Tutti e due impegnati, lui mi vuole ma ha paura delle conseguenze
Ho bisogno di un consulto professionale:
ho una relazione con un uomo sposato ed anche io sono impegnata, lui con due figli io no.
Ci conosciamo da due anni, vi é stato un continuo tira e molla sino ad una lunga interruzione. Ero ed era disposto a chiudere e a non complicare le cose piu del dovuto e a non far fiorire sentimenti troppo forti.
Mi ha ricercato, mi ha rilasciato facendo in modo che fossi io a dire basta perché aveva paura.
Mi ha ricontattato dopo un mese dicendomi che doveva scusarsi per il comportamento avuto. CI é ricascato, ma questa volta non sono piu disposta a passarci sopra. MI sento tormentata dalle domande. Perché, se gli piaccio, se é coinvolto da me, se dice di vivere la vita e le emozioni, allo stesso tempo é riuscito a dirmi tantissime bugie anche in quest'ultimo mese sino al punto in cui l'ho letteralmente messo con le spalle al muro "beccandolo"? Gli ho chiesto spiegazioni del perché non dire semplicemente "non me la sento di continuare questa storia" e la risposta é stata che ha troppa paura delle sue reazioni, delle conseguenze e che non puo far pagare ai figli gli errori dei genitori. Qualunque sia la motivazione vorrei comprendere anche per crescita personale come stanno le cose. Esclude categoricamente la "presa in giro" dei sentimenti ma allo stesso tempo ha inventato impegni non veri epr non vedermi e per fare in modo di controllare le sue emozioni e non farle sfociare. Tutto cio da uno che dice che bisogna vivere le emozioni. L'ho rimproverato dicendo che mi fa rabbia sapere che si preoccupa di non deludere le aspettative dei suoi cari e degli altri tranne che le mie perché é la via piu facile,. Dice che non é cosi: perché allora? Devo rassegnarmi all'idea che siano tutte storie, tutte menzogne? Cosa spienge un uomo a volermi, a desiderarmi ma a dire menzogne epr non fare accrescere il sentimento? Gli uomoni sono cosi codardi da dire le cose in faccia? Pensano che siamo tanto stupide da non capire? HO bisogno di aiuto epr comprendere
ho una relazione con un uomo sposato ed anche io sono impegnata, lui con due figli io no.
Ci conosciamo da due anni, vi é stato un continuo tira e molla sino ad una lunga interruzione. Ero ed era disposto a chiudere e a non complicare le cose piu del dovuto e a non far fiorire sentimenti troppo forti.
Mi ha ricercato, mi ha rilasciato facendo in modo che fossi io a dire basta perché aveva paura.
Mi ha ricontattato dopo un mese dicendomi che doveva scusarsi per il comportamento avuto. CI é ricascato, ma questa volta non sono piu disposta a passarci sopra. MI sento tormentata dalle domande. Perché, se gli piaccio, se é coinvolto da me, se dice di vivere la vita e le emozioni, allo stesso tempo é riuscito a dirmi tantissime bugie anche in quest'ultimo mese sino al punto in cui l'ho letteralmente messo con le spalle al muro "beccandolo"? Gli ho chiesto spiegazioni del perché non dire semplicemente "non me la sento di continuare questa storia" e la risposta é stata che ha troppa paura delle sue reazioni, delle conseguenze e che non puo far pagare ai figli gli errori dei genitori. Qualunque sia la motivazione vorrei comprendere anche per crescita personale come stanno le cose. Esclude categoricamente la "presa in giro" dei sentimenti ma allo stesso tempo ha inventato impegni non veri epr non vedermi e per fare in modo di controllare le sue emozioni e non farle sfociare. Tutto cio da uno che dice che bisogna vivere le emozioni. L'ho rimproverato dicendo che mi fa rabbia sapere che si preoccupa di non deludere le aspettative dei suoi cari e degli altri tranne che le mie perché é la via piu facile,. Dice che non é cosi: perché allora? Devo rassegnarmi all'idea che siano tutte storie, tutte menzogne? Cosa spienge un uomo a volermi, a desiderarmi ma a dire menzogne epr non fare accrescere il sentimento? Gli uomoni sono cosi codardi da dire le cose in faccia? Pensano che siamo tanto stupide da non capire? HO bisogno di aiuto epr comprendere
[#1]
Gentile utente,
capire l'altra persona è spesso molto importante, ma non si può entrare nella testa dell'altra persona, (soprattutto quando non è lui a voler dialogare con noi), ed è altrettanto importante (e più realistico) capire se stessa, visto che anche Lei è nella situazione di ambiguità rispetto alle scelte (lo si apprende anche dal titolo). Anzi, devo fare caso che nonostante il titolo, quasi tutta la descrizione ed i dubbi finali sono dedicati a lui e non a lei. Non siamo padroni degli altri, ma lo siamo di se stessi.
