I miglioramenti, attacchi
Buona Pasqua a tutti.
Tutto è iniziato in un giorno di dicembre del 2010, in un ristorante inizio ad avvertire tachicardia, dispnea, formicolio agli arti e vertigini, penso di avere un infarto e per questo motivo mi faccio portare al pronto soccorso.
Ecg negativo, i medici mi congedano con un "è stato solo un attacco di panico"
Da qui iniziano i ripetuti attacchi di panico giornalieri, all'inizio non riuscivo più a stare in luoghi chiusi, poi non riuscivo più a guidare, poi non riuscivo più ad uscire da solo, fino al punto di non riuscire a fare più niente. Inizia la trafila di visite specialistiche per escludere quasiasi malattia, non potevo credere si trattasse di una cosa mentale, non pensavo la mente potesse arrivare a tanto. Neurologo, cardiologo, pneumologo, internista specializzato in malattie infettive, mi rivolgo a qualsiasi medico. Dentro quest'incubo finalmente decido di rivolgermi ad uno psichiatra che mi prescrive una cura di deniban + seropram (dato che non volevo niente che potesse darmi dipendenza fisica). Mano a mano inizio a notare i miglioramenti, attacchi di panico sempre meno frequenti e meno intensi, inizio ad uscire di nuovo, guido di nuovo, ricomincio a studiare, mi sembra di ricominciare a vivere. In quattro mesi avevo ripreso il controllo di me stesso e così decido d'accordo col medico di iniziare a sospendere i farmaci. Arrivo a sospendere il seropram a luglio 2011. Il deniban per paura continuo a prenderlo ma solo mezza pillola la sera. Incomincio anche a parlare con uno psicologo.
Tutto sembra andare bene fino a quando a novembre ho un nuovo attacco di panico e dopo quest'ultimo incomincio a sentire costantemente un senso di vertigine e stanchezza durante il giorno. Vado avanti provando a non pensarci ma la vertigine sembra non passare mai. Le mie continue ricerche su malattie, sintomi e analisi fatte nei momenti in cui gli attacchi di panico non passavano mai mi lasciano un segno molto forte nella mente e qualsiasi sintomo io provassi sapevo già quale analisi fare per escludere una probabile malattia. Arriviamo in questo stato di ansia, vertigini e ipocondria fino a marzo 2012, quando inizio a sentire un dolore toracico molto strano. Inizio a concentrarmi su questo dolore e più i giorni passano, più mi convinco di avere un problema al cuore.
Inizio a passare notti insonne sentendo il battito ogni 10 minuti, in più quando mi addormento mi sveglio con palpitazioni molto forti e senso di nausea. Finisco due volte al pronto soccorso e non trovano nessun problema organico.
Mi faccio controllare da un cardiologo e secondo lui sto bene.
Parlo con lo psichiatra che mi invita a riprendere la terapia farmacologica con
deniban + seropram.
E' pericoloso prendere il deniban per un anno e mezzo senza interruzioni? Prima avevo paura di uscire e di fare qualsiasi cosa, mi sentivo sempre di morire ora sento solo vertigini, a volte tachicardia e sempre oppressione al petto, sono tutti sintomi di un disturbo di panico?
Tutto è iniziato in un giorno di dicembre del 2010, in un ristorante inizio ad avvertire tachicardia, dispnea, formicolio agli arti e vertigini, penso di avere un infarto e per questo motivo mi faccio portare al pronto soccorso.
Ecg negativo, i medici mi congedano con un "è stato solo un attacco di panico"
Da qui iniziano i ripetuti attacchi di panico giornalieri, all'inizio non riuscivo più a stare in luoghi chiusi, poi non riuscivo più a guidare, poi non riuscivo più ad uscire da solo, fino al punto di non riuscire a fare più niente. Inizia la trafila di visite specialistiche per escludere quasiasi malattia, non potevo credere si trattasse di una cosa mentale, non pensavo la mente potesse arrivare a tanto. Neurologo, cardiologo, pneumologo, internista specializzato in malattie infettive, mi rivolgo a qualsiasi medico. Dentro quest'incubo finalmente decido di rivolgermi ad uno psichiatra che mi prescrive una cura di deniban + seropram (dato che non volevo niente che potesse darmi dipendenza fisica). Mano a mano inizio a notare i miglioramenti, attacchi di panico sempre meno frequenti e meno intensi, inizio ad uscire di nuovo, guido di nuovo, ricomincio a studiare, mi sembra di ricominciare a vivere. In quattro mesi avevo ripreso il controllo di me stesso e così decido d'accordo col medico di iniziare a sospendere i farmaci. Arrivo a sospendere il seropram a luglio 2011. Il deniban per paura continuo a prenderlo ma solo mezza pillola la sera. Incomincio anche a parlare con uno psicologo.
