Ssri ed orgasmo
Gentili dottori, sono un uomo ed ho 40 anni. Sono in cura da circa 40 giorni con es citalopram (cipralex) e contemporaneamente seguo una terapia di tipo ipnotico. Il disturbo di cui sono affetto è praticamente attacchi di panico con ansia anticipatoria e generalizzata (diagnosi fatta da uno psichiatra). Il disturbo mi attanaglia da ormai 6 lunghi anni ed è invalidante e dopo 3 anni di sola psicoterapia ho chiesto una visita neuopsichiatrica ed ora seguo dunque anche la terapia con ssri. Devo dire che da qualche giorno avverto gli effetti benefici del cipralex (meno ansia, maggiore tranquillità ecc). Il problema è che già dopo 2 settimane dall'assunzione del farmaco (ora prendo 13 gocce) ho iniziato ad accusare un notevole ritardo nei tempi per raggiungere l'orgasmo. In seguito questo ritardo è sembrato ridursi per poi ripresentarsi di nuovo oggi (tanto che nel rapporto oggi non sono riuscito per nulla a raggiungere l'orgasmo anche dopo ripetute stimolazioni). Da premettere che prima d'iniziare la terapia col cipralex non ho mai avuto problemi e che anche attualmente l'erezione è ok, ma il ritardo quello a volte è estenuante. Volevo chiedere c'è la possibilità che questa collateralità sessuale si riduca durante il trattamento? inoltre perché a volte riesco con più facilità rispetto alle altre a raggiungere l'eiaculazione? E' questo un effetto collaterale che sta iniziando a darmi molto fastidio anche perchè mi sto poi trovando bene col cipralex. Lo psichiatra mi ha detto di attendere un pò e valutare la situazione magari cambiando molecola, ma mi ha anche detto che l'escitalopram è quella che in genere dovrebbe dare meno problemi fra gli ssri da questo punto di vista.Se per me la situazione diventa intollerabile, mi ha detto che esistono altri farmaci ma meno specifici per il mio disturbo.Vi chiedo c'è un modo per ovviare a questo fastidioso problema? Inoltre è vera l'esistenza di una sindrome post ssri, in riferimento alla quale (dopo uso di ssri per un certo periodo) non si riacquista più una funzionalità sessuale normale? Vi ringrazio tutti in anticipo per il cortese servizio che fornite.
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Gentile utente,
gli effetti collaterali degli antidepressivi SSRI nella sfera sessuale sono ben noti, benché non capitano a tutte le persone che gli assumono.
<<..c'è la possibilità che questa collateralità sessuale si riduca durante il trattamento?..>>
Sarebbe prudente non considerarli come effetti transitori, ma adottare le strategie che ha prospettato il Suo specialista.
<<.. Lo psichiatra mi ha detto di attendere un pò e valutare la situazione magari cambiando molecola, ma mi ha anche detto che l'escitalopram è quella che in genere dovrebbe dare meno problemi fra gli ssri da questo punto di vista..>>
Purtroppo devo contraddire il Suo specialista. Il profilo degli effetti collaterali nel suo insieme dell'es-citalopram è vero che è più "tranquillo" rispetto ad alcune altre molecole della stessa classe, ma la problematica a livello sessuale correla con l'impegno del sistema serotoninergico, e l'es-citalopram è una molecola che è la più selettiva nei confronti della serotonina. Purtroppo con questo farmaco le disfunzioni sessuali non sono rare.
Una possibile soluzione è l'ottimizzazione della dose a livello più basso. Anche dal punto di vista dell'efficacia del farmaco sul disturbo psichico di base non è detto che non sia efficace alle dosi inferiori. Bisogna cercare una dose "minima efficace". E' un'ipotesi da proporre al Suo specialista e da discutere con lui.
