Sfiducia

Gentile utente,
capisco il Suo stato, direi... di disperazione, però Le proporrei di mettere l'emotività un attimo da parte e provare a vedere la situazione in modo più obbiettivo.

Lei ha un complesso di problematiche psichiche (o psicologiche) per le quali è stato in cura. Quali sono queste problematiche ? Le diagnosi a qualcosa servono..., almeno per individuare i problemi. Quale diagnosi è stata fatta a Lei ? In uno dei consulti precedenti Lei scrive che diversi psichiatri che L'hanno seguito non hanno fatto la diagnosi, mentre il Suo psicoanalista avrebbe definito il problema come un disturbo di personalità di tipo paranoide. Con tutto il rispetto, la diagnosi nel contesto della psicoanalisi può avere un significato abbastanza diverso rispetto alla diagnosi clinica. Intendo a dire che servirebbe una valutazione da parte di uno psichiatra che pratica un approccio più integrato: la valutazione che dovrà chiarire i dubbi rispetto alla diagnosi, rispetto al percorso di cura e rispetto all'utilità o meno del percorso che Lei ha fatto (valutandolo da solo, rischia di non essere obbiettivo). Non escludo a priori neanche che l'approccio al problema possa trovarsi anche nelle modifiche ambientali (tipo di lavoro, famiglia, zona di residenza, circolo delle conoscenze), ma è tutto da valutare.

Dr. Alex Aleksey Gukov

dottore mi ha aperto gli occhi.......ed anche la mente, sono daccordo con lei su questo punto ( Non escludo a priori neanche che l'approccio al problema possa trovarsi anche nelle modifiche ambientali (tipo di lavoro, famiglia, zona di residenza, circolo delle conoscenze), ma è tutto da valutare.).

per quanto riguarda la diagnosi .....disturbo fobico ossessivo in struttura di personalità rigida , in linea di massima.

sono stato visto ultimamente anche da qualche psichiatra che mi ha certificato sindrome ansioso depressiva con tratti ossessivi.


le mie problematiche come ben ha potuto leggere nelle mie precedenti discussioni sono di carattere relazionale ( con le donne soprattutto quindi disturbi sessuali e tutto quello che ne consegue) e di carattere umorale con conseguente visione delle cose in maniera prevalentemente pessimistica. paura della solitudine....difficolta nella capacità di ricostruzione della mia vita.

negli ultimi periodi di psicoterapia, quando, misi in discussione il suo operato.....mi attaccava. ma che cavolo di psicoterapeuta e ' uno che nonostante lo stai profumatamente pagando, a maggior ragione quando il paziente ha delle problematiche che comportano un decadimento delle proprie condizioni di salute ? se si e ' li e si fa il proprio lavoro e si sa fare, il paziente ha tutto il diritto di dire quello che pensa !!!

devo a sto punto pensare che aveva ragione una dottoressa toscana che quando gli chiesi se conoscesse uno psicoterapeuta bravo a reggio calabria, la risposta fu di lasciar perdere xché non ce ne erano all ' altezza in quella città.

ecco perché sono avvilito e sfiduciato nell intraprendere un nuovo percorso terapeutico!!!!

Gentile utente,
La capisco. Certamente deve dire quello che pensa. Tuttavia, talvolta si rischia di che un'altra persona (come in questo caso lo psicoterapeuta) o altre persone diventino il centro di attenzione e di quello che si pensa, allontanandosi dal lavoro su di sé, sulla propria vita. Come Le scrivevo, sarebbe necessaria una valutazione di uno psichiatra per orientarLa meglio nel percorso e sul tipo delle soluzioni.