Ansia attacchi di panico agorafobia - dal 2002 non riesco a risolvere
Gentili Dottori
Cercherò di essere essenziale nel descrivere il mio caso, alquanto lungo.
Ho 24 anni ed ho avuto il mio primo attacco di panico nel 2002 – 3 anni dopo la prematura scomparsa di mio padre mentre ero alla guida della mia vettura e poco dopo aver fumato marijuana, praticamente.
Paura di morire, tremori violenti, caldo-freddo, cuore a mille, punture di spillo su tutto il corpo, senso di irrealtà e una strana sensazione alle gambe che non mi permetteva di controllarle a pieno hanno caratterizzato quell’evento tanto da rendermi incapace di tornare a casa con le mie forze e mi hanno tenuto totalmente lontano dal mettermi alla guida per i seguenti 2 – 3 mesi.
Da allora è iniziato un lungo calvario – fatto di non più di tre o quattro manifestazioni così violente ma di un costante stato di malessere: difficoltà alla guida, negli spazi affollati e chiusi e un costante allarme per le mie condizioni di salute.
Ho ovviamente smesso con i cannabinoidi e mi sono rivolto ad un medico psichiatra nell’estate del 2002 a seguito del mio secondo attacco di panico – a letto stavolta – con sintomi simili al primo iniziati forse da un mio pensiero sulla percezione del battito cardiaco che mi pareva flebite, prossimo al cessare quasi. Questa volta le gambe non riuscivo praticamente più a muoverle (nessuno mi ha mai spiegato perché)
Il mio medico mi prescrisse una cura di sei mesi con xanax e sereupin (nn ricordo il dosaggio esatto) che mi fece letteralmente rinascere ma dopo qualche tempo i benefici iniziarono a scemare..
Mi ridecisi ad intraprendere una nuova cura accorgendomi che – se da una parte non avevo più avuto manifestazioni violente, dall’altra la mia condizione generale era notevolmente influenzata da uno stato ansioso anticipatorio e da piccole manifestazioni come specialmente senso di pesantezza al cuore, improvviso senso di disagio in situazioni come stare in auto, posti affollati etc.
Ovviamente gli esami clinici hanno escluso problemi cardiaci.
La nuova cura, sempre esclusivamente farmacologica (xanax e sereupin di nuovo) l’ho iniziata due anni fa e terminata questo settembre.
Sono rinato, ho iniziato daccapo a una nuova università, andando a vivere da solo e tornando a vivere a mille fino a due tre mesi fa.
Premettendo che mia madre attualmente mi da preoccupazioni per la sua malattia e che sono cresciuto con mio padre ammalato che ho perso a 16anni - sento notevolmente peggiorate le mie condizioni.
A letto trasalgo mentre mi sto addormentando quasi mi mancasse il respiro e i miei polmoni non si riempissero totalmente d’aria; sono tornati i pensieri negativi sul mio stato di salute e la paura di morire (ero convinto avessi qualcosa ai polmoni), alla guida – manifestazione più esplicita forse - ho difficoltà in autostrada e tangenziali: sento una morsa al petto che mi stringe il cuore, difficoltà respiratorie, formicolii sul torace, fronte e labbra e uno stato di confusione notevole che mi toglie la lucidità (agorafobia?) – tutto ovviamente sparisce o diminuisce quando sono arrivato a destinazione e - sempre negli ultimi due mesi si è aggiunto qualche problemino nella sfera sessuale con un notevole calo di prestazioni (la vecchia cura già mi diede problemi per un paio di mesi) e piccoli episodi di malessere improvviso.
Mi sono già rivolto a medici come ho scritto ma ho ricevuto solo cure con farmaci (dei quali sono profondamente stanco). Sono avvilito ma allo stesso tempo motivato in primis a comprendere esattamente cosa ho (mi sono stati diagnosticati disturbi da attacchi di panico, depressione, ed ansia anticipatoria) e a intraprendere un cammino corretto che mi faccia finalmente sparire totalmente e definitivamente questi disturbi.
Chiedo a voi un parere sul mio caso e cosa dovrei esattamente fare e a chi rivolgermi soprattutto(quale specialista – se ce ne uno nella mia zona) e se riuscirò mai a risolvere completamente (mi rendo conto rileggendo che in tutto questo tempo ho praticamente dimenticato come ci sente “normalmente”)
Grazie.
