Disturbo dell'attenzione, concentrazione ed ansia reattiva.

Salve,
Ho gravi problemi di attenzione/concentrazione,nello studio ciò mi porta a problematiche nella memorizzazione notevoli (es. parole che non vengono in mente, dimenticanze varie).questo si ripercuote poi anche nella vita quotidiana. Ho difficoltà nel portare a termine qualsiasi tipo di attività perché sono facilmente distraibile da stimoli uditivi (una macchina che passa, clacson, conversazioni in sottofondo, passi...) e a volte anche visivi. Il mio cervello è un fiume di pensieri e a volte fatico a stargli dietro e nei periodi stressanti ciò non fa altro che peggiorare portandomi alla confusione/disperazione. Salto spesso da un'attività all'altra e alla fine non ne completo neanche mezza, inoltre mi annoio facilmente se l'attività non è abbastanza stimolante oppure non desta il mio interesse da un punto di vista intellettuale. Ho anche difficoltà nel prendere decisioni celermente.
Ho passato il mio percorso scolastico sentendomi dire questo: "Ha ottime capacità / è molto intelligente/ potrebbe dare di più se solo si impegnasse"e questo mi ha causato molta frustrazione perché sebbene io mi impegni sento di non riuscire a rispondere alle richieste scolastiche in maniera funzionale (sebbene io ottenga comunque buoni voti [7-di media] mi sento come menomata di poter usare tutte le mie capacità; mia madre dice che sono "solo pigra" e io in realtà mi chiedo come é possibile se invece ci sono così tante cose che vorrei fare e non riesco?! infatti tendo a evitare attività in cui so che l'energia mentale non reggerebbe limitando MOLTO le mie possibilità.sono creativa ma lascio puntualmente i progetti a metà,sono frustrata, molto.
Non ho mai avuto problemi di condotta (le maestre dicevano che ero una bambina vivace ma brava a scuola e nei compiti anche se spesso distratta/sognante) né problemi di relazione sociale anzi.
da quando ho iniziato le superiori (ora sono al quarto anno) ho sempre di più risentito di questa mia mancanza ed infatti sono diventata molto ansiosa: mi è venuta la gastrite in quarta ginnasio, ho uno strano tic alla gamba che muovo molto spesso a volte più per "rimanere sveglia" che per nervosismo, e ci sono periodi (soprattutto ad inizio anno) in cui entro in crisi in cui alterno insonnia/ipersonnia , inappettenza/iperfagia (ho perso 8kg ) stanchezza cronica,dolori muscolari alla schiena/spalle/collo/mandibola e zigomi (un neuropsichiatra mi ha diagnosticato una cefalea muscolo tensiva in seguito ad una lipotimia(senza perdita di conoscienza) e un attacco di panico- mi è stato prescritto il Laroxyl in gocce. sono irritabile e ho sblazi di umore a volte mi sento apatica. ultimamente sento la spinta a fare commenti "cattivi"e spesso canto una canzone mentalmente mentre penso a altre cose.
sono in deficit, a chi mi devo rivolgere? che fare? ho paura però che venga data maggiore attenzione ai problemi ansiosi/umorali e non a quelli attentivi che sono per me la causa scatenante e quindi mi si imbottisca di ansiolitici/antidepressivi.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

i deficit mnemonici possono essere collegati ad una possibile diagnosi di depressione.

e' opportuno sentire il parere di uno psichiatra, data la sua giovane età coinvolga anche i suoi genitori nella decisione.

