Disordine alimentare?
Buonasera,
sono una ragazza di 20 anni e frequento l'università. Ho sempre avuto una passione per il cibo, da quando sono piccola ho sempre seguito un'alimentazione abbastanza corretta, ovviamente mi capitava di concedermi sfizi o di mangiare un pò più del necessario a volte. Sono alta 162 cm e fino a un anno fa pesavo circa 58 kg; la scorsa primavera mi sono rivolta ad una nutrizionista perchè avevo piacere di perdere qualche kg nonostante il mio peso fosse già normale, e sono arrivata ad un peso di 53 kg circa.
La dieta ha contribuito ad accentuare NOTEVOLMENTE il mio "desiderio" di cibo, tanto che terminata la dieta ho ricominciato a mangiare come prima se non di più, per poi rimettermi a dieta non volendo riprendere i kg perduti con tanto sacrificio. L'ossessione per il cibo è andata crescendo insieme all'ossessione per il peso; stare a dieta è diventato insostenibile da un punto di vista psicologico, riesco a mangiare correttamente, ma penso in continuazione a mangiare, mangiare, mangiare. Negli ultimi due mesi mi è capitato, dopo alcuni giorni di restrizioni, di esagerare con le quantità, e alcune volte mi è capitato di provocarmi il vomito (sarà successo 3 o 4 volte). So che non si deve fare, mi sono informata e so tutti gli effetti collaterali che questa pratica comporta, e mi ripeto ogni volta che NON DEVO FARLO. Leggendo varie testimonianze su internet ho iniziato a pensare che è proprio così che si entra nel circolo vizioso, anche se continuo a ripetermi che il mio è solo un disagio passeggero e che posso tranquillamente smettere da un momento all'altro. Ma è davvero così?? Io l'unica cosa che vorrei è poter mangiare senza dovermi preoccupare di prendere quei kg che è vero, non sono di troppo, però non piacciono A ME. Vorrei davvero che non mi importasse e pesare 55, 58, 60 kg ma non starei bene; così come adesso che quei kg li ho persi sto male lo stesso perchè non ho la libertà di mangiare. Ho paura di avere un problema serio, e di dovermi rivolgere a qualcuno; ma allo stesso tempo mi viene da pensare che magari è davvero una cosa passeggera, e che peggiorerei il tutto ponendomi così insistentemente il dubbio di dover per foza avere un problema. Non so che consiglio chiedere perchè so benissimo cosa dovrei fare: non esagerare nel mangiare e concedermi qualche sfizio ogni tanto. Ma non riesco, è il fatto di "Non potere" che mi fa venire ancora più voglia di mangiare. Non ditemi di mangiare un quadratino di cioccolato perchè assaggiato quello voglio l'intera tavoletta. E se il quadratino di cioccolato lo rifiuto sto male, non riesco ad addormentarmi la sera perchè penso al cibo. Io vorrei solo tornare a quella che ero prima. vorrei che il cibo fosse davvero un piacere e non l'UNICO mio pensiero ossessivo e assordante. Ma non so davvero da dove partire.
sono una ragazza di 20 anni e frequento l'università. Ho sempre avuto una passione per il cibo, da quando sono piccola ho sempre seguito un'alimentazione abbastanza corretta, ovviamente mi capitava di concedermi sfizi o di mangiare un pò più del necessario a volte. Sono alta 162 cm e fino a un anno fa pesavo circa 58 kg; la scorsa primavera mi sono rivolta ad una nutrizionista perchè avevo piacere di perdere qualche kg nonostante il mio peso fosse già normale, e sono arrivata ad un peso di 53 kg circa.
La dieta ha contribuito ad accentuare NOTEVOLMENTE il mio "desiderio" di cibo, tanto che terminata la dieta ho ricominciato a mangiare come prima se non di più, per poi rimettermi a dieta non volendo riprendere i kg perduti con tanto sacrificio. L'ossessione per il cibo è andata crescendo insieme all'ossessione per il peso; stare a dieta è diventato insostenibile da un punto di vista psicologico, riesco a mangiare correttamente, ma penso in continuazione a mangiare, mangiare, mangiare. Negli ultimi due mesi mi è capitato, dopo alcuni giorni di restrizioni, di esagerare con le quantità, e alcune volte mi è capitato di provocarmi il vomito (sarà successo 3 o 4 volte). So che non si deve fare, mi sono informata e so tutti gli effetti collaterali che questa pratica comporta, e mi ripeto ogni volta che NON DEVO FARLO. Leggendo varie testimonianze su internet ho iniziato a pensare che è proprio così che si entra nel circolo vizioso, anche se continuo a ripetermi che il mio è solo un disagio passeggero e che posso tranquillamente smettere da un momento all'altro. Ma è davvero così?? Io l'unica cosa che vorrei è poter mangiare senza dovermi preoccupare di prendere quei kg che è vero, non sono di troppo, però non piacciono A ME. Vorrei davvero che non mi importasse e pesare 55, 58, 60 kg ma non starei bene; così come adesso che quei kg li ho persi sto male lo stesso perchè non ho la libertà di mangiare. Ho paura di avere un problema serio, e di dovermi rivolgere a qualcuno; ma allo stesso tempo mi viene da pensare che magari è davvero una cosa passeggera, e che peggiorerei il tutto ponendomi così insistentemente il dubbio di dover per foza avere un problema. Non so che consiglio chiedere perchè so benissimo cosa dovrei fare: non esagerare nel mangiare e concedermi qualche sfizio ogni tanto. Ma non riesco, è il fatto di "Non potere" che mi fa venire ancora più voglia di mangiare. Non ditemi di mangiare un quadratino di cioccolato perchè assaggiato quello voglio l'intera tavoletta. E se il quadratino di cioccolato lo rifiuto sto male, non riesco ad addormentarmi la sera perchè penso al cibo. Io vorrei solo tornare a quella che ero prima. vorrei che il cibo fosse davvero un piacere e non l'UNICO mio pensiero ossessivo e assordante. Ma non so davvero da dove partire.
[#1]
Gentile utente
Probabilmente e' all'esordio per un disturbo del comportamento alimentare che non e' il caso di sottovalutare per evitare che possa peggiorare.
E' utile una valutazione diretta.
Probabilmente e' all'esordio per un disturbo del comportamento alimentare che non e' il caso di sottovalutare per evitare che possa peggiorare.
E' utile una valutazione diretta.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
credo, in accordo con il collega, che possa valer la pena di effettuare un colloquio diretto con uno specialista.
In prima battuta magari ne parli con il medico di medicina generale.
credo, in accordo con il collega, che possa valer la pena di effettuare un colloquio diretto con uno specialista.
In prima battuta magari ne parli con il medico di medicina generale.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 06/03/2012.
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