Cambio terapia
Buonasera, il dottore che mi segue mi ha cambiato l'ansiolitico due volte nello spazio di un mese, dal serpax per problemi di insonnia e rumori che avvertivo in testa, come fruscii ecc. Cmq mi sentivo strano, il rivotril con dosaggio di 7 gocce solo la sera mi ha un pò aiutato nel sonno all'nizio anche se la mattina non sentivo la sveglia e mi è successo di dormire fino a tardi ma poi l'insonnia è tornata e durante il giorno ansia e qualche paura immotivata, tipo spaventarmi se qualcuno mi chiamava o al minimo rumore. Ancora ci sono queste paure immotivate di usare la macchina, avere ansia che mi blocca nello svolgere alcune attività tipo il lavoro soprattutto la mattina, paura che mi succeda qualcosa per strada in macchina. Tutto questo mi porta a nervosismo, calo di umore ecc... Ho detto al mio medico di questa ansia durante il giorno e mi ha aumentato il rivotril a 10 gocce la sera e tre al bisogno. Per dormire ora sto prendendo anche la melatonina che la scorsa notte mi ha fatto un buon effetto e mi sono vegliato in un orario normale. Cosa potrebbe essere secondo voi? a me da l'impressione che sia il serpax che lo xanax 1mg RP in precedenza non mi facevano avere queste paure. Vi prego rispondete, non si può andare avanti cosi. Poi secondo me sono anche dipendente dalla pornografia e dal voler sempre provare autopiacere sessuale il che poptrebbe essere normale visto che ci sono periodi che non ne avevo voglia per niente, devo dire che ora immagino di poter fare sesso con una donna.Grazie
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Gentile utente,
questo servizio (che facciamo tramite internet) non può sostituirsi a quello del Suo specialista. Quello che avverte molto probabilkmente non è legato solo al cambio del farmaco, ma alla manifestazione della malattia di fondo. Bisogna che il Suo Psichiatra definisca bene la diagnosi in base a quello che Lei descrive e in base alla Sua storia. A partire da questo sisarebbe logico che Le impostasse una cura anche con un farmaco più mirato, perché tutti i farmaci che Lei cita sono ansiolitici o ipnotici aspecifici.
Il dottore che La segue è uno psichiatra?
questo servizio (che facciamo tramite internet) non può sostituirsi a quello del Suo specialista. Quello che avverte molto probabilkmente non è legato solo al cambio del farmaco, ma alla manifestazione della malattia di fondo. Bisogna che il Suo Psichiatra definisca bene la diagnosi in base a quello che Lei descrive e in base alla Sua storia. A partire da questo sisarebbe logico che Le impostasse una cura anche con un farmaco più mirato, perché tutti i farmaci che Lei cita sono ansiolitici o ipnotici aspecifici.
Il dottore che La segue è uno psichiatra?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Utente
sono seguito dallo stesso psichiatra da 8 anni, però siccome capisco che il vostro lavoro è basato sullo sperimentare un farmaco sul paziente dato che non a tutti farà effetto e avrà effetti collaterali,. posso pensare che magari anche voi vi potete sbagliare. Io credo che su queste paure immotivate andava bene lo xanax, ma mi è stato cambiato perchè sembrava che non desse effetto sul nervosismo che avevo. Forse quello era dovuto alla depressione in atto perchè ero molto polemico per tutto quello che mi succedeva e vedevo in giro.
[#5]
Utente
Mi sentivo irritabile,nervoso,la mattina non avevo voglia di alzarmi o dormivo fino a tardi. La prima diagnosi è stata ansia generalizzata, poi mi è stata riscontrata anche una depressione dovuta come dice il mio dottore e il mio psicologo ad una mancanza di afffetto generale. Io non è che abbia tanto capito il significato pratico di quest'ultima cosa che ho descritto. Mi chiedo se io avessi una persona con cui condividere la mia vita starei meglio, non ne sono tanto convinto, anche perchè per ora non mi vedo capace di portare avanti un rapporto data la mia situazione, poi la vita insegna che è difficile trovare la persona giusta per ognuno di noi. Quindi credo che sia solo la malattia a portare tutte queste difficoltà ed il principale problema, poi i fattori esterni possono aggravare la cosa. Mi sbaglio?