Cercherò di essere essenziale nel descrivere il mio caso, alquanto lungo.
Ho 24 anni ed ho avuto il mio primo attacco di panico nel 2002 – 3 anni dopo la prematura scomparsa di mio padre mentre ero alla guida della mia vettura e poco dopo aver fumato marijuana, praticamente.
Paura di morire, tremori violenti, caldo-freddo, cuore a mille, punture di spillo su tutto il corpo, senso di irrealtà e una strana sensazione alle gambe che non mi permetteva di controllarle a pieno hanno caratterizzato quell’evento tanto da rendermi incapace di tornare a casa con le mie forze e mi hanno tenuto totalmente lontano dal mettermi alla guida per i seguenti 2 – 3 mesi.
Da allora è iniziato un lungo calvario – fatto di non più di tre o quattro manifestazioni così violente ma di un costante stato di malessere: difficoltà alla guida, negli spazi affollati e chiusi e un costante allarme per le mie condizioni di salute.
Ho ovviamente smesso con i cannabinoidi e mi sono rivolto ad un medico psichiatra nell’estate del 2002 a seguito del mio secondo attacco di panico – a letto stavolta – con sintomi simili al primo iniziati forse da un mio pensiero sulla percezione del battito cardiaco che mi pareva flebite, prossimo al cessare quasi. Questa volta le gambe non riuscivo praticamente più a muoverle (nessuno mi ha mai spiegato perché)
Il mio medico mi prescrisse una cura di sei mesi con xanax e sereupin (nn ricordo il dosaggio esatto) che mi fece letteralmente rinascere ma dopo qualche tempo i benefici iniziarono a scemare..
Mi ridecisi ad intraprendere una nuova cura accorgendomi che – se da una parte non avevo più avuto manifestazioni violente, dall’altra la mia condizione generale era notevolmente influenzata da uno stato ansioso anticipatorio e da piccole manifestazioni come specialmente senso di pesantezza al cuore, improvviso senso di disagio in situazioni come stare in auto, posti affollati etc.
Ovviamente gli esami clinici hanno escluso problemi cardiaci.
La nuova cura, sempre esclusivamente farmacologica (xanax e sereupin di nuovo) l’ho iniziata due anni fa e terminata questo settembre.
Sono rinato, ho iniziato daccapo a una nuova università, andando a vivere da solo e tornando a vivere a mille fino a due tre mesi fa.
Premettendo che mia madre attualmente mi da preoccupazioni per la sua malattia e che sono cresciuto con mio padre ammalato che ho perso a 16anni - sento notevolmente peggiorate le mie condizioni.
A letto trasalgo mentre mi sto addormentando quasi mi mancasse il respiro e i miei polmoni non si riempissero totalmente d’aria; sono tornati i pensieri negativi sul mio stato di salute e la paura di morire (ero convinto avessi qualcosa ai polmoni), alla guida – manifestazione più esplicita forse - ho difficoltà in autostrada e tangenziali: sento una morsa al petto che mi stringe il cuore, difficoltà respiratorie, formicolii sul torace, fronte e labbra e uno stato di confusione notevole che mi toglie la lucidità (agorafobia?) – tutto ovviamente sparisce o diminuisce quando sono arrivato a destinazione e - sempre negli ultimi due mesi si è aggiunto qualche problemino nella sfera sessuale con un notevole calo di prestazioni (la vecchia cura già mi diede problemi per un paio di mesi) e piccoli episodi di malessere improvviso.
Mi sono già rivolto a medici come ho scritto ma ho ricevuto solo cure con farmaci (dei quali sono profondamente stanco). Sono avvilito ma allo stesso tempo motivato in primis a comprendere esattamente cosa ho (mi sono stati diagnosticati disturbi da attacchi di panico, depressione, ed ansia anticipatoria) e a intraprendere un cammino corretto che mi faccia finalmente sparire totalmente e definitivamente questi disturbi.
Chiedo a voi un parere sul mio caso e cosa dovrei esattamente fare e a chi rivolgermi soprattutto(quale specialista – se ce ne uno nella mia zona) e se riuscirò mai a risolvere completamente (mi rendo conto rileggendo che in tutto questo tempo ho praticamente dimenticato come ci sente “normalmente”)
Grazie.
