Distimia e personalità schizoide
Gentili medici
dieci anni fa iniziai una cura con Roaccutane e credo che abbia accentuato e inasprito uno stato di malessere già presente.
Tre anni fa, in una fase di crescente sconforto e dispiacere, parlai al mio medico generale e questi constatò che soffrivo da tempo di disturbo distimico. Mi sentivo privo di energie, mi annoiavo in pochi istanti, non riuscivo a mantenere la concentrazione, di fatto non riuscivo neppure ad iniziare a concentrarmi. Era uno stato che si trascinava da anni ma non mi aveva poi dato tanto da pensare, ritenevo che la colpa fosse della gente che mi stava attorno, che se erano degli sciocchi e si divertivano con un nonnulla dovevano avere delle fette di salame molto spesse sugli occhi.
Mi fu prescritto del fluoxetine generico che assunsi per otto mesi da agosto ad aprile. Avevo molta energia, riuscivo a concentrarmi molto bene, mi sentivo una persona nuova, il che onestamente era pure un po' inquietante, ed è una sensazione che spero di non dover più vivere. In compenso la mia vita sessuale venne mutilata. Ora, dopo tre anni dall interruzione del fluoxetine, ho ancora problemi a mantenere un erezione e raggiungere l'orgasmo richiede enormi sforzi. La capacità di concentrarmi è svanita e anzi è peggio di prima, mi trovo a vagare col pensiero e lo sguardo perso nel vuoto, la mente nebulosa, finchè ogni tanto colgo brandelli di conversazione e rispondo qualcosa di vagamente inerente. Ho difficoltà a dirmi "adesso faccio questo e lo faccio così e cosà", inizio e pasticcio un po', poi passo ad altro. Anche l'umore è peggiorato, non c'è nulla che mi entusiasmi. Mi son fatto mandare da uno psichiatra per vedere se effettivamente ne sapeva di più del mio medico generico, e dopo tre quarti d'ora di conversazione ritenne che soffrivo di personalità schizoide (mi fece un sacco di domande furbette "lei mi sta simpatico" e capivo di venir scrutato, la psicoterapià davvero non credo faccia per me). In ogni caso, voleva prescrivermi "questi nuovi medicamenti", e rifiutai senza nemmeno farmi dire di cosa si trattava: non volevo venir rovinato ulteriormente da un altro farmaco. Presi dell iperico per quasi un anno oramai: mi placava l'umore, ma per la concentrazione e il distacco sociale non fece nulla. Ora, ripensandoci, e dopo aver letto un paio di interessanti studi, credo che lo psichiatra volesse prescrivermi del bupoprione. Da un mese sono al sole in vacanza e ho smesso di assumere l'iperico, ma sento già il pessimismo di ritorno.
Quello che mi chiedo è: devo tornare dallo psichiatra? Mi guadagno da vivere con la mia sensibilità artistica, e questa era stata molto andicappata dal fluoxetine. Percui proverei con altri ricaptatori. Quel che desidero è la capacità di concentrarmi e di lavorare bene, e di riavere le mie capacità sessuali indietro. Possono 6-8-12 mesi di bupropione essere una cura definitiva a lungo termine dei miei mali? Non ho interesse in una cura a mantenimento, o a un po' di benessere temporaneo.
dieci anni fa iniziai una cura con Roaccutane e credo che abbia accentuato e inasprito uno stato di malessere già presente.
Tre anni fa, in una fase di crescente sconforto e dispiacere, parlai al mio medico generale e questi constatò che soffrivo da tempo di disturbo distimico. Mi sentivo privo di energie, mi annoiavo in pochi istanti, non riuscivo a mantenere la concentrazione, di fatto non riuscivo neppure ad iniziare a concentrarmi. Era uno stato che si trascinava da anni ma non mi aveva poi dato tanto da pensare, ritenevo che la colpa fosse della gente che mi stava attorno, che se erano degli sciocchi e si divertivano con un nonnulla dovevano avere delle fette di salame molto spesse sugli occhi.
Mi fu prescritto del fluoxetine generico che assunsi per otto mesi da agosto ad aprile. Avevo molta energia, riuscivo a concentrarmi molto bene, mi sentivo una persona nuova, il che onestamente era pure un po' inquietante, ed è una sensazione che spero di non dover più vivere. In compenso la mia vita sessuale venne mutilata. Ora, dopo tre anni dall interruzione del fluoxetine, ho ancora problemi a mantenere un erezione e raggiungere l'orgasmo richiede enormi sforzi. La capacità di concentrarmi è svanita e anzi è peggio di prima, mi trovo a vagare col pensiero e lo sguardo perso nel vuoto, la mente nebulosa, finchè ogni tanto colgo brandelli di conversazione e rispondo qualcosa di vagamente inerente. Ho difficoltà a dirmi "adesso faccio questo e lo faccio così e cosà", inizio e pasticcio un po', poi passo ad altro. Anche l'umore è peggiorato, non c'è nulla che mi entusiasmi. Mi son fatto mandare da uno psichiatra per vedere se effettivamente ne sapeva di più del mio medico generico, e dopo tre quarti d'ora di conversazione ritenne che soffrivo di personalità schizoide (mi fece un sacco di domande furbette "lei mi sta simpatico" e capivo di venir scrutato, la psicoterapià davvero non credo faccia per me). In ogni caso, voleva prescrivermi "questi nuovi medicamenti", e rifiutai senza nemmeno farmi dire di cosa si trattava: non volevo venir rovinato ulteriormente da un altro farmaco. Presi dell iperico per quasi un anno oramai: mi placava l'umore, ma per la concentrazione e il distacco sociale non fece nulla. Ora, ripensandoci, e dopo aver letto un paio di interessanti studi, credo che lo psichiatra volesse prescrivermi del bupoprione. Da un mese sono al sole in vacanza e ho smesso di assumere l'iperico, ma sento già il pessimismo di ritorno.
Quello che mi chiedo è: devo tornare dallo psichiatra? Mi guadagno da vivere con la mia sensibilità artistica, e questa era stata molto andicappata dal fluoxetine. Percui proverei con altri ricaptatori. Quel che desidero è la capacità di concentrarmi e di lavorare bene, e di riavere le mie capacità sessuali indietro. Possono 6-8-12 mesi di bupropione essere una cura definitiva a lungo termine dei miei mali? Non ho interesse in una cura a mantenimento, o a un po' di benessere temporaneo.
[#1]
Gentile utente
Deve ritornare dallo psichiatra ma non e' detto che il trattamento successivo sia con bupropione.
Deve ritornare dallo psichiatra ma non e' detto che il trattamento successivo sia con bupropione.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
Le devo fare qualche domanda, per capire meglio la situazione (Non è una psicoterapia).
prima di prendere Roaccutene, dieci anni fa, si ricorda come era Lei?
per quale motivo assumeva Roaccutane? A che dosaggio e per quanto tempo? lo psichiatra che L'ha visitata ne è stato messo al corrente?
come era la Sua funzione sessuale prima di assumere la fluoxetina? quanto ho capito, attualmente si è riuscito a recuperarla in parte?
Perché delle sensazioni provate con la fluoxetina ("Avevo molta energia, riuscivo a concentrarmi molto bene, mi sentivo una persona nuova") sceive che "era pure un po' inquietante, ed è una sensazione che spero di non dover più vivere" ?
Le devo fare qualche domanda, per capire meglio la situazione (Non è una psicoterapia).
prima di prendere Roaccutene, dieci anni fa, si ricorda come era Lei?
per quale motivo assumeva Roaccutane? A che dosaggio e per quanto tempo? lo psichiatra che L'ha visitata ne è stato messo al corrente?
come era la Sua funzione sessuale prima di assumere la fluoxetina? quanto ho capito, attualmente si è riuscito a recuperarla in parte?
Perché delle sensazioni provate con la fluoxetina ("Avevo molta energia, riuscivo a concentrarmi molto bene, mi sentivo una persona nuova") sceive che "era pure un po' inquietante, ed è una sensazione che spero di non dover più vivere" ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Utente
Inannzitutto buongiorno e grazie ad entrambi per le risposte.
Intendo si tornare dallo psichiatra, se non altro per raccontargli l'evoluzione dei fatti e di come effettivamente avesse parzialmente ragione ad essere scettico riguardo l'iperico. In secondo luogo per chiedere un parere un po' personale su come agisce il bupropione, una sorta di conversazione informale. Come si potrebbe dire, anche in maniera molto informale, che spesso la fluoxetina lascia una sorta di imbottitura d'ovatta attorno alla capacita di provare picchi emotivi. Cosa che capita pure a me, due aneddoti: alla comunicazione di aver vinto un concorso (progetto al quale lavoravo da oltre mezzanno) con 50'ooo euro in palio dissi "bene" e mi accorsi di non provare niente e di non sapere come comportarmi; oppure in momenti di tristezza sento gli occhi inumidirsi ma non provo uno stato d'animo "concreto" e descrivibile, come invece accadeva prima. ma queste sono divagazioni, precisazioni che per ragioni di spazio dovetti tralasciare nel primo messaggio. Ora, piu concretamente, per rispondere alle sue domande Dr. Gukov:
Prima del roaccutane: fui sempre un po' "particolare", ma benvoluto e anche relativamente popolare. Di buon umore, scherzoso ma anche piuttosto cinico e distaccato emotivamente, un po' narcisista credo. Ricordo che una ragazza con la quale non andavo per nulla d'accordo mi disse "tu hai un sistema d'autodifesa molto strano" e io me la presi moltissimo. Non ho altri ricordi simili. Comunque, probabilmente la distimia è subentrata dopo il roaccutane. si trattava di 10, poi venti e infine 30mg, interrotti per via del fegato. Credo si trattasse di 5, forse 6 mesi. Lo presi per via dell acne, di cui soffro ancora ora (in schiena) e per la quale non pare esserci rimedio (Minociclina a parte, ma anche questa non è una risposta definitiva). Lo psichiatra non l'ho informato, è passato ormai molto tempo, Provvederò al prossimo incontro.
