infantile e ora passerebbe di competenza alla psichiatria degli adulti). E' importante considerare in questo caso le relazioni fra i diversi disturbi che si presentano associati.
La situazione si complica con il fatto che, come Lei scrive, il Suo figlio "non è verbale". Significa che non parla e che normalmente si esprime a gesti e con vocalizzazoni ? In tal caso, è più difficile distinguerli dai tic. Cioè, non si potrebbe escludere che alcune vocalizzazioni o gesti del Suo figlio non siano dei tic. Non si può escludere che ci siano sia i tic, sia i tentativi volontari di esprimersi che assomigliano ai tic. Bisogna saperli distinguere. Comunque, anche i tic, pur essendo movimenti patologici invlontari, esprimono stati emotivi (pur involontariamente).
A proposito del disturbo del Suo figlio, non mi è chiaro se la diagnosi è solamente dei Tic in un Disturbo pervasivo dello sviluppo. Di quale disturbo pervasivo dello sviluppo si tratta ? Rispetto ai tic, la diagnosi non è stata ulteriormente specificata ? Esprimerei l'ipotesi della sindrome di Gille de La Tourette (che tipicamente evolve nei tic complessi, peggiora nell'adolescenza, avendo in tale periodo un culmine, con l'evoluzione variabile, talvolta miglirativo dopo), ma tale ipotesi deve essere valutata dal vostro neurologo.
Rispetto all'Abilify, sono contento dei miglioramenti. La sedazione è uno dei possibili effetti del farmaco, e normalmente si attenua col proseguire della cura. Il farmaco appartiene alla categoria dei farmaci antipsicotici e, rispetto agli altri farmaci di questa categoria dovrebbe avere meno effetti collaterali. Tuttavia, alcuni degli effetti collaterali dei farmaci antipsicotici sono possibili anche con l'Abilify. Vista anche l'impossibilità di verbalizzazione, sarebbero necessari in ogni modo e routinariamente ad intervalli stabiliti dal curante almeno i controlli di laboratorio, l'elettrocardiogramma e l'esame obbiettivo medico, neurologico e psichico. Non li posso prescrivere io, e in effetti, non è la mia intenzione prescriverli, ma è una considerazione da far presente ai medici curanti. Con questo, non ho risposto direttamente alla Sua domanda, ritengo giusto che Lei rivolga le Sue domande direttamente allo specialista che ha prescritto il farmaco. E' il suo compito informarLa a proposito, rispondere ai Suoi dubbi, prescrivere gli adeguati esami e le visite di monitoraggio.
Dalla Sua descrizione del quadro, e dalla diagnosi data dal neurologo, posso dire che il farmaco potrebbe essere indicato e può dare (come sta già dando) beneficio. Trattandosi comunque di un farmaco con il quale hanno maggiore famigliarità in psichiatria e essendo presente la comorbilità fra la condizione più chiaramente neurologica e le condizioni che sono più dell'ambito psichiatrico, potrebbe avere senso proporre al vostro neurologo di associare alla presa in carico da parte di lui anche una consulenza psichiatrica dal vivo.
non mi è nota la maggiore propensione a manifestarsi dei tic al risveglio, ma è noto che i tic in generale risentono dello stato emotivo, e, se la fase del risveglio ha per il Suo figlio una valenza emotiva (perché il passaggio al risveglo, a differenza dell'addormentamento è improvviso, perché al risveglio avverte la fame o la necessità di fare i bisogni, o per altri motivi), ciò potrebbe spiegare il fenomeno.
Inoltre, ad esempio, nello stato depressivo (se questo fosse presente), può esserci la tendenza a emozioni più negativi la mattina e una maggiore resistenza emotiva ad affrontare la giornata. Tale ipotesi è da valutarsi nell'ambito dell'esame psichico che sarebbe più opportuno che faccia uno specialista psichiatra. Anche il disturbo pervasivo dello sviluppo a questa età sarebbe di competenza psichiatrica (prima di competenza di neuropsichiatria infantile e ora passerebbe di competenza alla psichiatria degli adulti). E' importante considerare in questo caso le relazioni fra i diversi disturbi che si presentano associati.
La situazione si complica con il fatto che, come Lei scrive, il Suo figlio "non è verbale". Significa che non parla e che normalmente si esprime a gesti e con vocalizzazoni ? In tal caso, è più difficile distinguerli dai tic. Cioè, non si potrebbe escludere che alcune vocalizzazioni o gesti del Suo figlio non siano dei tic. Non si può escludere che ci siano sia i tic, sia i tentativi volontari di esprimersi che assomigliano ai tic. Bisogna saperli distinguere. Comunque, anche i tic, pur essendo movimenti patologici invlontari, esprimono stati emotivi (pur involontariamente).
A proposito del disturbo del Suo figlio, non mi è chiaro se la diagnosi è solamente dei Tic in un Disturbo pervasivo dello sviluppo. Di quale disturbo pervasivo dello sviluppo si tratta ? Rispetto ai tic, la diagnosi non è stata ulteriormente specificata ? Esprimerei l'ipotesi della sindrome di Gille de La Tourette (che tipicamente evolve nei tic complessi, peggiora nell'adolescenza, avendo in tale periodo un culmine, con l'evoluzione variabile, talvolta miglirativo dopo), ma tale ipotesi deve essere valutata dal vostro neurologo.
