Ansia e terapie...

Gentili
In pomeriggio ho visto una trasmissione tv dove la rubrica di quest oggi intitolata "che ansia quest ansia" alla quale hanno partecipato sua medici psichiatri che psicologi si e parlato delle terapie per questi disturbi e la cosa, dal momento che sono parte interessata con diagnosi di disturbo di attacchi di panico senza agorafobia con tratto ansioso generalizzato,ha suscitato il mio interesse.
Premetto che ne sono risento da 5 anni senza precedenti,tutto causato da una malattia organica abbastanza invalidante e gravosa nel periodo che ne ero affetto.
In seguito ho avuto un malore, descritto a mie parole per un attimo per ne lungo e come se mi fossi dimenticato di respirare, freddo, pallore batticuore capogiro stordimento e sbandamento con cefalea si sono immediatamente impadroniti di me. Andai dal generico che in vita mia vedevo soli 1 volta all anni per la visita oculistica.
Subito da grande "genio" mi ha preso per fanfarone considerando tutto come un invenzione e esagerazione il tutto. E licquidandomi di fregarmene.
Ciò ha portato ad un aggravamento progressivo e da allora ho il terrore di peggiorare e di cadere nella depressione come disturbo.
Vado da uno psichiatra con la diagnosi su citata e via una prescrizione segue l altra inutilmente.
Cymbalta 128 mg x 6 mesi
Percitale 20 mg 2 cp/die x 7 mesi
Cipralex 10 mg 2cp/die x 7 mesi
Laroxyl 30 gocce x 6 mesi
Eutimil 20 mg 2 cp/ die x 8 mesi
15 consulti psicologici.
Questi medici affermano che questi farmaci agiscono, in alcune persone sui sintomi mitigandoli, in altri portano a sviluppare una forma di dipendenza psicologica, ovvero finche assumo questi sono tutelato e non mi accade ciò che temo o non sto peggio...
In sintesi la prognosi pare non proprio favorevole in generale.
Quindi se questi farmaci bella mia persona non solo non danno guarire ma e acqua e zucchero, che si fa?
Oltretutto, non so fino a che punto, per me, possa essere utile un accanimento farmacologico.
Inoltre affermano che chiunque sperimenti il panico inevitabilmente svilupperà una qualsiasi forma di "fobia o evitamento". Io ho sviluppato quella della depressione, perché in qualche modo mi sembra una cosa inguaribile e grave, il piu delle persone affette non si ristabilisce completamente.
Vi chiedo, se i farmaci si sono rivelati fallimentari e l effetto placebo del tipo finche ho la pillola sono ok non regge con me, che fare, immagino ci siano altre alternative almeno per placare la cronicità giornaliera del malessere fisico che causa..
Fiducioso di consigli illuminanti, attendo..
Grazie, saluti.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
le terapie farmacologiche da Lei citate sono riuscite almeno a mitigare il disturbo o non hanno dato proprio nessun effetto?
attualmente sta assumendo una terapia farmacologica?
ha mai provato a seguire una psicoterapia?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Caro dottore, purtroppo per me si sono rivelate totalmente infruttuose. Attualmente non assumo farmaci di nessun genere...
Una psicoterapia?
Non me ne intendo granché ma per farla devo assumere farmaci?
Ora come ora sono un Po restio a questi visti i precedenti.

Per questo chiedo delucidazioni su trattamenti in sostituzione a farmaci..
L esordio e l impatto iniziale Dell ansia su di ne e stato devastante (purtroppo non sto esagerando, e nel momento dove un medico di famiglia doveva in qualche modo farmi comprendere e conoscere la cosa, mi ha prima preso per esagerato e da malatti immaginario poi se ne fregato stampandomi senza se e senza ma un biglietto da visita per igiene mentale da li ho maturato il terrore di essere matto e di cadere in depressione da un momento all altro. Detto così per voi e logico ma non tanto per chi si e trovato improvvisamente da un male fisico grave, ovviamente da lui minimizzato senza neppure che mi abbia mai visitato, con una scusa dovevo andare dalla guardia medica per poter avere un minimo di controllo.
Le sembrerà incredibile ma le posso garantire che e la verità e questo ha aggiunto notevole stress.
Mi prendo la responsabilità di ciò che dico...
In sostanza vivo col terrore e sempre standovrealmente male, ecco perché cerco concrete alternative nutrendo sfiducia nei farmaci.

