Ansia inguaribile da alcuni anni
Spett. Medici.
Vi scrivo perche avrei alcune domande da porvi, ma prima credo sia utile che vi esponga la situazione in modo da potervi mettere nelle condizioni di rispondermi.
Partendo dalla possibile causa, avvenuta 6 anni fa e durata 2 anni e ancora non al 100% risolta, mi riferisco ad una patologia fisica molto pesante e che in quel periodo mi ha molto invalidato, ho iniziato ad avvertire in maniera improvvisa, intensa e persistente un forte stato vertiginoso con sensazione di mancamento,sempre pallido e freddo, episodi violenti di cefalea, malessere generale fisico,
tutto questo in maniera cronica, e che anzi, purtroppo per me e andata aggravandosi sempre di piu.
mi rivolsi al medico di medicina generale che ha optato per questi controlli:
Analisi del sangue piu tiroide
visita orl
visita neurologica
tutte queste negative.
Intanto tutto il corteo sintomatologico diventa sempre piu pesante, intenso e poco sopportabile ogni giorno,aggiungendosi un forte timore di covare una malattia depressiva o peggio una psicosi che mi portera al suicidio vivendole come se fossero il mio destino finale.
Il neurologo mi prescrisse delle gocce di laroxyl nel dosaggio di 40 gocce gradualmente e assunta per 5 mesi. non ottenendo beneficio.
in seguito, ormai esasperato dalla situazione mi rivolsi ad uno psichiatra che diagnostica un disturbo di attacchi di panico con ansieta cronica.
e mi ha datto da seguire, nel corso del tempo diverse terapie quali:
cipralex 10 mg al dosaggio di 2 cp al gg,
cymbalta 60 mg 1 al gg
daparox 20 mg fino a 2 cp al gg.
effexor 75 mg 1 cp al gg
seropram 20 mg 1 cp al gg che assumo ancora.
tutte queste terapie hanno fallito miseramente.
Volevo se possibile alcune risposte in merito a:
1-lo scopo di queste cure e la riduzione sintomatologica finche si assume il farmaco o una guarigione completa?
2-Considerate l'ansia come una malattia mentale e la cura e farmacologica, nel mio caso questi non hanno per niente funzionato, a questo punto me la devo tenere?
3- ritenete i farmaci come terapie d elezione, ma si sfrutta l effetto placebo, quindi l'idea che assumndo un qualche farmaco mi sento "protetto"?
4- il mio medico e abile a rispondere alle mie domande con sue domande sopratutto quando si parla di decorso, in linea generale lo chiedo a voi.
5-infine, in caso i ulteriore fallimento farmacologico come posso risolvere, se si puo, anche senza essi?
Finora l'accanimento farmacologico oltre che fallimentare e stato fonte di alcuni effetti sia indesiderati notevoli e non sempre transitori....
mi rimetto a voi...con fiducia. grazie
Vi scrivo perche avrei alcune domande da porvi, ma prima credo sia utile che vi esponga la situazione in modo da potervi mettere nelle condizioni di rispondermi.
Partendo dalla possibile causa, avvenuta 6 anni fa e durata 2 anni e ancora non al 100% risolta, mi riferisco ad una patologia fisica molto pesante e che in quel periodo mi ha molto invalidato, ho iniziato ad avvertire in maniera improvvisa, intensa e persistente un forte stato vertiginoso con sensazione di mancamento,sempre pallido e freddo, episodi violenti di cefalea, malessere generale fisico,
tutto questo in maniera cronica, e che anzi, purtroppo per me e andata aggravandosi sempre di piu.
mi rivolsi al medico di medicina generale che ha optato per questi controlli:
Analisi del sangue piu tiroide
visita orl
visita neurologica
tutte queste negative.
Intanto tutto il corteo sintomatologico diventa sempre piu pesante, intenso e poco sopportabile ogni giorno,aggiungendosi un forte timore di covare una malattia depressiva o peggio una psicosi che mi portera al suicidio vivendole come se fossero il mio destino finale.