[#6]
Gentile utente,
dunque, se capisco bene, prima dell'aggiunta del Tatig Lei presentava i sintomi diagnosticati come un disturbo d'ansia o/e di umore, ma non aveva ancora i sintomi che sono comparsi nell'ultimo mese. Lei scrive che la terapia ansiolitica è stata cambiata due volte nell'arco del mese a causa dell'insonnia e dei "rumori che avvertiva in testa". Scrive anche che da un mese assume un antidepressivo in più (il Tatig).
Penso che potrebbe esserci la correlazione fra l'aggiunta del "nuovo" antidepressivo e quei sintomi che hanno portato al cambio degli ansiolitici ma che non si sono placati ma addirittura ne sono aggiunti gli altri (le paure che descrive). La prima ipotesi che posso fare è questa: degli effetti collaterali del nuovo antidepressivo (Tatig), il cui nome chimico è "sertralina". Leggendo i Suoi consulti precedenti, apprendo che Le è stato già prescritto in passato lo stesso farmaco (ma sotto un altro nome commerciale: Zoloft) ed anche allora ha avuto luogo un sospetto dei sintomi collaterali (benché allora più lievi). La Sertralina (Tatig, Zoloft) ha un meccanismo d'azione diverso dal Xeristar (duloxetina). La Sertralina è più attiva sul sistema serotoninergico. Anche rispetto ad un altro farmaco attivo sul sistema serotoninergico (Entact, nome chimico: es-citalopram), leggendo la Sua storia, ci sono stati sospetti dei sintomi collaterali. E' possibile che ha difficoltà a tollerare i farmaci più attivi sul sistema serotoninergico (come questo nuovo farmaco).
Bisogna parlarne col Suo psichiatra.
Secondo me, sarebbe opportuno che lo Psichiatra valuti anche più attentamente la diagnosi, che potrebbe essere stata definita prima in modo un po' "approssimativo", senza sbilanciarsi nel giudizio rispetto uno dei disturbi. I sintomi di questo mese, rispetto ai quali ho ipotizzato che possono essere gli effetti collaterali dell'antidepressivo aggiunto, in un'altra ipotesi potrebbero essere anche i sintomi della malattia di base che è stata slatentizzata dal Tatig, e questa malattia slatentizzata potrebbe essere diversa da un disturbo di umore o d'ansia. insomma, bisogna che il Suo Psichiatra riesca ad indagarlo e a capirlo.
Certamente i fattori esterni possono aggravare la Sua situazione emotiva. Questi fattori sono sempre importanti, ma non si può attribuire tutto a questi. Comunque anche di questo Le consiglio di parlare col Suo psichiatra.
dunque, se capisco bene, prima dell'aggiunta del Tatig Lei presentava i sintomi diagnosticati come un disturbo d'ansia o/e di umore, ma non aveva ancora i sintomi che sono comparsi nell'ultimo mese. Lei scrive che la terapia ansiolitica è stata cambiata due volte nell'arco del mese a causa dell'insonnia e dei "rumori che avvertiva in testa". Scrive anche che da un mese assume un antidepressivo in più (il Tatig).
Penso che potrebbe esserci la correlazione fra l'aggiunta del "nuovo" antidepressivo e quei sintomi che hanno portato al cambio degli ansiolitici ma che non si sono placati ma addirittura ne sono aggiunti gli altri (le paure che descrive). La prima ipotesi che posso fare è questa: degli effetti collaterali del nuovo antidepressivo (Tatig), il cui nome chimico è "sertralina". Leggendo i Suoi consulti precedenti, apprendo che Le è stato già prescritto in passato lo stesso farmaco (ma sotto un altro nome commerciale: Zoloft) ed anche allora ha avuto luogo un sospetto dei sintomi collaterali (benché allora più lievi). La Sertralina (Tatig, Zoloft) ha un meccanismo d'azione diverso dal Xeristar (duloxetina). La Sertralina è più attiva sul sistema serotoninergico. Anche rispetto ad un altro farmaco attivo sul sistema serotoninergico (Entact, nome chimico: es-citalopram), leggendo la Sua storia, ci sono stati sospetti dei sintomi collaterali. E' possibile che ha difficoltà a tollerare i farmaci più attivi sul sistema serotoninergico (come questo nuovo farmaco).
Bisogna parlarne col Suo psichiatra.
