Ansia panico depressione (e dubbi sulla sessualità)
Gent.mi Dottori,
ho inserito questo mio commento all'interno della categoria "Psichiatria", ma potrebbe benissimo essere considerato sotto la categoria "Psicoglogia".
Vengo al dunque:
sono un ragazzo di 30 anni circa...premetto che non ho avuto un bel rapporto con mio padre ed all'età di 18 anni sono andato a vivere con altri parenti...da un pò sono tornato a casa mia in seguito alla morte di questi parenti, e vivo con mia madre.
Devo dire che faccio una fatica enorme persino ad abbracciarla, le voglio un bene dell'anima ma non ce la faccio e non capisco perchè sono cosi' bloccato su tutto ciò che riguarda la sfera sentimenti (nel suo complesso).
Da adolescente ho sempre fumato marjuana e hashish, non ho mai avuto problemi, in seguito ad una storia d'amore andata male con una ragazza ed una serie di problemi capitati nello stesso anno (problemi, ovvero troppe cose da affrontare tutte insieme), ho fatto un tiro (solo un tiro) da una canna, stavo guidando, ho dovuto accostare perchè mi sono sentito come un vulcano di freddo all'altezza della fronte.
Sono cosi' sceso dalla macchina, ho preso per mano un amico che era con me ed ho cominciato a correre (non so ancora perchè io abbia reagito cosi' dopo 7 anni ...mi farebbe piacere saperlo!), correvo correvo e mentre correvo perdevo i sensi e poi ritornavo in me, 5 secondi non c'ero, 5 secondi c'ero, guardavo il mio amico stremato e correvo.
Son stato portato in ospedale, mi hanno attaccato flebo, una pastiglia sotto la lingua e mi hanno mandato a casa il giorno dopo.
Da allora sono stato male.
Sono passati alcuni mesi, stavo sempre peggio, sempre peggio, non riuscivo neppure piu' a stare in piedi, sensazione di vomito, agorafobia, fastidio alla luce e talvolta ai suoni, impossibilità di vivere, depressione.
E proprio in quel momento, mentre ero in casa, e venivano a trovarmi le persone, ho confessato ad un mio amico che veniva sempre a trovarmi, che mi sentivo di essere omosessuale (ero confuso e non so perchè mi è venuto di dirlo e soprattutto in quel momento).
Questo mio amico è ancora mio amico, è una persona splendida, sensibile e bella in ogni senso, gli dissi persino che mi sarei innamorato di lui se lui fosse gay.
Nonostante questo lui ha continuato a venire a trovarmi tutti i giorni (TUTTI), lui non è omosessuale, è stato un grande!
E, però da allora continuo a stare male, ciclicamente l'ansia sale ed arriva al panico, mi viene il vomito ma non vomito, rifiuto di vivere, e sostanzialmente non so cosa voglio dalla vita e dagli affetti.
Ho provato a mettermi alla prova, ma mi accorgo che quando mi trovo in situazioni particolari con gli uomini, è piu' la dolcezza o l'affetto che cerco, piuttosto che il sesso.
Il sesso tendenzialmente me lo figuro e me lo immagino di piu' quando sono da solo...........
Con questo ammetto che gli uomini mi piacciano, ma non capisco se mi piacciano perchè sono piu' intelligenti di me, se sono piu' belli di me ecc...so che stimo le persone virtuose, tanto da "innamorarmene", ma quando poi mi trovo a letto, sono a disagio, e non so se il mio disagio è rifiuto della cosa, o rifiuto del mio essere....
Insomma, ho cercato di descrivere un pò tutto, da dove vengo, come sto, e ammetto che vorrei stare bene, anche se oramai da anni non conosco praticamente piu' cosa voglia dire stare almeno normalmente.
Ho paura di essere PAZZO e spesso quando sto malissimo, di avere qualsiasi tipo di malattia: mi parte l'attacco di panico, lingua gonfia, giramento di testa, 118 Pronto Soccorso e cosi' via per un pò...ma dopo 7 anni sono ancora qui, che assumo bene o male le stesse medicine di 7 anni fa (con qualche modifica fattami dallo psichiatra al quale mi sono rivolto da poco, e che sta cercando di fare qualcosa in questo senso, dal momento che rigetto il cambio medicinale con vomito ecc sempre piu' forte).
Sono anche andato da una psicologa per 1 anno....ma...sono qua, ho ricominciato da poco ad andarci.
Spero di essere stato chiaro nella descrizione, nel chiedere un aiuto nel senso di un consulto da parte di Voi MEDICI, siete in tanti, siete dei professionisti, e anche se quando si sta male si crede di essere i soli a stare cosi', viene spesso detto che queste cose le vivono in tanti, (il mal comune mezzo gaudio non mi fa star meglio), piu' che altro forse, se qualcun altro sta o è stato come me, vorrei capire, o almeno avvicinarmi a capire che errori sto facendo, e mi piacerebbe davvero avere una risposta umana, anche se professionale da parte Vostra.