<<..è vera l'esistenza di una sindrome post ssri, in riferimento alla quale (dopo uso di ssri per un certo periodo) non si riacquista più una funzionalità sessuale normale?..>>
Sì, benché non è frequente. Di regola tali effetti collaterali scompaiono in seguito alla sospensione del farmaco.
gli effetti collaterali degli antidepressivi SSRI nella sfera sessuale sono ben noti, benché non capitano a tutte le persone che gli assumono.
<<..c'è la possibilità che questa collateralità sessuale si riduca durante il trattamento?..>>
Sarebbe prudente non considerarli come effetti transitori, ma adottare le strategie che ha prospettato il Suo specialista.
<<.. Lo psichiatra mi ha detto di attendere un pò e valutare la situazione magari cambiando molecola, ma mi ha anche detto che l'escitalopram è quella che in genere dovrebbe dare meno problemi fra gli ssri da questo punto di vista..>>
Purtroppo devo contraddire il Suo specialista. Il profilo degli effetti collaterali nel suo insieme dell'es-citalopram è vero che è più "tranquillo" rispetto ad alcune altre molecole della stessa classe, ma la problematica a livello sessuale correla con l'impegno del sistema serotoninergico, e l'es-citalopram è una molecola che è la più selettiva nei confronti della serotonina. Purtroppo con questo farmaco le disfunzioni sessuali non sono rare.
Una possibile soluzione è l'ottimizzazione della dose a livello più basso. Anche dal punto di vista dell'efficacia del farmaco sul disturbo psichico di base non è detto che non sia efficace alle dosi inferiori. Bisogna cercare una dose "minima efficace". E' un'ipotesi da proporre al Suo specialista e da discutere con lui.
<<..è vera l'esistenza di una sindrome post ssri, in riferimento alla quale (dopo uso di ssri per un certo periodo) non si riacquista più una funzionalità sessuale normale?..>>
Sì, benché non è frequente. Di regola tali effetti collaterali scompaiono in seguito alla sospensione del farmaco.
Dr. Alex Aleksey Gukov
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<<..Come mai durante questo periodo di assunzione del cipralex a volte riesco a raggiungere l'orgasmo con faciltà ed altre volte non ci riesco proprio?..>>
E' da valutare anche gli altri fattori, oltre al farmaco.
La fisiologia dell'atto sessuale dipende anche dal contesto relazionale, dal contesto ambientale, dallo stato d'animo proprio e del partner, dalle fasi "preparatorie" all'atto sessuale, dalla regolarità dei rapporti, dall'uso delle sostanze voluttuarie (ad es. alcool), dalle malattie sistemiche o degli organi genitali (ad es. di natura vascolare), ecc.
E' da valutare anche gli altri fattori, oltre al farmaco.
La fisiologia dell'atto sessuale dipende anche dal contesto relazionale, dal contesto ambientale, dallo stato d'animo proprio e del partner, dalle fasi "preparatorie" all'atto sessuale, dalla regolarità dei rapporti, dall'uso delle sostanze voluttuarie (ad es. alcool), dalle malattie sistemiche o degli organi genitali (ad es. di natura vascolare), ecc.
