Problematiche

Salve a tutti, sono un ragazzo di 21 anni e cerco essenzialmente dei consigli per capire come affrontare la mia situazione. Mi scuso se il titolo è vago, ma non sapevo come impostarlo meglio.
Vorrei iniziare dicendo che le mie problematiche sono varie.
All'età di 17 anni ho avuto un periodo di depressione, e l'evento scatenante è stato la morte di mia nonna. Non penso sia stato tanto l'evento in sé (ossia la perdita della persona) ma essenzialmente i pensieri a cui questo evento ha dato forma. Il periodo è durato durato 5 mesi circa: non mangiavo, avevo problemi a dormire, avevo problemi a distogliere il pensiero dal concetto generale di "morte". Tutto ad un tratto, un giorno è svanito tutto. Mi sono svegliato ed ho riacquisito molto appetito e mi sono sentito decisamente meglio.
Durante quei 5 mesi sono andate ogni tanto da uno psicologo, ma mi sentivo meglio solo durante la seduta, per poi ritornare allo stato precedente un paio di minuti terminato il consulto.
Di nuovo, 3 anni dopo, mi sono ritrovato nella stessa identica situazione, e sempre all'incirca per lo stesso periodo di tempo. Stavolta l'evento scatenante è stato un particolare gruppo musicale di generi estremi (generi che ascolto quotidianamente)
Ora ogni tanto ho delle sensazioni di malessere che mi ricordano quei periodi, ma durano al massimo qualche ora, forse una giornata, ma mai di più né di meno.
Preciso lo stato "normale" della mia vita è decisamente apatico e difficilmente so rispondere se mi sento bene/male, tanto che dico di star "neutro".
Volevo sapere se tutto ciò può significare qualcosa e se sarebbe consigliabile un consulto specialistico vista la recidività.

Infine un ultimo quesito. Da sempre ho un'ansia irrefrenabile quando mi trovo in particolari situazioni. Mi sento come scoppiare quando sono al centro dell'attenzione, quando sono osservato mentre lavoro/studio, quando devo parlare con persone sconosciute (sia dal vivo, che al telefono), persino quando devo comprare qualcosa in un negozio e soprattutto se devo chiedere informazioni (cerco di affidarmi sempre alle e-mail).
Se conosco le persone al contrario, diciamo che ho meno problemi, ma persistono comunque in situazioni che trovo imbarazzanti (e in generale l'ansia permane, ma con intensità minore).
Può trattarsi di Fobia sociale? Ho consultato siti specialistici online e mi trovo conforme anche alla Sindrome di Asperger, mostrando praticamente il 90% dei cosiddetti sintomi e/o all'ADHD a causa di ciò che ho riportato poco sopra.

Come se non bastasse (e penso sia una conseguenza di tutto ciò) ho sviluppato da parecchio tempo un aspetto misantropico che cresce e viene alimentato costantemente da molte situazioni e comportamenti altrui quotidiani.

Il mio problema fondamentale è soprattutto andare di persona da uno specialista ad esporre questi problemi (ritornando sopra appunto), dunque vorrei avere qualche parere magari per sentirmi più sicuro ed affrontare un consulto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Fa uso di qualche sostanza, tipo cannabis ?

Questa sua situazione è stata in qualche modo classificata ? Eviti le auto-diagnosi, che sono di fatto non solo impossibili, ma anche "deviate", nel senso che sistematicamente chi ha un disturbo di tipo X tende a farsi diagnosi di tipo Y.

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Pura curiosità, quali sono questi gruppi estremi ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile dottore, volevo scriverlo, ma mi è passato di mente, ho fatto uso di cannabis per qualche anno quotidianamente, ma ho smesso poiché mi provocava forte ansia e attacchi di panico (tutto questo dopo il primo periodo di depressione).

Per quanto riguarda l'auto-diagnosi, diciamo che è più una sorta di "ipocondria" (non so se si può utilizzare questo termine anche per disturbi psichici). Inoltre tutto ciò non è stato valutato da nessuno specialista, tranne quelle poche volte che sono andato dallo psicologo, ma sono state più chiacchierate inerenti quello stesso periodo (di depressione), mentre la seconda volta ho fatto solo una seduta.

Infine, per i gruppi, ascolto maggiormente gruppi Death Metal, Black Metal, Noise/Harsh Noise, Powerviolence/CrustPunk, ma il gruppo che mi ha creato problemi è stato Stalaggh.

La ringrazio per la sua risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

L'ho chiesto perché così, a impressione, alcuni di questi sintomi sono tipici di chi ha fatto uso di questa sostanza in maniera abituale.