Per quanto riguarda la mia funzione sessuale: 100% prima della fluoxetina, diciamo che ero sempre propenso. Durante la fluoxetina raso zero, entrambi desiderio e capacità erano assenti. Dopo: desiderio presente, come pure anorgasmia e "intermittenza" dell' erezione. A 26 dover pensare a problemi del genere è assolutamente inaspettato e scoraggiante. Dite che anorgasmia e capacità di mantenere l'erezione possono venir aiutate dal bupropione?
Quello a cui mi riferisco dicendo "spero di non dover più rivivere" è la sensazione di depersonalizzazione che associo al mio periodo col fluoxetine, e immagino con ogni antidepressivo: dopo dieci anni di distimia/schizoide mi riconosco così, per me sono così, e in un certo senso, se riuscissi ad essere piu produttivo, mi andrei anche bene così. In fin dei conti soffro di due mali che non mi "handicappano" drasticamente come invece potrebbero fare altre malattie, e se non c'è una cura definitiva non intendo correre altri rischi. Spero di non essere stato troppo dispersivo e ringrazio ancora per il vostro tempo e prezioso aiuto.
Cordialmente
Intendo si tornare dallo psichiatra, se non altro per raccontargli l'evoluzione dei fatti e di come effettivamente avesse parzialmente ragione ad essere scettico riguardo l'iperico. In secondo luogo per chiedere un parere un po' personale su come agisce il bupropione, una sorta di conversazione informale. Come si potrebbe dire, anche in maniera molto informale, che spesso la fluoxetina lascia una sorta di imbottitura d'ovatta attorno alla capacita di provare picchi emotivi. Cosa che capita pure a me, due aneddoti: alla comunicazione di aver vinto un concorso (progetto al quale lavoravo da oltre mezzanno) con 50'ooo euro in palio dissi "bene" e mi accorsi di non provare niente e di non sapere come comportarmi; oppure in momenti di tristezza sento gli occhi inumidirsi ma non provo uno stato d'animo "concreto" e descrivibile, come invece accadeva prima. ma queste sono divagazioni, precisazioni che per ragioni di spazio dovetti tralasciare nel primo messaggio. Ora, piu concretamente, per rispondere alle sue domande Dr. Gukov:
Prima del roaccutane: fui sempre un po' "particolare", ma benvoluto e anche relativamente popolare. Di buon umore, scherzoso ma anche piuttosto cinico e distaccato emotivamente, un po' narcisista credo. Ricordo che una ragazza con la quale non andavo per nulla d'accordo mi disse "tu hai un sistema d'autodifesa molto strano" e io me la presi moltissimo. Non ho altri ricordi simili. Comunque, probabilmente la distimia è subentrata dopo il roaccutane. si trattava di 10, poi venti e infine 30mg, interrotti per via del fegato. Credo si trattasse di 5, forse 6 mesi. Lo presi per via dell acne, di cui soffro ancora ora (in schiena) e per la quale non pare esserci rimedio (Minociclina a parte, ma anche questa non è una risposta definitiva). Lo psichiatra non l'ho informato, è passato ormai molto tempo, Provvederò al prossimo incontro.
Per quanto riguarda la mia funzione sessuale: 100% prima della fluoxetina, diciamo che ero sempre propenso. Durante la fluoxetina raso zero, entrambi desiderio e capacità erano assenti. Dopo: desiderio presente, come pure anorgasmia e "intermittenza" dell' erezione. A 26 dover pensare a problemi del genere è assolutamente inaspettato e scoraggiante. Dite che anorgasmia e capacità di mantenere l'erezione possono venir aiutate dal bupropione?
Quello a cui mi riferisco dicendo "spero di non dover più rivivere" è la sensazione di depersonalizzazione che associo al mio periodo col fluoxetine, e immagino con ogni antidepressivo: dopo dieci anni di distimia/schizoide mi riconosco così, per me sono così, e in un certo senso, se riuscissi ad essere piu produttivo, mi andrei anche bene così. In fin dei conti soffro di due mali che non mi "handicappano" drasticamente come invece potrebbero fare altre malattie, e se non c'è una cura definitiva non intendo correre altri rischi. Spero di non essere stato troppo dispersivo e ringrazio ancora per il vostro tempo e prezioso aiuto.