[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
mi dispiace per tutto quello che Lei ha passato, speriamo di capirne qualcosa..

Vorrei capire ancora una cosa che Lei ha menzionato un po' di sfuggita:

<<..Premetto che ne sono risento da 5 anni senza precedenti,tutto causato da una malattia organica abbastanza invalidante e gravosa nel periodo che ne ero affetto..>>

Di quale malattia organica si trattava?




[#4]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La malattia di cui parlo e molto comune tutto inizia con un episodio tornivo testicolare operato d urgenza per rigirarlo e ancorarlo da allora un calvario di infiammazioni persistenti fino al punto di scottarmi lo strati scritale colpito...
Da ecografia si scopre anche varicocele 3 grado tipo 2 ( ma quello era la minima cosa) al quale non ho mai dato priorità..
Successivamente stesso problema analogo al testicoli controparte con torsione ( dal dolore ho perso anche i sensi, vomito e dore lancinante) e di nuovo innumerevoli infiammazioni sia ad uno che l altro, tutto questo un calvario di 3 anni.. Inutile dire che li stress, il dolore, notti insonne, dormivo soli quanto proprio crollavo dopo anche 3 notti insonni totali.
Numerosi antibiotici e antinfiammatori, cortisonici (da qui un Po la neccessita di staccare un Po con i farmaci).
Come ho trovato col tempo la soluzione, a questo problema, inizia una nuova guerra, quella Dell ansia e la paura in qualche modi di peggiorare e vedersi allontanare il desiderio di poter guarire, un giorno...Una psicoterapia puo aiutarmi almeno a ridurre la mia grande paura? Per ne sarebbe già un buon risultato...
Grazie
[#5]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La malattia di cui parlo e molto comune tutto inizia con un episodio tornivo testicolare operato d urgenza per rigirarlo e ancorarlo da allora un calvario di infiammazioni persistenti fino al punto di scottarmi lo strati scritale colpito...
Da ecografia si scopre anche varicocele 3 grado tipo 2 ( ma quello era la minima cosa) al quale non ho mai dato priorità..
Successivamente stesso problema analogo al testicoli controparte con torsione ( dal dolore ho perso anche i sensi, vomito e dore lancinante) e di nuovo innumerevoli infiammazioni sia ad uno che l altro, tutto questo un calvario di 3 anni.. Inutile dire che li stress, il dolore, notti insonne, dormivo soli quanto proprio crollavo dopo anche 3 notti insonni totali.
Numerosi antibiotici e antinfiammatori, cortisonici (da qui un Po la neccessita di staccare un Po con i farmaci).
Come ho trovato col tempo la soluzione, a questo problema, inizia una nuova guerra, quella Dell ansia e la paura in qualche modi di peggiorare e vedersi allontanare il desiderio di poter guarire, un giorno...Una psicoterapia puo aiutarmi almeno a ridurre la mia grande paura? Per ne sarebbe già un buon risultato...
Grazie
[#6]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Va bene, parliamo di psicoterapia.

Per fare la psicoterapia non è necessario assumere i farmaci. Psicoterapia è una cura che viene fatta tramite i colloqui con un'altra persona ("psicoterapeuta") che può essere uno psicologo o, spesso, anche uno psichiatra. In questi colloqui non si sta semplicemente a chiacchierare, ma si lavora secondo le metodiche particolari con l'obbiettivo di guarigione di un sintomo o di una malattia psichica o anche con l'obbiettivo di rinforzare le proprie capacità e resistenze psichiche. Ci sono diverse metodiche, diversi orientamenti, molti libri sull'argomento. Diversi tipi di psicoterapia sono indicati nei disturbi d'ansia e di depressione. Le due scuole più basilari sono quella di Psicoanalisi e qualla Cognitivo-Comportamentale. All'interno di queste ci sono ancora diversi correnti che si sono sviluppati col tempo. Dire la verità, non meno importante della Scuola è la personalità del "psicoterapeuta".

