Ipocondria - disturbo ossessivo

Buonasera,

Sono una donna di 40 anni, da circa 20 (se non da prima) affetta da un'ipocondria che limita enormemente la mia vita.

Sono in terapia cognitivo comportamentale dal '95 (con qualche interruzione e un'incursione - infruttuosa - nella strategica breve) e da tre anni assumo Zoloft da 50 mg 2 volte al giorno dopo alcuni anni in trattamento con Paroxetina. Fino a 2 mesi fa assumevo 2 pasticche e mezzo al giorno, poi, dato un periodo di relativo benessere, d'accordo con lo psichiatra abbiamo deciso di scendere a due.

La mia ossessione sono sempre stati soprattutto i linfonodi, per il costante terrore che mi venga un linfoma o che "raccolgano" qualche metastasi (ad esempio i linfonodi sovraclaveari).

Ovviamente i pensieri ossessivi si sono riversati anche su altre patologie, spingendomi in questi anni a diverse indagini strumentali (negative, per fortuna) e numerose corse dal medico.

Dopo un periodo di relativo benessere, in cui comunque evitavo di guardarmi il collo e mi lavavo esclusivamente con la spugna per non rilevare eventuali gonfiori sospetti alla vista o al tatto (mi è capitato di correre dal medico per aver scambiato un tendine per un linfonodo), sabato scorso ho avuto un devastante episodio di palpazione ossessiva alla ricerca di possibili linfonodi sovraclaveari, come altre volte è accaduto in passato. La palpazione è andata avanti talmente a lungo da provocarmi delle vere e proprie escoriazioni sul collo.

Il cerchio si è chiuso con un'ecografia del collo fatta in urgenza oggi, che null'altro ha rilevato se non i soliti linfonodi sottomandibolari reattivi (e quindi innocui) che so (razionalmente) di avere da sempre.

Sì, mi sono tranquillizzata, ma sono in attesa del prossimo sintomo.

Degli amici a conoscenza dell'accaduto mi hanno fatto ulteriormente riflettere sull'eventualità che il trattamento psicoterapico e farmacologico che sto seguendo da ormai così tanto tempo non stia funzionando.

Le mie domande sono pertanto:
- È davvero impossibile (o almeno estremamente difficile) guarire, come ho letto in più parti sul Web?
- La sertralina è davvero un farmaco efficace per questo tipo di disturbo? Vi confesso che in passato lo psichiatra ha paventato la possibilità di aggiungere un antipsicotico, cosa che però mi farebbe sentire ancora più "malata", temo
- Esiste una terapia alternativa alla cognitivo-comportamentale e alla strategica che possa risolvere il mio disturbo?

Vi confesso che guardando il collo pieno di escoriazioni mi sento morire. Sto sprecando la mia vita sentendomi constatemente malata, attendendo il giorno in cui fatalmente, come tutti, lo sarò davvero.

Se può essere d'aiuto, mio padre, medico, ha sofferto di depressione e ipocondria per tutta la vita ed era un "washer", con un esordio acuto e conseguente ricovero mentre mia madre era incinta di me.

Grazie di cuore sin d'ora!

Alessandra
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente

Una delle caratteristiche della terapia cognitivo-comportamentaleè la sua brevità, e mi pare che la sua psicoterapia non sia tanto breve.

In presenza di un disturbo così evidente è anche da considerare di non ridurre l trattamento farmacologico, che se funziona al dosaggio pieno (che per Zoloft è 200mg) non necessita di aggiunte.

L'uso del neurolettico è comunque considerata una pratica corretta e non esprime "più" o "peggiore" malattia.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

aggiungo che strumenti di intervento possibili sono approcci farmacologici, psicoterapici o entrambe le combinazioni.

La mia esperienza clinica mi ha portato ad osservare possibili giovamenti (ed anche risoluzioni del disturbo) con l'integrazione di specifici approcci quali per esempio l'EMDR. Questo in tema di eventuali alternative al trattamento cognitivo-comportamentale o strategico.

Se lo desidera può visitare il sito www.EMDRitalia.it

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#3]
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
Ringrazio il Dr. Ruggiero e il Dr. Garbolino per le sollecite risposte.

Mercoledì mi sono recata dal mio psichiatra e per ora abbiamo deciso di aumentare di nuovo il dosaggio di Zoloft, tornando a 150 mg al giorno.

Secondo lui non sarà necessario cambiare terapia o aggiungere antipsicotici (eventualmente atipici). Per gli antipsicotici, mi parla di pesanti effetti collaterali che, vi confesso, mi spaventano.

Mi pongo qualche quesito che vi espongo:

So che ora dovrò attendere qualche giorno per apprezzare i benefici dell'aumento di dosaggio dello Zoloft, ma continuo ad avere questo senso di malattia grave non diagnosticata. Mi sento estremamente triste e ho difficoltà a concentrarmi. Nonostante l'esito negativo dell'ecografia dei linfonodi del collo, io continuo a palpare, anche se con minore intensità di prima. In sinstesi, l'esito dell'ecografia mi ha tranquillizzata per modo di dire. Può trattarsi di una sorta di "ipocondria delirante"? Sto assumendo EN 15 gocce 3 volte al giorno per tenere a bada l'ansia, ma con risultati modesti.

La seconda domanda è: anche quando assumevo Zololft a 150 mg al giorno, sì, sicuramente stavo meglio di così, ma non benissimo: evitavo comunque di guardarmi il collo allo specchio per paura di scoprire gonfiori sospetti e mi lavavo esclusivamente con la spugna per non toccare il collo con le mani. Insomma stavo meglio nel senso che non mi martoriavo il collo (avevo anzi un atteggiamento di evitamento), ma sempre nell'ambito di un quadro patologico. È davvero questo il massimo miglioramento possibile? Oppure cambiando approccio farmacologico/psicoterapico potrei un giorno dimenticarmi di questi poveri linfonodi e vivere serena? Qual è la vostra casistica in merito?

Scusate il lungo monologo, purtroppo è un periodo davvero critico. Non so se cambiare psichiatra, a volte penso che stia sbagliando lui, ma in momenti come questi ho più la sensazione di avere una patologia psichica cronica difficile da trattare.


Grazie di nuovo per la vostra attenzione!

Alessandra
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto