Riacutizzazione depressione nei cambi stagionali
All'età di 14 anni ho cominciato a soffrire di fenomeni depressivi, che andavano dalla paura di sentirmi male a pensieri ricorrenti sulla morte (non di suicidio) e un continuo stato di inquietudine e di ansia. Ho avuto un'infanzia tranquilla e non avevo vissuto alcun avvenimento particolare che potesse essere la causa di questo. I fenomeni sono scomparsi con 6 mesi di psicoterapia che ho effettuato presso uno psichiatra. Tuttavia a 18 anni i sintomi sono ricomparsi, e con un'intensità nettamente maggiore, senza alcun evento scatenante. Sotto consiglio dello stesso psichiatra, ho fatto una cura con Xeristar da 60 mg per 8 mesi, poi ho ridotto a 30 mg per 6 mesi. Sempre sotto suo consiglio, ho smesso la cura, ma dopo 3 settimane di interruzione (sempre sotto parere dello psichiatra) ho ripreso la terapia con Xeristar da 30 poichè erano ricomparsi i sintomi precedenti all'inizio della cura. Dopo 3 mesi, in concomitanza del cambio di stagione, forse per un periodo stressante, nonostante Xeristar da 30, sto avvertendo un senso continuo di inquietudine, pensieri tristi ricorrenti, soprattutto sulla morte, la sensazione di non poter mai essere felice. Vorrei un parere: dovrei riprendere la cura da 60 mg? Il farmaco non è adatto, seppur fino ad ora mi abbia sempre fatto stare bene? O devo attendere ancora qualche settimana, perchè è solo un fenomeno passeggero, legato a cause contingenti quali il cambio di stagione e lo stress?
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Gentile utente,
La cura è durata poco, 30 mg non sono una dose efficace. Quando riprende la cura deve farlo su indicazione dello psichiatra. Se ricade con 30 mg non è che sia logico riprendere con 30 mg, perché la ricaduta è legata al non aver preso la cura negli ultimi mesi, e la dose protettiva è fino a prova contraria quella efficace (60 mg). Inoltre in fase acuta le dosi raccomandate devono essere quelle efficaci. I fattori scatenanti non cambiano il discorso.
La cura è durata poco, 30 mg non sono una dose efficace. Quando riprende la cura deve farlo su indicazione dello psichiatra. Se ricade con 30 mg non è che sia logico riprendere con 30 mg, perché la ricaduta è legata al non aver preso la cura negli ultimi mesi, e la dose protettiva è fino a prova contraria quella efficace (60 mg). Inoltre in fase acuta le dosi raccomandate devono essere quelle efficaci. I fattori scatenanti non cambiano il discorso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 01/04/2012.
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