Bisogna scegliere conoscendo bene Lei, la Sua malattia, le Sue caratteristiche personali. Perciò via internet non Le posso suggerire una metodica, ma Le dovrebbe aiutare un Suo medico (meglio psichiatra) di fiducia. Poi, è indispensabile essere motivati, perché non è come prendere un farmaco e questo fa il suo lavoro, no nella Psicoterapia bisogna che partecipi attivamente anche Lei. Come? Questo dipende dalla metodica precisa.

La durata della cura con la psicoterapia può essere anche abbastanza lunga. In realtà ci sono anche le metodiche orientate su tempi brevi, ma in ogni caso con la psicoterapia non si può calcolare a priori, matematicamente, la durata, perché intervengono troppi fattori: la Sua motivazione per prima, poi ogni metodica e ogni persona ha bisogno dei propri tempi. Andare veloce può essere traumatico, peggiorare le cose piuttosto che migliorare. Chi Le dirà che in un numero preciso di incontri La guarirà non deve crederlo.

La psicoterapia fatta da uno psicoterapauta privato costa spesso parecchi soldi, e molti sono demotivati a farla per questo motivo. Non è vero però che tutti gli psicoterapeuti sono costosi. Se uno cerca, trova anche una soluzione che si può permettere. Le parcelle dipendono dai titoli, dall'anzianità, dalla prestigiosità dello psicoterapeuta. Però ci sono anche molti psicologi giovani che sono bravi. Li si può trovare come su questo sito, così anche su altri siti in internet.

Inoltre, presso i Centri di Salute Mentale i servizi sono di norma gratuiti, e in ogni Centro dovrebbe esserci almeno uno psicologo.

Oltre a questo, nei grossi Ospedali ci sono gli Ambulatori di Psichiatria e talvolta di Psicologia: in entrambi potrebbero praticare la psicoterapia dietro il pagamento del tiket, a meno che Lei ne è esente. A proposito, visto che la storia è in qualche modo conseguente a quello che Lei ha passato nel periodo degli interventi, prima e dopo, potrebbe chiedere ai medici di quel reparto dove L'hanno operato (e forse seguito nel Day-Hospital? ), se loro fanno parte di un grosso ospedale, di inviarLa all'Ambulatorio di Psichiatria o di Psicologia presso lo stesso ospedale "per il supporto psicoterapico".
[#7]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio infinitamente, chiederò al medico o anche all andrologo di fiducia che e anche sessuologo se sanno dirmi qualcosa in merito...
La motivazione alla guarigione non mi manca, leggendo alcuni articoli postati su questo sito ho letto alcune informazioni utili riguardo le varie scuole psicoterapiche..
Si tutto e stato fatto in day hospital che salvo complicazioni si trattavano di 3 giorni di degenza poi dimissione e prima medicazione e controllo dopo 7 giorni dalla dimissione.
La ringrazio ancora, e mi scuso per il disturbo, data anche l ora tarda..
In caso avessi qualche domanda, posso disturbarla ancora?
La saluto.

Ruben
[#8]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Grazie a Lei ! Per me non è stato un disturbo. Se Le verrà in mente ancora qualche domanda in questi giorni, può scrivere qui. Altrimenti, se a distanza di tempo o su un argomento diverso, è meglio aprire un'altra discussione e risponderà qualcuno di noi. Sull'argomento di psicoterapia può scrivere anche nella sezione di "Psicologia" di questo sito.

Buona notte,
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"in altri portano a sviluppare una forma di dipendenza psicologica, ovvero finche assumo questi sono tutelato e non mi accade ciò che temo o non sto peggio...
In sintesi la prognosi pare non proprio favorevole in generale."

Mi scusi ma questa non si chiama dipendenza psicologica, non credo che i medici le abbiano detto che prendere le medicine e star bene finché le si prende si chiama dipendenza psicologica.

La prognosi di trattabilità del disturbo che riporta Lei è favorevole.

Non si può parlare di accanimento farmacologico visto che ha provato qualche prodotto (non certo tutti indiscriminatamente) e tutti per indicazioni simili.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#10]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent dott pacini, spero davvero che in generale la prognosi sia buona,
Riguardo a farmaci, dicevano solamente che alcune persone assumono il farmaco nel lungo termine, non tanto per i benefici ottenuti, quanto perché ciò porta a pensare che così almeno non si possa peggiorare, dipendenza psicologica intesa come non dovuta dalla molecola in se ma dal significato e timori che la persona da alla terapia e all assenza di questa.
Esempio; senza non so se andrà peggio anche se ora non va particolarmente bene..
In linea di massima questo accade a varie persone..
Tutto qui... Ovviamente poi ce quello che trae reale beneficio e quello che invece non sortisce la minima efficacia.