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[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta,

ho già richiesto a mia madre una visita psichiatrica.

riguardo ad una possibile depressione è una cosa possibile seppure io non abbia un umore triste/melanconico e io sia generalmente ottimista? [ tralasciando i periodi in cui sento che la modalità con cui funziona il mio cervello (fiumi di pensieri, associazioni di idee e voli pindarici) mi fanno un po' impazzire anche se voglio precisare che non è che io rifiuti questo tipo di pensiero estremamente poliedrico ma è che nello studio e nelle normali attività che non siano artistiche rende le cose troppo difficili.] può essere una cosa somatica?

riguardo poi la mia estrema distraibilità, sogni ad occhi aperti, pensieri che rimbalzano come palline nella testa e "incantamento" a cosa è dovuto, potrei aver sofferto di depressione fin dall'infanzia?
mia madre dice ad esempio che è come se non ascoltassi mai, troppo occupata a star dietro ai miei pensieri. se dovessi descrivere la mia situazione è come se fossi continuamente bombardata da stimoli e li trovassi tutti ugualmente interessanti tanto da interessarmi a tutti e a nessuno allo stesso tempo.
credo che il mio problema stia nel fatto che il mio cervello non filtra ma si sovraccarichi continuamente.

crede che la depressione (se di questo si tratta) possa essere causata da un mio senso di frustrazione nei confronti di questo mio problema (o dono, come a volte mi piace pensarlo "ho un cervello troppo avanti")

inoltre mi interrogavo su questa sorta di tic al piede che scuoto continuamente (anche quando mi sdraio per andare a letto,), una volta un amico di mia madre mi ha chiesto se avessi la sindrome di tourette, sa dirmi di cosa si tratta?

grazie in anticipo per la risposta.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Non e' detto che ciò che descrive può essere effettivamente depressione, potrebbe anche non eeserlo.

Lo psichiatra potrà essere in grado di capire se è il caso di valutare anche altri aspetti nonchè eventuali diagnosi differenziali.
[#4]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Ha buoni voti in quarta superiore e nonostante questo è preoccupata. Non è che ha aspettative esagerate da se stessa, per cui non le basta quello che può fare (che non sembra poco, forse)...? Questa è una causa frequente di frustrazione...
Forse la scuola è molto competitiva, o per altre ragioni lei si sente impegnata a raggiungere i più alti risultati?

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#5]
Utente
Utente
Dottore, il fatto che io senta ansia e frustrazione non è dato dai voti a scuola dato che, come ho già detto, me la cavo bene, ma nel fatto che a volte questa mia "distrazione" mi porti anche problemi nelle relazioni ad esempio con mia madre che spesso mi riprende perché mi dimentico le cose (anche importanti) o mi dimentico di farne altre sebbene lei continui a ripetermele svariate volte e per questo mi dice che non la ascolta o che la prendo in giro quando in realtà quando mi sgrida è per me come se me le dicesse per la prima volta. questo succede a volte anche con i miei coetanei e/o amici mi dimentico che devo uscire con loro, arrivo spesso in ritardo, spesso mi hanno rimbrottato del fatto che sembro non ascoltarli e per questo sembro distante o che frattempo io pensi ai fatti miei e personalmente non posso neanche permettermi di dire che non è così sebbene io cerchi di concentrarmi al massimo a volte con successo, ma cosa dovrei dirgli "scusate ma l'interferenza del rumore del motore della macchina che passava mi ha distratta e quello che mi hai detto mi ha fatto venire in mente un'altra cosa, ma comunque ti stava ascoltando veramente"?
Il problema quindi non è tanto la scuola, per la quale sapendo un po' della mia mancanza mi ingegno e a volte, lo ammetto, prendo delle scorciatoie (anche se l'ultima "crisi" è stata causata dal fatto che è andato malissimo il compito di greco durante il quale mi sono resa conto che guardavo fuori dalla finestra, o i compagni che chiedevano informazioni all'insegnante mi deconcentravano tanto che sono stata 20 minuti a guardare il foglio senza sapere esattamente che stavo facendo e a che punto ero con la versione, che peraltro era anche difficilotta e necessitava di un'analisi del periodo che io non ho proprio la testa di fare sebbene io abbia tentato varie volte e un'altro problema è che le versioni diverranno sempre più complicate anche in preparazione alla maturità e io come farò?
inoltre quello che mi causa veramente ansia è pensare all'università nella quale non mi potrò più permettere di procastinare e studiare 100-200 pg il giorno prima ma dovrò prepararmi su 1-2 LIBRI! e per una preparazione del genere ci vuole uno studio continuato e organizzato! cosa farò io? per come la vedo ora se il problema non viene risolto abbandonerò il corso di studi nel giro di 6 mesi!
come non potrei essere ansiosa e frustrata?
i giorni in cui riesco ad ottenere una sorta di focus sono pochi e incostanti, come faccio? alle superiori posso anche cavarmela ma all'università? al lavoro ? cosa dirò " ho difficoltà di concentrazione/attenzione si attendano tempi più propizi?!" [scusate l'ironia]
inoltre devo dire che in realtà io e come se non memorizzassi abbastanza bene (credo per il poco focus) perché dopo due giorni è tabula rasa o al massimo mi ricordo l'argomento a tratti generali.
comincio veramente a credere che ci sia qualcosa di sbagliato in me, perchè da parte mia non manca né l'impegno ne la volontà ma comincio ad essere stanca di fallimenti, di attività non portate a termine, di precludermi obiettivi che forse potendo potrei ottenere, ma alla fine credo mi rassegnerò anchi'io alla diagnosi di mia madre "pigrizia e nullafacenza cronica".
comunque adesso i dolori muscolari e vari altri disturbi sono passati l'unica cosa che è comparsa in maniera prepotente è l'emicrania anche se il pensiero intrusivo (canzoni cantate a mente) è diminuito.