Comunque, Le consiglio di fare la Sua domanda nella sezione di Psicologia di questo sito.
un saluto,
capire l'altra persona è spesso molto importante, ma non si può entrare nella testa dell'altra persona, (soprattutto quando non è lui a voler dialogare con noi), ed è altrettanto importante (e più realistico) capire se stessa, visto che anche Lei è nella situazione di ambiguità rispetto alle scelte (lo si apprende anche dal titolo). Anzi, devo fare caso che nonostante il titolo, quasi tutta la descrizione ed i dubbi finali sono dedicati a lui e non a lei. Non siamo padroni degli altri, ma lo siamo di se stessi.
Comunque, Le consiglio di fare la Sua domanda nella sezione di Psicologia di questo sito.
un saluto,
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Gentile utente,
esistono in tali situazioni (e forse ha ragione sul fatto che sono più vulnerabili gli uomini che le donne) aree di "ambivalenza": da un lato vogliamo una cosa e contemporaneamente ne vorremmo un'altra di senso opposto.
Può essere che sia questo il caso in questione: ovviamente le difficoltà sono comprensibili (sia le sue che quelle del suo partner) ed ovviamente tutto ciò non vuole essere una difesa d'ufficio nè di una posizione nè dell'altra.
Certamente il fatto che il partner l'abbia ricercata dopo un mese in cui si era deciso di "lasciar perdere", indica che verosimilmente è molto attratto da lei a scapito della precedente relazione. Tuttavia in questo caso i figli possono diventare un "senso di colpa" che bloccano le scelte che magari vorremo fare più volentieri.
Tenderei comunque ad escludere la presenza di "menzogne", così come da lei ipotizzate.
esistono in tali situazioni (e forse ha ragione sul fatto che sono più vulnerabili gli uomini che le donne) aree di "ambivalenza": da un lato vogliamo una cosa e contemporaneamente ne vorremmo un'altra di senso opposto.
Può essere che sia questo il caso in questione: ovviamente le difficoltà sono comprensibili (sia le sue che quelle del suo partner) ed ovviamente tutto ciò non vuole essere una difesa d'ufficio nè di una posizione nè dell'altra.
Certamente il fatto che il partner l'abbia ricercata dopo un mese in cui si era deciso di "lasciar perdere", indica che verosimilmente è molto attratto da lei a scapito della precedente relazione. Tuttavia in questo caso i figli possono diventare un "senso di colpa" che bloccano le scelte che magari vorremo fare più volentieri.
Tenderei comunque ad escludere la presenza di "menzogne", così come da lei ipotizzate.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#3]
Gentile utente,
purtroppo capita spesso di assistere a situazioni come la vostra,quando si è in presenza di una relazione fra persone già impegnate.
La presenza dei figli complica inoltre complica enormemente le cose ingenerando sensi di colpa,che non raramente sono usati come alibi.
In questi casi più che capire quali possono essere le "reali" intenzioni dell'altro penso sia estremamente importante che lei possa porsi nell'ottica di chiarire ,prima di tutto a se stessa ,quali sono i suoi desideri,e le sue aspettative.E ciò credo andrebbe fatto anche nei confronti del partner attuale.Qualora il suo stato emotivo fosse così coinvolto dalla complessità della situazione non disdegni di prendere in considerazione l'idea di un aiuto professionale esterno.Talvolta un'occhio meno coinvolto può aiutarla a trovare dentro di sè la soluzione più costruttiva ai suoi problemi.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
purtroppo capita spesso di assistere a situazioni come la vostra,quando si è in presenza di una relazione fra persone già impegnate.
