Disturbi alimentari e obesità

GentLe Dott.
ho 45 anni da circa 10 anni sono in cura con la fluoxetina circa 60 mg al
giorno per combattere il mio disturbo di comportamento alimentare, che all'inizio
mi ha fatto perdere peso fino a 60 kg alta 1.70 poi pero sono circa 2, 3 anni che di colpo ho cominciato a prendere peso inevitabilmente fino ad aumentare di 25 kg, comprende la mia disperazione e nello stesso tempo la rassegnazione,soprattutto perchè con questo farmaco riesco a controllare l'appetito ma inevitabilmente mi sono gonfiata che non mi riconosco più.Volevo
sapere da qualcuno se la fluoxetina porta ad aumento di peso e come posso fare per risolvere questo problema. Grazie
[#1]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

ha preso in considerazione con il suo psichiatra anche un trattamento psicoterapeutico?

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
aggiungo anche il mio commento. La fluoxetina è un farmaco noto per la propria capacità di controllare l'appetito ed il peso corporeo. Tale effetto però è stato più confermato a breve termine, mentre a lungo termine le esperienze ed i pareri sono più discordanti. Bisogna tenere conto che l'utilizzare tale farmaco esclusivamente come un "bilanciatore" del comportamento alimentare è una strategia discutibile. Più valida, secondo me, è la visione della cura con la fluoxetina come di una dalla quale si attende che riesca a stabilizzare anche i pattern più diffusi e profondi legati al controllo degli impulsi e all'umore che possono essere a monte del disturbo di comportamento alimentare. In tale ultimo caso, il valore del farmaco non è solo nello stabilizzare il peso e la condotta alimentare, ma anche le tendenze che ne sono a monte. La psicoterapia, alla quale ha accennato il mio collega, alcune tecniche psicoterapeutiche sono un mezzo in più per lavorare su tale compenso di base e possono essere attuate in contemporanea con la farmacoterapia. Ottenendo tale compenso, più di base, se è sufficientemente duraturo, potrebbe essere anche logico, secondo me, programmare la riduzione graduale della terapia col farmaco, ovviamente su indicazione e sotto il monitoraggio dello specialista che La segue, con il quale Le consiglio di parlarne.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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