Ringrazio anticipatamente.
ho inserito questo mio commento all'interno della categoria "Psichiatria", ma potrebbe benissimo essere considerato sotto la categoria "Psicoglogia".
Vengo al dunque:
sono un ragazzo di 30 anni circa...premetto che non ho avuto un bel rapporto con mio padre ed all'età di 18 anni sono andato a vivere con altri parenti...da un pò sono tornato a casa mia in seguito alla morte di questi parenti, e vivo con mia madre.
Devo dire che faccio una fatica enorme persino ad abbracciarla, le voglio un bene dell'anima ma non ce la faccio e non capisco perchè sono cosi' bloccato su tutto ciò che riguarda la sfera sentimenti (nel suo complesso).
Da adolescente ho sempre fumato marjuana e hashish, non ho mai avuto problemi, in seguito ad una storia d'amore andata male con una ragazza ed una serie di problemi capitati nello stesso anno (problemi, ovvero troppe cose da affrontare tutte insieme), ho fatto un tiro (solo un tiro) da una canna, stavo guidando, ho dovuto accostare perchè mi sono sentito come un vulcano di freddo all'altezza della fronte.
Sono cosi' sceso dalla macchina, ho preso per mano un amico che era con me ed ho cominciato a correre (non so ancora perchè io abbia reagito cosi' dopo 7 anni ...mi farebbe piacere saperlo!), correvo correvo e mentre correvo perdevo i sensi e poi ritornavo in me, 5 secondi non c'ero, 5 secondi c'ero, guardavo il mio amico stremato e correvo.
Son stato portato in ospedale, mi hanno attaccato flebo, una pastiglia sotto la lingua e mi hanno mandato a casa il giorno dopo.
Da allora sono stato male.
Sono passati alcuni mesi, stavo sempre peggio, sempre peggio, non riuscivo neppure piu' a stare in piedi, sensazione di vomito, agorafobia, fastidio alla luce e talvolta ai suoni, impossibilità di vivere, depressione.
E proprio in quel momento, mentre ero in casa, e venivano a trovarmi le persone, ho confessato ad un mio amico che veniva sempre a trovarmi, che mi sentivo di essere omosessuale (ero confuso e non so perchè mi è venuto di dirlo e soprattutto in quel momento).
Questo mio amico è ancora mio amico, è una persona splendida, sensibile e bella in ogni senso, gli dissi persino che mi sarei innamorato di lui se lui fosse gay.
Nonostante questo lui ha continuato a venire a trovarmi tutti i giorni (TUTTI), lui non è omosessuale, è stato un grande!
E, però da allora continuo a stare male, ciclicamente l'ansia sale ed arriva al panico, mi viene il vomito ma non vomito, rifiuto di vivere, e sostanzialmente non so cosa voglio dalla vita e dagli affetti.
Ho provato a mettermi alla prova, ma mi accorgo che quando mi trovo in situazioni particolari con gli uomini, è piu' la dolcezza o l'affetto che cerco, piuttosto che il sesso.
Il sesso tendenzialmente me lo figuro e me lo immagino di piu' quando sono da solo...........
Con questo ammetto che gli uomini mi piacciano, ma non capisco se mi piacciano perchè sono piu' intelligenti di me, se sono piu' belli di me ecc...so che stimo le persone virtuose, tanto da "innamorarmene", ma quando poi mi trovo a letto, sono a disagio, e non so se il mio disagio è rifiuto della cosa, o rifiuto del mio essere....
Insomma, ho cercato di descrivere un pò tutto, da dove vengo, come sto, e ammetto che vorrei stare bene, anche se oramai da anni non conosco praticamente piu' cosa voglia dire stare almeno normalmente.
Ho paura di essere PAZZO e spesso quando sto malissimo, di avere qualsiasi tipo di malattia: mi parte l'attacco di panico, lingua gonfia, giramento di testa, 118 Pronto Soccorso e cosi' via per un pò...ma dopo 7 anni sono ancora qui, che assumo bene o male le stesse medicine di 7 anni fa (con qualche modifica fattami dallo psichiatra al quale mi sono rivolto da poco, e che sta cercando di fare qualcosa in questo senso, dal momento che rigetto il cambio medicinale con vomito ecc sempre piu' forte).
Sono anche andato da una psicologa per 1 anno....ma...sono qua, ho ricominciato da poco ad andarci.