Tutto sembra andare bene fino a quando a novembre ho un nuovo attacco di panico e dopo quest'ultimo incomincio a sentire costantemente un senso di vertigine e stanchezza durante il giorno. Vado avanti provando a non pensarci ma la vertigine sembra non passare mai. Le mie continue ricerche su malattie, sintomi e analisi fatte nei momenti in cui gli attacchi di panico non passavano mai mi lasciano un segno molto forte nella mente e qualsiasi sintomo io provassi sapevo già quale analisi fare per escludere una probabile malattia. Arriviamo in questo stato di ansia, vertigini e ipocondria fino a marzo 2012, quando inizio a sentire un dolore toracico molto strano. Inizio a concentrarmi su questo dolore e più i giorni passano, più mi convinco di avere un problema al cuore.
Inizio a passare notti insonne sentendo il battito ogni 10 minuti, in più quando mi addormento mi sveglio con palpitazioni molto forti e senso di nausea. Finisco due volte al pronto soccorso e non trovano nessun problema organico.
Mi faccio controllare da un cardiologo e secondo lui sto bene.
Parlo con lo psichiatra che mi invita a riprendere la terapia farmacologica con
deniban + seropram.
E' pericoloso prendere il deniban per un anno e mezzo senza interruzioni? Prima avevo paura di uscire e di fare qualsiasi cosa, mi sentivo sempre di morire ora sento solo vertigini, a volte tachicardia e sempre oppressione al petto, sono tutti sintomi di un disturbo di panico?
[#1]
Il deniban non è specificamente usato nei disturbi d'ansia. Il seropram è indicato per il trattamento del disturbo da attacchi di panico. Per quanto tempo ha assunto il seropram nella prima terapia e a quale dosaggio?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Il seropram 10 gocce per 6 mesi, in più ora ricordo che ho assunto lendormin 1 compressa ogni sera per 10 giorni e mezza per altri dieci all'inizio della terapia per poter dormire, poi sostituito con nilaxia. La teoria dello psichiatra è che il deniban abbassi l'intensità delle emozioni e che sentendo meno le emozioni l'attacco di panico non arriva perchè mi tranquillizzo prima
[#4]
Ex utente
Si, ho iniziato da due mesi una terapia cognitivo-comportamentale con uno psicologo, so che ci vuole tempo per vedere i risultati ma fino ad ora è servita a poco o a niente. La claustrofobia, l'agorafobia e gli evitamenti erano già superati dopo la prima terapia, sono rimasti solo sintomi fisici come vertigini, la tachicardia di notte e dolore toracico.
Grazie
Grazie
[#5]
Gentile utente,
Non ci servono teorie, il deniban non tratta il disturbo di panico. Il seropram sì.
Non è chiaro perché la cura sia stata sospesa, forse era una prova, in base a come è andata lo psichiatra le ha consigliato di riprendere il seropram, lo ha fatto ?
Ha preoccupazioni sulle medicine che corrispondono a diffidenze o timori di poter perdere il controllo o rimanere legato alla loro assunzione, ma quando parla di dipendenza fa riferimento a queste paure più che alla dinamica della dipendenza. Inoltre perché temere la dipendenza fisica ? (se mai quella psichica).
In ogni caso sta semplicemente riprendendo una cura che aveva funzionato, non vedo il motivo di tutto questo allarme se non il fatto che in questo momento è ansioso.
Non ci servono teorie, il deniban non tratta il disturbo di panico. Il seropram sì.
Non è chiaro perché la cura sia stata sospesa, forse era una prova, in base a come è andata lo psichiatra le ha consigliato di riprendere il seropram, lo ha fatto ?
Ha preoccupazioni sulle medicine che corrispondono a diffidenze o timori di poter perdere il controllo o rimanere legato alla loro assunzione, ma quando parla di dipendenza fa riferimento a queste paure più che alla dinamica della dipendenza. Inoltre perché temere la dipendenza fisica ? (se mai quella psichica).
In ogni caso sta semplicemente riprendendo una cura che aveva funzionato, non vedo il motivo di tutto questo allarme se non il fatto che in questo momento è ansioso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#6]
Gentile utente,
la terapia con seropram è stata breve rispetto ai tempi generalmente ritenuti idonei a ridurre il rischio di una ricaduta. Anche il dosaggio, piuttosto basso, non rientrava in quelli consilgiati dalla maggior parte delle linee guida. E' opportuno seguire le indicazioni dello specialista e, una volta passata la fase acuta, discutere sulla necessità di indirizzare la terapia in maniera tale da avere una maggiore copertura da eventuali, future ricadute.