Ecco, sul termine ipocondria coincide con la mia impressione, cioè preoccupazione di impazzire, di avere questo o quel male etc, di non avere il controllo, di non sapere cosa accadrà al proprio cervello prima che sia troppo tardi, di commettere gesti inconsulti etc.

A questa sindrome andrebbe dato un nome, perché non necessariamente deve essere trattata. Se è ipocondria, facciamo un'ipotesi, esistono trattamenti che dipendono dal grado di interferenza e dal fatto che non passi da sola, ma oltre ai sintomi ansiosi che le persone sono in grado di individuare come tali e riferire, possono esservi anche parametri "umorali" che sono altrettanto importanti per valutare eventuali interventi.

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Questo gruppo mi manca (i generi li conosco molto bene), dalle recensioni sembra un noise-ambient di impronta black, almeno come spirito di fondo. In ogni caso, la musica è fatta per sollecitare emozioni e sensazioni, per cui può "turbare". Esistono musiche rilassanti, e una teoria con tanto di prove sul fatto che alcune note (non tanto stili o generi, quanto sonorità o timbri) abbiano effetto sul cervello in senso terapeutico. In ogni caso mi concentrerei sul quadro dei sintomi e non su ciò che in questo momento magari casualmente si è associato al malessere.
[#4]
Utente
Utente
Ad ogni modo se sto seguendo bene il discorso, lei si sta rivolgendo alla prima parte del mio messaggio no?
Soprattutto perché, vorrei precisare, che la seconda parte precede in relazione ai tempi l'uso di cannabis.
Il fatto è che tutto ciò (sempre l'ansia della seconda parte) mi compromette parecchi aspetti quotidiani.
Ad esempio provo un'ansia irrefrenabile al solo pensiero di dover svolgere un esame orale all'università davanti a tutti gli altri studenti (tanto che mi sono fatto sempre chiamare per ultimo) e questo è il minore dei casi.
Diciamo che ora come ora è l'aspetto più importante che vorrei capire.

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Non mi aspettavo certo di trovare un esperto che conosce il tutto.
Ad ogni modo, io ascolto questi generi proprio per ciò che espongono. Tra l'altro continuo ad ascoltare anche il gruppo sopracitato, pur sapendo i rischi della prima volta, perché ne sono attratto e non riesco a farci nulla.

Ogni tanto ho provato a distaccarmi per qualche tempo ma non ci sono riuscito. So che qualcosa in particolare di tutto ciò potrebbe essere un effetto scatenante, ma non riesco comunque a farne a meno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Gli eventi scatenanti non si chiamano "cause" proprio perché non c'è nesso causale, come dire che il primo evento emotivamente significativo può essere scatenante, che sia un litigio, un brutto voto a scuola, un'aggressione, una delusione amorosa, o aver visto immagini "forti" in tv, ma non c'è un nesso preciso e necessariamente teso a ripetersi.

Gli aspetti che riferisce sicuramente puntano verso un problema di ansia in situazioni sociali, e può anche darsi che il nocciolo del problema si circoscriva a questo.

E' necessario però un inquadramento completo, psichiatrico, se vuole conoscere i tipi di soluzioni possibili.
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Utente
Utente
La ringrazio nuovamente, ma avrei un ultimo quesito.

Posso dire con certezza di aver sviluppato una seria dipendenza da internet. Questo può essere il risultato del problema sociale sopracitato?

Ad ogni modo ho sempre evitato di riferire tutto ai miei genitori (è più forte di me, non ci riesco) e dunque è possibile usufruire di consulenze non a pagamento (non so, ad esempio i servizi del comune di Roma)?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Posso dire con certezza di aver sviluppato una seria dipendenza da internet. "

No, le diagnosi le lasci fare ad altri, e poi la dipendenza da internet non è una malattia ben codificata, è per adesso un modo di dire che rischia di essere frainteso, perché il concetto di dipendenza è preciso, non significa passare ore davanti a internet.

Non so se i servizi del comune siano gratuiti o semplicemente abbiano un ticket.
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Utente
Utente
"Dipendenza" nel senso che non riesco a farne a meno, non penso serva una diagnosi specialistica per capire questo.

Ad ogni modo la ringrazio per tutte le sue risposte che sono state molto utili.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
""Dipendenza" nel senso che non riesco a farne a meno,". Appunto, ma questo non significa dipendenza come diagnosi.

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Utente
Utente
Sì beh chiaro. In poche parole intendevo sapere se il fatto di utilizzare internet per qualsiasi mansione, soprattutto per quelle che di solito richiedono un contatto diretto con sconosciuti, possa essere una conseguenza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Ah. beh, in questo senso, cioè in sostituzione di un contatto diretto "dipendere" da internet...certo, è anche una comodità in alcuni casi. Non è quel che si intende assolutamente con "dipendenza da internet" in senso psichiatrico.
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