Il neurologo mi prescrisse delle gocce di laroxyl nel dosaggio di 40 gocce gradualmente e assunta per 5 mesi. non ottenendo beneficio.
in seguito, ormai esasperato dalla situazione mi rivolsi ad uno psichiatra che diagnostica un disturbo di attacchi di panico con ansieta cronica.
e mi ha datto da seguire, nel corso del tempo diverse terapie quali:
cipralex 10 mg al dosaggio di 2 cp al gg,
cymbalta 60 mg 1 al gg
daparox 20 mg fino a 2 cp al gg.
effexor 75 mg 1 cp al gg
seropram 20 mg 1 cp al gg che assumo ancora.
tutte queste terapie hanno fallito miseramente.
Volevo se possibile alcune risposte in merito a:
1-lo scopo di queste cure e la riduzione sintomatologica finche si assume il farmaco o una guarigione completa?
2-Considerate l'ansia come una malattia mentale e la cura e farmacologica, nel mio caso questi non hanno per niente funzionato, a questo punto me la devo tenere?
3- ritenete i farmaci come terapie d elezione, ma si sfrutta l effetto placebo, quindi l'idea che assumndo un qualche farmaco mi sento "protetto"?
4- il mio medico e abile a rispondere alle mie domande con sue domande sopratutto quando si parla di decorso, in linea generale lo chiedo a voi.
5-infine, in caso i ulteriore fallimento farmacologico come posso risolvere, se si puo, anche senza essi?
Finora l'accanimento farmacologico oltre che fallimentare e stato fonte di alcuni effetti sia indesiderati notevoli e non sempre transitori....
mi rimetto a voi...con fiducia. grazie
[#1]
Gentile utente,
per quanto tempo sono state effettuate le terapie descritte?
per quanto tempo sono state effettuate le terapie descritte?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Gentile utente,
se è stata fatta una diagnosi ("un disturbo di attacchi di panico con ansieta cronica"), ma le terapie alle quali solitamente risponde tale disturbo non hanno dato beneficio, secondo me, è il caso di rivalutare la diagnosi.
Questa è la mia risposta alla sostanza della Sua situazione. Rispondo anche alle Sue domande "numerate", anche se alcune mi sembrano di esprimere più uno stato di scontento.
<<..1-lo scopo di queste cure e la riduzione sintomatologica finche si assume il farmaco o una guarigione completa?..>>
La riduzione sintomatica, come il primo obbiettivo, e la guarigione come l'obbiettivo successivo.
<<.2-Considerate l'ansia come una malattia mentale e la cura e farmacologica, nel mio caso questi non hanno per niente funzionato, a questo punto me la devo tenere?.>>
La cura di una malattia mentale può essere anche non farmacologica. Inoltre, vedi la mia risposta all'inizio del consulto.
<<..3- ritenete i farmaci come terapie d elezione, ma si sfrutta l effetto placebo, quindi l'idea che assumndo un qualche farmaco mi sento "protetto"?..>>
Non sono stato io a prescrivere a Lei i farmaci, dunque non posso entrare nella testa di un'altra persona, ma dubito che siano state quelle le intenzioni: sarebbe stata una cosa imprudente, perché i farmaci hanno anche gli effetti collaterali.
<<..4- il mio medico e abile a rispondere alle mie domande con sue domande sopratutto quando si parla di decorso, in linea generale lo chiedo a voi...>>
Se è presente la problematica di intendersi col Suo medico, bisogna farlo presente a lui direttamente. Intende il medico di base o lo psichiatra?
<<..5-infine, in caso i ulteriore fallimento farmacologico come posso risolvere, se si puo, anche senza essi?..>>
Come Le scrivevo all'inizio, secondo me, vista la storia, avrebbe senso la rivalutazione diagnostica. Dalle Sue descrizioni non posso escludere una malattia organica. E' sempre però possibile anche la concomitanza della malattia "fisica" e di quella "mentale". Ed anche se si conformerebbe la presenza di una malattia mentale (da sola o accanto ad una affezione fisica), esistono più malattie mentali, e non è detto che si tratta di quella diagnosticata. Oppure, anche nel caso nel quale fosse confermato tutto senza nuove delucidazioni, oltre alle cure che Lei ha seguito ce ne sono, potenzialmente le altre terapie farmacologiche, di seconda linea, ed esistono anche le cure non farmacologiche.
se è stata fatta una diagnosi ("un disturbo di attacchi di panico con ansieta cronica"), ma le terapie alle quali solitamente risponde tale disturbo non hanno dato beneficio, secondo me, è il caso di rivalutare la diagnosi.