Cordiali saluti
la terapia con seropram è stata breve rispetto ai tempi generalmente ritenuti idonei a ridurre il rischio di una ricaduta. Anche il dosaggio, piuttosto basso, non rientrava in quelli consilgiati dalla maggior parte delle linee guida. E' opportuno seguire le indicazioni dello specialista e, una volta passata la fase acuta, discutere sulla necessità di indirizzare la terapia in maniera tale da avere una maggiore copertura da eventuali, future ricadute.
Cordiali saluti
[#8]
Gentle utente,
Una cosa ci si deve aspettare, cioè l'allarmismo. Se sono allarmato di qualcosa, tenderò ad allarmare gli altri affinché prestino attenzione non tanto al disturbo, quanto a quel momento, e se gli elementi non sono nuovi, è naturale che li "senta" tali in quel momento in cui sono allarmato, poiché l'allarme si rinnova. Altrimenti chi ha avuto numerosi attacchi ormai non si allarmerebbe più, invece è il contrario, è sempre più rigidamente allarmato.
Una cosa ci si deve aspettare, cioè l'allarmismo. Se sono allarmato di qualcosa, tenderò ad allarmare gli altri affinché prestino attenzione non tanto al disturbo, quanto a quel momento, e se gli elementi non sono nuovi, è naturale che li "senta" tali in quel momento in cui sono allarmato, poiché l'allarme si rinnova. Altrimenti chi ha avuto numerosi attacchi ormai non si allarmerebbe più, invece è il contrario, è sempre più rigidamente allarmato.
[#9]
Ex utente
Si è vero, più continuano gli attacchi di panico e più l'allarmismo cresce, si arriva al punto da non credere di avere gli attacchi di panico ma una malattia. Allora si cercano visite, si fanno analisi, ma il risultato è sempre lo stesso. Una cosa a me ha dato molto fastidio, il non essere preso sul serio, sono andato da due otorini per le vertigini, ma entrambi hanno reputato inutile farmi fare l'analisi vestibolare, sono andato da due cardiologi ma entrami non hanno voluto farmi mettere l'holter per vedere di che tipo è la tachicardia. Se avessi avuto 40 anni invece di 21 mi avrebbero preso più sul serio. Non è possibile distinguere la tachicardia sinusale da quella parossistica se non vedendola dal vivo con l'apparecchio, allo stesso modo le vertigini, senza analisi vestibolare non si capisce se siano dovute all'ansia o a qualche problema. La cosa più assurda è stata che il primo cardiologo mi ha detto che erano parossistiche, il secondo sinusali e allora una persona veramente impazzisce!
Vi ringrazio di nuovo per il consulto.
Cordiali saluti
Vi ringrazio di nuovo per il consulto.
Cordiali saluti
[#10]
Ex utente
Gentili dottori,
sono stato dallo psichiatra che mi ha modificato la terapia in questo modo:
xanax 0,25 mg al mattino 0,5 a pranzo e 0,5 a cena;
seropram iniziare con 6 gocce da aumentare di 1 ogni 2 giorni fino ad arrivare a 10;
deniban scalare da 1 compressa e mezzo fino a mezza compressa al giorno;
Mi ha detto che tra 10 giorni dovrò togliere lo xanax gradualmente, il deniban e inserire il ludiomil.
Mi ha detto di scegliere, o continuare con lo xanax e la mezza pillola di deniban per un periodo oppure togliere entrambe e prendere il ludiomil.
Volevo sapere lo xanax è normale che all'inizio dia un pò di sonnolenza? Dopo un pò questo effetto collaterale scompare? E' normale usare due antidepressivi al giorno? Il ludiomil e il seropran insieme agiscono in modo differente?
Grazie anticipatamente
sono stato dallo psichiatra che mi ha modificato la terapia in questo modo:
xanax 0,25 mg al mattino 0,5 a pranzo e 0,5 a cena;
seropram iniziare con 6 gocce da aumentare di 1 ogni 2 giorni fino ad arrivare a 10;
deniban scalare da 1 compressa e mezzo fino a mezza compressa al giorno;
Mi ha detto che tra 10 giorni dovrò togliere lo xanax gradualmente, il deniban e inserire il ludiomil.
Mi ha detto di scegliere, o continuare con lo xanax e la mezza pillola di deniban per un periodo oppure togliere entrambe e prendere il ludiomil.