Cordialmente
[#4]
Gentile utente
l'appropriatezza prescrittiva e' una valutazione che va fatta solo con la visita diretta.
Il fatto che voglia avere informazioni sul buproprione "pour parlè"
non e' una cosa corretta in quanto non e' dato sapere se il suo psichiatra deciderà per un trattamento con bupropione o si orienterà verso un trattamento differente.
Descrive la sua situazione con diversi incardinanti tecnici, in realtà le descrizioni siffatte tendono a portare fuori strada chi la visita direttamente e poi e' quasi automatico che i trattamenti non sono soddisfacenti.
Vada dallo psichiatra scrivendo i sintomi che vuole far trattare e spiegando bene i tempi in cui accadono e per quanto tempo sono o sono stati presenti.
Per il resto, le ribadisco che l'uso di buproprione può non essere indicato
l'appropriatezza prescrittiva e' una valutazione che va fatta solo con la visita diretta.
Il fatto che voglia avere informazioni sul buproprione "pour parlè"
non e' una cosa corretta in quanto non e' dato sapere se il suo psichiatra deciderà per un trattamento con bupropione o si orienterà verso un trattamento differente.
Descrive la sua situazione con diversi incardinanti tecnici, in realtà le descrizioni siffatte tendono a portare fuori strada chi la visita direttamente e poi e' quasi automatico che i trattamenti non sono soddisfacenti.
Vada dallo psichiatra scrivendo i sintomi che vuole far trattare e spiegando bene i tempi in cui accadono e per quanto tempo sono o sono stati presenti.
Per il resto, le ribadisco che l'uso di buproprione può non essere indicato
[#5]
Gentile utente,
fermo restando che bisogna tornare dallo psichiatra, penso che vale la pena di soffermarsi assieme con lui sulla valutazione diagnostica. Coi limiti stretti di quello che posso capire e dire via internet, la valutazione diagnostica fatta non mi convince.
La diagnosi di un "disturbo di personalità" (nel nostro caso "schizoide") si fa in base alla storia della persona e di funzionalità della persona nei più contesti; dunque presuppone una conoscenza più approfondita che è difficile avere in seguito ad un solo incontro. Inoltre, la valutazione della "personalità" può essere resa poco praticabile mentre è in corso un disturbo di umore che potrebbe mimare un disturbo di personalità e viceversa.
Rispetto alla storia con il Roaccutane, anche se Lei ha assunto tale farmaco a dosaggi e per un tempo che dovrebbero essere nei limiti di sicurezza, e benché l'induzione dei disturbi psichici è un effetto collaterale raro di tale farmaco, non posso escludere che questi abbiano avuto luogo.
Nella tollerabilità e nella suscettibilità agli effetti dei farmaci giocano il loro ruolo anche le condizioni individuali. Spesso i meccanismi degli effetti collaterali dei farmaci (specie quelli rari) non sono chiaramente spiegabili. Tuttavia cercherei di capire quali possono essere stati. Posso abbozzare solo ipotesi, da discutere con il Suo curante.
Il Roaccutane (che è isotretinoina) è un derivato dei retinoidi (un gruppo di sostanze ai quali appartiene anche la famosa "vitamina A"); nel nostro organismo tali sostanze hanno meccanismi d'azione in parte simili o sovrapposti ad una serie dei nostri ormoni. Perciò non escluderei che nella suscettibilità ai farmaci a base di retinoidi (come Roaccutane) possano essere coinvolti i fattori ormonali. Non escludo che gli stessi fattori ormonali possano essere coinvolti anche nell'acne (protratasi oltre all'età adolescenziale) e nella suscettibilità ai disturbi di umore e agli effetti degli altri farmaci.
Ad esempio, la Sua reazione alla Fluoxetina a volte si riscontra, ma non è tipica: sentirsi "depersonalizzato" non è tipico né con la Fluoxetina, né con gli altri antidepressivi. Cos come, è possibile, ma non è tipico proseguire ad avere il disfunzionamento sessuale così a lungo dopo la sospensione del farmaco. Dunque, potrebbere essere coinvolti anche gli altri fattori, oltre al farmaco. Fattori ormonali, ma anche legati alla malattia psichica stessa.