Questa è la mia risposta alla sostanza della Sua situazione. Rispondo anche alle Sue domande "numerate", anche se alcune mi sembrano di esprimere più uno stato di scontento.
<<..1-lo scopo di queste cure e la riduzione sintomatologica finche si assume il farmaco o una guarigione completa?..>>
La riduzione sintomatica, come il primo obbiettivo, e la guarigione come l'obbiettivo successivo.
<<.2-Considerate l'ansia come una malattia mentale e la cura e farmacologica, nel mio caso questi non hanno per niente funzionato, a questo punto me la devo tenere?.>>
La cura di una malattia mentale può essere anche non farmacologica. Inoltre, vedi la mia risposta all'inizio del consulto.
<<..3- ritenete i farmaci come terapie d elezione, ma si sfrutta l effetto placebo, quindi l'idea che assumndo un qualche farmaco mi sento "protetto"?..>>
Non sono stato io a prescrivere a Lei i farmaci, dunque non posso entrare nella testa di un'altra persona, ma dubito che siano state quelle le intenzioni: sarebbe stata una cosa imprudente, perché i farmaci hanno anche gli effetti collaterali.
<<..4- il mio medico e abile a rispondere alle mie domande con sue domande sopratutto quando si parla di decorso, in linea generale lo chiedo a voi...>>
Se è presente la problematica di intendersi col Suo medico, bisogna farlo presente a lui direttamente. Intende il medico di base o lo psichiatra?
<<..5-infine, in caso i ulteriore fallimento farmacologico come posso risolvere, se si puo, anche senza essi?..>>
Come Le scrivevo all'inizio, secondo me, vista la storia, avrebbe senso la rivalutazione diagnostica. Dalle Sue descrizioni non posso escludere una malattia organica. E' sempre però possibile anche la concomitanza della malattia "fisica" e di quella "mentale". Ed anche se si conformerebbe la presenza di una malattia mentale (da sola o accanto ad una affezione fisica), esistono più malattie mentali, e non è detto che si tratta di quella diagnosticata. Oppure, anche nel caso nel quale fosse confermato tutto senza nuove delucidazioni, oltre alle cure che Lei ha seguito ce ne sono, potenzialmente le altre terapie farmacologiche, di seconda linea, ed esistono anche le cure non farmacologiche.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#4]
Ex utente
La ringrazio per la risposta, riguardo la diagnosi da rivedere cosa intende?
mi spiego, la diagnosi che ho sempre ricevuto e confermata, da 2 specialisti diversi cambiato perche si e trasferito in un altra citta e quindi l'obbligo di cambio, e sempre stata cosi, Disturbo di attacchi di panico e conpresenza di ansia cronica persistente.
poi dal secondo disturbo di attacchi di panico con ansieta cronica.
questo e cio che ce scritto nei referti.
Rivederla in senso che non sia ansia ma altro di mentale?
Effettivamente dopo anni stando male ogni giorno e tanti tentativi per curarla non ho ottenuto nulla, questo chiaramente crea malcontento.
Parla di terapie non farmacologiche, pensa ne possa trarre giovamento?
A questa domanda:Se è presente la problematica di intendersi col Suo medico, bisogna farlo presente a lui direttamente. Intende il medico di base o lo psichiatra?
mi riferisco allo specialista, ormai il generico non sa piu cosa dirmi...
infine scrive:Dalle Sue descrizioni non posso escludere una malattia organica. E' sempre però possibile anche la concomitanza della malattia "fisica" e di quella "mentale". Ed anche se si conformerebbe la presenza di una malattia mentale (da sola o accanto ad una affezione fisica), esistono più malattie mentali, e non è detto che si tratta di quella diagnosticata. Oppure, anche nel caso nel quale fosse confermato tutto senza nuove delucidazioni, oltre alle cure che Lei ha seguito ce ne sono, potenzialmente le altre, di seconda linea.