[#4]
Ex utente
Gentile dottore la ringrazio intanto per le risposte che ricevo. Oggi ho avuto un leggero attacco di panico (sono 45 giorni che assumo cipralex e a dosaggio crescente da una settimana sono a 13 gocce), mi chiedo quanto tempo occorre affinché la sintomatologia regredisca del tutto? Lo psichiatra mi ha detto (durante la prima visita) che dovevamo raggiungere le 15 gocce al giorno, ma io ora ho paura di salire a tale dosaggio per gli effetti sulla sessualità. Sentito lo psichiatra lui mi ha suggerito oltre che monitorare la situazione di andare per gradi e valutare le risposte. Può essere che questa collateralità sessuale sia ingigantita da me dal fatto di sentirmi minacciato dal farmaco nelle prestazioni sessuali e dalla ricerca sistematica e a volte spasmodica di verificare i tempi di eiaculazione? (Anche con la masturbazione). Inoltre voi psichiatri date dosi più alte del farmaco (in tal caso es citalopram) per una più veloce risposta o perché dosaggi più bassi non sono efficaci? Sul bugiardino è consigliato come dosaggio minimo del cipralex per il DAP 10 mg. La ringrazio di nuovo
[#5]
Ex utente
Un'ultima cosa volevo chiederle: Nella sua risposta precedente lei mi ha confermato che esiste una sindrome post ssri e che non è tento frequente.Questa cosa mi spaventa molto, potrebbe dirmi quanto è frequente? Inoltre ho notato che gli attacchi di panico si verificano spesso dopo aver fumato una sigaretta. Esiste una correlazione? La ringrazio
[#6]
<<una sindrome post ssri e che non è tento frequente.Questa cosa mi spaventa molto, potrebbe dirmi quanto è frequente?>>
Purtroppo non è possibile fare una stima precisa. La frequenza degli effetti collaterali nella sfera sessuale in generale (compresi quelli transitori) è stata stimata dai produttori intorno a 1-10 casi su 100. Tuttavia, secondo alcuni, i metodi di valutazione non sono stati adeguati, e la frequenza è maggiore. Da tenere conto che le informazioni e le indagini sul fenomeno sono influenziati anche da maggiori sensibilizzazione e attenzione al problema che abbiamo oggi che possono anche esagerarla.
L'unica strategia corretta è di tenere presente che tutti i rimedi hanno effetti collaterali e che vanno usati nei casi nei quali la cura della data patologia lo necessita. In altre parole, bisognerebbe evitare l'uso indiscriminato dei farmaci e una prescrizione debba essere fatta sempre in base alla diagnosi maggiormente precisa di una malattia.
La cura farmacologica non va intesa come "scorciatoia" rispetto alle cure, ad esempio, di tipo psicoterapeutico. Lei scrive di seguire contemporaneamente anche la cura di tipo ipnotico. Credo che questa non va dimenticata, va posta una maggiore attenzione sull'efficacia di questa, e se non è abbastanza efficace, ne va valutata l'ottimizzazione o il ricorso alle altre metodiche psicoterapeutiche.
L'effetto del trattamento psicoterapeutico e psicofarmacologico in combinazione è sinergico, e non escludo che con una psicoterapia adatta il ricorso alla farmacoterapia possa essere redimensionato (vedi le righe successive).
<<voi psichiatri date dosi più alte del farmaco (in tal caso es citalopram) per una più veloce risposta o perché dosaggi più bassi non sono efficaci? Sul bugiardino è consigliato come dosaggio minimo del cipralex per il DAP 10 mg. >>
Una dose maggiore per avere una risposta più veloce non ha senso, perché la risposta ha i propri tempi comunque; una dose minima efficace universale per tutti non esiste. Tali strategie, secondo me, sono opinabili.
In realtà, in ogni caso individuale va trovata la dose individuale minima efficace che può essere sia più alta sia più bassa rispetto a quella stimata dai consulenti dei produttori (che redigono il bugiardino). Quello che è scritto sul bugiardino è solo indicativo, in pratica lo decide lo specialista.
<<Sentito lo psichiatra lui mi ha suggerito oltre che monitorare la situazione di andare per gradi e valutare le risposte.>>
Questo mi sembra corretto e sagio.
<<ho notato che gli attacchi di panico si verificano spesso dopo aver fumato una sigaretta. Esiste una correlazione?>>
Tale correlazione potrebbe senz'altro esserci, ma non è ben studiata. La nicotina agisce sul sistema nervoso vegetativo e motorio, potendo avere effetti come calmanti, così anche attivanti. E' abbastanza complesso per approfondirlo qui. Può avere senso ridurre il consumo delle sigarette. Ne può parlare con il Suo specialista.