Riassumendo, cercherei di valutare assieme con lo Psichiatra più attentamente la diagnosi e valuterei con lui se è il caso di chiedere anche una visita Endocrinologica (o, se l'ha già fatta, rifarla), ed eventualmente un controllo dei livelli ormonali (ad esempio, almeno quelli tiroidei).
un saluto,
fermo restando che bisogna tornare dallo psichiatra, penso che vale la pena di soffermarsi assieme con lui sulla valutazione diagnostica. Coi limiti stretti di quello che posso capire e dire via internet, la valutazione diagnostica fatta non mi convince.
La diagnosi di un "disturbo di personalità" (nel nostro caso "schizoide") si fa in base alla storia della persona e di funzionalità della persona nei più contesti; dunque presuppone una conoscenza più approfondita che è difficile avere in seguito ad un solo incontro. Inoltre, la valutazione della "personalità" può essere resa poco praticabile mentre è in corso un disturbo di umore che potrebbe mimare un disturbo di personalità e viceversa.
Rispetto alla storia con il Roaccutane, anche se Lei ha assunto tale farmaco a dosaggi e per un tempo che dovrebbero essere nei limiti di sicurezza, e benché l'induzione dei disturbi psichici è un effetto collaterale raro di tale farmaco, non posso escludere che questi abbiano avuto luogo.
Nella tollerabilità e nella suscettibilità agli effetti dei farmaci giocano il loro ruolo anche le condizioni individuali. Spesso i meccanismi degli effetti collaterali dei farmaci (specie quelli rari) non sono chiaramente spiegabili. Tuttavia cercherei di capire quali possono essere stati. Posso abbozzare solo ipotesi, da discutere con il Suo curante.
Il Roaccutane (che è isotretinoina) è un derivato dei retinoidi (un gruppo di sostanze ai quali appartiene anche la famosa "vitamina A"); nel nostro organismo tali sostanze hanno meccanismi d'azione in parte simili o sovrapposti ad una serie dei nostri ormoni. Perciò non escluderei che nella suscettibilità ai farmaci a base di retinoidi (come Roaccutane) possano essere coinvolti i fattori ormonali. Non escludo che gli stessi fattori ormonali possano essere coinvolti anche nell'acne (protratasi oltre all'età adolescenziale) e nella suscettibilità ai disturbi di umore e agli effetti degli altri farmaci.
Ad esempio, la Sua reazione alla Fluoxetina a volte si riscontra, ma non è tipica: sentirsi "depersonalizzato" non è tipico né con la Fluoxetina, né con gli altri antidepressivi. Cos come, è possibile, ma non è tipico proseguire ad avere il disfunzionamento sessuale così a lungo dopo la sospensione del farmaco. Dunque, potrebbere essere coinvolti anche gli altri fattori, oltre al farmaco. Fattori ormonali, ma anche legati alla malattia psichica stessa.
Riassumendo, cercherei di valutare assieme con lo Psichiatra più attentamente la diagnosi e valuterei con lui se è il caso di chiedere anche una visita Endocrinologica (o, se l'ha già fatta, rifarla), ed eventualmente un controllo dei livelli ormonali (ad esempio, almeno quelli tiroidei).
un saluto,
[#6]
Utente
Gentili medici,
Rispondo per comunicare che si, furono fatte analisi sanguigne e tutto, compresi i livelli ormonali, era perfettamente in regola, talassemia minor a parte, ma di quello già ero a conoscenza. Per quanto riguarda la visita endocrinologica, lo farò presente alla prossima seduta. Chissà...
grazie ancora per avermi concesso le vostre considerazioni e a presto,
conto di aggiornare questo post dopo aver incontrato lo psichiatra.
buona giornata
Rispondo per comunicare che si, furono fatte analisi sanguigne e tutto, compresi i livelli ormonali, era perfettamente in regola, talassemia minor a parte, ma di quello già ero a conoscenza. Per quanto riguarda la visita endocrinologica, lo farò presente alla prossima seduta. Chissà...
grazie ancora per avermi concesso le vostre considerazioni e a presto,
conto di aggiornare questo post dopo aver incontrato lo psichiatra.
buona giornata
[#7]
Utente
Gentili medici,
scrivo di nuovo per chiedere una precisazione: avendo fatto le analisi dei livelli ormonali ed essendo tutto a posto, è comunque necessaria la visita endocrinologica?
Se si, come devo giustificare al mio medico questa richiesta? In parole povere: "come glie lo spiego"?
Cordialmente
scrivo di nuovo per chiedere una precisazione: avendo fatto le analisi dei livelli ormonali ed essendo tutto a posto, è comunque necessaria la visita endocrinologica?
Se si, come devo giustificare al mio medico questa richiesta? In parole povere: "come glie lo spiego"?