Prima di ricorrere allo psichiatra il medico generale ha escluso con gli accertamenti prima citati patologie fisiche che giustificano il tutto. non saprei...
alla parte:esistono più malattie mentali, e non è detto che si tratta di quella diagnosticata, questo mi preoccupa un po, perche e sempre stata confermata ex novo, intuitivamente pensa a qualcosa di piu importante?
a ringrazio ancora e mi scuso per l'impertinenza dimostrata, ma non e mia intenzione polemizzare, solo sapere come poter risolvere in concreto..
mi spiego, la diagnosi che ho sempre ricevuto e confermata, da 2 specialisti diversi cambiato perche si e trasferito in un altra citta e quindi l'obbligo di cambio, e sempre stata cosi, Disturbo di attacchi di panico e conpresenza di ansia cronica persistente.
poi dal secondo disturbo di attacchi di panico con ansieta cronica.
questo e cio che ce scritto nei referti.
Rivederla in senso che non sia ansia ma altro di mentale?
Effettivamente dopo anni stando male ogni giorno e tanti tentativi per curarla non ho ottenuto nulla, questo chiaramente crea malcontento.
Parla di terapie non farmacologiche, pensa ne possa trarre giovamento?
A questa domanda:Se è presente la problematica di intendersi col Suo medico, bisogna farlo presente a lui direttamente. Intende il medico di base o lo psichiatra?
mi riferisco allo specialista, ormai il generico non sa piu cosa dirmi...
infine scrive:Dalle Sue descrizioni non posso escludere una malattia organica. E' sempre però possibile anche la concomitanza della malattia "fisica" e di quella "mentale". Ed anche se si conformerebbe la presenza di una malattia mentale (da sola o accanto ad una affezione fisica), esistono più malattie mentali, e non è detto che si tratta di quella diagnosticata. Oppure, anche nel caso nel quale fosse confermato tutto senza nuove delucidazioni, oltre alle cure che Lei ha seguito ce ne sono, potenzialmente le altre, di seconda linea.
Prima di ricorrere allo psichiatra il medico generale ha escluso con gli accertamenti prima citati patologie fisiche che giustificano il tutto. non saprei...
alla parte:esistono più malattie mentali, e non è detto che si tratta di quella diagnosticata, questo mi preoccupa un po, perche e sempre stata confermata ex novo, intuitivamente pensa a qualcosa di piu importante?
a ringrazio ancora e mi scuso per l'impertinenza dimostrata, ma non e mia intenzione polemizzare, solo sapere come poter risolvere in concreto..
[#5]
Gentile utente,
per una rivalutazione diagnostica intendo la rivalutazione completa: non solo dal punto di vista delle malattie mentali. Ovviamente per farlo c'è bisogno del lavoro non solo di uno psichiatra, ma prima di tutto di un medico di famiglia (mettendo al corrente lo psichiatra).
Ho scritto delle terapie non farmacologiche (intendendo la psicoterapia, ma non solo) non per consigliarle a Lei (via internet, non essendo lo specialista che La segue, non posso pronunciarmi, ma se lo chiede al Suo psichiatra, farà una buona cosa), ma per rendere l'idea che l'arsenale delle cure nel caso del disturbo a Lei diagnosticato non si esaurisce coi farmaci, anzi, ad esempio, alcune forme di psicoterapia possono essere non sono meno efficaci, e l'abinazione della cura farmacologica con psicoterapia ha spesso efficacia maggiore (non è un parere nel caso Suo, ma una costatazione generale). Dunque non si può dire che Lei ha fatto tutte le cure possibili (c'è anche la psicoterapia ed i farmaci di seconda scelta), ma forse per ora ha fatto a sufficienza per soffermarsi e rivalutare la diagnosi (anche dal punto medico generale).
Le ho chiesto, se è presente la problematica di intendersi col Suo medico, se Lei intende il medico di base o lo psichiatra. E Lei risponde:
"mi riferisco allo specialista, ormai il generico non sa piu cosa dirmi..."
Ok, dunque penso che si potrebbe chiedere al Medico di Base di occuparsi di più del problema. Non bisogna chiedere a lui una risposta secca o subito, ma un'indagine più approfondita. I sitomi che Lei riferisce potenzialmente non sono di competenza solo dell'otorinolaringoiatra, del neurologo o dello psichitra. Potrebbe essere, ad esempio, anche un problema vascolare.
Invece, per quanto riguarda lo psichiatra, bisogna, come scrivevo, farglielo presente più direttamente se Lei è a disagio delle sue modalità.
Lei scrive che La preoccupa la mia ipotesi che possa trattarsi anche di una malattia mentale diversa da quella già diagnosticata. Non si preoccupa, non penso di qualcosa di più importante. Può essere anche una cosa più banale, ma diventa, certamente, "inguaribile", se non viene riconosciuta e non viene curata.
In concreto:
- rivalutazione medica generale (poi, la rivalutazione psichiatrica)
- nel contempo metterne al corrente il Suo specialista, chiedere a lui dell'oportunità nel Suo caso delle eventuali cure non farmacologiche come la psicoterapia
per una rivalutazione diagnostica intendo la rivalutazione completa: non solo dal punto di vista delle malattie mentali. Ovviamente per farlo c'è bisogno del lavoro non solo di uno psichiatra, ma prima di tutto di un medico di famiglia (mettendo al corrente lo psichiatra).
Ho scritto delle terapie non farmacologiche (intendendo la psicoterapia, ma non solo) non per consigliarle a Lei (via internet, non essendo lo specialista che La segue, non posso pronunciarmi, ma se lo chiede al Suo psichiatra, farà una buona cosa), ma per rendere l'idea che l'arsenale delle cure nel caso del disturbo a Lei diagnosticato non si esaurisce coi farmaci, anzi, ad esempio, alcune forme di psicoterapia possono essere non sono meno efficaci, e l'abinazione della cura farmacologica con psicoterapia ha spesso efficacia maggiore (non è un parere nel caso Suo, ma una costatazione generale). Dunque non si può dire che Lei ha fatto tutte le cure possibili (c'è anche la psicoterapia ed i farmaci di seconda scelta), ma forse per ora ha fatto a sufficienza per soffermarsi e rivalutare la diagnosi (anche dal punto medico generale).
Le ho chiesto, se è presente la problematica di intendersi col Suo medico, se Lei intende il medico di base o lo psichiatra. E Lei risponde:
"mi riferisco allo specialista, ormai il generico non sa piu cosa dirmi..."
Ok, dunque penso che si potrebbe chiedere al Medico di Base di occuparsi di più del problema. Non bisogna chiedere a lui una risposta secca o subito, ma un'indagine più approfondita. I sitomi che Lei riferisce potenzialmente non sono di competenza solo dell'otorinolaringoiatra, del neurologo o dello psichitra. Potrebbe essere, ad esempio, anche un problema vascolare.
Invece, per quanto riguarda lo psichiatra, bisogna, come scrivevo, farglielo presente più direttamente se Lei è a disagio delle sue modalità.
Lei scrive che La preoccupa la mia ipotesi che possa trattarsi anche di una malattia mentale diversa da quella già diagnosticata. Non si preoccupa, non penso di qualcosa di più importante. Può essere anche una cosa più banale, ma diventa, certamente, "inguaribile", se non viene riconosciuta e non viene curata.
In concreto:
- rivalutazione medica generale (poi, la rivalutazione psichiatrica)
- nel contempo metterne al corrente il Suo specialista, chiedere a lui dell'oportunità nel Suo caso delle eventuali cure non farmacologiche come la psicoterapia
[#6]
Ex utente
Ok, la ringrazio per la cortese disponibilità
Parlerò col medico generico circa le possibilità di indagini ulteriori.
Il fatto di sapere che ci sono anche eventuali possibilità terapeutiche e confortante.
Volevo abusare ancora della sua disponibilità per porle una domanda anche se non pertinente all area psichiatrica: nelle analisi del sangue, il profilo tiroideo presenta un notevole incremento degli ab-antimicrosomi tiroidei (285,34 su Max 12) anche se ft3/ft4/tsh sono perfettamente a norma.
Puo influire nel mantenimento sintomatologico?
Anche se a breve dovrò sottopormi a consulto endocrinologico.
Infine un ultima domanda: riguarda più la mia parte ansiosa;
Nel primo consulto ho espresso i miei timori, nello specifico quello di aggravarmi in depressione o peggio e di uccidermi, in sintesi la paura di perdere il controllo della mia mente e della mia volontà,
Spesso ansia e depressione si associano come se fossero un unica malattia questo mi spaventa anche perché poi considerano il suicidio come un epilogo frequente.