Purtroppo non è possibile fare una stima precisa. La frequenza degli effetti collaterali nella sfera sessuale in generale (compresi quelli transitori) è stata stimata dai produttori intorno a 1-10 casi su 100. Tuttavia, secondo alcuni, i metodi di valutazione non sono stati adeguati, e la frequenza è maggiore. Da tenere conto che le informazioni e le indagini sul fenomeno sono influenziati anche da maggiori sensibilizzazione e attenzione al problema che abbiamo oggi che possono anche esagerarla.
L'unica strategia corretta è di tenere presente che tutti i rimedi hanno effetti collaterali e che vanno usati nei casi nei quali la cura della data patologia lo necessita. In altre parole, bisognerebbe evitare l'uso indiscriminato dei farmaci e una prescrizione debba essere fatta sempre in base alla diagnosi maggiormente precisa di una malattia.
La cura farmacologica non va intesa come "scorciatoia" rispetto alle cure, ad esempio, di tipo psicoterapeutico. Lei scrive di seguire contemporaneamente anche la cura di tipo ipnotico. Credo che questa non va dimenticata, va posta una maggiore attenzione sull'efficacia di questa, e se non è abbastanza efficace, ne va valutata l'ottimizzazione o il ricorso alle altre metodiche psicoterapeutiche.
L'effetto del trattamento psicoterapeutico e psicofarmacologico in combinazione è sinergico, e non escludo che con una psicoterapia adatta il ricorso alla farmacoterapia possa essere redimensionato (vedi le righe successive).
<<voi psichiatri date dosi più alte del farmaco (in tal caso es citalopram) per una più veloce risposta o perché dosaggi più bassi non sono efficaci? Sul bugiardino è consigliato come dosaggio minimo del cipralex per il DAP 10 mg. >>
Una dose maggiore per avere una risposta più veloce non ha senso, perché la risposta ha i propri tempi comunque; una dose minima efficace universale per tutti non esiste. Tali strategie, secondo me, sono opinabili.
In realtà, in ogni caso individuale va trovata la dose individuale minima efficace che può essere sia più alta sia più bassa rispetto a quella stimata dai consulenti dei produttori (che redigono il bugiardino). Quello che è scritto sul bugiardino è solo indicativo, in pratica lo decide lo specialista.
<<Sentito lo psichiatra lui mi ha suggerito oltre che monitorare la situazione di andare per gradi e valutare le risposte.>>
Questo mi sembra corretto e sagio.
<<ho notato che gli attacchi di panico si verificano spesso dopo aver fumato una sigaretta. Esiste una correlazione?>>
Tale correlazione potrebbe senz'altro esserci, ma non è ben studiata. La nicotina agisce sul sistema nervoso vegetativo e motorio, potendo avere effetti come calmanti, così anche attivanti. E' abbastanza complesso per approfondirlo qui. Può avere senso ridurre il consumo delle sigarette. Ne può parlare con il Suo specialista.
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Ex utente
Gentile dottore la ringrazio sempre per le sue dettagliate ed esaustive risposte.Comunque nel mio post precedente io mi riferivo alla sindrome post ssri:ossia a quella sindrome che sembra non essere riconosciuta dai più, in relazione alla quale dopo l'uso di ssri le disfunzioni sessuali restano permanenti. C'è qualche possibilità che questo accada? Dopo quanto tempo dalla cessazione dell'uso di ssri svaniscono le collateralità sessuali? Inoltre ho deciso di rivolgermi allo psichiatra perché è da quasi tre anni che faccio psicoterapia ipnotica e non sono riuscito a sradicare completamente la patologia. Ora anche lo psicoterapeuta è informato sulla terapia farmacologica che seguo(è un medico). E' da 6 anni che soffro di tali disturbi e non ne posso più (ansia cronica, attacchi di panico con derealizzazione, tachicardia da holter 180 battiti al minuto durantew le crisi ecc). Questa patologia è per me invalidante (non prendo l'auto, non esco se non nel raggio di poche centinaia di metri ecc.). Spero di uscire presto da questo inferno, non ricordo più come si fa a stare bene. C'è ovviamente un contenitore di fondo, una situazione di tipo coniugale soprattutto in cui i disturbi si sono sviluppati(da analisi terapeutica); ma esiste anche una mia predisposizione al disturbo, in vita mia è la terza volta che mi capita, ma mai la sintomatologiaè stata così invasiva e persistente. Quando ero ragazzino si risolse spontaneamente (era ipocondria ed ansia), quando avevo 25 anni mi recai dallo stesso terapeuta di ora per panico, rupofobia e disturbi compulsivi e guarii in 8 mesi.Ora invece mi pare di essere entrato in un tunnel da cui mi pare di non riuscire più ad uscire.Sono costernato perché ho famiglia e tale disturbo mi impedisce anche di trovare lavoro, oltre a dover subire su di me quotidianamente il dolore lancinante dell'ansia che spesso non da tregua e che non mi fa vivere bene. Sto un pò meglio ora ma la guarigione è l'obiettivo.La ringrazio
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Ex utente
Gentile dottore la ringrazio sempre per le sue dettagliate ed esaustive risposte.Comunque nel mio post precedente io mi riferivo alla sindrome post ssri:ossia a quella sindrome che sembra non essere riconosciuta dai più, in relazione alla quale dopo l'uso di ssri le disfunzioni sessuali restano permanenti. C'è qualche possibilità che questo accada? Dopo quanto tempo dalla cessazione dell'uso di ssri svaniscono le collateralità sessuali? Inoltre ho deciso di rivolgermi allo psichiatra perché è da quasi tre anni che faccio psicoterapia ipnotica e non sono riuscito a sradicare completamente la patologia. Ora anche lo psicoterapeuta è informato sulla terapia farmacologica che seguo(è un medico). E' da 6 anni che soffro di tali disturbi e non ne posso più (ansia cronica, attacchi di panico con derealizzazione, tachicardia da holter 180 battiti al minuto durantew le crisi ecc). Questa patologia è per me invalidante (non prendo l'auto, non esco se non nel raggio di poche centinaia di metri ecc.). Spero di uscire presto da questo inferno, non ricordo più come si fa a stare bene. C'è ovviamente un contenitore di fondo, una situazione di tipo coniugale soprattutto in cui i disturbi si sono sviluppati(da analisi terapeutica); ma esiste anche una mia predisposizione al disturbo, in vita mia è la terza volta che mi capita, ma mai la sintomatologiaè stata così invasiva e persistente. Quando ero ragazzino si risolse spontaneamente (era ipocondria ed ansia), quando avevo 25 anni mi recai dallo stesso terapeuta di ora per panico, rupofobia e disturbi compulsivi e guarii in 8 mesi.Ora invece mi pare di essere entrato in un tunnel da cui mi pare di non riuscire più ad uscire.Sono costernato perché ho famiglia e tale disturbo mi impedisce anche di trovare lavoro, oltre a dover subire su di me quotidianamente il dolore lancinante dell'ansia che spesso non da tregua e che non mi fa vivere bene. Sto un pò meglio ora ma la guarigione è l'obiettivo.La ringrazio
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Gentile utente,
capisco che Lei si riferisce non agli effetti collaterali nell'ambito sessuale in generale, ma in modo specifico alla "sindrome post ssri", ma non so darLe una stima di prevalenza di tale sindrome. Possiam cercare di dedurrla: logicamente questa deve corrispondere ad una parte di quella quota nella quale, secondo i produttori, possono verificarsi tutti gli effetti collaterali nell'ambito sessuale con SSRI, cioè al massimo circa un decimo dei casi; dunque, in teoria anche la "sindrome post ssri" è contenuta in tale "decimo" dei casi, ma, essendne solo una parte, ed essendo, rispetto agli altri effetti collaterali sessuali, una condizione più rara, dovrebbe essere parecchio di meno di un decimo.
