FLUVOXAMINA NEL SANGUE
Buongiorno a tutti, ho 27 anni e da circa due anni prendo 100 mg di Fluvoxamina al giorno (1 pastiglia ogni sera prima di andare a letto) causa disturbi ossessivi e compulsivi.
il problema è che la prendo di nascosto da mio papà che è anche il mio medico curante (non vuole che assuma farmaci x curare questo tipo di disturbo xchè secondo lui basta la terapia psicologica) e così devo prenderla di nascosto. Ora pero' vorrei fare gli esami del sangue, quelli generici.
Domanda: si vede qualche traccia di fluvoxamina nel sangue? Comporta l'alterazione di qualche livello? Mio papà, quando mi controllerà l'esito degli esami, potrà capire se sto assumendo farmaci o no?
La mia paura è che ad es. i livelli del fegato siano alterati....
Grazie per l'aiuto.
Cordiali saluti
il problema è che la prendo di nascosto da mio papà che è anche il mio medico curante (non vuole che assuma farmaci x curare questo tipo di disturbo xchè secondo lui basta la terapia psicologica) e così devo prenderla di nascosto. Ora pero' vorrei fare gli esami del sangue, quelli generici.
Domanda: si vede qualche traccia di fluvoxamina nel sangue? Comporta l'alterazione di qualche livello? Mio papà, quando mi controllerà l'esito degli esami, potrà capire se sto assumendo farmaci o no?
La mia paura è che ad es. i livelli del fegato siano alterati....
Grazie per l'aiuto.
Cordiali saluti
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Gentile utente,
sì, è possibile che possano essere alterati alcuni parametri della funzionalità del fegato e forse i tempi di coagulazione, benché, se assume il farmaco da più tempo alla stessa dose,e ai controlli precedenti la situazione era apposto, è poco probabile, oppure può trattarsi di alterazioni minime. L'alterazione dei parametri del fegato può essere dovuta a una serie anche di altre cause, e se pensiamo solo al farmaco, le altre cause rischiamo di trascurarle. Però non sarebbe il caso di inventare queste altre cause: facendo così, è possibile solo complicare di più la situazione.. Piuttosto il Suo padre dovrà dedurrle (ma fra tante cause perché deve pensare proprio ai farmaci che Lei non ha dichiarato? più che lui, credo che ci sta pensando Lei stessa..).
Importante fare vedere gli esami a quel specialista che La segue per il Suo disturo psichico.
In ogni modo, direi che il fatto che il Suo padre è anche il Suo medico curante non va per niente bene ! In questo modo, anche a causa del coinvolgimento personale di lui, Lei è praticamente senza medico generico. Visto che Lei è già maggiorenne, ha il diritto di decidere Lei stessa da chi vuole essere seguita come medico, e senza essere obbligata di spiegarne i motivi. Il Suo bisogno di indipendenza, come una persona già adulta, è un motivo più che sufficiente.
E se il padre comunque arriva a capire che Lei assume la psicofarmacoterapia, o se avesse coraggio di dirglielo sinceramente, sarà un'opportunità per rompere con questa organizzazione di cose, che potrebbe non giovare né al Suo disturbo, né al vissuto del rapporto con lo stesso padre.
sì, è possibile che possano essere alterati alcuni parametri della funzionalità del fegato e forse i tempi di coagulazione, benché, se assume il farmaco da più tempo alla stessa dose,e ai controlli precedenti la situazione era apposto, è poco probabile, oppure può trattarsi di alterazioni minime. L'alterazione dei parametri del fegato può essere dovuta a una serie anche di altre cause, e se pensiamo solo al farmaco, le altre cause rischiamo di trascurarle. Però non sarebbe il caso di inventare queste altre cause: facendo così, è possibile solo complicare di più la situazione.. Piuttosto il Suo padre dovrà dedurrle (ma fra tante cause perché deve pensare proprio ai farmaci che Lei non ha dichiarato? più che lui, credo che ci sta pensando Lei stessa..).
Importante fare vedere gli esami a quel specialista che La segue per il Suo disturo psichico.
In ogni modo, direi che il fatto che il Suo padre è anche il Suo medico curante non va per niente bene ! In questo modo, anche a causa del coinvolgimento personale di lui, Lei è praticamente senza medico generico. Visto che Lei è già maggiorenne, ha il diritto di decidere Lei stessa da chi vuole essere seguita come medico, e senza essere obbligata di spiegarne i motivi. Il Suo bisogno di indipendenza, come una persona già adulta, è un motivo più che sufficiente.
E se il padre comunque arriva a capire che Lei assume la psicofarmacoterapia, o se avesse coraggio di dirglielo sinceramente, sarà un'opportunità per rompere con questa organizzazione di cose, che potrebbe non giovare né al Suo disturbo, né al vissuto del rapporto con lo stesso padre.
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 20/03/2012.
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