Spero di essere stato chiaro nella descrizione, nel chiedere un aiuto nel senso di un consulto da parte di Voi MEDICI, siete in tanti, siete dei professionisti, e anche se quando si sta male si crede di essere i soli a stare cosi', viene spesso detto che queste cose le vivono in tanti, (il mal comune mezzo gaudio non mi fa star meglio), piu' che altro forse, se qualcun altro sta o è stato come me, vorrei capire, o almeno avvicinarmi a capire che errori sto facendo, e mi piacerebbe davvero avere una risposta umana, anche se professionale da parte Vostra.
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile utente,
la sua complessa e dolorosa situazione appare sicuramente meritevole di un trattamento che è a cavallo tra la psicofarmacologia e la psicoterapia in senso lato. D'altra parte mi pare sia stato non sufficientemente valutato (a meno di essere smentito in tal senso dall'operato dello psichiatra che la sta monitorando adesso) l'aspetto di dipendenza da cannabis che potrebbe in qualche misura essere corresponsabile dei disagi da lei manifestati. Credo pertanto che in un'ottica di trattamento i problemi siano subordinati al corretto inquadramento e cura degli aspetti ansiosi (attacchi di panico e simili) e all'adeguato approfondimento degli apsetti psicologici in merito alla sua difficoltà nell'orientamento sessuale. Da questo punto di vista potrebbe essere opportuno che lo psichiatra e la psicologa possano avere un confronto comune sul suo caso per orientare in modo conforme i singoli interventi.
Il mio consiglio è di parlarne pertanto con i professionisti citati in tal senso.
Cordialmente
la sua complessa e dolorosa situazione appare sicuramente meritevole di un trattamento che è a cavallo tra la psicofarmacologia e la psicoterapia in senso lato. D'altra parte mi pare sia stato non sufficientemente valutato (a meno di essere smentito in tal senso dall'operato dello psichiatra che la sta monitorando adesso) l'aspetto di dipendenza da cannabis che potrebbe in qualche misura essere corresponsabile dei disagi da lei manifestati. Credo pertanto che in un'ottica di trattamento i problemi siano subordinati al corretto inquadramento e cura degli aspetti ansiosi (attacchi di panico e simili) e all'adeguato approfondimento degli apsetti psicologici in merito alla sua difficoltà nell'orientamento sessuale. Da questo punto di vista potrebbe essere opportuno che lo psichiatra e la psicologa possano avere un confronto comune sul suo caso per orientare in modo conforme i singoli interventi.
Il mio consiglio è di parlarne pertanto con i professionisti citati in tal senso.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#2]
Ex utente
Gent.mo Dottore,
La ringrazio per la sua risposta.
Devo dire però che nello scrivere tutta quella pappardella di roba, ho dovuto tralasciare ovviamente molte cose, senò avrei fatto un poema;
quando ero ragazzino fumavo cannabis, non assumevo altro, però avevo anche periodi di 3-4 mesi nei quali non toccavo nulla.
E da oramai 7 anni, dopo che ho avuto quella crisi, non fumo piu' nulla, non ho mai piu' toccato nulla, e anche solo l'odore mi dà fastidio, perchè mi ricorda quel che è accaduto.
Con questo non sono diventato un ipocrita proibizionista nei confronti degli altri, ma questo era per dire che non ho mai piu' fatto uso di nulla perchè mi rendo conto che mi farei solo del male, sicuramente avrei qualche crisi.
Ho precisato, solo perchè forse non avendolo detto poteva sembrare che io avessi continuato a fare uso di qualsiasi droga.
La ringrazio ancora.
La ringrazio per la sua risposta.
Devo dire però che nello scrivere tutta quella pappardella di roba, ho dovuto tralasciare ovviamente molte cose, senò avrei fatto un poema;
quando ero ragazzino fumavo cannabis, non assumevo altro, però avevo anche periodi di 3-4 mesi nei quali non toccavo nulla.
E da oramai 7 anni, dopo che ho avuto quella crisi, non fumo piu' nulla, non ho mai piu' toccato nulla, e anche solo l'odore mi dà fastidio, perchè mi ricorda quel che è accaduto.
Con questo non sono diventato un ipocrita proibizionista nei confronti degli altri, ma questo era per dire che non ho mai piu' fatto uso di nulla perchè mi rendo conto che mi farei solo del male, sicuramente avrei qualche crisi.
Ho precisato, solo perchè forse non avendolo detto poteva sembrare che io avessi continuato a fare uso di qualsiasi droga.
La ringrazio ancora.