Comunque, penso che nel Suo caso il problema non è la prevalenza del fenomeno, ma la Sua paura che ciò accada, e qui la logica o anche i dati statistici aggiornati (se ci fossero) fanno poco. La Sua preoccupazione ha certamente le basi, ma il modo di vivere questa preoccupazione non escludo che sia la manifestazione della malattia che sta curando, e se ne rimaniamo condizionati, non ne usciamo. Se uno vuole uscirne, deve prendere una decisione, come ha fatto Lei. Le possibilità di riuscirci con la farmacoterapia sono alte, le possibilità che la farmacoterapia porti agli effetti colleterali permanenti sono basse. Il gioco vale la candella (la quale magari non si consumerà nemmeno tutta prima che si vince).
Se alla farmacoterapia si abina una psicoterapia efficace, le possibilità di "vincere" la malattia sono ancora maggiori. L'ipnosi non è l'unica metodica. Una delle metodiche alternative che si sono dimostrate efficaci (e nei tempi relativamente brevi) è la terapia cognitivo-comportamentale. Questa metodica ha dietro di sé una scuola di pensiero, una "scuola di psicoterapia", però in realtà è stata costruita in base a quei metodi che semplicemente funzionano e che molti medici utilizzano senza darLe un nome della terapia cognitivo-comportamentale. Ad esempio, il consiglio del Suo specialista di "andare per gradi e valutare le risposte" può essere considerato elemento di tale terapia. Lei stesso fa sempre le valutazioni, le ricerche (sui tempi di eiaculazione o sulla prevalenza della "sindrome post ssri"). Queste Sue ricerche vanno condotte col metodo diverso rispetto a quello che Lei utilizza. Anche qui c'è un accenno ad un elemento di terapia cognitivo-comportamentale, però non possiamo approfondirlo qui. Le consiglio di parlarne con il Suo specialista.
un saluto,
capisco che Lei si riferisce non agli effetti collaterali nell'ambito sessuale in generale, ma in modo specifico alla "sindrome post ssri", ma non so darLe una stima di prevalenza di tale sindrome. Possiam cercare di dedurrla: logicamente questa deve corrispondere ad una parte di quella quota nella quale, secondo i produttori, possono verificarsi tutti gli effetti collaterali nell'ambito sessuale con SSRI, cioè al massimo circa un decimo dei casi; dunque, in teoria anche la "sindrome post ssri" è contenuta in tale "decimo" dei casi, ma, essendne solo una parte, ed essendo, rispetto agli altri effetti collaterali sessuali, una condizione più rara, dovrebbe essere parecchio di meno di un decimo.
Comunque, penso che nel Suo caso il problema non è la prevalenza del fenomeno, ma la Sua paura che ciò accada, e qui la logica o anche i dati statistici aggiornati (se ci fossero) fanno poco. La Sua preoccupazione ha certamente le basi, ma il modo di vivere questa preoccupazione non escludo che sia la manifestazione della malattia che sta curando, e se ne rimaniamo condizionati, non ne usciamo. Se uno vuole uscirne, deve prendere una decisione, come ha fatto Lei. Le possibilità di riuscirci con la farmacoterapia sono alte, le possibilità che la farmacoterapia porti agli effetti colleterali permanenti sono basse. Il gioco vale la candella (la quale magari non si consumerà nemmeno tutta prima che si vince).