Cordialmente
[#9]
Gentile utente,
confermo quello che Le ha critto il collega: che deve essere il medico a decidere (mica serve solo per scrivere le richieste e le ricette), però, proprio per questo motivo, porterei a lui non solo gli esami, ma anche tutta questa nostra discussione perché lui ragioni su che cosa sarebbe più utile. Fra le possibili motivazioni alla visita endocrinologica non sono solo gli esami (mi auspico che né l'endocrinologo, né il medico di base non guardino solo questi), ma anche i sintomi: l'acne, la reazione ai farmaci, il disturbo di umore, la disfunzione sessuale (protratasi troppo a lungo dopo la sospensione della fluoxetina).
confermo quello che Le ha critto il collega: che deve essere il medico a decidere (mica serve solo per scrivere le richieste e le ricette), però, proprio per questo motivo, porterei a lui non solo gli esami, ma anche tutta questa nostra discussione perché lui ragioni su che cosa sarebbe più utile. Fra le possibili motivazioni alla visita endocrinologica non sono solo gli esami (mi auspico che né l'endocrinologo, né il medico di base non guardino solo questi), ma anche i sintomi: l'acne, la reazione ai farmaci, il disturbo di umore, la disfunzione sessuale (protratasi troppo a lungo dopo la sospensione della fluoxetina).
[#10]
Utente
Gentili medici, torno a scrivere a distanza di quasi due mesi per aggiungere quelli che, a mio avviso, potrebbero essere interessanti dettagli.
sono tornato 6 settimane orsono da un mese di vacanze durante le quali la mia acne, merito i bagni di sole e di sale, era di molto retrocessa.
una volta tornato, ero assolutamente esuberante. Non c'è da stupirsi, un mese di vacanza, direte voi. Tuttavia mi sentii veramente rinvigorito, per qualche motivo avevo piu interesse a parlare con persone e a porre loro domande, il contatto visivo non era piu un problema enorme (non mi piace comunque). In ogni caso, associati a questo ritorno di energie, ci furono (e ci sono ancora, ma sempre meno) due strani sintomi: crampi muscolari diffusi, e sudorazione notturna, al punto di dover cambiare maglietta una o ogni tanto addirittura due volte a notte. questo capita circa una o due volte a settimana e non mi era mai capitato prima, la sudorazione è una cosa rara per me.
Come accennato tuttavia sta tutto tornando alla normalità, meno sudorazione, meno crampi, meno entusiasmo, più acne: ho cominciato una cura con 10mg al giorno di accutane, da scalarsi entro 3 settimane e probabilmente da mantenere per un paio di anni con magari 2, 3 pillole da 10mg la settimana, stando al dermatologo attuale.
Gli ho parlato dei problemi avuti e ho affermato di essere comunque interessato "a rischiare". L'acne comunque è una bella porcheria e mi ritrovo a pensare come nasconderla, o a indossare un maglia lunga anche quando fa caldo, e non si sa mai che sia collegata con i miei problemi d'umore.
Ora dopo 3 giorni d'assunzione mi sento rapidamente stanco, tuttavia la tipica secchezza delle labbra non si è ancora manifestata, e mi chiedo: sarà effetto placebo? i sintomi si manifestano tutti insieme, collaterali e non?
Capisco che è rischioso, ma spero che con un dosaggio minimo come 10mg quotidiani e con la consapevolezza che la depressione va "combattuta" attivamente anche dal punto di vista spirituale ce la si possa fare.¨
In caso alternativo, mi vedro costretto a rimediare con altri farmaci: come ho notato, gli effetti collaterali del fluoxetine sono rimasti in maniera abbastanza duratura, degli strascichi almeno. percui mi chiedo, se dovessi mai prendere del bupropione, i cui effetti collaterali sono ansia (ho raramente paura delle conseguenze delle mie azioni), insonnia (dormo tantissimo e mi stanco rapidamente) e libido migliorata (al momento soffro di anorgasmia), c'è la possibilità che pure questi rimangano come strascichi della cura?
spero di non essere stato troppo confuso o dispersivo e che questo mio approccio un po' "macchinoso" non vi offenda: ho un po' di difficoltà a lasciarmi andare a consigli degli esperti, e preferisco sapere cosa mi succede perchè mi succede e cosa potrebbe succedere
sono tornato 6 settimane orsono da un mese di vacanze durante le quali la mia acne, merito i bagni di sole e di sale, era di molto retrocessa.
una volta tornato, ero assolutamente esuberante. Non c'è da stupirsi, un mese di vacanza, direte voi. Tuttavia mi sentii veramente rinvigorito, per qualche motivo avevo piu interesse a parlare con persone e a porre loro domande, il contatto visivo non era piu un problema enorme (non mi piace comunque). In ogni caso, associati a questo ritorno di energie, ci furono (e ci sono ancora, ma sempre meno) due strani sintomi: crampi muscolari diffusi, e sudorazione notturna, al punto di dover cambiare maglietta una o ogni tanto addirittura due volte a notte. questo capita circa una o due volte a settimana e non mi era mai capitato prima, la sudorazione è una cosa rara per me.