devo dire che con mia madre non parlo del mio problema perchè immagino già quale sarebbe il suo commento, mentre una mia amica con cui ho discusso del mio problema mi ha consigliato di contattare un dottore. Sarebbe una figura adatta per risolvere la mia problematica?

grazie.
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

Sarebbe il caso di parlarne con sua madre, piuttosto che con i suoi coetanei.

La valutazione di un adulto è più obiettiva di quella di un giovane.

Certamente può trovare un modo per dirlo ed allo stesso tempo richiedere un aiuto appropriato per sè.

Come primo approccio sarebbe il caso di far valutare la situazione da uno psichiatra.
[#7]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
"comincio veramente a credere che ci sia qualcosa di sbagliato in me...."

Forse il problema è racchiuso in questa frase. Alla sua età, ancora adolescente, in pratica, la persona si ritrova spesso di fronte a grandi cambiamenti che possono destabilizzare. Uno non si riconosce più e si fa un sacco di dubbi su se stesso, fino magari a concludere come Lei qui sopra. Se poi si mette a rimuginare e autoanalizzarsi spesso complica ancor più le cose.
Ora, l'adolescenza a volte SEMBRA una malattia, ma invece è solo una fase di passaggio. Quelli che in un'altra età sarebbero magari gravi sintomi, in adolescenza non lo sono, ma sono solo gli effetti di repentini cambiamenti che non hanno ancora trovato un assetto stabile.
Forse è quello che vede sua madre (e suo padre?), per cui reagisce in un modo che banalizza e la irrita.
Quanto ai suoi sospetti, se veramente si trattasse di difficoltà di attenzione (e iperattività: di solito vanno a braccetto, i primi ad accorgersi sarebbero stati i suoi insegnanti, fin dalle elementari o dall'asilo. Può darsi che sia una tipa un po' distratta, con la testa fra le nuvole, che tende a perdersi nei suoi pensieri, ma, ripeto, in adolescenza non è certo una novità. Può darsi anche che ci sia qualcosa che la inquieta, in questa fase, e la rende insicura, come se sentisse di non avere una base sicura, un porto sicuro da cui avventurarsi in mare sapendo che può tornare al sicuro, dopo le sue uscite. E i prossimi impegni, l'università, ecc, le sembrano perciò viaggia minacciosi ... Ovviamente il porto sicuro in questa fase è costituito dalla famiglia, e a volte non è facile il pensiero di staccarsene, in un prossimo futuro, per avventurarsi da soli nel mare aperto...
Cordialmente
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