Depressione, attacchi di panico, crampi

Gentili dottori, da circa vent'anni soffro di depressione nevrotica. La sintomatologia era data da crampi che colpivano gambe e cosce facendomi accavallare i muscoli. Il neurologo allora consultato mi sottopose a elettroshock e terapia prima con lexotan e poi con parmodalin. sono stata bene per un po' di anni, ma da un po' di mesi le mie condizioni si sono aggravate. Ora i crampi mi colpiscono i piedi facendomi accavallare le dita, il dolore è indescrivibile e soprattutto è un qualcosa che non riesco a controllare e in quei momenti sono capace di fare di tutto. A ciò si aggiunge la doc: disinfetto mani e biancheria con prodotti specifici con cura maniacale e non scendo in altri particolari. Poi ho attacchi di panico che mi colpiscono soprattutto fuori di casa; in casa raramente. Lo psichiatra consultato alcuni mesi fa mi ha prescritto il sereupin, ma io ho notato solo un miglioramento del tono dell'umore. I crampi ce li ho sempre, oramai mi condizionano la vita. Non ne posso più, non posso nemmeno fare più una doccia in santa pace. Per non parlare degli sforzi sovraumani che faccio per dare una parvenza di normalità sul lavoro. Sono stanca di soffrire, stanca di aver paura persino di uscire di casa. Stanca di dover indossare sempre sandali o comunque scarpe con plantare largo per fare in modo che le mie dita non si sentano costrette. Da un po' di tempo sto poi notando che le mie gambe e soprattutto le mie cosce stanno assumendo il tipico aspetto noduloso che avevano vent'anni fa poco prima che iniziasse il mio calvario. e stamane in mezzo a tutti questi noduli è comparsa una bolla molto estesa e grossa sulla coscia destra vicino al gluteo. Quando mi vengono i crampi afferro la boccetta del lexotan che porto sempre con me nella borsetta da passeggio e in preda ad un terrore folle succhio direttamente dalla bottiglia. Terrore che mi sentano urlare, terrore che vedano le dita dei miei piedi accavallarsi, nonostante i miei sforzi per tenerle divise con le mani. Ma poi il lexotan fa fin troppo effetto e cado in un forte torpore. La situazione è oramai diventata insostenibile e credo che non potrò più andare avanti per molto in questo modo. Datemi un consiglio su cosa devo fare e soprattutto qualche consiglio per tenere sotto controllo i crampi, non ne posso più.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
nel caso dei crampi, come le terapie sintomatiche, esistono i trattamenti che Lei non ha menzionato di aver ancora seguito. Via internet non posso menzionarli, perché equivalerebbe ad una prescrizione, ma sono ben noti. A proposito di parmodalin, questo farmaco è stato efficace ?

Secondo me, la via corretta è quella di un più chiaro riconoscimento e di una più chiara diagnosi dei Suoi problemi, che sono complessi e potrebbero non essere accomunabili in una sola diagnosi o in una sola area di competenze. Questa è la mia ipotesi.

In altre parole, avrebbe senso di chiedere allo psichiatra che La segue di inviarLa da uno neurologo con la specificazione che il problema psichiatrico è già seguito (bisogna però porrne una diagnosi più chiara, perché oltre al disturbo di umore sono presenti anche gli altri sintomi), specificando l'attuale stato clinico (che si sono attenuate le problematiche di umore, ma non i crampi) e che si sospetta che i crampi possano essere di competenza non psichiatrica. Ovviamente, decide il Suo specialista che cosa scrivere e come, magari anche parlare, con il neurologo, ma ritengo importante che lo faccia lo specialista e non lei stessa, per evitare che il neurologo tenda ad attribuire il tutto alla patologia psichiatrica e di fare semplicemente le veci dello psichiatra, e non è quello che ci vuole.