E frequente che uno affetto da una forma ansiosa e destinato ad ammalassi di depressione e suicidarsi?
Mi perdoni per questa domanda, ma vorrei un parere anche su questo aspetto.
Grazie ancora.
Parlerò col medico generico circa le possibilità di indagini ulteriori.
Il fatto di sapere che ci sono anche eventuali possibilità terapeutiche e confortante.
Volevo abusare ancora della sua disponibilità per porle una domanda anche se non pertinente all area psichiatrica: nelle analisi del sangue, il profilo tiroideo presenta un notevole incremento degli ab-antimicrosomi tiroidei (285,34 su Max 12) anche se ft3/ft4/tsh sono perfettamente a norma.
Puo influire nel mantenimento sintomatologico?
Anche se a breve dovrò sottopormi a consulto endocrinologico.
Infine un ultima domanda: riguarda più la mia parte ansiosa;
Nel primo consulto ho espresso i miei timori, nello specifico quello di aggravarmi in depressione o peggio e di uccidermi, in sintesi la paura di perdere il controllo della mia mente e della mia volontà,
Spesso ansia e depressione si associano come se fossero un unica malattia questo mi spaventa anche perché poi considerano il suicidio come un epilogo frequente.
E frequente che uno affetto da una forma ansiosa e destinato ad ammalassi di depressione e suicidarsi?
Mi perdoni per questa domanda, ma vorrei un parere anche su questo aspetto.
Grazie ancora.
[#8]
Ex utente
Gent dott martiadis
Dunque le modalità di assunzione sono state:
Cipralex 10 mg 2 cp al gg assunta 6 mesi
Cymbalta 60 mg 1 cp al gg assunta per 5 mesi
Daparox 20 mg 2 cp al gg per 7mesi
Efexor 75 mg 1 cp al gg per 5 mesi
Seropram 20 mg 1 cp al gg in assunzione da 4 mesi
Laroxyl gocce fino a 40 al gg x 5 mesi
Questo e il mio percorso farmacologico..
Grazie
Dunque le modalità di assunzione sono state:
Cipralex 10 mg 2 cp al gg assunta 6 mesi
Cymbalta 60 mg 1 cp al gg assunta per 5 mesi
Daparox 20 mg 2 cp al gg per 7mesi
Efexor 75 mg 1 cp al gg per 5 mesi
Seropram 20 mg 1 cp al gg in assunzione da 4 mesi
Laroxyl gocce fino a 40 al gg x 5 mesi
Questo e il mio percorso farmacologico..
Grazie
[#9]
Per i farmaci cipralex e daparox sono stati raggiunti dosaggi sufficienti per tempi discreti. Se non hanno dato effetto è verosimile la loro inefficacia nel suo caso. Gli altri farmaci sono stati usati a dosaggi troppo bassi per valutare l'efficacia.
Si sarebbe potuta tentare l'associazione di un antidepressivo con farmaci a diverso meccansimo d'azione. Ad ogni modo la scelta è sempre dello specialista di fiducia.
Cordiali saluti
Si sarebbe potuta tentare l'associazione di un antidepressivo con farmaci a diverso meccansimo d'azione. Ad ogni modo la scelta è sempre dello specialista di fiducia.
Cordiali saluti
[#10]
Gentile utente,
rispetto all'associazione fra i disturbi d'ansia, la depressione e il suicidio:
l'evoluzione dei disturbi d'ansia nelle malattie di umore (ad es. depressive) non è la regola; il rischio di suicidio fra le persone affette da uno stato depressivo è significativamente maggiore rispetto alla popolazione, ma fra i depressi solo una parte minore si suicida ( altrimenti non avremmo avuto così tanti casi viventi della depressione ! ).
Tuttavia, piuttosto che parlare delle statistiche, bisogna considerare il Suo caso concreto. Da quello che Lei scrive comprendo che possono essere presenti vissuti depressivi e idee di morte. Questi Suoi vissuti e paure possono essere sintomi di uno stato depressivo che deve essere valutato attentamente dallo specialista psichiatra. Uno stato depressivo di per sé è aspecifico (può configurare una malattia depressiva oppure può essere presente anche nei disturbi d'ansia o accompagnare un disturbo organico), ma indipendentemente dai motivi, se è clinicamente significativo, va curato.