[#1]
Gentile Utente
capisco che tu sia stanco di farmaci, non si possono usare solo quelli è FONDAMENTALE UNA CURA PSICOTERAPEUTICA, per capire l'origine del problema, ti sento anche particolarmente motivato a superare l'ansia e gli attacchi di panico e questo è il primo passo per iniziare a fare una buona psicoterapia.
A Napoli io conosco un ottimo professionista, si chiama Prof. Dott. Giampiero Pappagallo è anche psicologo presso il Consultorio "La Famiglia", sempre a Napoli, prova a contattarlo.
UN ABBRACCIO
Dott. Carlo Conti
carloconti5@tiscali.it
capisco che tu sia stanco di farmaci, non si possono usare solo quelli è FONDAMENTALE UNA CURA PSICOTERAPEUTICA, per capire l'origine del problema, ti sento anche particolarmente motivato a superare l'ansia e gli attacchi di panico e questo è il primo passo per iniziare a fare una buona psicoterapia.
A Napoli io conosco un ottimo professionista, si chiama Prof. Dott. Giampiero Pappagallo è anche psicologo presso il Consultorio "La Famiglia", sempre a Napoli, prova a contattarlo.
UN ABBRACCIO
Dott. Carlo Conti
carloconti5@tiscali.it
SALUTI
Dr. Carlo Conti
www.spiritoepsiche.it
[#2]
Gentile utente,
potrebbe essere utile un percorso psicoterapeutico che pero' deve essere valutato direttamente dai suoi curanti, o almeno dall'ultimo di essi.
Infatti, Lei descrive una serie di trattamenti farmacologici che hanno anche avuto un certo successo e le hanno dato benessere.
La richiesta di psicoterapia deve essere demandata ai suoi medici in quanto ci sono delle indicazioni ben precise in merito alla elegibilita' di un paziente ad un trattamento psicoterapeutico.
Tali trattamenti possono non essere risolutivi nel corso del tempo soprattutto quando la valutazione di elegiblita' non viene fatta ed andrebbe cosi' a perdere tempo e denaro.
Ne parli con il suo psichiatra, parli con lui anche dei dubbi che nutre rispetto alla terapia farmacologica.
potrebbe essere utile un percorso psicoterapeutico che pero' deve essere valutato direttamente dai suoi curanti, o almeno dall'ultimo di essi.
Infatti, Lei descrive una serie di trattamenti farmacologici che hanno anche avuto un certo successo e le hanno dato benessere.
La richiesta di psicoterapia deve essere demandata ai suoi medici in quanto ci sono delle indicazioni ben precise in merito alla elegibilita' di un paziente ad un trattamento psicoterapeutico.
Tali trattamenti possono non essere risolutivi nel corso del tempo soprattutto quando la valutazione di elegiblita' non viene fatta ed andrebbe cosi' a perdere tempo e denaro.
Ne parli con il suo psichiatra, parli con lui anche dei dubbi che nutre rispetto alla terapia farmacologica.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Utente
Gentili dottori.
Vi ringrazio per i consigli e le informazioni.
Mi premeva capire:
che cosa effettivamente è questo stato di sintomi che si manifesta specialmente in macchina e perché si manifesta proprio in quel contesto (si sarà inteso che ho una certa "esperinza" con l'ansia ma in quei momenti mi pare decisamente che mi si spenga qualcosa dentro, come mi venisse una improvvisa febbre che la mia ragione-esperienza non riesce a fermare - perché uno stato così profondo di poca lucidita? cos'è?
quindi un percorso psicoterapeutico è necessario (cosa che mi han fatto sempre trascurare i medici)
psicologo, psichiatra, neurologo(come il mio ultimo medico)?
avrei tante piccole domande in realtà - son motivato perché non ce la faccio più a non essere nel pieno di me
grazie
Vi ringrazio per i consigli e le informazioni.
