Metadone tavor
porto a voi un quesrito. mio Fratello di 20 anni, con problemi di ex stupefacenti, assume 9 gg di metadone, e tre pastigle al di di Tavor da 2.5 mg. lui a spesso crisi di crampi di mal di stomaca, sudurazione alle mani. e normale? lui vorrebbe smettere di assumere sia il Metadone che il Tavor. cosa mi consigliete? che ne pensate?
grazie,
grazie,
[#3]
Non penso che Lei sia in malafede, ma ci sono questioni di privacy, e alcuni elementi che forse solo il Suo fratello può sapere. Perché avete deciso che lo chieda Lei e non lui stesso?
Sono comunque possibili sintomi collaterali del farmaco (ai quali, con l'uso del farmaco, si sviluppa velocemente la tolleranza e non si presentano più), ma sono anche tipici di astinenza da metadone o da oppiacei (ad esempio, quando la dose viene ridotta, oppure quando la dose del farmaco non è sufficiente per coprire l'astinenza da altre droghe).
Da quanto tempo non usa le sostanze ? da quanto tempo assume il metadone ? la dose è stata modificata recentemente ? non riesco a capire che cosa significa "9 gg di metadone": (9 gocce? da 9 giorni?).
Rispetto al desiderio di smettere coi farmaci, lo capisco, ma molte persone con storia/ esperienza di dipendenza da sostanze tendono erroneamente percepire la terapia sostitutiva (metadone) come qualcosa da cui dipendono, volendo svezzarsene, mentre dimenticano che il problema di dipendenza è di fondo, è nella persona stessa, e dopo che si "liberano" dalla terapia sostitutiva, se non sono pronti, se non si è lavorato sulle cause che hanno spinto all'uso di sostanze, e se il contesto di vita e le dinamiche caratteriali rimangono le stesse, ci si ricade facilmente nell'uso di sostanze, e si rimane "dipendenti".
Sono comunque possibili sintomi collaterali del farmaco (ai quali, con l'uso del farmaco, si sviluppa velocemente la tolleranza e non si presentano più), ma sono anche tipici di astinenza da metadone o da oppiacei (ad esempio, quando la dose viene ridotta, oppure quando la dose del farmaco non è sufficiente per coprire l'astinenza da altre droghe).
Da quanto tempo non usa le sostanze ? da quanto tempo assume il metadone ? la dose è stata modificata recentemente ? non riesco a capire che cosa significa "9 gg di metadone": (9 gocce? da 9 giorni?).
Rispetto al desiderio di smettere coi farmaci, lo capisco, ma molte persone con storia/ esperienza di dipendenza da sostanze tendono erroneamente percepire la terapia sostitutiva (metadone) come qualcosa da cui dipendono, volendo svezzarsene, mentre dimenticano che il problema di dipendenza è di fondo, è nella persona stessa, e dopo che si "liberano" dalla terapia sostitutiva, se non sono pronti, se non si è lavorato sulle cause che hanno spinto all'uso di sostanze, e se il contesto di vita e le dinamiche caratteriali rimangono le stesse, ci si ricade facilmente nell'uso di sostanze, e si rimane "dipendenti".
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Gentile utente,
se si sta scalando il metadone, i sintomi, verosimilmente, non sono da farmaco, ma da astinenza in seguito allo scalare del farmaco, come ho scritto prima. Bisogna che il ritmo dello scalare sia ottimale, idealmente tale da non creare la necessità di ricorrere ai farmaci ansiolitici (Tavor), la presenza dei quali in terapia è un segno che il metadone da solo non è sufficiente (forse perché è stato scalato troppo in fretta?).
Proseguire a scalare nonostante la presenza dei sintomi da carenza è sbagliato, perché non fa altro che accumulare tali sintomi. Bisognerebbe invece avere più pazienza (il riuscire ad averla è di per sé terapeutico), soffermarsi nello scalare, ed aspettare che i sintomi scompaiano, allora eventualmente riprogrammare lo scalare: anche se il progetto richiederà più tempo, ne varrà la pena.
Un programma a scalare deve avvenire nel contesto del Sert (il servizio che normalmente prescrive tale terapia), al quale bisogna rivolgersi come al punto di riferimento e di consiglio. Parlate con loro delle considerazioni che ho fatto in questo consulto.
Cerco ancora di capire il senso del quesito posto da voi. Se il Suo fratello sta cercando i suggerimenti per riuscire a realizzare il suo progetto di non prendere più i farmaci, il suggerimento ho dato: concordare tutti i passi con il SerT, rileggete quello che ho scritto alla fine della mia replica precedente, e non abbiate fretta. Se invece lui cerca di farlo da solo o a prescindere delle prescrizioni del SerT, non posso dare una mano ! Se è vera questa seconda ipotesi, non voglio offendervi, ma mi sento in dovere di dire che allora il Suo fratello non segue la "linea retta nella vita", cerca le "scorciatoie", e questo non dà una buona prognosi di compenso dopo la sospensione del farmaco. Un altro segno che lui non vuole segue la "linea retta" è che non ci scrive direttamente, ma lo fa tramite Lei; non ho ancora capito perché preferisce così? All'interno di questo sito siete coperti dall'anonimato: forse lui non lo sapeva?
In conclusione, andate al SerT e parlate con loro del programma.
Un saluto,
se si sta scalando il metadone, i sintomi, verosimilmente, non sono da farmaco, ma da astinenza in seguito allo scalare del farmaco, come ho scritto prima. Bisogna che il ritmo dello scalare sia ottimale, idealmente tale da non creare la necessità di ricorrere ai farmaci ansiolitici (Tavor), la presenza dei quali in terapia è un segno che il metadone da solo non è sufficiente (forse perché è stato scalato troppo in fretta?).
Proseguire a scalare nonostante la presenza dei sintomi da carenza è sbagliato, perché non fa altro che accumulare tali sintomi. Bisognerebbe invece avere più pazienza (il riuscire ad averla è di per sé terapeutico), soffermarsi nello scalare, ed aspettare che i sintomi scompaiano, allora eventualmente riprogrammare lo scalare: anche se il progetto richiederà più tempo, ne varrà la pena.
Un programma a scalare deve avvenire nel contesto del Sert (il servizio che normalmente prescrive tale terapia), al quale bisogna rivolgersi come al punto di riferimento e di consiglio. Parlate con loro delle considerazioni che ho fatto in questo consulto.
Cerco ancora di capire il senso del quesito posto da voi. Se il Suo fratello sta cercando i suggerimenti per riuscire a realizzare il suo progetto di non prendere più i farmaci, il suggerimento ho dato: concordare tutti i passi con il SerT, rileggete quello che ho scritto alla fine della mia replica precedente, e non abbiate fretta. Se invece lui cerca di farlo da solo o a prescindere delle prescrizioni del SerT, non posso dare una mano ! Se è vera questa seconda ipotesi, non voglio offendervi, ma mi sento in dovere di dire che allora il Suo fratello non segue la "linea retta nella vita", cerca le "scorciatoie", e questo non dà una buona prognosi di compenso dopo la sospensione del farmaco. Un altro segno che lui non vuole segue la "linea retta" è che non ci scrive direttamente, ma lo fa tramite Lei; non ho ancora capito perché preferisce così? All'interno di questo sito siete coperti dall'anonimato: forse lui non lo sapeva?
In conclusione, andate al SerT e parlate con loro del programma.
Un saluto,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.3k visite dal 04/03/2012.
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