Volevo sapere lo xanax è normale che all'inizio dia un pò di sonnolenza? Dopo un pò questo effetto collaterale scompare? E' normale usare due antidepressivi al giorno? Il ludiomil e il seropran insieme agiscono in modo differente?
Grazie anticipatamente
[#11]
Gentile utente,
non mi sembra una cosa del tutto approvabile il fatto che la scelta del trattamento sia demandata alla sua decisione piuttosto che fornire una prescrizione appropriata per il disturbo e decidere a priori le variazioni da apportare alla terapia.
I suoi dubbi legittimi andrebbero rivolti al suo psichiatra in quanto egli ha fatto la prescrizione in questo modo ed ha nella testa una valutazione sull'andamento della terapia e la riduzione di sintomi.
non mi sembra una cosa del tutto approvabile il fatto che la scelta del trattamento sia demandata alla sua decisione piuttosto che fornire una prescrizione appropriata per il disturbo e decidere a priori le variazioni da apportare alla terapia.
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#12]
Ex utente
Il fatto che lo psichiatra abbia fatto scegliere a me è perchè appena ho sentito parlare di questo tetraciclico ludiomil mi sono subito opposto perchè già prendo un antidepressivo. Poi mi sembra giusto chiedere da parte del dottore se un determinato farmaco sono disposto a prenderlo o no, proprio per evitare che durante il trattamento io possa decidere di sospenderlo di testa mia convincendomi della sua non efficacia. Quindi meglio dirlo subito se qualcosa non mi convince. Avevo chiesto di prendere solo due farmaci alla volta per poter vedere meglio gli effetti e i probabili effetti collaterali. Solo che mi è stato detto che non è possibile per ora. Il dottore continua a dire che non ci sono interazioni dannose tra tutti questi farmaci.
Le uniche cose che vorrei sapere è se realmente non ci possono essere interazioni particolari tra seropram e ludiomil e se esistono terapie per attacchi di panico e ansia somatizzata che consistono in un ssri e un quasi triciclico da prendere insieme.
Grazie
Le uniche cose che vorrei sapere è se realmente non ci possono essere interazioni particolari tra seropram e ludiomil e se esistono terapie per attacchi di panico e ansia somatizzata che consistono in un ssri e un quasi triciclico da prendere insieme.
Grazie
[#13]
"appena ho sentito parlare di questo tetraciclico ludiomil mi sono subito opposto perchè già prendo un antidepressivo"
Non ci vedo un senso in quest'affermazione.
"Poi mi sembra giusto chiedere da parte del dottore se un determinato farmaco sono disposto a prenderlo o no"
Sulla base di cosa è disposto a prendere qualcosa che non ha già provato ? Se qualcosa non la convince può essere un suo ragionamento che però non deve necessariamente essere impiegato come criterio di scelta, altrimenti la scelta dovrebbe restringersi a ciò che convince (non si sa in che senso) un paziente ?
Le valutazioni sulle associazioni le fa il medico, è parte di quello che si presume sappia e sappia scegliere. Se la decisione passa a Lei i ruoli si confondono e Lei anziché riferire come sta e come evolve la situazione si occupa di farmacologia e sviluppa anche la convinzione di poter in questo affiancare il medico. Questo tipo di situazione di solito conduce verso le terapie meno utili.
Non ci vedo un senso in quest'affermazione.
"Poi mi sembra giusto chiedere da parte del dottore se un determinato farmaco sono disposto a prenderlo o no"
Sulla base di cosa è disposto a prendere qualcosa che non ha già provato ? Se qualcosa non la convince può essere un suo ragionamento che però non deve necessariamente essere impiegato come criterio di scelta, altrimenti la scelta dovrebbe restringersi a ciò che convince (non si sa in che senso) un paziente ?
Le valutazioni sulle associazioni le fa il medico, è parte di quello che si presume sappia e sappia scegliere. Se la decisione passa a Lei i ruoli si confondono e Lei anziché riferire come sta e come evolve la situazione si occupa di farmacologia e sviluppa anche la convinzione di poter in questo affiancare il medico. Questo tipo di situazione di solito conduce verso le terapie meno utili.
[#14]
Ex utente
Gentile dottore,
ha ragione, penso che sia proprio l'ipocondria che ho sviluppato che mi porta a fare ricerche su medicinali e su malattie varie, senza avere nè competenza nè qualifica per poterlo fare. Ho notato che con lo xanax inizialmente già mi sento meglio e questo mi porta anche ad evitare di pensare ai medicinali e ai probabili effetti collaterali e a seguire la cura così come prescritta senza criticarla e senza cercare di condizionare il medico. I conti si fanno a fine terapie e non all'inizio.