Nel contesto della valutazione sarebbe importante considerare che spesso (ma non sempre, non come l'unica causa) i crampi possano essere associate alla tendenza all'ipocalcemia o agli squilibri dell'equilibrio acido-base dell'organismo. Gli stati di panico (con la tipica iper-ventilazione, ovvero l'iperattività del sistema vegetativo, compresa la respirazione) possano aggravare tale squilibrio, talvolta precipitarlo, ma sarebbe da approfondire per quanto riguarda le altre malattie che ne possano essere una predisposizione. Questo è importante e lo consiglio di riferire come un ragionamento al Suo psichiatra, al neurologo e, la cosa non meno importante: anche al Suo Medico di Base.

Dunque, fra l'altro avrebbe senso fare gli accertamenti per quanto riguarda il monitoraggio degli elettroliti (non solo sodio e potassio, ma anche gli altri dosabili, compresi in particolare: calcio, magnesio) ed eventualmente gli accertamenti endocrinologici, perché gli eventuali squilibri elettrolitici ne possono essere collegati, ed i parametri di routine e specifici che il Medico di Base ed il neurologo riterranno opportuni.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore, innanzitutto la ringrazio per la sua celere risposta. I rimedi per i crampi non li ho menzionati perchè non me ne hanno mai prescritti e non ne sono a conoscenza. Ho fatto una ricerca su internet ed ho preso nota di alcuni nomi che riferirò al mio medico di base. Il parmodalin prescrittomi nel 94 a soli vent'anni mi fece un gran bene: oltre ad un miglioramento del tono dell'umore, diminuirono i crampi e il senso di angoscia e oppressione. Lo rivolevo, ma lo psichiatra di ora ha preferito darmi il sereupin, perchè ritiene che il parmodalin, oltre ad essere un po' datato è anche troppo forte. Attualmente non sono seguita da uno psichiatra. Colui che mi ha prescritto il sereupin esercitava privatamente e non potevo più permettermelo, ne sto cercando uno del SSN. A dire il vero ci ho pensato svariate volte che all'origine dei crampi non vi sia solo una componente nervosa. E' chiaro che il motivo rilevante è questo, ma ho notato che ne soffro maggiormente in periodi (come questo) in cui sono sovrappeso. Ma è anche vero che se sono sovrappeso è perchè sono molto depressa (il cibo è la mia valvola di sfogo). Riferirò quanto da lei consigliatomi al mio medico di famiglia e magari sarà lui a conferire con il neurologo. Grazie nuovamente.
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
<<..Riferirò quanto da lei consigliatomi al mio medico di famiglia e magari sarà lui a conferire con il neurologo..>>

Capisco la "situazione di transizione" dal punto di vista dello specialista psichiatra, e forse la tendenza ad accorciare i tempi, ma non vorrei che il neurologo al quale vi rivolgerete, in assenza di uno psichiatra di riferimento automaticamente "diventi" o si "ritrova di dover essere" anche uno "psichiatra" e così tenderà a fare il lavoro dello psichiatra e non quello del neurologo (come talvolta succede).

Per cui Le consiglio di definirsi prima con lo specialista psichiatra, vista anche la fase depressiva. Privato o del SSN, importante che ci sia. Ed è meglio che sia inviata dal neurologo dallo psichiatra che magari "screma" il problema da presentare da elementi di competenza psichiatrica e magari cercherà di curarli. Al nuovo psichiatra può riproporre la terapia con il Parmodalin. Inoltre, trattandosi verosimilmente anche di un disturbo di condotta alimentare, e di "accenno" alla "nevrosi" nella vecchia diagnosi, oltre alla terapia farmacologica, sarebbe da valutare la psicoterapia e magari le attività ricreative alternative (o vecchie dimenticate) con obbiettivo psicoterapeutico.

Al posto di un neurologo Le avrei subito detto che sono questi i problemi più evidenti (e qualcuno può anche dimenticare dei crampi)...

Per cui, prima psichiatra, e poi il neurologo.

Certamente è il mio parere, coi limiti di un consulto dato a distanza.

un saluto,
[#4]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

dalla sua storia pare chiaro che lei debba essere seguita da uno psichiatra (e non da un neurologo, se non in seconda battuta).

Questo a sostegno di quanto già detto dal collega.

Inoltre la diagnosi non è del tutto chiara, in quanto pare di più una descrizione dei sintomi che una vera diagnosi (depressione nevrotica è un termine in disuso che dice troppo poco).

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto