Depressione non accettata
Salve!
Ho un carissimo amico di 44 anni che ha cominciato a soffrire di attacchi di panico. Il primo si è verificato due anni fa: stava apparentemente benissimo, poi ha cominciato ad ansimare e nel giro di pochi minuti sembrava impazzito, non riusciva a respirare, aveva battito accelerato, senso di confusione, agitazione estrema, piangeva e diceva che si sentiva morire. Al Pronto Soccorso gli hanno dato una robusta dose di ansiolitico, gli hanno spiegato di cosa si trattava e tutto si è risolto nel giro di un'ora.
Il secondo attacco è arrivato un anno dopo, ma nell'ultimo anno ne ha avuti altri tre. Insomma, si stanno facendo più frequenti.
Questa persona è affetta da sclerosi multipla da dieci anni, fortunatamente senza sintomi, tolta una forma di parestesia agli arti inferiori. Si cura scrupolosamente e le placche (molto piccole) sono da anni sovrapponibili.
Però soffre di depressione, alterna momenti di euforia ad altri di malinconia e sconforto, in cui è anche aggressivo.
E' stato ampiamente consigliato di rivolgersi ad uno psichiatra, ma è uno di quegli uomini che si sentono molto machi, è orgoglioso, un po' arrogante e con una grande considerazione di sè e non accetta di poter avere una debolezza "da donnette" come la depressione, che associa stupidamente a una specie di demenza.
Usa in maniera sconsiderata lo Xanax, attaccandosi alla boccetta delle gocce e "bevendo a garganella" quando sente montare l'ansia, ma rifiuta categoricamente di poter prendere un antidepressivo, consigliatogli anche dalla neurologa che lo ha in cura per la sclerosi multipla.
Cosa possiamo fare, noi amici che gli siamo vicini e lo vediamo in queste condizioni? Dopo l'ultimo attacco di panico (una settimana fa) ha detto che se l'unico consiglio che gli sappiamo dare è di rivolgersi ad uno psichiatra possiamo anche toglierci di torno.
Ha una moglie totalmente succube e incapace di tenergli testa, che pur di tenerlo tranquillo gli compra lo Xanax a tre boccette alla volta.
Grazie a chiunque possa darmi un suggerimento.
Ho un carissimo amico di 44 anni che ha cominciato a soffrire di attacchi di panico. Il primo si è verificato due anni fa: stava apparentemente benissimo, poi ha cominciato ad ansimare e nel giro di pochi minuti sembrava impazzito, non riusciva a respirare, aveva battito accelerato, senso di confusione, agitazione estrema, piangeva e diceva che si sentiva morire. Al Pronto Soccorso gli hanno dato una robusta dose di ansiolitico, gli hanno spiegato di cosa si trattava e tutto si è risolto nel giro di un'ora.
Il secondo attacco è arrivato un anno dopo, ma nell'ultimo anno ne ha avuti altri tre. Insomma, si stanno facendo più frequenti.
Questa persona è affetta da sclerosi multipla da dieci anni, fortunatamente senza sintomi, tolta una forma di parestesia agli arti inferiori. Si cura scrupolosamente e le placche (molto piccole) sono da anni sovrapponibili.
Però soffre di depressione, alterna momenti di euforia ad altri di malinconia e sconforto, in cui è anche aggressivo.
E' stato ampiamente consigliato di rivolgersi ad uno psichiatra, ma è uno di quegli uomini che si sentono molto machi, è orgoglioso, un po' arrogante e con una grande considerazione di sè e non accetta di poter avere una debolezza "da donnette" come la depressione, che associa stupidamente a una specie di demenza.
Usa in maniera sconsiderata lo Xanax, attaccandosi alla boccetta delle gocce e "bevendo a garganella" quando sente montare l'ansia, ma rifiuta categoricamente di poter prendere un antidepressivo, consigliatogli anche dalla neurologa che lo ha in cura per la sclerosi multipla.
Cosa possiamo fare, noi amici che gli siamo vicini e lo vediamo in queste condizioni? Dopo l'ultimo attacco di panico (una settimana fa) ha detto che se l'unico consiglio che gli sappiamo dare è di rivolgersi ad uno psichiatra possiamo anche toglierci di torno.