La presenza dei figli complica inoltre complica enormemente le cose ingenerando sensi di colpa,che non raramente sono usati come alibi.
In questi casi più che capire quali possono essere le "reali" intenzioni dell'altro penso sia estremamente importante che lei possa porsi nell'ottica di chiarire ,prima di tutto a se stessa ,quali sono i suoi desideri,e le sue aspettative.E ciò credo andrebbe fatto anche nei confronti del partner attuale.Qualora il suo stato emotivo fosse così coinvolto dalla complessità della situazione non disdegni di prendere in considerazione l'idea di un aiuto professionale esterno.Talvolta un'occhio meno coinvolto può aiutarla a trovare dentro di sè la soluzione più costruttiva ai suoi problemi.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
[#4]
Ex utente
"penso sia estremamente importante che lei possa porsi nell'ottica di chiarire ,prima di tutto a se stessa ,quali sono i suoi desideri,e le sue aspettative".
Gentilissimi Dottori, vi ringrazio per le apprezzate risposte. Prendo spunto dalla frase sopraccitata per definire anche questo aspetto di me. Mi sono piu e piu volte interrogata sul mio comportamento, che potrebbe venire definito dai piu come amorale. La verità é questa (e a quanto sembra vari studiosi hanno evidenziato tale situazione): io provo amore per il mio compagno, so che é l'uomo giusto per me, condividiamo dei progetti, vi sono affinità elettive e intellettuali. Provo amore e sono ricambiata. Voglio stare con lui. Cio non toglie che con l'altro vi é un innamoramento, che ovviamente é differente dall'amore e che nella maggior parte dei casi é una condizione, aihme, destinata a durare statisticamente 2 anni...
Il fatto é che io non mi sento in colpa poiché non tolgo niente al mio compagno, ma dall'altro lato con l'amante provo cio che non ho dal mio uomo. NOn sto a scriverlo con giochi di parole, mi sento appagata dall'amante per quello che non ho dal mio compagno. Provo passione, coinvolgimento emotivo e mentale e non mi sento in colpa perché so che dal mio compagno non posso avere queste cose pur avendone molte altre. Perché rinunciare quindi? Io penso che riuscireia gestire le due relazioni. Quello che mi sono chiestaé invece perché lui non riesce? La mia idea é che lui non riesca in quanto (a differenza mia) si sente in colpa con la moglie perché non la ama e quindi non riesce a vivere il rapporto come lo vivo io. Stanno insieme perché hanno un rapporto consolidato e perché adora i suoi figli e loro adorano lui. Ma tutto qui, non vuole far pagare ai figli le colpe dei genitori,,,questo mi ha detto, Per assurdo...se amasse la moglie forse sarebbe tutto piu gestibile...cosa ne pensate? Grazie infinite per un vostro contributo.
ps: perché l'uomo non riesce a non avere paura di vivere le emozioni?
Gentilissimi Dottori, vi ringrazio per le apprezzate risposte. Prendo spunto dalla frase sopraccitata per definire anche questo aspetto di me. Mi sono piu e piu volte interrogata sul mio comportamento, che potrebbe venire definito dai piu come amorale. La verità é questa (e a quanto sembra vari studiosi hanno evidenziato tale situazione): io provo amore per il mio compagno, so che é l'uomo giusto per me, condividiamo dei progetti, vi sono affinità elettive e intellettuali. Provo amore e sono ricambiata. Voglio stare con lui. Cio non toglie che con l'altro vi é un innamoramento, che ovviamente é differente dall'amore e che nella maggior parte dei casi é una condizione, aihme, destinata a durare statisticamente 2 anni...
Il fatto é che io non mi sento in colpa poiché non tolgo niente al mio compagno, ma dall'altro lato con l'amante provo cio che non ho dal mio uomo. NOn sto a scriverlo con giochi di parole, mi sento appagata dall'amante per quello che non ho dal mio compagno. Provo passione, coinvolgimento emotivo e mentale e non mi sento in colpa perché so che dal mio compagno non posso avere queste cose pur avendone molte altre. Perché rinunciare quindi? Io penso che riuscireia gestire le due relazioni. Quello che mi sono chiestaé invece perché lui non riesce? La mia idea é che lui non riesca in quanto (a differenza mia) si sente in colpa con la moglie perché non la ama e quindi non riesce a vivere il rapporto come lo vivo io. Stanno insieme perché hanno un rapporto consolidato e perché adora i suoi figli e loro adorano lui. Ma tutto qui, non vuole far pagare ai figli le colpe dei genitori,,,questo mi ha detto, Per assurdo...se amasse la moglie forse sarebbe tutto piu gestibile...cosa ne pensate? Grazie infinite per un vostro contributo.
ps: perché l'uomo non riesce a non avere paura di vivere le emozioni?
[#5]
Gentile utente,
uno dei problemi principali è comunque Suo: tendere a pensare che se un'altro essere umano (uomo o donna che sia) non funziona allo stesso modo come funziona Lei, allora qualcosa non va. Non riuscirà a capire il comportamento ed i vissuti di un'altra persona, se si mette in tale ottica.
uno dei problemi principali è comunque Suo: tendere a pensare che se un'altro essere umano (uomo o donna che sia) non funziona allo stesso modo come funziona Lei, allora qualcosa non va. Non riuscirà a capire il comportamento ed i vissuti di un'altra persona, se si mette in tale ottica.
[#7]
Gentile utente,
Lei descrive i propri vissuti, il proprio modo di vivere la situazione:
<<..Il fatto é che io non mi sento in colpa poiché non tolgo niente al mio compagno, ma dall'altro lato con l'amante provo cio che non ho dal mio uomo. NOn sto a scriverlo con giochi di parole, mi sento appagata dall'amante per quello che non ho dal mio compagno. Provo passione, coinvolgimento emotivo e mentale e non mi sento in colpa perché so che dal mio compagno non posso avere queste cose pur avendone molte altre. Perché rinunciare quindi? Io penso che riuscireia gestire le due relazioni...>>
E si chiede:
<<..Quello che mi sono chiestaé invece perché lui non riesce?..>>
Dunque applica le stesse dimensioni: in questo caso, l'avere o meno il sentimento di colpa o/e di amore nei confronti di consorte (nel caso di Lui, la moglie):
<<..La mia idea é che lui non riesca in quanto (a differenza mia) si sente in colpa con la moglie perché non la ama e quindi non riesce a vivere il rapporto come lo vivo io. Stanno insieme perché hanno un rapporto consolidato e perché adora i suoi figli e loro adorano lui. Ma tutto qui, non vuole far pagare ai figli le colpe dei genitori,,,questo mi ha detto, Per assurdo...se amasse la moglie forse sarebbe tutto piu gestibile...>>
L'errore è presumere che, se si ama, non ci si sente in colpa, che questi sentimenti non si può avere contemporaneamente, presumere che questi sentimenti sono centrali anche nei vissuti di lui, presumere che questi sentimenti (se ci sono) sono orientati sulla moglie (e non ad esempio, su di Lei), e che per lui esista la distinzione così netta fra l'amore e l'innamoramento come l'ha descritta Lei nel proprio caso.