Rispetto all'Abilify, sono contento dei miglioramenti. La sedazione è uno dei possibili effetti del farmaco, e normalmente si attenua col proseguire della cura. Il farmaco appartiene alla categoria dei farmaci antipsicotici e, rispetto agli altri farmaci di questa categoria dovrebbe avere meno effetti collaterali. Tuttavia, alcuni degli effetti collaterali dei farmaci antipsicotici sono possibili anche con l'Abilify. Vista anche l'impossibilità di verbalizzazione, sarebbero necessari in ogni modo e routinariamente ad intervalli stabiliti dal curante almeno i controlli di laboratorio, l'elettrocardiogramma e l'esame obbiettivo medico, neurologico e psichico. Non li posso prescrivere io, e in effetti, non è la mia intenzione prescriverli, ma è una considerazione da far presente ai medici curanti. Con questo, non ho risposto direttamente alla Sua domanda, ritengo giusto che Lei rivolga le Sue domande direttamente allo specialista che ha prescritto il farmaco. E' il suo compito informarLa a proposito, rispondere ai Suoi dubbi, prescrivere gli adeguati esami e le visite di monitoraggio.
Dalla Sua descrizione del quadro, e dalla diagnosi data dal neurologo, posso dire che il farmaco potrebbe essere indicato e può dare (come sta già dando) beneficio. Trattandosi comunque di un farmaco con il quale hanno maggiore famigliarità in psichiatria e essendo presente la comorbilità fra la condizione più chiaramente neurologica e le condizioni che sono più dell'ambito psichiatrico, potrebbe avere senso proporre al vostro neurologo di associare alla presa in carico da parte di lui anche una consulenza psichiatrica dal vivo.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Ex utente
Grazie veramente per le risposte, di cui sono molto contenta sia per la competenza che per la gentilezza. Sì, vorrei dire che mio figlio è stato visto anche dal NPI che lo visitava una o due volte l'anno fin da piccolo (più che altro faceva costantemente riabilitazione). E' lui che ha consigliato videat neurologico, che ha interpretato i rumori come tic vocali. Mio figlio ha iniziato ad averli tuttii giorni alle cinque del mattino, che con l’ora legale sono diventate le sei., e poi man mano un paio di volte al giorni in situazioni chiaramente molto “derivabili”. Quello che non mi quadra è però il fatto che Abilify mi sia stato descritto come attivante,mentre lui è molto sedato.Quest’effetto quanto potrebbe durare?Potrebbe quindi poi virare al contrario o non è detto? Comunque ancora grazie per le risposte, specialmente a quella del dott.Gukon che ha toccato molti punti importanti!
[#4]
Gentile signora
forse la diagnosi che lei riporta era quella iniziale, da piccolo, usata in npi per comprendere le forme autistiche e simili. A sviluppo ultimato - ormai l'età è quella adulta, o quasi, forse la diagnosi va aggiornata, a mio avviso.
In un ragazzo con assenza di linguaggio e forse altre anomalie di comportamento e comunicazione è molto difficile interpretare certe manifestazioni comportamentali, come quello che riferisce, che non direi si possano chiamare 'tic'. Per tic si intende di solito un'altro tipo di fenomeni motori e a volte vocali.
E' possibile che suo figlio si sia 'abituato' a quelle manifestazioni, magari cominciate come per espellere corpi estranei dalla gola, e che ora le metta in atto in certe situazioni di disagio. Può darsi che ci siano dei cambiamenti ambientali che sono poco tollerati, come è noto, da ragazzi con queste caratteristiche.
Le consiglierei di parlarne con chi segue da vicino il ragazzo, solo conoscendo bene la sua situazione e la sua evoluzione si può valutare di cosa si tratta e si può aiutare la famiglia a gestire le situazioni che si presentano.
Quanto al farmaco, non capisco se è stato dato per questi episodi o per il comportamento generale, come più speso è il caso, ma come per tutti i farmaci ci sono effetti diversi alcuni positivi altri negativi, solo in parte legati al dosaggio, di cui chi prescrive è tenuto a informare gli interessati o i parenti.
Cordialmente
forse la diagnosi che lei riporta era quella iniziale, da piccolo, usata in npi per comprendere le forme autistiche e simili. A sviluppo ultimato - ormai l'età è quella adulta, o quasi, forse la diagnosi va aggiornata, a mio avviso.
In un ragazzo con assenza di linguaggio e forse altre anomalie di comportamento e comunicazione è molto difficile interpretare certe manifestazioni comportamentali, come quello che riferisce, che non direi si possano chiamare 'tic'. Per tic si intende di solito un'altro tipo di fenomeni motori e a volte vocali.
E' possibile che suo figlio si sia 'abituato' a quelle manifestazioni, magari cominciate come per espellere corpi estranei dalla gola, e che ora le metta in atto in certe situazioni di disagio. Può darsi che ci siano dei cambiamenti ambientali che sono poco tollerati, come è noto, da ragazzi con queste caratteristiche.
Le consiglierei di parlarne con chi segue da vicino il ragazzo, solo conoscendo bene la sua situazione e la sua evoluzione si può valutare di cosa si tratta e si può aiutare la famiglia a gestire le situazioni che si presentano.
Quanto al farmaco, non capisco se è stato dato per questi episodi o per il comportamento generale, come più speso è il caso, ma come per tutti i farmaci ci sono effetti diversi alcuni positivi altri negativi, solo in parte legati al dosaggio, di cui chi prescrive è tenuto a informare gli interessati o i parenti.
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.7k visite dal 06/05/2012.
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