Secondo me, sarebbe opportuno che lo Psichiatra valuti anche più attentamente la diagnosi, che potrebbe essere stata definita prima in modo un po' "approssimativo", senza sbilanciarsi nel giudizio rispetto uno dei disturbi. I sintomi di questo mese, rispetto ai quali ho ipotizzato che possono essere gli effetti collaterali dell'antidepressivo aggiunto, in un'altra ipotesi potrebbero essere anche i sintomi della malattia di base che è stata slatentizzata dal Tatig, e questa malattia slatentizzata potrebbe essere diversa da un disturbo di umore o d'ansia. insomma, bisogna che il Suo Psichiatra riesca ad indagarlo e a capirlo.
Certamente i fattori esterni possono aggravare la Sua situazione emotiva. Questi fattori sono sempre importanti, ma non si può attribuire tutto a questi. Comunque anche di questo Le consiglio di parlare col Suo psichiatra.
[#7]
Utente
Buonasera chiedo scusa se insisto ma non riesco ad avere risposte dal mio dottore. Le paure immotivate continuano e il giorno mi è quasi impossibile svolgere il mio lavoro. Mi ha solo detto di prendere tre gocce di rivotril quando ho forti attacchi d'ansia,questo fondo di paura rimane.Ne ho parlato oggi con il mio psicologo e ha notato che sono assente come se fossi chiuso dalle mie paure e mentre parlo ho dei momenti di amnesia. In effetti ha detto bene è proprio cosi. Ora chiedo a voi è possibile che i farmaci che attualmente assumo mi diano questi effetti?
Grazie
Grazie
[#8]
Egregio utente,
Le ho già risposto, anche a questa domanda (prova a rileggere la mia replica precedente), magari spiego meglio. Ci sono grosso modo e logicamente tre possibilità:
- che si tratti di peggioramento spontaneo della malattia (però, ne sarei scettico, se prima tali sintomi non si manifestavano; è così?);
- che si tratti degli effetti collaterali del "nuovo" antidepressivo (è possibile, e spesso all'inizio gli antidepressivi possono peggiorare la malattia per la quale sono stati prescritti, ma solitamente si tratta di un effetto transitorio. Se è questo il caso, "coprire" tali sintomi collaterali con ansiolitici, come state facendo, sarebbe corretto, ma se la sintomatologia non recede, bisogna che il Suo specialista cerchi dove è il problema: ansiolitici non efficaci o a dosaggi inefficaci, oppure l'antidepressivo non adatto o a dosaggi scorretti); oppure:
- che si tratti di un disturbo che non è stato diagnosticato prima, perché era presente silenziosamente, ma ora il "nuovo" l'antidepressivo lo ha slatentizzato (non escludo tale possibilità).
Comunque, se il Suo curante non Le dà le risposte, le mie risposte (date a distanza, senza la visita) non possono essere l'alternativa, avrebbero senso solo se Lei ne potesse parlare con il Suo specialista. In realtà più che spiegazioni qui c'è bisogno di adeguare la diagnosi e la terapia. Lei i ogni modo ha il diritto di rivolgersi anche ad un altro curante, dal vivo: nel pubblico o nel privato, o, se la situazione è molto grave anche chiedere di consulente-psichiatra al Pronto Soccorso.
Le ho già risposto, anche a questa domanda (prova a rileggere la mia replica precedente), magari spiego meglio. Ci sono grosso modo e logicamente tre possibilità:
- che si tratti di peggioramento spontaneo della malattia (però, ne sarei scettico, se prima tali sintomi non si manifestavano; è così?);
- che si tratti degli effetti collaterali del "nuovo" antidepressivo (è possibile, e spesso all'inizio gli antidepressivi possono peggiorare la malattia per la quale sono stati prescritti, ma solitamente si tratta di un effetto transitorio. Se è questo il caso, "coprire" tali sintomi collaterali con ansiolitici, come state facendo, sarebbe corretto, ma se la sintomatologia non recede, bisogna che il Suo specialista cerchi dove è il problema: ansiolitici non efficaci o a dosaggi inefficaci, oppure l'antidepressivo non adatto o a dosaggi scorretti); oppure:
- che si tratti di un disturbo che non è stato diagnosticato prima, perché era presente silenziosamente, ma ora il "nuovo" l'antidepressivo lo ha slatentizzato (non escludo tale possibilità).
Comunque, se il Suo curante non Le dà le risposte, le mie risposte (date a distanza, senza la visita) non possono essere l'alternativa, avrebbero senso solo se Lei ne potesse parlare con il Suo specialista. In realtà più che spiegazioni qui c'è bisogno di adeguare la diagnosi e la terapia. Lei i ogni modo ha il diritto di rivolgersi anche ad un altro curante, dal vivo: nel pubblico o nel privato, o, se la situazione è molto grave anche chiedere di consulente-psichiatra al Pronto Soccorso.
