Problemi di ansia o fisici?

Salve, sono un ragazzo di 24 anni. Da circa un anno vivo in uno stato di "irrealtà", come se stessi vivendo in un sogno. Mi capita spesso di fare cose in "automatico" come se la mia testa si trovasse altrove. Ho iniziato subito a pensare a qualche patologia grave e malattie incurabili legate alla testa. Durante il periodo estivo questa sensazione si è attenuata riprendendo poi, con il primo attacco di panico, durante l'inverno. Da lì ho cominciato ad avere dei sintomi fisici, soprattutto vertigini e formicolii (scomparsi del tutto) alle mani. Il mio medico curante mi ha detto che si tratta di depressione ansiosa associata a patofobia. Mi ha solo prescritto degli analisi del sangue, controllo della tiroide, ecg e visita cardiologica ed è risultato tutto nella norma. Ho insistito per farmi prescrivere una tac oppure risonanza magnetica ma si è rifiutanto ripetendomi che è solo un problema legato alla mia testa e mi ha quindi prescritto una visita psichiatrica. Purtroppo non riesco a convincermi che è solo dovuto ad ansia e stress (svolgo un lavoro che mi porta ad utilizzare il pc più di 12 ore al giorno) ma mi convinco giorno dopo giorno di avere problemi fisici non riuscendo a condurre una vita normale come uscire con gli amici o fare un viaggio. E' possibile che questa situazione porti a vertigi, senso di smarrimento, testa confusa? Dovrei effettuare una visita psichiatrica o insistere per esami specifici?

Grazie ancora.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Descriva un po' più estesamente la sua situazione, per favore., personale, ambientale, familiare lavorativa, eventi stress, prospettive... Forse si potranno avere più elementi per dare un parere, oltre che quello inevitabile di rivolgersi a uno psichiatra per una valutazione diretta.
Per valutare opportunità di TAC, Risonanza, EEG ecc è opportuno sentire un neurologo.
Cordialmente

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

Sulla base della valutazione del suo medico di famiglia dovrebbe sottoporsi alla visita psichiatrica richiesta in modo da poter ricevere una valutazione specialistica appropriata alla sintomatologia che lamenta già da qualche tempo.

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Utente
Utente
Salve, rispondo al Dr. Benedetti,
caratterialmente sono un ragazzo molto emotivo ed abbastanza timido. Mi preoccupo di ogni situazione che mi accade intorno, specialmente a fattori legati alla mia famiglia. Non ho assolutamente problemi familiari, al contrario mi hanno sempre dato supporto in tutto. Sto vivendo una situazione un po particolare per la figura di mio nonno, al quale sono molto legato, che è malato da circa 4 anni. Per quanto riguarda la situazione lavorativa è, come per molti ragazzi della mia età, abbastanza instabile. Sono un libero professionista, programmatore informatico, che a causa di carenza di commesse e di clienti abbastanza esigenti, passo la maggior parte della mia giornata davanti al pc, anche nei weekend. A volte esco con gli amici e tutto questo sembra "quasi" sparire, ma non appena mi ritrovo da solo, anche a casa, la mia testa inizia a pensare e ad andare altrove aumentando sempre di più quei sintomi indicati da me. Ciò che mi sembra veramente strano è che, se si trattasse di ansia, non ho mai avuto problemi del genere in passato, sono sempre stato un tipo allegro con i miei amici e le persone che mi stavano accanto e non ho mai sofferto di patofobia.

Saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
E perchè non è ancora andato dallo psichiatra?

Dubita che il suo medico possa averla orientato verso la figura appropriata?
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Utente
Utente
Si esatto.
Purtroppo c'è qualcosa, forse questi sintomi, che mi convince che non è un problema legato ad ansia e stress ma a qualcosa di fisiologico.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La convinzione che vi siano elementi fisici derivanti dai propri sintomi è una preoccupazione tipica di chi soffre di ansia.

Piuttosto che cercare di convincersi di avere ragione dovrebbe seguire le indicazioni del suo medico di famiglia che, senza preconcetti, ha probabilmente inquadrato la questione in modo appropriato.

Qualora fosse necessario lo psichiatra ha gli strumenti conoscitivi per decidere di praticare altre indagini.
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Utente
Utente
Ok, prenoterò allora una visita psichiatrica anche perchè credo sia l'unica soluzione.

La ringrazio per il consulto.

Cordiali Saluti.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Mi permetto di farle notare che lei non ha descritto la sua situazione,( o meglio lo ha fatto in modo un po' frettoloso, forse, desideroso di tornare all'aspetto che le sta più a cuore, ma che magari è un paraocchi, per ipotesi...) ma semplicemente ha dato un suo giudizio di 'normalità' o meno. Non è questa la questione. E' invece quella di valutare in che momento si trova della sua evoluzione e in che frangente. Come in una corsa ciclistica, ci possono essere salite discese e tratti pianeggianti, certe salite possono essere accompagnate da maltempo ecc (tutte cose 'normali') e uno può non farcela e aver bisogno di una spinta, almeno nel tratto più duro. Se crede, bisogna che metta a fuoco qualche aspetto in più, come mettendo inseme tessere di un puzzle, che all'inizio non si sa bene dove mettere e poi progressivamene danno l'idea di alcune immagini.
Nel frattempo segua anche il consiglio del collega, non sono cose alternative.
Cordialmente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Anche io ritengo che sia la soluzione più appropriata.

Saluti
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