Lei descrive i propri vissuti, il proprio modo di vivere la situazione:
<<..Il fatto é che io non mi sento in colpa poiché non tolgo niente al mio compagno, ma dall'altro lato con l'amante provo cio che non ho dal mio uomo. NOn sto a scriverlo con giochi di parole, mi sento appagata dall'amante per quello che non ho dal mio compagno. Provo passione, coinvolgimento emotivo e mentale e non mi sento in colpa perché so che dal mio compagno non posso avere queste cose pur avendone molte altre. Perché rinunciare quindi? Io penso che riuscireia gestire le due relazioni...>>
E si chiede:
<<..Quello che mi sono chiestaé invece perché lui non riesce?..>>
Dunque applica le stesse dimensioni: in questo caso, l'avere o meno il sentimento di colpa o/e di amore nei confronti di consorte (nel caso di Lui, la moglie):
<<..La mia idea é che lui non riesca in quanto (a differenza mia) si sente in colpa con la moglie perché non la ama e quindi non riesce a vivere il rapporto come lo vivo io. Stanno insieme perché hanno un rapporto consolidato e perché adora i suoi figli e loro adorano lui. Ma tutto qui, non vuole far pagare ai figli le colpe dei genitori,,,questo mi ha detto, Per assurdo...se amasse la moglie forse sarebbe tutto piu gestibile...>>
L'errore è presumere che, se si ama, non ci si sente in colpa, che questi sentimenti non si può avere contemporaneamente, presumere che questi sentimenti sono centrali anche nei vissuti di lui, presumere che questi sentimenti (se ci sono) sono orientati sulla moglie (e non ad esempio, su di Lei), e che per lui esista la distinzione così netta fra l'amore e l'innamoramento come l'ha descritta Lei nel proprio caso.
[#8]
Ex utente
La ringrazio per la sagace risposta, capisco cosa intende molto bene, ma allora voi specialisti come la vedete? Qual e la vostra chiave di lettura?Mi affido alla vostra esperienza perche ho brama di capire, comprendere ed eventualmente imparare dai miei errori, grazie mille per i contributi che vorrete fornirmi me ho bisogno
[#9]
Non voglio deluderLa, ma è impossibile interpretare il comportamento di un altra persona senza conoscerla. Sicuramente via internet non lo si può fare, ma neanche Lei da sola, ragionando fra sé e sé o con noi non può farlo. Rimane solo chiarirsi con la persona direttamente, cercando di non appoggiarsi sui ragionamenti precostruiti. Dunque può provare a riflettere sull'ultimo paragrafo che ho scritto nella replica precedente.
Comunque torno a dire che uno dei problemi principali è Suo:
è possibile che la difficoltà del Suo amante di decidere si accentui con il Suo atteggiamento e con la Sua visione delle cose che propone a lui. Per Lei una relazione intima (amore) con una persona può coesistere con la relazione intima (l'innamoramento) con un'altra persona, e, se ho capito bene, tutte e due le relazioni, finché durano, hanno una "continuità".
Se per Lei questo può significare "una decisione" in "coerenza" con la propria visione delle cose, per lui questa soluzione potrebbe significare anche il "non prendere una decisione" e dunque di poter percepire il vostro rapporto come uno che non presume una "coerenza".
Bisogna che Lei parli con lui direttamente per capire se lui ha la visione delle cose come le ha Lei, se condivide la Sua visione delle cose e che cosa vogliono dire per lui.
Comunque torno a dire che uno dei problemi principali è Suo:
è possibile che la difficoltà del Suo amante di decidere si accentui con il Suo atteggiamento e con la Sua visione delle cose che propone a lui. Per Lei una relazione intima (amore) con una persona può coesistere con la relazione intima (l'innamoramento) con un'altra persona, e, se ho capito bene, tutte e due le relazioni, finché durano, hanno una "continuità".
Se per Lei questo può significare "una decisione" in "coerenza" con la propria visione delle cose, per lui questa soluzione potrebbe significare anche il "non prendere una decisione" e dunque di poter percepire il vostro rapporto come uno che non presume una "coerenza".
Bisogna che Lei parli con lui direttamente per capire se lui ha la visione delle cose come le ha Lei, se condivide la Sua visione delle cose e che cosa vogliono dire per lui.
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Ex utente
Su questo aspetto cerchero di analizzarmi per capire cse, eventualmente inconsciamente, io voglia che lui la pensi come me o vorrei convincerlo che il mio punto di vista é giusto. So che é sbagliato, e ci lavorero per capire quanta influenza puo avere. D'altro canto, mi chiedo se una persona la pensa diversamente da un'altra (ovviamente piu che legittimo), perché fa cosi fatica a spiegarmi i veri motivi di questo suo comportamento? Perché dato che ha fiducia in me non riesco ad aiutarlo?
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 46.8k visite dal 30/04/2012.
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