[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Ma se Lei ha una malattia che scompare con la cura e ricompare, prima o poi, senza la cura è giusto avere timore di stare senza cura e pensarci due volte prima di prendere iniziative in tal senso. Che c'entra la dipendenza. Lei può contare su una cura efficace anche per lungo tempo, per tutto il tempo che la malattia decide di durare.
Questo discorso che legandosi al farmaco si perde non si sa bene quale "forza" di superare le malattie da sole è una sciocchezza. Adattando un celebre detto "si fa presto a parlare di forza di volontà con le malattie degli altri".

Provi le cure indicate sulla sua diagnosi, se ce n'è una che funziona bene non c'è ragione di porsi il problema di quando e come smetterla come priorità numero uno.

Vale piuttosto la pena di capire meglio come la malattia si comporta, quale previsione cè in generale sullo stare senza cure, e quale previsione invece c'è nel continuarle a lungo. Di solito continuandole a lungo si riduce il rischio di recidiva.
[#12]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ok, la ringrazio ma vorrei capire una cosa..
Per lei assumere svariate terapie senza mai constatare il minimo straccio di beneficio e nonostante tutto e considerando che le alternative terapeutiche esistono, non capisco perché insistere con farmaci, anche questo e accanimento.
Poi non e chiaro anche perché fare psicoterapie e vista o come integrazione al farmaco ma non come alternativa..inoltre voi affermate l assenza di effetti collaterali, se non effetti momentanei, ma le assicuro che non e così, e immagino lo sappia meglio di me.
Mi faccia capire una cosa, ammettiamo che io abbia una fobia per i ragni, assumendo un farmaco incredibilmente smetto di temere i ragni?? Onestamente mi sembra strano.
E chiaro che la visione malattia del cervello, squilibri di sostanze neurotrasmettitrici etc motiva la prescrizione di farmaci ma invece qualche luminare italiano afferma che sono quasi inefficacci e che non ce prova di queste teorie...
Ora a lei questo puo apparire come una provocazione con scopo di sminuire il vostro lavoro ma le garantisco che le intenzioni sono solo quelle di rapportarmi in un "dibattito" medico/ paziente in qualche modo, non e questa la mia intenzione, ma vorrei capire se lei al mio posto accetterebbe farmaci dal dubbio beneficio e con evidenza di inefficacia dimostrata sulla base delle assunzioni o se esistendo una qualsiasi terapia alternativa non la prova almeno per non lasciare nulla di intentato?
Io la ringrazio per il suo intervento..


[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Mi faccia capire una cosa, ammettiamo che io abbia una fobia per i ragni, assumendo un farmaco incredibilmente smetto di temere i ragni?? Onestamente mi sembra strano"

Sì, può benissimo essere così.

Ha assunto qualche terapia, non esauriscono quelle disponibili. Non è che esistano "i farmaci", ognuno è una molecola diversa, quindi non è che si provano "i farmaci" e che se uno non risponde "ai farmaci" allora si passa ad altro.
Si usano gli strumenti che ci sono, farmaci e non farmaci, in una sequenza che non sempre è una sola possibile, non esiste sempre un primo strumento con cui iniziare, e non esiste per forza una sequenza tipo se non funziona a si prova b, poi c, poi d. Si tenta di mettere in un certo ordine questi "percorsi" di prove. Se uno non risponde a tre diversi farmaci di un certo tipo ad esempio sarebbe logico utilizzarne un altro appartenente ad una classe diversa.

"qualche luminare italiano afferma che sono quasi inefficacci e che non ce prova di queste teorie..."
Quali teorie, non esistono teorie. Ci sono studi clinici. Mica si mette in commercio una medicina sulla base di teorie.

Chi afferemerebbe questo, per curiosità ?