Ha una moglie totalmente succube e incapace di tenergli testa, che pur di tenerlo tranquillo gli compra lo Xanax a tre boccette alla volta.
Grazie a chiunque possa darmi un suggerimento.
[#1]
Gentile utente,
la sintomatologia descritta, potrebbe anche essere l'espressione dell'uso di cortisonici, qualora il suo amico ne facesse uso, anche discontinuo.
Detto cio', l'utilizzo di Xanax a tali dosi, presuppone anche una dipendenza alle benzodiazepine che deve essere adeguatamente trattata.
Effettivamente, il suo amico ha paura di avere una patologia da "donnetta" e si comporta comunque da persona insicura e poco controllata.
Il consiglio certamente e' quello di rivolgersi ad uno psichiatra ma indagherei ulteriormente il quadro neurologico attuale.
la sintomatologia descritta, potrebbe anche essere l'espressione dell'uso di cortisonici, qualora il suo amico ne facesse uso, anche discontinuo.
Detto cio', l'utilizzo di Xanax a tali dosi, presuppone anche una dipendenza alle benzodiazepine che deve essere adeguatamente trattata.
Effettivamente, il suo amico ha paura di avere una patologia da "donnetta" e si comporta comunque da persona insicura e poco controllata.
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
l'alternarsi di fasi di tristezza e di euforia potrebbe essere indicativo, oltre che di eventi avversi da cortisonici, anche di un disturbo dell'umore a carattere ciclico. La corretta valutazione presuppone un incontro con uno specialista. Se il suo amico non accetta il consiglio allora potrebbe essere opportuno "levarsi di torno" per un po', in modo da dargli l'opportunità di riflettere sulla lontananza degli amici.
cordiali saluti
l'alternarsi di fasi di tristezza e di euforia potrebbe essere indicativo, oltre che di eventi avversi da cortisonici, anche di un disturbo dell'umore a carattere ciclico. La corretta valutazione presuppone un incontro con uno specialista. Se il suo amico non accetta il consiglio allora potrebbe essere opportuno "levarsi di torno" per un po', in modo da dargli l'opportunità di riflettere sulla lontananza degli amici.
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Ex utente
Ringrazio il Dottor Ruggiero e il Dottor Martiadis per le solerti risposte.
Desidero aggiungere che il nostro amico sembrerebbe disposto ad assumere l'antidepressivo SAMYR (di cui gli ha parlato il suo medico di base), perchè ha saputo che in America è considerato praticamente come un integratore alimentare che si vende senza ricetta medica e questo dal suo punto di vista non lo qualifica come un "farmaco per i matti".
Che ne pensate? E' un farmaco indicato? E' efficace?
La moglie del nostro amico ci ha confidato che è arrivato a prendere anche 60 gocce di Xanax al giorno e, siccome deve guidare per lavoro, lei è seriamente preoccupata che possa avere un incidente.
Grazie ancora per l'attenzione.
Desidero aggiungere che il nostro amico sembrerebbe disposto ad assumere l'antidepressivo SAMYR (di cui gli ha parlato il suo medico di base), perchè ha saputo che in America è considerato praticamente come un integratore alimentare che si vende senza ricetta medica e questo dal suo punto di vista non lo qualifica come un "farmaco per i matti".
Che ne pensate? E' un farmaco indicato? E' efficace?
La moglie del nostro amico ci ha confidato che è arrivato a prendere anche 60 gocce di Xanax al giorno e, siccome deve guidare per lavoro, lei è seriamente preoccupata che possa avere un incidente.
Grazie ancora per l'attenzione.
[#4]
Il samyr non è un antidepressivo. E'un epatoprotettore con una attività detossificante. solo ad alti dosaggi (1200 mg al dì)esplica una blanda attività antidepressiva, data soprattutto dalla maggiore sensazione di forza fisica che deriva dalla detossificazione epatica. sicuramente non è indicato da solo per i problemi del vostro amico. ma potrebbe essere un inizio.
cordiali saluti
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.3k visite dal 12/02/2008.
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