[#3]
Ex utente
Mi sono anche accorto di aver dimenticato la cura che sto seguendo a livello psichiatrico, (scusate ancora, la confusione è molto alta in questo momento):
-1 xanax 0.50 mattino, 1 xanax 0.50 pomeriggio, 1 xanax 0.50 sera
-per ora (da pochi giorni) 5 gocce di cipralex 20 mg la mattina(in sostituzione di fevarin assunto per 7 anni, e di zoloft assunto per 2 settimane, nelle quali sono stato molto peggio di prima
-1 depakin 500 sera
-1 xanax 0.50 mattino, 1 xanax 0.50 pomeriggio, 1 xanax 0.50 sera
-per ora (da pochi giorni) 5 gocce di cipralex 20 mg la mattina(in sostituzione di fevarin assunto per 7 anni, e di zoloft assunto per 2 settimane, nelle quali sono stato molto peggio di prima
-1 depakin 500 sera
[#4]
Gentile utente,
sono d'accordo col collega Garbolino per quanto riguarda l'associazione della terapia farmacologica e della psicoterapia, che lei ha fatto bene a riprendere. Se pensa da solo alla sua vita e a tutti i problemi che ha avuto, tende a non vedere i fatti positivi, le risorse che possiede, mentre un terapeuta può aiutarla a trovare lo sbocco che sta cercando nella sua vita. Per esempio, basandomi su quello che ha raccontato: nonostante la confusione e il dolore, si esprime molto bene e correttamente, il che vuol dire che ha acquisito una certa cultura e la sa utilizzare; poi il suo amico, che le è stato vicino; sarà pure "un grande", ma lei è stato capace di farsi voler bene, se no l'amico se ne sarebbe andato.
Per quanto riguarda l'orientamento sessuale, lascerei in sospeso il problema, per ora: prima deve capire chi è e cosa vuole dalla vita; ha vissuto un rapporto problematico con suo padre, al punto di andarsene da casa, a volte c'è talmente bisogno di una figura maschile che l'amicizia, l'ammirazione e il bisogno di affetto giocano strani scherzi.
Lo so che ha davanti una montagna da scalare, però facendo un passo per volta, senza troppa fretta, vedrà che sarà in grado di arrivare fino in cima, e allora si stupirà della strada che avrà fatto.
Auguri, ci faccia sapere come va
Franca Scapellato
sono d'accordo col collega Garbolino per quanto riguarda l'associazione della terapia farmacologica e della psicoterapia, che lei ha fatto bene a riprendere. Se pensa da solo alla sua vita e a tutti i problemi che ha avuto, tende a non vedere i fatti positivi, le risorse che possiede, mentre un terapeuta può aiutarla a trovare lo sbocco che sta cercando nella sua vita. Per esempio, basandomi su quello che ha raccontato: nonostante la confusione e il dolore, si esprime molto bene e correttamente, il che vuol dire che ha acquisito una certa cultura e la sa utilizzare; poi il suo amico, che le è stato vicino; sarà pure "un grande", ma lei è stato capace di farsi voler bene, se no l'amico se ne sarebbe andato.
Per quanto riguarda l'orientamento sessuale, lascerei in sospeso il problema, per ora: prima deve capire chi è e cosa vuole dalla vita; ha vissuto un rapporto problematico con suo padre, al punto di andarsene da casa, a volte c'è talmente bisogno di una figura maschile che l'amicizia, l'ammirazione e il bisogno di affetto giocano strani scherzi.
Lo so che ha davanti una montagna da scalare, però facendo un passo per volta, senza troppa fretta, vedrà che sarà in grado di arrivare fino in cima, e allora si stupirà della strada che avrà fatto.
Auguri, ci faccia sapere come va
Franca Scapellato
Franca Scapellato
[#5]
Ex utente
La ringrazio Dottoressa,
si, ho avuto la possibilità di poter studiare un pò (non sono arrivato alla Laurea perchè non ce l'ho fatta ad andare avanti), e soprattutto ho sempre voluto approfondire ogni cosa, anche se quando stavo bene, quando ero piccolo ero un bambino che viene definito "sopra la media", poi.................poi è venuto tutto ciò che ho scritto.
E' vero, ho sempre dato molto, perchè credo nell'amicizia, nel volersi bene fra esseri umani, in maniera laica s'intende.
Non ho mai sviluppato però la giusta aggressività, ed ho sempre buttato tutto dentro, aggredendo me stesso.
Sul fattore sessuale, però, è un macello: sono oramai 7 anni che non capisco chi sono...e Lei ha detto bene: "CHI E CHE COSA VUOLE DALLA VITA"....infatti non so chi sono e che cosa voglio dalla vita (ma proprio non lo so) e tutto ciò mi fa impazzire, perchè gli anni passano, si invecchia e tante opportunità passano, si invecchia dentro e fuori, e anche se sono ancora relativamente giovane, la paura di trovarmi a chissà quanti anni senza aver fatto nulla, e magari ancora nella condizione attuale, mi fa impazzire: questo modo di pensare si è accentuato al compiere dei miei "primi" 30 anni.