[#14]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Se lo dice lei che il farmaco antidepressivo fa sparire la paura dei ragni( ipoteticamente parlando) la cosa sa di magia, i tumori non credo nascano falla carenza di serotonina ma ci sono sempre motivi che le danno esordio. Sono diffusi tranquillamente in rete e in riviste mediche le pubblicazioni di studi effettuati uno tra i tanti quelli del dott kirsch che asseriscono che l antidepressivo specie gli ssri/ snri hanno dimostrato che l assunzione di ssri/ snri non ha dimostrato dati significativi rispetto alla somministrazione di sostanze inerti.
Questo anche perché si patologizza un Po tutto.
Per voi l ansia. Una malattia cerebrale, ma nessuno diventa ansioso solo per questioni chimiche ma piu spesso sono i vissuti che ci destabilizzano così.
Ecco perché se con la chimica non risolvo mi sembra lecito optare per altri strumenti, dal momento ch esistono.
Alla frase che i farmaci non vengono venduti sulla base di teorie puo essere in parte vero, ma con le parole giuste e la propaganda giusta, tutto diventa miracolo.
La persona al quale mi riferisco col termine luminare( non citerò il nome in merito alla privacy) afferma che non sempre sono indispensabili a meno di patologi gravi, nella fattispecie la depressione maggiore grave. Sono sicuro che ha compreso a chi mi riferisco.
Chiaramente io mi riferisco esclusivamente al mio caso, puo essere esistano persone che con i farmaci guariscano, ma se ciò nel mio caso non accade non posso assumere farmaci tanto per fare qualcosa...
Mi prenda in parola almeno di questo.. La sofferenza derivata dalle malattie qualunque esse siano cambiano la vita... Non e certo la serotonina che lo fa..
La ringrazio ancora per avermi concesso questo scambio di vedute..
Non ne abbia a male, o non la considero INA mancanza di rispetto. Non sono animato da queste intenzioni.



[#15]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

"Se lo dice lei che il farmaco antidepressivo fa sparire la paura dei ragni( ipoteticamente parlando) la cosa sa di magia"

Non ci vedo niente di magico.

Infatti anche i disturbi mentali nascono solitamente da una predisposizione genetica più o senza sollecitazioni ambientali che producono modificazioni cerebrali, eventi o droghe ad esempio.

"ma nessuno diventa ansioso solo per questioni chimiche ma piu spesso sono i vissuti che ci destabilizzano così."

No.

"Mi prenda in parola almeno di questo.. La sofferenza derivata dalle malattie qualunque esse siano cambiano la vita... Non e certo la serotonina che lo fa.."

No la sofferenza non cambia niente, la sofferenza è il risultato. Il cervello produce la sofferenza, così come esiste in una persona, che comunica continuamente con il suo ambiente circostante e non può fare a meno di farlo attraverso la sua costituzione.

Mi sembra che sia venuto qui per fare lezione di neurobiologia, non mi sembra il caso, anche perché "la carenza di serotonina" non esiste, è un concetto giornalistico che non corrisponde a niente.

"afferma che non sempre sono indispensabili a meno di patologi gravi, nella fattispecie la depressione maggiore grave."

Cosa vuol dire non sempre sono indispensabili ? Che a volte, magari quasi sempre lo sono. La depressione maggiore è un conto, lo conosco questo discorso, ci sono molti altri disturbi in cui si usano queste medicine.

Comunque mi permetta che magica mi suona una visione in cui non si sa come le funzioni mentali non derivano dal corpo, ma non si sa bene da dove.

"Alla frase che i farmaci non vengono venduti sulla base di teorie puo essere in parte vero, ma con le parole giuste e la propaganda giusta, tutto diventa miracolo."