Come accennato tuttavia sta tutto tornando alla normalità, meno sudorazione, meno crampi, meno entusiasmo, più acne: ho cominciato una cura con 10mg al giorno di accutane, da scalarsi entro 3 settimane e probabilmente da mantenere per un paio di anni con magari 2, 3 pillole da 10mg la settimana, stando al dermatologo attuale.
Gli ho parlato dei problemi avuti e ho affermato di essere comunque interessato "a rischiare". L'acne comunque è una bella porcheria e mi ritrovo a pensare come nasconderla, o a indossare un maglia lunga anche quando fa caldo, e non si sa mai che sia collegata con i miei problemi d'umore.
Ora dopo 3 giorni d'assunzione mi sento rapidamente stanco, tuttavia la tipica secchezza delle labbra non si è ancora manifestata, e mi chiedo: sarà effetto placebo? i sintomi si manifestano tutti insieme, collaterali e non?
Capisco che è rischioso, ma spero che con un dosaggio minimo come 10mg quotidiani e con la consapevolezza che la depressione va "combattuta" attivamente anche dal punto di vista spirituale ce la si possa fare.¨
In caso alternativo, mi vedro costretto a rimediare con altri farmaci: come ho notato, gli effetti collaterali del fluoxetine sono rimasti in maniera abbastanza duratura, degli strascichi almeno. percui mi chiedo, se dovessi mai prendere del bupropione, i cui effetti collaterali sono ansia (ho raramente paura delle conseguenze delle mie azioni), insonnia (dormo tantissimo e mi stanco rapidamente) e libido migliorata (al momento soffro di anorgasmia), c'è la possibilità che pure questi rimangano come strascichi della cura?
spero di non essere stato troppo confuso o dispersivo e che questo mio approccio un po' "macchinoso" non vi offenda: ho un po' di difficoltà a lasciarmi andare a consigli degli esperti, e preferisco sapere cosa mi succede perchè mi succede e cosa potrebbe succedere
[#11]
Gentile utente,
attualmente lei sta facendo ipotesi terapeutiche che possono non trovare riscontro nella effettiva prescrizione futura del suo psichiatra curante.
Necessariamente, deve scindere i due problemi con specialisti differenti senza fare troppi pensieri sugli effetti collaterali che si presenteranno o, eventualmente, non si presenteranno mai.
attualmente lei sta facendo ipotesi terapeutiche che possono non trovare riscontro nella effettiva prescrizione futura del suo psichiatra curante.
Necessariamente, deve scindere i due problemi con specialisti differenti senza fare troppi pensieri sugli effetti collaterali che si presenteranno o, eventualmente, non si presenteranno mai.
[#12]
Utente
Gentili medici
Ho iniziato una cura con roaccutane, 10mg al giorno, da un mese ormai, e non avverto alcun disturbo dell umore ne spossatezza.
Questo mi felicita molto giacche mi rendo conto che si trattava di correre un rischio.
Pure l'umore si è stabilizzato ma continuo a non provare emozioni o empatia, anche sono di un umore mite e positivo che non provavo da alcuni anni ormai. Tuttavia le mie capacità di concentrazione sono assoltamente ridicole e manca la motivazione, cosa che inizia a darmi problemi col lavoro. Va detto anche che non avverto stress: si sente molto parlare di disturbi d'ansia ma mi trovo a provare l'assoluto contrario.
Mi è difficile mantenere un erezione per tutta la durata che necessita il raggiungimento dell orgasmo, spesso si parla di piu di un ora.
Ora mi chiedo, esistono altri farmaci più adatti del bupropione per la mia situazione? Se si, quali?
Sono abbastanza sicuro delle mie capacità d'introspezione.
Ho iniziato una cura con roaccutane, 10mg al giorno, da un mese ormai, e non avverto alcun disturbo dell umore ne spossatezza.
Questo mi felicita molto giacche mi rendo conto che si trattava di correre un rischio.
Pure l'umore si è stabilizzato ma continuo a non provare emozioni o empatia, anche sono di un umore mite e positivo che non provavo da alcuni anni ormai. Tuttavia le mie capacità di concentrazione sono assoltamente ridicole e manca la motivazione, cosa che inizia a darmi problemi col lavoro. Va detto anche che non avverto stress: si sente molto parlare di disturbi d'ansia ma mi trovo a provare l'assoluto contrario.
Mi è difficile mantenere un erezione per tutta la durata che necessita il raggiungimento dell orgasmo, spesso si parla di piu di un ora.