Sono d'accordo con il Dr Martiadis. A rigore, andrebbero adoperate le strategie alle quali il collega accenna: valutare l'incremento del dosaggio (ad esempio anche dell'attuale terapia) e, in seconda battuta, lassociazione coi farmaci di seconda linea (con un altro meccanismo d'azione). In particolare nella luce della Sua domanda e della mia risposta sulla depressione, la rivalutazione della dose dell'antidepressivo avrebbe senso.
A rigore sarebbe così.
A parte questo, penso che comunque è già arrivato il tempo di rivalutare la diagnosi.
Rispondo all'altra Sua domanda. L'alto titolo degli anticorpi (ab= anti-body) nei confronti dei componenti della tiroide di per sé è un segno di una possibile malattia delle cellule del sangue che producono tali anticorpi, dunque di una malattia autoimmune che può interessare la tiroide, ma non necessariamente solo la tiroide. A carico della tiroide possa essere iperfunzionamento, ipofunzionamento oppure i parametri possono rimanere nella norma, di solito a secondo della fase e dell'evoluzione della malattia. Però, oltre alla tiroide, come stavo già scrivendo, una malattia che inizia dalle cellule del sangue può manifestarsi coi sintomi a carico anche degli altri organi. Vertigine e cefalea potrebbero essere anche fra tali sintomi. Importante, però cosa dice l'endocrinologo.
rispetto all'associazione fra i disturbi d'ansia, la depressione e il suicidio:
l'evoluzione dei disturbi d'ansia nelle malattie di umore (ad es. depressive) non è la regola; il rischio di suicidio fra le persone affette da uno stato depressivo è significativamente maggiore rispetto alla popolazione, ma fra i depressi solo una parte minore si suicida ( altrimenti non avremmo avuto così tanti casi viventi della depressione ! ).
Tuttavia, piuttosto che parlare delle statistiche, bisogna considerare il Suo caso concreto. Da quello che Lei scrive comprendo che possono essere presenti vissuti depressivi e idee di morte. Questi Suoi vissuti e paure possono essere sintomi di uno stato depressivo che deve essere valutato attentamente dallo specialista psichiatra. Uno stato depressivo di per sé è aspecifico (può configurare una malattia depressiva oppure può essere presente anche nei disturbi d'ansia o accompagnare un disturbo organico), ma indipendentemente dai motivi, se è clinicamente significativo, va curato.
Sono d'accordo con il Dr Martiadis. A rigore, andrebbero adoperate le strategie alle quali il collega accenna: valutare l'incremento del dosaggio (ad esempio anche dell'attuale terapia) e, in seconda battuta, lassociazione coi farmaci di seconda linea (con un altro meccanismo d'azione). In particolare nella luce della Sua domanda e della mia risposta sulla depressione, la rivalutazione della dose dell'antidepressivo avrebbe senso.
A rigore sarebbe così.
A parte questo, penso che comunque è già arrivato il tempo di rivalutare la diagnosi.
Rispondo all'altra Sua domanda. L'alto titolo degli anticorpi (ab= anti-body) nei confronti dei componenti della tiroide di per sé è un segno di una possibile malattia delle cellule del sangue che producono tali anticorpi, dunque di una malattia autoimmune che può interessare la tiroide, ma non necessariamente solo la tiroide. A carico della tiroide possa essere iperfunzionamento, ipofunzionamento oppure i parametri possono rimanere nella norma, di solito a secondo della fase e dell'evoluzione della malattia. Però, oltre alla tiroide, come stavo già scrivendo, una malattia che inizia dalle cellule del sangue può manifestarsi coi sintomi a carico anche degli altri organi. Vertigine e cefalea potrebbero essere anche fra tali sintomi. Importante, però cosa dice l'endocrinologo.
[#11]
Ex utente
La ringrazio per la risposta
Cymbalta e stato tenuto a questo dosaggio perché si era provato l incremento a 120mg(ora non ricordo bene) ma mi dava il vomito e lo specialista a ritenuto, forse per prudenza di sostituirlo.