Mi premeva capire:
che cosa effettivamente è questo stato di sintomi che si manifesta specialmente in macchina e perché si manifesta proprio in quel contesto (si sarà inteso che ho una certa "esperinza" con l'ansia ma in quei momenti mi pare decisamente che mi si spenga qualcosa dentro, come mi venisse una improvvisa febbre che la mia ragione-esperienza non riesce a fermare - perché uno stato così profondo di poca lucidita? cos'è?
quindi un percorso psicoterapeutico è necessario (cosa che mi han fatto sempre trascurare i medici)
psicologo, psichiatra, neurologo(come il mio ultimo medico)?
avrei tante piccole domande in realtà - son motivato perché non ce la faccio più a non essere nel pieno di me
grazie
[#5]
Gentile utente,
in accordo con i precedenti consulti, le consiglio di affidarsi con fiducia ad un curante che le possa proporre adeguati interventi terapeutici. Considerata la sua giovane età il problema non deve essere sottostimato ed esistono trattamenti risolutivi (siano essi farmacologici, psicoterapeutici o di altro genere -si veda per esempio il metodo EMDR) che ovviamente vanno calibrati caso per caso.
Si consulti in merito con il suo Medico Psichiatra che sicuramente la saprà informare anche sulle possibilità trattamentali che le ho indicato.
Cordialmente
in accordo con i precedenti consulti, le consiglio di affidarsi con fiducia ad un curante che le possa proporre adeguati interventi terapeutici. Considerata la sua giovane età il problema non deve essere sottostimato ed esistono trattamenti risolutivi (siano essi farmacologici, psicoterapeutici o di altro genere -si veda per esempio il metodo EMDR) che ovviamente vanno calibrati caso per caso.
Si consulti in merito con il suo Medico Psichiatra che sicuramente la saprà informare anche sulle possibilità trattamentali che le ho indicato.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#6]
Gentile utente,
la più efficcace associazione terapeutica nei disturbi d'ansia e nel disturbo da attacchi di panico in particolare è rappresentata dalla terapia farmacologica combinata con un trattamento psicoterapeutico ad orientamento cognitivo-comportamentale. Quest'ultimo potrebbe fornirle gli strumenti adatti per gestire il ripresentarsi dei sintomi al di fuori della terapia farmacologica (che per inciso dovrebbe essere protratta per almeno 12 mesi per ridurre al minimo il rischio di ricadute.
La saluto e le faccio il mio in bocca al lupo.
la più efficcace associazione terapeutica nei disturbi d'ansia e nel disturbo da attacchi di panico in particolare è rappresentata dalla terapia farmacologica combinata con un trattamento psicoterapeutico ad orientamento cognitivo-comportamentale. Quest'ultimo potrebbe fornirle gli strumenti adatti per gestire il ripresentarsi dei sintomi al di fuori della terapia farmacologica (che per inciso dovrebbe essere protratta per almeno 12 mesi per ridurre al minimo il rischio di ricadute.
La saluto e le faccio il mio in bocca al lupo.
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#7]
Gentile Utente, nella cura dei disturbi d'ansia il trattamento maggiormente efficace è la combinazione tra psicoterapia cognitivo-comportamentale e farmacoterapia.
Ora, la sua è una storia travagliata, certamente, ma non si può dire che lei non abbia cercato il modo migliore per curarsi: questo è un ottimo punto a suo favore, che noi chiamiamo "motivazione al trattamento", necessaria per iniziare "col piede giusto"
un trattamento cognitivo-comportamentale servirà ad insegnarle utili strategie per gestire l'ansia in situazioni tipo guidare l'automobile. La sola farmacoterapia, in questi casi, non è sufficiente, e si rimane sconcertati ogni volta che si apprende che ad un paziente i medici "han fatto sempre trascurare" il lavoro psicoterapeutico
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Ora, la sua è una storia travagliata, certamente, ma non si può dire che lei non abbia cercato il modo migliore per curarsi: questo è un ottimo punto a suo favore, che noi chiamiamo "motivazione al trattamento", necessaria per iniziare "col piede giusto"
un trattamento cognitivo-comportamentale servirà ad insegnarle utili strategie per gestire l'ansia in situazioni tipo guidare l'automobile. La sola farmacoterapia, in questi casi, non è sufficiente, e si rimane sconcertati ogni volta che si apprende che ad un paziente i medici "han fatto sempre trascurare" il lavoro psicoterapeutico
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.7k visite dal 29/01/2008.
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Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?