Grazie
ha ragione, penso che sia proprio l'ipocondria che ho sviluppato che mi porta a fare ricerche su medicinali e su malattie varie, senza avere nè competenza nè qualifica per poterlo fare. Ho notato che con lo xanax inizialmente già mi sento meglio e questo mi porta anche ad evitare di pensare ai medicinali e ai probabili effetti collaterali e a seguire la cura così come prescritta senza criticarla e senza cercare di condizionare il medico. I conti si fanno a fine terapie e non all'inizio.
Grazie
[#15]
Ex utente
Gentili dottori,
la terapia sta funzionando e gli attacchi di panico non si sono più ripresentati. Volevo solo fare una domanda sullo xanax.
Sto continuando ad assumerlo tre volte al giorno: 0,25 mg colazione, 0,5 mg pranzo e 0,5 mg cena. Ho notato dall'inizio del trattamento una continua sensazione di sonnolenza e stanchezza, infatti ho iniziato a dormire un pò il pomeriggio, ma quello che più mi infastidisce al momento è la difficoltà a studiare poichè se sto seduto mi viene sonnolenza e non riesco a concentrarmi, in più non ricordo quello che ho letto cinque minuti prima (è un pò come se studiassi alle due di notte ma in realtà sono le cinque del pomeriggio).
Volevo sapere se questo tipo di effetto è da imputare allo xanax e se continuando la terapia questo fastidio tenderà a scomparire o scomparirà solo dopo la sospensione del farmaco.
Vi ringrazio anticipatamente
la terapia sta funzionando e gli attacchi di panico non si sono più ripresentati. Volevo solo fare una domanda sullo xanax.
Sto continuando ad assumerlo tre volte al giorno: 0,25 mg colazione, 0,5 mg pranzo e 0,5 mg cena. Ho notato dall'inizio del trattamento una continua sensazione di sonnolenza e stanchezza, infatti ho iniziato a dormire un pò il pomeriggio, ma quello che più mi infastidisce al momento è la difficoltà a studiare poichè se sto seduto mi viene sonnolenza e non riesco a concentrarmi, in più non ricordo quello che ho letto cinque minuti prima (è un pò come se studiassi alle due di notte ma in realtà sono le cinque del pomeriggio).
Volevo sapere se questo tipo di effetto è da imputare allo xanax e se continuando la terapia questo fastidio tenderà a scomparire o scomparirà solo dopo la sospensione del farmaco.
Vi ringrazio anticipatamente
[#16]
Gentile utente,
Non è ancora trascorso un mese, gli effetti possono essere facilmente confusi con il fatto che ancora si controlla molto. Finché si controlla molto si troverà non ben funzionante. Attenda quindi i tempi necessari perché la cura faccia il suo effetto.
Xanax è comunque un medicinale che non si prevede rimanga a lungo termine, intendo in generale in questo tipo di cure.
Non è ancora trascorso un mese, gli effetti possono essere facilmente confusi con il fatto che ancora si controlla molto. Finché si controlla molto si troverà non ben funzionante. Attenda quindi i tempi necessari perché la cura faccia il suo effetto.
Xanax è comunque un medicinale che non si prevede rimanga a lungo termine, intendo in generale in questo tipo di cure.
[#17]
Ex utente
Gentili dottori,
dato che domani ho un esame e sono tre giorni che sono molto raffreddato, con febbre però che non supera i 38° sono andato in farmacia e ho chiesto qualcosa che mi alleviasse un pò i sintomi e mi è stato dato ZerinolFlu, ho spiegato al farmacista che prendo xanax e seropram e mi è stato detto che non c'è interazione. Ho visto però sul foglietto illustrativo e c'è scritto che dato che Zerinol contiene un antistaminico interagisce con i tranquillanti. Ora sono molto preoccupato e lo psichiatra non mi risponde visto che posso chiamarlo solo di mattina.
Spero vivamente in una vostra risposta
Cordiali saluti e grazie di tutto
dato che domani ho un esame e sono tre giorni che sono molto raffreddato, con febbre però che non supera i 38° sono andato in farmacia e ho chiesto qualcosa che mi alleviasse un pò i sintomi e mi è stato dato ZerinolFlu, ho spiegato al farmacista che prendo xanax e seropram e mi è stato detto che non c'è interazione. Ho visto però sul foglietto illustrativo e c'è scritto che dato che Zerinol contiene un antistaminico interagisce con i tranquillanti. Ora sono molto preoccupato e lo psichiatra non mi risponde visto che posso chiamarlo solo di mattina.
Spero vivamente in una vostra risposta
Cordiali saluti e grazie di tutto
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 9.9k visite dal 09/04/2012.
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