Le assicuro che il problema sessuale non è secondario...perchè non sono scappato: mi sono anche messo alla prova come ho scritto, ma non ci capisco nulla...so che rifiuto le donne, ma nelle poche occasione di rapporti con gli uomini, ricerco la bellezza interiore ed esteriore, piu' che il sesso, anche se ripeto, come ho già scritto, poi quando sono solo, vivo una "MIA" sessualità tutta "fai da te" perenne, e se devo dire la verità forse anche un pò troppo esagerata (cioè ci penso forse troppo...).
si, ho avuto la possibilità di poter studiare un pò (non sono arrivato alla Laurea perchè non ce l'ho fatta ad andare avanti), e soprattutto ho sempre voluto approfondire ogni cosa, anche se quando stavo bene, quando ero piccolo ero un bambino che viene definito "sopra la media", poi.................poi è venuto tutto ciò che ho scritto.
E' vero, ho sempre dato molto, perchè credo nell'amicizia, nel volersi bene fra esseri umani, in maniera laica s'intende.
Non ho mai sviluppato però la giusta aggressività, ed ho sempre buttato tutto dentro, aggredendo me stesso.
Sul fattore sessuale, però, è un macello: sono oramai 7 anni che non capisco chi sono...e Lei ha detto bene: "CHI E CHE COSA VUOLE DALLA VITA"....infatti non so chi sono e che cosa voglio dalla vita (ma proprio non lo so) e tutto ciò mi fa impazzire, perchè gli anni passano, si invecchia e tante opportunità passano, si invecchia dentro e fuori, e anche se sono ancora relativamente giovane, la paura di trovarmi a chissà quanti anni senza aver fatto nulla, e magari ancora nella condizione attuale, mi fa impazzire: questo modo di pensare si è accentuato al compiere dei miei "primi" 30 anni.
Le assicuro che il problema sessuale non è secondario...perchè non sono scappato: mi sono anche messo alla prova come ho scritto, ma non ci capisco nulla...so che rifiuto le donne, ma nelle poche occasione di rapporti con gli uomini, ricerco la bellezza interiore ed esteriore, piu' che il sesso, anche se ripeto, come ho già scritto, poi quando sono solo, vivo una "MIA" sessualità tutta "fai da te" perenne, e se devo dire la verità forse anche un pò troppo esagerata (cioè ci penso forse troppo...).
[#6]
Ex utente
...per favore...so che non posso pretendere miracoli sul web, ma aiutatemi per quel che potete, in base a ciò che Vi ho scritto, ed in base a ciò che ho risposto ai gentili Medici che hanno replicato...non lasciatemi solo...chiedo aiuto perchè ne ho bisogno sul serio, e lo chiedo con un pò di fatica, cercando di non essere pedante.
Grazie.
Grazie.
[#7]
Ok, riassumo brevemente quello mi sembra di aver capito: ha ricominciato la psicoterapia, sta provando (con comprensibile paura) una nuova terapia farmacologica, insomma ha posto le basi per un cambiamento. Però ha una fifa blu, e quindi che fa? Chiede un supporto virtuale, che somiglia molto a quel "fai da te" della sessualità.
Non è una critica, non mi fraintenda: è che una specie di psicoterapia così (senza orari, senza obblighi da parte di nessuno, senza setting) contrapposta al lavoro che fa con la sua psicoterapeuta non porterebbe da nessuna parte.
In questo momento deve andare là fuori, fare la sua richiesta d'aiuto alla SUA terapeuta, arrabbiarsi perché né la sua terapeuta né nessun essere umano le potrà restituire quello che le è stato tolto, ma attraverso questo ed altri rapporti reali, concreti, capirà chi è e allora non avrà più tanta paura.
Ci pensi un po'.
La saluto
Franca Scapellato
Non è una critica, non mi fraintenda: è che una specie di psicoterapia così (senza orari, senza obblighi da parte di nessuno, senza setting) contrapposta al lavoro che fa con la sua psicoterapeuta non porterebbe da nessuna parte.
In questo momento deve andare là fuori, fare la sua richiesta d'aiuto alla SUA terapeuta, arrabbiarsi perché né la sua terapeuta né nessun essere umano le potrà restituire quello che le è stato tolto, ma attraverso questo ed altri rapporti reali, concreti, capirà chi è e allora non avrà più tanta paura.
Ci pensi un po'.
La saluto
Franca Scapellato
[#8]
Ex utente
Intanto ringrazio sempre per le risposte che Lei vuole darmi, e accetto (perchè ho chiesto ed ho fiducia nei professionisti) ogni critica e non fraintendo, non sono permaloso come tante persone, ma ho sete di sapere se da QUI si esce o se tutta la mia vita sarà cosi', perchè piuttosto preferisco la morte, nonostante quando io stia male mi attacchi alla vita in maniera spietata.