Se alla farmacoterapia si abina una psicoterapia efficace, le possibilità di "vincere" la malattia sono ancora maggiori. L'ipnosi non è l'unica metodica. Una delle metodiche alternative che si sono dimostrate efficaci (e nei tempi relativamente brevi) è la terapia cognitivo-comportamentale. Questa metodica ha dietro di sé una scuola di pensiero, una "scuola di psicoterapia", però in realtà è stata costruita in base a quei metodi che semplicemente funzionano e che molti medici utilizzano senza darLe un nome della terapia cognitivo-comportamentale. Ad esempio, il consiglio del Suo specialista di "andare per gradi e valutare le risposte" può essere considerato elemento di tale terapia. Lei stesso fa sempre le valutazioni, le ricerche (sui tempi di eiaculazione o sulla prevalenza della "sindrome post ssri"). Queste Sue ricerche vanno condotte col metodo diverso rispetto a quello che Lei utilizza. Anche qui c'è un accenno ad un elemento di terapia cognitivo-comportamentale, però non possiamo approfondirlo qui. Le consiglio di parlarne con il Suo specialista.
un saluto,
[#11]
Ex utente
Gentile dottore avrei delle ultime domande da porle e chiedo scusa se approfitto della sua competenza e gentilezza. La prima è una curiosità di tipo scientifico e concerne sempre la mia patologia.Dato che è la terza volta in vita mia che ripiombo in una condizione di ansia e panico (anche se prima d'ora mai era stata così forte) le chiedo esiste una eziologia genetica, organica al disturbo? Inoltre il dap deriva da carenza di serotonina? Se è così cli ssri incrementano i livelli del neurotrasmettitore? La seconda domanda è questa: è possibile che le disfunzioni sessuali(ora io ho solo un ritardo nell'orgasmo abbastanza consistente) peggiorino durante la terapia con cipralex? Oppure la collateralità rimarrà sempre dello stesso tipo? Oggi durante un rapporto sessuale ho avuto dei problemi erettivi che mai prima d'ora si erano presentati e spero e credo che sia dovuto ad altro fattore dall'ssri.La ringrazio in anticipo
[#12]
Gentile utente,
purtroppo non ritendo più opportuno risponderLe da parte mia. Le domande sono tutte lecite, ma ritengo che questo dialogo non è benefico per il Suo disturbo, il quale in tal modo può alimentarsi piuttosto che curarsi. Anche il Suo specialista deve essere competente nelle questioni che Lei pone, e ritengo che bisogna avere lui come il punto di riferimento per le Sue domande e tenerlo al corrente dei sintomi.
un saluto,
purtroppo non ritendo più opportuno risponderLe da parte mia. Le domande sono tutte lecite, ma ritengo che questo dialogo non è benefico per il Suo disturbo, il quale in tal modo può alimentarsi piuttosto che curarsi. Anche il Suo specialista deve essere competente nelle questioni che Lei pone, e ritengo che bisogna avere lui come il punto di riferimento per le Sue domande e tenerlo al corrente dei sintomi.
un saluto,
[#14]
Ex utente
Gentile dottore, chiedo scusa se la disturbo ancora ma sono terrorizzato.Stamane mi sono sentito malissimo e non so che cosa ho avuto.Mi sono recato anche in pronto soccorso e ho kiamato lo psichiatra che mi cura.Praticamente verso mezzogiorno, ho avvertito una forte ansia unita a spossatezza che mi ha costretto a sdraiarmi sul letto.Quando ero sdraiato ho avuto la sensazione che il sangue si sciogliesse, e praticamente un'onda di calore mi ha attraversato più volte dalla testa ai piedi. Ora sto un pò meglio ma molto ansioso.Ho kiamato lo psichiatra per kiedergli se poteva essere causato questo fatto dal cipralex e lui mi ha detto che lo ritiene molto improbabile(sono al 50 giorno di assunzione e ora sono a 14 mg), piuttosto lui per come gli ho descritto i sintomi ha parlato di una crisi vagale. In ospedale (era saturo di gente grave al ps), mi hanno fatto distendere e l'unica cosa ke mi han fatto è stato misurare la pressione che era 100 su 60.Vorrei kiederle se questo insolito manifestarsi degli attacchi di panico(sarà stato poi quello?) può essere dovuto al cipralex.Lo so che lei ha detto che per il mio bene è meglio che nn la consulti più, ma sono molto spaventato per quello che mi è successo.Grazie
[#15]
Gentile utente,
ha avuto le rassicurazioni del pronto soccorso (che l'ha dimessa evidentemente sulla base di una precisa valutazione) e del suo curante (che le ha dato una precisa spiegazione).
