Ansia da separazione

Buongiorno, vi scrivo per un problema che mi affligge da anni e rispetto al quale sento di non aver trovato risposte adeguate dal mio medico e dagli specialisti. Vado con ordine: fin da piccola ho sofferto di forte ansia al momento del distacco dai miei genitori. L'ansia compariva dal momento in cui mi veniva comunicata la loro partenza, permaneva nei giorni che la precedevano e durante la loro assenza soffrivo di insonnia, inappetenza e tutte le cose che normalmente facevo con tranquillità e anche gioia mi trovavano apatica. Il pensiero era fisso sull'assenza dei miei genitori e sul momento del sonno, con un aumento dell'ansia con l'avvicinarsi della sera. Premetto che il problema esiste da quando ho memoria e che, fra la fine delle elementari e il primo anno delle medie si era associato ad una forte ansia di essere l'ultima ad addormentarsi. Non riuscivo a dormire qualora i miei genitori si fossero addormentati prima di me. Questo problema si è poi trasformato in ansia da insonnia (per paura di non dormire abbastanza e non essere in piena forma per la scuola) e si è risolto solo con l'università. Il problema della separazione invece è rimasto. Se si esclude un periodo fra la terza media e la terza superiore (durante il quale sono stata in gita e viaggi di studio senza grossi problemi) ho sempre sofferto di ansia alla separazione dalla mia famiglia. Tuttora viaggio solo se costretta e con grande stress e sofferenza e non riesco a vivere con normalità il distacco dai miei famigliari. Ho provato con la psicoterapia, che mi ha aiutata a gestire meglio lo stress, ma l'ansia permane creandomi problemi forti. Vorrei capire di che cosa si tratta e come provare ad affrontare il problema. Il mio medico sostiene che non può trattarsi di ansia da separazione in quanto problema dell'infanzia che si risolve con la crescita. Tuttavia l'ansia che provo in quei frangenti è per me identica a quella provata da bambina. Se non è ansia da separazione di cosa può trattarsi? Esistono terapie specifiche per il problema? Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
Il Disturbo di Ansia da Separazione, che è un disturbo che solitamente ha esordio nell'infanzia, ma non esclusivamente, e che solitamente scompare prima dell'età adulta, ma non è neanche la regola ferrea.
Senza farLe una diagnosi, ma solo riflettendo sulle ipotesi, coi limiti della comunicazione via internet (in assenza della visita diretta), posso dire che la situazione attuale da Lei descritta parzialmente soddisferebbe i criteri formali per tale disturbo. Parzialmente. Più corretta dal punto di vista formale potrebbe essere un altro disturbo d'ansia. La diagnosi precisa si ottiene con una visita specialistica diretta (quali altre diagnosi sono state fatte?). Tuttavia, per descrivere la Sua personale situazione, soprattutto nel contesto della psicoterapia, il termine "l'ansia da separazione" è utile.

che tipo di psicoterapia ha già provato? quanto tempo è durata?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Sono in cura con una terapia analitica da tre anni circa. Il mio medico di base aveva genericamente diagniosticato un disturbo di ansia indicandomi una terapia analitica in grado di risalire alle cause del problema. Come le dicevo la situazione è parzialmente migliorata ma non c'è stata una soluzione e ormai sono in terapia da diverso tempo.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
intanto Le chiedo scusa di alcune dei miei errori di battitura. Penso che, per quanto le psicoterapie non siano più "olistiche" rispetto agli altri rimedi, nessuna di esse è onnipotente, e possono essere utili diversi approcci nelle fasi diverse della malattia e della vita. Senza screditare la psicoanalisi, la quale, chi sa, può darsi che in futuro Le servirà ancora, coi limiti del consulto via internet, penso che ora potrebbe essere utile l'approccio cognitivo-comportamentale, che ha il vantaggio di poter essere orientato alla risoluzione di un concreto problema. Tale problema potrebbe essere formulato, ad esempio, proprio come "l'ansia da separazione dai familiari". Le tecniche cognitivo-comportamentali non sono una, ci sono di diversi tipi, dipende anche da chi le pratica. Per cui, sarebbe meglio rivolgersi ad uno specialista psichiatra che ha competenze in tale ambito, il quale potrà specificare meglio la diagnosi e di aiutarLe a sciegliere fra metodiche diverse.
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