In associazione ho assunto per brevi periodi degli ansiolittici come bromazepam e alprazolam.
In caso non siano questi i farmaci che intende puo sbilanciassi nel citarmi la classe farmacologica ovviamente senza entrare nel dettaglio?
Il dott gukov nei precedenti consulti a parlato di possibili trattamenti psicoterapeutici,
Se in caso anche seropram fallisse, vorrei tentare una strada non farmacologica, sarebbe una possibile alternativa oltre che una possibile integrazione?
Grazie
Cymbalta e stato tenuto a questo dosaggio perché si era provato l incremento a 120mg(ora non ricordo bene) ma mi dava il vomito e lo specialista a ritenuto, forse per prudenza di sostituirlo.
In associazione ho assunto per brevi periodi degli ansiolittici come bromazepam e alprazolam.
In caso non siano questi i farmaci che intende puo sbilanciassi nel citarmi la classe farmacologica ovviamente senza entrare nel dettaglio?
Il dott gukov nei precedenti consulti a parlato di possibili trattamenti psicoterapeutici,
Se in caso anche seropram fallisse, vorrei tentare una strada non farmacologica, sarebbe una possibile alternativa oltre che una possibile integrazione?
Grazie
[#13]
Ex utente
Vi ringrazio entrambi per l intervento..
In risposta al dott gukov.
Non e che ho avuto pensieri di morire o suicidio e/o desiderio di ciò, anzi li spaventano molto
Riguardo l umore, considerando il fatto di avere sempre questi sintomi e stare sempre male, non mi sento particolarmente infelice,triste etc
Bene o male coltivo sempre i miei interessi, mi piace uscire, sia con amici che col mio cane, riesco a svolgere bene il mio lavoro e ad adempiere il mio dovere..
Chiaramente non sono sereno come in passato, causa la persistenza di tutti i sintomi.
In sostanza le mie sono paure esagerate, dettato dal fatto che non vorrei peggiorare ulteriormente in qualcosa più pesante da sopportare, diciamo che sono già mal messo così..
La sua spiegazione riguardo ansia e depressione, un po mi ha rassicurato.
Tempo addietro anche la prima psichiatra mi diede una rassicurazione..mi disse avere paura della depressione non significa esserne affetto,
Come chi teme di "impazzire" non significa che sia destinato alla psicosi.
Questo 2 anni fa....
Per il dott martiadis
Comprendo, ma vede, leggendo in questo stesso sito qualche post di altre persone ansiose spesso si intravedono farmaci neurolettici, magari a basse dosi..non mi sono mai stati proposti ma non sono tanto sicuri in caso di prescrizione in futuro se volerli assumere..
Preferirei evitarli, mi auguro non si riferiva a questa categoria..
In risposta al dott gukov.
Non e che ho avuto pensieri di morire o suicidio e/o desiderio di ciò, anzi li spaventano molto
Riguardo l umore, considerando il fatto di avere sempre questi sintomi e stare sempre male, non mi sento particolarmente infelice,triste etc
Bene o male coltivo sempre i miei interessi, mi piace uscire, sia con amici che col mio cane, riesco a svolgere bene il mio lavoro e ad adempiere il mio dovere..
Chiaramente non sono sereno come in passato, causa la persistenza di tutti i sintomi.
In sostanza le mie sono paure esagerate, dettato dal fatto che non vorrei peggiorare ulteriormente in qualcosa più pesante da sopportare, diciamo che sono già mal messo così..
La sua spiegazione riguardo ansia e depressione, un po mi ha rassicurato.
Tempo addietro anche la prima psichiatra mi diede una rassicurazione..mi disse avere paura della depressione non significa esserne affetto,
Come chi teme di "impazzire" non significa che sia destinato alla psicosi.
Questo 2 anni fa....
Per il dott martiadis
Comprendo, ma vede, leggendo in questo stesso sito qualche post di altre persone ansiose spesso si intravedono farmaci neurolettici, magari a basse dosi..non mi sono mai stati proposti ma non sono tanto sicuri in caso di prescrizione in futuro se volerli assumere..
Preferirei evitarli, mi auguro non si riferiva a questa categoria..
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 3.6k visite dal 29/01/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?