Cosa la porta a credere che le nostre supposizioni (tali sarebbero in modo esclusivo le nostre interazioni on line) potrebbero rassicurarla di più?
ha avuto le rassicurazioni del pronto soccorso (che l'ha dimessa evidentemente sulla base di una precisa valutazione) e del suo curante (che le ha dato una precisa spiegazione).
Cosa la porta a credere che le nostre supposizioni (tali sarebbero in modo esclusivo le nostre interazioni on line) potrebbero rassicurarla di più?
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#16]
Ex utente
Grazie dottor Garbolino, anzitutto la ringrazio per la risposta. Spesso ci si sente soli di fronte a tali manifestazioni sintomatiche. Quello che ho avuto stamane ha lasciato su di me degli strascichi terribili (sono già provato da 7 anni di attacchi di panico che hanno invalidato enormemente la mia vita, praticamente esco poco, nn guido più, non riesco a trovarmi un lavoro per paura di uscire di casa ed in più ho una famiglia da sostenere). Avendo intrapreso da quasi 2 mesi una terapia farmacologica, mi sembrava di rivedere la luce in fondo al tunnel ed invece stamane questo nuovo attacco terribile e diverso dai soliti nelle sue manifestazioni.Questo mi porta a star male dentro, al bisogno che qualcuno mi dica che cosa ho, che posso farcela che è stato solo un incidente di percorso( ho sempre avuto il timore di assumere gli ssri e in parte addebbito queste nuove manifestazioni sintomatiche agli antidepressivi stessi). Per queste ragioni rispondo alla sua domanda asserendo che ho solo bisogno di essere rassicurato.Se lei pensa che stamane(abito in un piccolo centro) al pronto soccorso c'erano casi veramente urgenti e che la valutazione che mi è stata fatta è avvenuta con la sola osservazione del caso(praticamente mi han fatto sedere, ho spiegato i sintomi e i farmaci che prendevo, poi vedendo che son migliorato mi han dimesso). Purtroppo la paura resta, permane quel terrore di non uscire da quest'incubo, di rimanere prigioniero nel dolore che mi dilania, nel vortice del panico e con una famiglia a cui badare. La ringrazio nuovamente, ma comprenda anche il mio stato di prostrazione, nel quale anche ricevere un opinione competente può aiutarmi a comprendere quello che mi accade, anche se so che il mezzo utilizzato(internet) ha i suoi limiti.La saluto e le auguro una felice serata
[#17]
Ex utente
Gentile dottore chiedo scusa se la disturbo ancora, ma di recente sono stato dallo psichiatra per una visita di controllo.I miei sintomi ansiosi e il dap non sono regrediti un granché.Lo psichiatra mi ha detto di attendere ancora tre settimane col cipralex perchè solo da 10 giorni siamo a dosaggio pieno(15 gocce) e mi ha detto che se nel qual caso dovessero resistere ancora i sintomi, compresi l'effetto collaterale del ritardo eiaculatorio allora dovremo cambiare molecola.Ha parlato della venlafaxina, zeristar, dicendomi che è molto più incisiva sull'ansia generalizzata e con minori effetti sulla sessualità. Io ho paura a dover cambiare farmaco...mi confermate anche voi l'orientamento del mio medico circa questa molecola, è davvero più efficace sull'ansia generalizzata? E sul DAP? Ha davvero poi una minore incidenza di effetti sessuali.Grazie
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 20.7k visite dal 29/04/2012.
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