Ora mi chiedo, esistono altri farmaci più adatti del bupropione per la mia situazione? Se si, quali?
Sono abbastanza sicuro delle mie capacità d'introspezione.
[#13]
Utente
Gentili medici
torno a scrivere dopo aver fatto numerose visite mediche.
Sono stato da un andrologo per via della disfunziona sessuale e controllare il testosterone: quel che ne è emerso sono tutti valori nella norma se non per la prolattina, per la quale il valore è 620 (non ricordo l'unità di misura, ma la referenza è 65-260).
Parliamo quindi di un valore oltre il triplo alla norma. Detto questo, fui mandato a fare una TAC con liquido di contrasto e non per controllare che non vi fosse un anedoma ipofisario, che per fortuna non c'è. Sfortunatamente il mio andrologo è assente per le future 2 settimane, per cui non abbiamo avuto modo di "tirare le somme" insieme e poter stabilire un prossimo passo.
Oggi tuttavia sono tornato dallo psicologo e psichiatra, il quale sostiene non sia il caso di iniziare una cura con psicofarmaci, si parlava di wellbutrin, prima di aver escluso tutte le eventuali cause biologiche con l'andrologo. Aggiungo che l'andrologo mi ha prescritto del Cialis 5mg, sostenendo che nella mia condizione l'assunzione di una sola pasticca poteva addirittura ripristinare la funzione sessuale in maniera definitiva: io lho divisa in quattro parti e ne ho assunto un quarto. L'effetto è stato molto soddisfacente, e si protrae ormai da 3 settimane, anche se evidentemente non come subito dopo l'assunzione. Percio, ripristinata la funzionalitâ "meccanica" del mio pene, posso dire che il raggiungimento dell orgasmo richiede sempre e comunque tempi lunghissimi, parliamo sempre di un ora piu o meno, durante la quale non provo molto piacere.
Mi chiedo se la mia difficoltà nel provare piacere durante l'atto sessuale sia inibito e percioò rinconducibile agli alti valori della prolattina oppure sia piuttosto dovuta a un problema psichico. Cosa ne pensate? Nel caso sia dovuto alla prolattina, quali terapie sono ipotizzabili?
Grazie mille per il Vostro tempo,
Vi auguro una buona giornata.
torno a scrivere dopo aver fatto numerose visite mediche.
Sono stato da un andrologo per via della disfunziona sessuale e controllare il testosterone: quel che ne è emerso sono tutti valori nella norma se non per la prolattina, per la quale il valore è 620 (non ricordo l'unità di misura, ma la referenza è 65-260).
Parliamo quindi di un valore oltre il triplo alla norma. Detto questo, fui mandato a fare una TAC con liquido di contrasto e non per controllare che non vi fosse un anedoma ipofisario, che per fortuna non c'è. Sfortunatamente il mio andrologo è assente per le future 2 settimane, per cui non abbiamo avuto modo di "tirare le somme" insieme e poter stabilire un prossimo passo.
Oggi tuttavia sono tornato dallo psicologo e psichiatra, il quale sostiene non sia il caso di iniziare una cura con psicofarmaci, si parlava di wellbutrin, prima di aver escluso tutte le eventuali cause biologiche con l'andrologo. Aggiungo che l'andrologo mi ha prescritto del Cialis 5mg, sostenendo che nella mia condizione l'assunzione di una sola pasticca poteva addirittura ripristinare la funzione sessuale in maniera definitiva: io lho divisa in quattro parti e ne ho assunto un quarto. L'effetto è stato molto soddisfacente, e si protrae ormai da 3 settimane, anche se evidentemente non come subito dopo l'assunzione. Percio, ripristinata la funzionalitâ "meccanica" del mio pene, posso dire che il raggiungimento dell orgasmo richiede sempre e comunque tempi lunghissimi, parliamo sempre di un ora piu o meno, durante la quale non provo molto piacere.
Mi chiedo se la mia difficoltà nel provare piacere durante l'atto sessuale sia inibito e percioò rinconducibile agli alti valori della prolattina oppure sia piuttosto dovuta a un problema psichico. Cosa ne pensate? Nel caso sia dovuto alla prolattina, quali terapie sono ipotizzabili?
Grazie mille per il Vostro tempo,
Vi auguro una buona giornata.
[#14]
Utente
Anche qui tengo a comunicare per correttezza l'esistenza di un post "specchio" iniziato di recente causa smarrimento password:
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/289712-disfunzioni-sessuali-prolattina-alta-e-mancanza-di-concentrazione-e-motivazione.html
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/289712-disfunzioni-sessuali-prolattina-alta-e-mancanza-di-concentrazione-e-motivazione.html
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 6.3k visite dal 11/02/2012.
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