Senz'altro, anche le terapie non farmacologiche, che sono molto meno verificabili e altrettanto e molto più falsificabili.
[#16]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La mia intenzione non e quella di fare neurobiologia..
Vediamo se ho compreso il mito della carenza della serotonina e un luogo comune, giusto?
Ma la prima cosa che il prescrittore ha detto era proprio questa e che li scopo del farmaco era riecquilibrare questa..
Ma allora non riesco a capire perché vari farmaci, con me non hanno funzionato, come se per anni ho assunto acqua zuccherata e nulla piu.
Chiaramente lei mi risponderà nella logica "parli col medico e assuma una nuova eventuale terapia"..
Da un lato e palese e giusto che un medico di esprima così, ma anche fare la cavia da anni ed essere esattamente punto e a capo, rende altrettanto logico la ricerca di nuove strategie.
E comunque da tenere in considerazione l aspetto degli insuccessi farmacologici nel mio caso.
Allora le opzioni sono queste:
1-tendo un tipo di approccio differente
2-mi tengo il panico
3-assumo varie cure prescritte illudendomi che almeno qualcosa facciano?
Mi pare pero scontato la strada deii farmaci o dei tentativi farmacologici a vita..
Cioè, uno assume un farmaco, aspetrandosi un beneficio giusto? Ma se questi sono assenti e ci sono solo gli effetti avversi, come già detto non sempre sono lievi o transitori, questo rende l idea che la scelta terapeutica forse non e molto adatta.
Mi rendo conto che siamo partiti col piede sbagliato, ma se lei fosse stato al mio posto ed io al suo probabilmente la discussione a lungo andare si allineava nella stessa base.In fin dei conti e pur sempre il male di un altro...
Saluti.




[#17]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Gentile signore, Lei dice, quasi all'inizio: "Una psicoterapia?
Non me ne intendo granché ma per farla devo assumere farmaci?"
Evidentemente non è informato, appunto.
La psicoterapia è un metodo ( o meglio ci sono diversi metodi) di cura ('-terapia) della 'psiche', che usa strumenti 'psichici', in quanto tale, e non farmaci.
La scelta di che metodo utilizzare , così come di fronte a qualsiasi prescrizione medica, è solo del paziente. E' bene ovviamente che il paziente si informi. Uomo avvisato, mezzo salvato.
Non è facile, sicuramente, informarsi, e le informazioni reperibili sono spesso contrastanti, come ha visto anche Lei. Ma il mondo è complesso, non bisogna spaventarsi perchè è difficile orientarsi fra le tante informazioni che spesso sono solo pubblicità e propaganda.
E, come ha visto anche Lei, esistono teorie diverse e spesso contrastanti, e non è facile barcamenarsi. Alla teoria psichiatrica, o meglio al 'modello' dello "squilibrio biochimico " cerebrale si oppongono altri modelli, di altri psichiatri, che vedono più fattori implicati nelle difficoltà, anche psicologici, ambientali, sociali, legati alle abitudini, a convinzioni sbagliate, ecc., che si possono affrontare e, con un po' di fatica, cambiare.
Il singolo paziente deve scegliere, informarsi, basarsi molto anche sull'impressione personale a contatto con il medico o lo psicologo, perchè il rapporto 'medico-paziente' è un elemento fondamentale per il buon andamento di qualsiasi tipo di cura.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#18]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le ripeto che non ha provato tutto il provabile o quasi, per cui il fatto di non aver risposto a determinate molecole può dipendere da vari banali fattori, quali la dose o il suo metabolismo che non favorisce la produzione di livelli sufficienti nel sangue di un determinato medicinale, ma non di un altro.
Non è noto e chiaro perché alcune persone rispondano brillantemente ad una terapia e per niente ad un'altra, però di fatto è così.

Non deve né crederci, né essere motivato, né "metterci del suo" nel far funzionare gli strumenti terapeutici che hanno un'attività loro propria.

La carenza di serotonina è un modo per spiegare con una sola espressione una conoscenza parziale e comunque incompleta sul funzionamento di una parte di questi medicinali. La serotonina aumenta dopo poche ore, l'effetto c'è a distanza di settimane. Non è un problema di neurotrasmettitore, è utile modulare tramite questo neurotrasmettitore alcuni circuiti e in determinate aree cerbrali.

Delle tre ipotesi da Lei proposte, direi di farsi consigliare dal medico un ulteriore tentativo. Sicuramente il punto 1 no, non "tendere" personalmente a niente, anche perché facendo così autoseleziona un approccio senza chiarire se è indicato, per quali scopi e se rispetto agli altri è preferibile, più breve, meno costoso etc.
Il punto 3 non richiede illusione. Anzi, le prenda in maniera disillusa, così eventuali risultati non si confondono con l'effetto placebo iniziale.
[#19]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ok, ringrazio entrambi per le risposte, proverò ancora una volta a parlare col medico e vedere cosa propone...
Al momento non e che ho molta scelta..
Saluti.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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