Evento traumatico ad una 90enne

Stimati Specialisti,
mercoledì 4 gennaio 2012 una telefonata notturna ci ha distrutti.
Il fratello di mia mamma 65 anni in seguito ad un infarto fulminante è deceduto.
La notizia ha distrutto tutti noi a casa: io che sono il nipote, mia madre che sarebbe la sorella, mio padre che sarebbe suo cognato, ma sopratutto mia nonna che sarebbe Sua Madre.
Nel panico totale (siccome io assumo prazepam da 20 mg) ho dato due compresse di prazepam da 20 mg a mia nonna per attutire il colpo: pensavo dentro di me che ricevere un pugno sulla guancia fa male, ma se la guancia fosse anestetizzata non si sentirebbe alcun dolore o molto poco.
Di tutti i quattro giorni Lei non si ricorda nulla/poco: della mattina di mercoledì 4 gennaio (desumo causa età-trauma-dosaggio eccessivo di prazepam) non ricorda di avere visto il cadavere a letto, non ricorda che l'abbiamo vestito, alla visita di parenti e altri era quasi sorridente come se chi fosse mrto non fosse suo figlio ma un conoscente...
Il giorno successivo (desumo con l'effetto del preazepam esaurito) totale confusione mentale: non sapeva più se aveva 1-2 o tre figli, ricordava poco della sua parentela sia in vita che già defunta.
Attualmente si è resa conto che chi è defunto è il figlio: è stravolta e ci ha preoccupato seriamente.
Cammina con la schiena non dico china ma abbastanza reclinata, a piccoli passi e dorme quasi sempre (prima pochissimo/quasi mai) accusando molto freddo.
Abbiamo chiamato il medico di famiglia a casa poichè preoccupati.
Egli ha trovato cuore/polmoni/bronchi/pressione/lingua tutto ok ed ha detto che questo suo sonno potrebbe essere un suo modo psicologico di reagire all'evento.
Mi ha inoltre detto che somministrarle il prazene è stata mossa giusta come principio attivo ma sbagliato come dosi ma mi ha anche assicurato che questo non ha arrecato a mia nonna nulla di ciò che lei ora ha.
Ora lei fatica molto a ricordare e gli eventi li apprende quando noi glili ricordiamo ma subito dopo (10-15 minuti) ripete le stesse domande:oltre ad una memoria ad intermittenza regna in lei confusione totale.
Cosa posso fare?
Cosa mi consigliate?
Riporto i dati salienti di mia nonna:
Età:quasi 91 anni.
Altezza:155 cm all'incirca.
Peso: 55-60 Kg
Mai avuti ricoveri nella sua vita nemmeno per un giorno.




[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Assolutamente, l'uso di benzodiazepine e' sconsigliato negli anziani tanto più che lei non e' un medico e non può stabilire cosa e quanto dare a sua nonna per "anestetizzarla" della morte del figlio.

Anche le interpretazioni ricevute sono completamente fuori luogo.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
penso che la Sua nonna va vista da uno specialista, magari neurologo.
ora non è il caso di colpevolizzarsi o di spaventarsi, e Le credo che Lei ha agito nelle migliori delle intenzioni, ma, non bisognava prendere una decisione di somministrare il farmaco senza una visita del medico e di un suo parere. Coi limiti del consulto via internet, ritengo che l'assunzione del Prazepam può contribuire al quadro. Le benzodiazepine (alla classe dei quali appartiene il farmaco) oltre all'astenia (cammina con la schiena reclinata), alla sonnolenza e ai disturbi della memoria soprattutto in età avvanzata possono avere effetti confusionali e paradossi (esempio: agitazione anziché tranquilizzazione). Tutto questo anche se l'assunzione è avvenuta giorni fa: in età avvanzata il tempo di eliminazione di tutti, ma in particolare di questi farmaci è più lungo.

Sempre coi limiti del consulto via internet, non condivido la conclusione netta del medico di base che si tratta solamente di "un suo modo psicologico di reagire all'evento". Certamente, anche questo. Tuttavia, gli eventi emotivamente traumatici in età avanzata possono precipitare peggioramenti sul piano cognitivo sia graduali che acuti ed improvvisi (stato confusionale), ai quali possono concorrere sia i fattori organici contemporanei (come i farmaci) sia i fattori organici prima silenti. Dunque un controllo neurologico è opportuno e non è da rimandare. Caretteristicamente lo stato confusionale, se è improvviso, si accompagna con succeessivi cambiamenti imprevvisti (miglioramenti, peggioramenti). Per cui, non meno importante, secondo me, è il monitoraggio dei parametri vitali (polso e frequenza cardiaca, pressione arteriosa, temperatura) in attesa della visita (tanto più se lei sentiva il freddo, è l'inverno e voi abitate nel NordItalia). Non meno importante (anzi, la cosa più importante dall'inizio) è la presenza delle persone conosciute/care ed il dialogo tranquillo con la nonna, i quali, oltre al valore terapeutico, possono aiutare sia alla nonna di avere gli agganci alla realtà, sia a voi di monitorare il suo stato mentale.

Se la situazione prosegue a peggiorare, certamente richamate il medico di base o la guardia medica.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#3]
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Ringrazio con tutto il cuore il Dr. Alex Aleksey Gukov per la Sua "dolcezza di risposta" ed i suoi consigli oltremodo preziosi: lunedì chiederò al medico di famiglia una visita neurologica per mia nonna. In effetti gentilissimo Dr. Alex Aleksey Gukov ho agito (sicuramente in errore non essendo medico) solo in nome dell'enorme affetto verso mia nonna e solo con l'intento di portare giovamenti positivi: mai e poi mai agirei con l'intento di voler far del male.
Grazie ancora Dr. Alex Aleksey Gukov.
Per quanto riguarda il Dott. Ruggero Le chiedo (perchè non ho capito) cosa significhi la frase <<Anche le interpretazioni ricevute sono completamente fuori luogo>>.
Grazie.
[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Significa che non vuol dire nulla che sua nonna reagisce in questo modo secondo una interpretazione completamente anomala.

A mio avviso, anche la visita neurologica e' inutile in quanto si deve attendere il completo smaltimento del farmaco.

Somministrandolo ha fatto del male a sua nonna.
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