Detto questo, si ho ricominciato la psicoterapia, sto provando una nuova terapia farmacologica (con una paura fottuta perchè non so dove mi possa portare e se mai mi aiuterà sul serio, e se quando m'avesse aiutato non mi abbia distrutto il fisico).
Chiedo aiuto qui, come ho scritto prima perchè, si, cerco un aiuto parallelo, e allo stesso tempo cerco anche un eventuale confronto, vedo che questo sito è molto frequentato.
Capisco benissimo che qui il nessun obbligo ecc, non possa aiutarmi, lo so.
Andare fuori è DURISSIMA ma lo sto facendo, sto provando a farlo,non vorrei fra un anno com'e' successo la scorsa volta che per mancanza di risultati mi possa di nuovo arrendere ed essere da capo: per certi versi, vorrei la certezza che a fronte di un mio impegno vi possano essere dei risultati.
Arrabbiarmi è dura, ho un carattere che se lo fa lo interiorizza, non sono aggressivo con gli altri, ma con me stesso.
Lo so che nulla mi restituirà quello che mi è stato tolto, la giovinezza e gli anni della spensieratezza (per gli altri!).
Vorrei però sapere una cosa: non ho capito il discorso del rapporto virtuale che somiglia molto a "quel fai da te" della sessualità, sicuramente questa frase ha un senso, ma non ci arrivo..., cioè voglio dire, si cresce si conosce la sessualità e bene o maale si impara "fai da te" ad applicarla, ma di solito avviene senza particolari scossoni, talvolta anche in ambito omosessuale....vorrei capire perchè la prendo cosi', perchè sono cosi', che cosa devo fare...continuare ad avere rapporti occasionali con uomini quando ho le forze per farlo, oppure tranciare questo tipo di rapporti in attesa di un qualcosa che verrà?Il problema è che i miei rapporti sono veramente rarissimi, e come ho già detto, cerco l'affetto, che, altrimenti non so dove prendere, mi fa male dire queste cose, ma so che sono cosi'.
Grazie.
Detto questo, si ho ricominciato la psicoterapia, sto provando una nuova terapia farmacologica (con una paura fottuta perchè non so dove mi possa portare e se mai mi aiuterà sul serio, e se quando m'avesse aiutato non mi abbia distrutto il fisico).
Chiedo aiuto qui, come ho scritto prima perchè, si, cerco un aiuto parallelo, e allo stesso tempo cerco anche un eventuale confronto, vedo che questo sito è molto frequentato.
Capisco benissimo che qui il nessun obbligo ecc, non possa aiutarmi, lo so.
Andare fuori è DURISSIMA ma lo sto facendo, sto provando a farlo,non vorrei fra un anno com'e' successo la scorsa volta che per mancanza di risultati mi possa di nuovo arrendere ed essere da capo: per certi versi, vorrei la certezza che a fronte di un mio impegno vi possano essere dei risultati.
Arrabbiarmi è dura, ho un carattere che se lo fa lo interiorizza, non sono aggressivo con gli altri, ma con me stesso.
Lo so che nulla mi restituirà quello che mi è stato tolto, la giovinezza e gli anni della spensieratezza (per gli altri!).
Vorrei però sapere una cosa: non ho capito il discorso del rapporto virtuale che somiglia molto a "quel fai da te" della sessualità, sicuramente questa frase ha un senso, ma non ci arrivo..., cioè voglio dire, si cresce si conosce la sessualità e bene o maale si impara "fai da te" ad applicarla, ma di solito avviene senza particolari scossoni, talvolta anche in ambito omosessuale....vorrei capire perchè la prendo cosi', perchè sono cosi', che cosa devo fare...continuare ad avere rapporti occasionali con uomini quando ho le forze per farlo, oppure tranciare questo tipo di rapporti in attesa di un qualcosa che verrà?Il problema è che i miei rapporti sono veramente rarissimi, e come ho già detto, cerco l'affetto, che, altrimenti non so dove prendere, mi fa male dire queste cose, ma so che sono cosi'.
Grazie.
[#9]
Intanto i dubbi sulla sessualità, l'affettività ecc vanno affrontati un po' per volta con la sua terapeuta, questa non è la sede adatta.
Per la terapia farmacologica, stia tranquillo: queste medicine non "distruggono il fisico", sono farmaci che danno pochi effetti collaterali e si possono assumere per molti anni senza problemi epatici o altro.Certo, se delle benzodiazepine (alprazolam) si potesse fare a meno, sarebbe meglio, ma al momento non è il caso di abbandonarle. I farmaci, in casi come il suo, servono da "salvagente", aiutano a stare a galla, e quindi sono preziosi, ma il grosso del lavoro è la psicoterapia, che continua anche tra una seduta e l'altra, nella sua mente.Se invece ci infila i pareri di un terapeuta virtuale come la sottoscritta ,questo si chiama "resistenza", o "triangolazione" o come le pare: in tre si è troppi, per cui questo sarà l'ultimo post: continui la terapia, è sulla strada giusta.
