Interruzione Prozac (fluoxetina): eiaculazione precoce?

Buongiorno egregi dottori,

ho un quesito da porvi. Da quasi 3 mesi ho interrotto la cura per disturbi d'ansia e fobie di varia natura (ipocondria ad esempio). Il farmaco con cui mi sono curato per più di un anno è la Fluoxetina 20 mg, una compressa al mattino. Ho interrotto la terapia in accordo col mio psichiatra scalando il farmaco, prima con metà compressa quotidiana, e in seguito a giorni alterni. Non ho avvertito particolari disagi nella sospensione. Tuttavia, è emerso un problema nella durata dei rapporti sessuali. Precedentemente l'assunzione del farmaco, i miei rapporti erano soddisfacenti in termine di prestazioni e durata. Con l'assunzione del farmaco, i tempi si sono ulteriormente prolungati, e su questo il medico mi aveva avvisato. Da una parte poteva essere un pregio la maggior durata, anche se a volte potevo avere difficoltà nel raggiungimento dell'orgasmo, senza tuttavia perdere l'erezione.
Ora che ho interrotto il farmaco, ho notato il disturbo opposto, cosa che non avevo mai avuto. I miei rapporti si sono ridotti notevolmente come durata, e a volte non riesco a raggiungere completamente l'erezione. E' ovvio che subentra il circolo vizioso dell'ansia, con la delusione per la mancata soddisfazione che a sua volta si ripercuote sulla stessa prestazione sia in termini di durata che di erezione.

Può la sospensione della fluoxetina causare l'effetto opposto? Cioè, se la fluoxetina può ritardare l'eiaculazione, nel momento della sospensione può verificarsi nell'organismo una mancanza della sostanza che induce l'effetto speculare? Tenderà a normalizzarsi col passare del tempo?

Vi ringrazio per la gentile risposta, vi auguro una buona giornata...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,


La sospensione di fluoxetina non può provocare eiaculazione precoce che può essere un sintomo ansioso.

Ricontatti il suo psichiatra per una rivalutazione.

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Utente
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Dunque sto sperimentando di nuovo il discorso dell'ansia che, magari per una particolare situazione, inibisce la sicurezza che col farmaco avevo o pensavo di avere. Credo che debba lavorarci da solo, sconfiggendo l'ansia a riguardo anche con i denti, se necessario. Non sono niente di diverso da quello che ero prima.

La ringrazio Dottor Ruggiero, mi è stato molto utile. Complimenti per la disponibilità che mette in campo assieme ai suoi colleghi in questo sito. Un saluto...
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Utente
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Buongiorno egregi dottori. Col passare dei giorni ho notato di non avere particolari problemi nell'erezione nei momenti di tranquillità e di intimità, ne deduco che l'ansia gioca brutti scherzi a volte.
Comunque, ho riscontrato una maggior sensibilità nel pene e nel glande soprattutto, come se per provare lo stesso piacere di prima impiegassi meno tempo e mi servisse molta meno stimolazione meccanica rispetto sia al periodo del farmaco, che a quello precedente. Può essere dovuto sempre all'ansia o è necessaria una visita urologica? Tengo a precisare che soffro di fimosi parziale, seppur non grave, che dovrei operare. Ma finora la fimosi non mi ha mai dato particolari problemi, se non una micosi al glande curata nel passato.

Vi ringrazio, buona giornata!
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
se ha notato una diversa sensibilità del glande,tanto più associata ad una parziale fimosi,penso sia opportuna una valutazione specialistica urologica al fine di valutare
clinicamente la sua situazione e l'eventuale persistenza di uno stato infiammatorio latente.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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