[#9]
Utente
Buonasera, immagino e capisco che voi difendiate un pò la categoria, se io dico al mio dottore che noto una tensione alle spalle e ai nervi e chiedo se sia un problema di troppa dose cioè 100mg mi viene risposto che non è utile cambiare il dosaggio. Però ieri mi ha detto che potremmo aumentare l'ansiolitico. Vi chiedo ma quante cavolo di gocce o pastiglie devo ingerire di una cosa che voi stessi dite di stare attenti e non abusare?
grazie
grazie
[#10]
Gentile utente,
l'abuso è un assunzione al limite od oltre a quella incontrollata, mentre l'assunzione sotto controllo medico, con il monitoraggio dei sintomi e delle dosi da parte del medico e con la limitazione di tale assunzione ai periodi necessari clinicamente non è un abuso.
Con ciò non difendo la categoria, ma il significato del lavoro del medico e il significato dell'essere seguiti da un medico. Non di rado mi capita di esprimere anche le note critiche o le risereve rispetto alle terapie e agli approcci delle quali le persone ci scrivono. Le mie repliche precedenti ne sono un esempio. Bisogna però sempre tenere conto che lo specialista che La segue nelle condizioni di visita dal vivo e da più tempo (proprio per questi motivi) ha più possibilità di fare una valutazione valida (assume anche la responsabilità, prescrivendoLe la cura), mentre le mie osservazioni, fatte a distanza, potrebbero servire come spunti di riflessione per il Suo specialista.
Le dosi degli ansiolitici che sono stati recentemente prescritti non sono eccessivi, ed un ulteriore incremento può avere spazio. Tuttavia, perché non riporta al Suo specialista gli aspetti di questa discussione ? Perché dice a lui che "nota una tensione alle spalle e ai nervi" e non parla a lui di tutti gli altri sintomi (più importanti) che Lei mi ha descritto prima ? (se non ci sono più, tanto meglio, ma se ci sono ne deve parlare).
l'abuso è un assunzione al limite od oltre a quella incontrollata, mentre l'assunzione sotto controllo medico, con il monitoraggio dei sintomi e delle dosi da parte del medico e con la limitazione di tale assunzione ai periodi necessari clinicamente non è un abuso.
Con ciò non difendo la categoria, ma il significato del lavoro del medico e il significato dell'essere seguiti da un medico. Non di rado mi capita di esprimere anche le note critiche o le risereve rispetto alle terapie e agli approcci delle quali le persone ci scrivono. Le mie repliche precedenti ne sono un esempio. Bisogna però sempre tenere conto che lo specialista che La segue nelle condizioni di visita dal vivo e da più tempo (proprio per questi motivi) ha più possibilità di fare una valutazione valida (assume anche la responsabilità, prescrivendoLe la cura), mentre le mie osservazioni, fatte a distanza, potrebbero servire come spunti di riflessione per il Suo specialista.
Le dosi degli ansiolitici che sono stati recentemente prescritti non sono eccessivi, ed un ulteriore incremento può avere spazio. Tuttavia, perché non riporta al Suo specialista gli aspetti di questa discussione ? Perché dice a lui che "nota una tensione alle spalle e ai nervi" e non parla a lui di tutti gli altri sintomi (più importanti) che Lei mi ha descritto prima ? (se non ci sono più, tanto meglio, ma se ci sono ne deve parlare).
[#11]
Utente
Buongiorno, conoscendo da quello che ho descritto ,la mia situazione, vi chiedo perchè la mia psicologa mi dice che per limitare l'ansia devo non avere aspettative in quello che faccio ma fare e quel che succede succede. Mi pare un pò un controsenso, se non ho motivazione, ambizione che serve andare a fare un'attività che mi piace.
[#12]
Gentile utente,
se qualcosa non è chiaro o se dubita di qualcosa detto nel contesto di psicoterapia, bisogna chiederlo alla psicologa stessa durante il vostro prossimo incontro, altrimenti si vanifica il lavoro psicoterapeutico ed il significato della psicoterapia.
se qualcosa non è chiaro o se dubita di qualcosa detto nel contesto di psicoterapia, bisogna chiederlo alla psicologa stessa durante il vostro prossimo incontro, altrimenti si vanifica il lavoro psicoterapeutico ed il significato della psicoterapia.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 9.7k visite dal 11/02/2012.
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Approfondimento su Insonnia
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