Saluti
Franca Scapellato
Per la terapia farmacologica, stia tranquillo: queste medicine non "distruggono il fisico", sono farmaci che danno pochi effetti collaterali e si possono assumere per molti anni senza problemi epatici o altro.Certo, se delle benzodiazepine (alprazolam) si potesse fare a meno, sarebbe meglio, ma al momento non è il caso di abbandonarle. I farmaci, in casi come il suo, servono da "salvagente", aiutano a stare a galla, e quindi sono preziosi, ma il grosso del lavoro è la psicoterapia, che continua anche tra una seduta e l'altra, nella sua mente.Se invece ci infila i pareri di un terapeuta virtuale come la sottoscritta ,questo si chiama "resistenza", o "triangolazione" o come le pare: in tre si è troppi, per cui questo sarà l'ultimo post: continui la terapia, è sulla strada giusta.
Saluti
Franca Scapellato
[#10]
Ex utente
Dottoressa, intanto La ringrazio per tutte le risposte che mi ha dato, però, seppur non sapendo cosa voglia dire di preciso "resistenza", e dicendo che ce la sto mettendo tutta, non capisco perchè (ed ho letto molti interventi di gente che sta male e che si rivolge a psicologi e psichiatri qui) ogni volta che si pone un problema, viene risposto che necessita una terapia o psicoterapia se il soggetto ancora non la effettua, e se invece la effettua, lo si rimanda (quasi quasi a stendere) punto e a capo.
Come ho detto volevo solo un confronto, visto che questo sito è molto frequentato.
Sono molto sconfortato, e come sempre prendo atto che sono solo cavolacci miei, che vada bene, che vada male, che sia nato tarato o che lo sia diventato, che guarisca o che non guarisca.
Quando ci si rivolge ad un medico specifico c'è sempre questo velo di mistero che non riesco a comprendere...Lei sa che è dura stare male e non sapere chi si è?Lei lo sa che avere oltre 30 anni ed andare a letto con un uomo senza sapere il perchè è devastante ed è un farsi stuprare ogni volta per avere un contatto umano?
In ogni caso probabilmente il suo punto di vista probabilmente sarà ragionevole, e dico ancora grazie per avere dedicato tempo a me, ma l'esperienza qui in questo sito non è stata sicuramente e in tutta buona fede utile: probabilmente si devono avere delle malattie mortali conclamate per avere delle risposte e dei confronti conclamati per poi prendere atto che non resta molto da vivere.
Come ho detto volevo solo un confronto, visto che questo sito è molto frequentato.
Sono molto sconfortato, e come sempre prendo atto che sono solo cavolacci miei, che vada bene, che vada male, che sia nato tarato o che lo sia diventato, che guarisca o che non guarisca.
Quando ci si rivolge ad un medico specifico c'è sempre questo velo di mistero che non riesco a comprendere...Lei sa che è dura stare male e non sapere chi si è?Lei lo sa che avere oltre 30 anni ed andare a letto con un uomo senza sapere il perchè è devastante ed è un farsi stuprare ogni volta per avere un contatto umano?
In ogni caso probabilmente il suo punto di vista probabilmente sarà ragionevole, e dico ancora grazie per avere dedicato tempo a me, ma l'esperienza qui in questo sito non è stata sicuramente e in tutta buona fede utile: probabilmente si devono avere delle malattie mortali conclamate per avere delle risposte e dei confronti conclamati per poi prendere atto che non resta molto da vivere.
[#11]
Gentile utente,
per quanto possa avere problemi di qualche genere non si puo' certo aspettare di risolvere le sue questioni all'interno di questo luogo.
I colleghi le hanno risposto gentilmente e professionalmente in merito alle questioni che ha ritenuto opportuno discutere.
Ad ogni modo, se la sua sintomatologia non fosse ben compensata forse e' il caso di cambiare psichiatra e psicologa piuttosto che pensare di trovare qui la soluzione ai suoi problemi.
A mio avviso, e' il caso di rivedere seriamente la terapia farmacologica e il trattamento psicoterapeutico.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
per quanto possa avere problemi di qualche genere non si puo' certo aspettare di risolvere le sue questioni all'interno di questo luogo.
I colleghi le hanno risposto gentilmente e professionalmente in merito alle questioni che ha ritenuto opportuno discutere.
Ad ogni modo, se la sua sintomatologia non fosse ben compensata forse e' il caso di cambiare psichiatra e psicologa piuttosto che pensare di trovare qui la soluzione ai suoi problemi.
A mio avviso, e' il caso di rivedere seriamente la terapia farmacologica e il trattamento psicoterapeutico.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#12]
Ex utente
Ho spiegato e rispiegato le cose, di certo non volevo RISOLVERE I PROBLEMI ALL'INTERNO DI QUESTO LUOGO, ma ripeto confrontarmi.
Però le risposte sono sempre le stesse: se uno non è in cura gli si dice di andare a farsi curare, se è in cura gli si dice o di perseverare o di cambiare le persone alle quali rivolgersi (scoperte scientifiche direi!).
Sarei capace anche io di dare un "consulto" di questo tipo...e forse anche mia nonna ultracentenaria che però ha la 4° elementare e non diverse Lauree.
Però le risposte sono sempre le stesse: se uno non è in cura gli si dice di andare a farsi curare, se è in cura gli si dice o di perseverare o di cambiare le persone alle quali rivolgersi (scoperte scientifiche direi!).
Sarei capace anche io di dare un "consulto" di questo tipo...e forse anche mia nonna ultracentenaria che però ha la 4° elementare e non diverse Lauree.
[#13]
Probabilmente il suo disturbo e' molto peggio di quello descritto qui, lei attualmente non e' neanche compensato farmacologicamente.
Le consiglio vivamente di rivolgersi ai suoi curanti o di sceglierne altri qualora lo ritenesse opportuno
Faccia iscrivere sua nonna ultracentenaria al sito, parlero' direttamente con il responsabile per far introdurre anche lei come consulente e forse potra' dare risposte migliori delle nostre.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
Le consiglio vivamente di rivolgersi ai suoi curanti o di sceglierne altri qualora lo ritenesse opportuno
Faccia iscrivere sua nonna ultracentenaria al sito, parlero' direttamente con il responsabile per far introdurre anche lei come consulente e forse potra' dare risposte migliori delle nostre.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
[#14]
Ex utente
La Sua reazione nel perdere la calma in questa maniera sconnessa dimostra che ha sbagliato certamente mestiere e che ha un equlibrio instabile almeno quanto il mio, il peggio è che io lo ammetto e chiedo aiuto, Lei non se ne rende conto e pretende di aiutare gli altri con metodi assolutamente sbagliati.
Distiniti Saluti
Distiniti Saluti
[#16]
Ex utente
Vedo che non perde occasione per NON applicare la benchè minima regola che avrebbe dovuto studiare.
Oltre a perdere la calma e reiterarne l'errore(cosi' come ha dimostrato con quest'ultimo post e il precedente, che sembrano scritti da un bambino dispettoso con dei problemi relazionali), si permette tramite un sito web di non indicare soluzioni, ma semmai di tentare di abbattere chi Le sta scrivendo, pensi se da questa parte ci fosse stata una persona molto fragile che, chiedendo aiuto si fosse sentita dire parole come quelle che Lei si è permesso di scrivere.
Confermo che Lei non dev'essere un ottimo medico, le suggerirei di affrontare una psicoterapia finche ne è in tempo, e, semmai di cambiare mestiere per non rovinare troppa gente e se stesso per primo(certo non si rovinerà per i soldi che prende a quei poveri sventurati che fanno riferimento a Lei credendo di rivolgersi ad un Medico capace).
Ho fatto leggere il suo intervento allo staff Medico che mi segue, e sa, visto che io mi metto sempre in discussione,a differenza Sua, ho voluto capire con chi avessi avuto a che fare, e se eventualmente avessi sbagliato: mi hanno detto che di Medici improvvisati ce ne sono fin troppi.
Distinti Saluti.
Oltre a perdere la calma e reiterarne l'errore(cosi' come ha dimostrato con quest'ultimo post e il precedente, che sembrano scritti da un bambino dispettoso con dei problemi relazionali), si permette tramite un sito web di non indicare soluzioni, ma semmai di tentare di abbattere chi Le sta scrivendo, pensi se da questa parte ci fosse stata una persona molto fragile che, chiedendo aiuto si fosse sentita dire parole come quelle che Lei si è permesso di scrivere.
Confermo che Lei non dev'essere un ottimo medico, le suggerirei di affrontare una psicoterapia finche ne è in tempo, e, semmai di cambiare mestiere per non rovinare troppa gente e se stesso per primo(certo non si rovinerà per i soldi che prende a quei poveri sventurati che fanno riferimento a Lei credendo di rivolgersi ad un Medico capace).
Ho fatto leggere il suo intervento allo staff Medico che mi segue, e sa, visto che io mi metto sempre in discussione,a differenza Sua, ho voluto capire con chi avessi avuto a che fare, e se eventualmente avessi sbagliato: mi hanno detto che di Medici improvvisati ce ne sono fin troppi.
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 8.6k visite dal 19/01/2008.
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