Abbandono graduale xanax,
Buonasera a tutti e buon anno,
è da un pò di tempo che non scrivevo più qui, ma ora ho bisogno di un orientamento visto che non riesco a comprendere bene cosa succederà dopo l'abbandono graduale di Xanax da parte di mia madre. Diciamo, sostanzialmente, che mia madre ora è in cura da uno psichiatra con cui si sta trovando bene e sembra aver azzeccato una buona cura antidepressiva. Prima di lui mia madre era in cura da un neurologo, ormai non più, che le aveva prescritto XANAX RP da 1mg. Quando, però, l'ha presa in cura l'attuale psichiatra lo stesso ha ribadito più volte che questa dose di Xanax era eccessiva e pesante e che avrebbe dovuto eliminarla piano piano. Infatti, così è stato. Praticamente, per farvi comprendere meglio, mia madre è passata (gradualmente) dall'assumere 1mg di Xanax a 0.25 mg, fino a poco prima di Natale (settimana in cui l'ha presa in modo alternato per poi lasciarla definitivamente). Lo psichiatra ha quindi consigliato di continuare la terapia che già mia madre stava seguendo, ovvero: 60 mg di Xeristar (come antidepressivo 2 volte al dì), 1/2 cp Zyprexa 5mg velotab alla sera e 1 cp di Gabapentin 300mg prima di andare a dormire. Consideri che prima di lasciare Xanax definitivamente, prendeva solo 100mg di Gabapentin e dopo l'ha aumentata a 300 mg. Stasera lo psichiatra ha consigliato di proseguire così e di sentirci telefonicamente per eventuali problemi, anche se mi ha detto che ancora non è detto che mamma possa lasciare definitivamente Xanax e che al bisogno può prenderla, poiché lei ieri sera ha avuto problemi ad addormentarsi. La mia domanda è: Chi di voi specialisti sa dirmi se siamo sulla strada giusta e che conseguenze possono esserci per la sospensione di xanax? non pensate che lo psichiatra abbia fatto bene a scalarlo così gradualmente? possono esserci problemi da sospensione anche in questo caso?
grazie mille in anticipo!
è da un pò di tempo che non scrivevo più qui, ma ora ho bisogno di un orientamento visto che non riesco a comprendere bene cosa succederà dopo l'abbandono graduale di Xanax da parte di mia madre. Diciamo, sostanzialmente, che mia madre ora è in cura da uno psichiatra con cui si sta trovando bene e sembra aver azzeccato una buona cura antidepressiva. Prima di lui mia madre era in cura da un neurologo, ormai non più, che le aveva prescritto XANAX RP da 1mg. Quando, però, l'ha presa in cura l'attuale psichiatra lo stesso ha ribadito più volte che questa dose di Xanax era eccessiva e pesante e che avrebbe dovuto eliminarla piano piano. Infatti, così è stato. Praticamente, per farvi comprendere meglio, mia madre è passata (gradualmente) dall'assumere 1mg di Xanax a 0.25 mg, fino a poco prima di Natale (settimana in cui l'ha presa in modo alternato per poi lasciarla definitivamente). Lo psichiatra ha quindi consigliato di continuare la terapia che già mia madre stava seguendo, ovvero: 60 mg di Xeristar (come antidepressivo 2 volte al dì), 1/2 cp Zyprexa 5mg velotab alla sera e 1 cp di Gabapentin 300mg prima di andare a dormire. Consideri che prima di lasciare Xanax definitivamente, prendeva solo 100mg di Gabapentin e dopo l'ha aumentata a 300 mg. Stasera lo psichiatra ha consigliato di proseguire così e di sentirci telefonicamente per eventuali problemi, anche se mi ha detto che ancora non è detto che mamma possa lasciare definitivamente Xanax e che al bisogno può prenderla, poiché lei ieri sera ha avuto problemi ad addormentarsi. La mia domanda è: Chi di voi specialisti sa dirmi se siamo sulla strada giusta e che conseguenze possono esserci per la sospensione di xanax? non pensate che lo psichiatra abbia fatto bene a scalarlo così gradualmente? possono esserci problemi da sospensione anche in questo caso?
grazie mille in anticipo!
[#1]
Gentile utente,
La riduzione graduale dello xanax mi sembra una misura corretta nelle terapie a lungo termine, specie considerando che ci sono le altre molecole come base. Se si ritorna sul concetto della terapia "al bisogno" purtroppo si corre il rischio che la persona autogestisca il farmaco sulla base di ragionamenti che fa, il "bisogno" al di fuori di vere urgenze non si sa mai che significhi, e se coincide con qualsiasi livello di ansia chiaramente la persona lo riassumerà continuamente convinta di trarne giovamento per sintomi che ritiene d'allarme o confondendo il sintomo con l'ansia di fondo (es. sonno).
La riduzione graduale dello xanax mi sembra una misura corretta nelle terapie a lungo termine, specie considerando che ci sono le altre molecole come base. Se si ritorna sul concetto della terapia "al bisogno" purtroppo si corre il rischio che la persona autogestisca il farmaco sulla base di ragionamenti che fa, il "bisogno" al di fuori di vere urgenze non si sa mai che significhi, e se coincide con qualsiasi livello di ansia chiaramente la persona lo riassumerà continuamente convinta di trarne giovamento per sintomi che ritiene d'allarme o confondendo il sintomo con l'ansia di fondo (es. sonno).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buongiorno,
grazie per la risposta celere.
Ovviamente, al bisogno sappiamo che non significa appena si sente un pò in ansia... lo psichiatra ci ha ben spiegato questo concetto, altrimenti tutto il lavoro fatto per lasciare Xanax va in fumo!
Invece, circa il resto della terapia pensa possa andare bene?
Grazie mille ancora.
grazie per la risposta celere.
Ovviamente, al bisogno sappiamo che non significa appena si sente un pò in ansia... lo psichiatra ci ha ben spiegato questo concetto, altrimenti tutto il lavoro fatto per lasciare Xanax va in fumo!
Invece, circa il resto della terapia pensa possa andare bene?
Grazie mille ancora.
[#3]
Gentile utente,
Una cosa è che abbiate capito il concetto, sono sicuro di sì, un'altra è come poi la persona si comporta nel gestire l'ansia e che livello di sopportazione ha o di interferenza ha, che la spinge a ricorrere all'ansiolitico.
Una cosa è che abbiate capito il concetto, sono sicuro di sì, un'altra è come poi la persona si comporta nel gestire l'ansia e che livello di sopportazione ha o di interferenza ha, che la spinge a ricorrere all'ansiolitico.
[#6]
Utente
Gentile dottore,
allora perché lo psichiatra ci ha detto di proseguire con la terapia che le ho descritto sopra?
Se Xanax è stato gradualmente sospeso, mi domando: E' necessario sostituirlo con qualcos'altro? oppure la terapia per ora è a posto così? Ci possono essere delle ripercussioni a causa di questa sospensione, seppur graduale?
Grazie.
allora perché lo psichiatra ci ha detto di proseguire con la terapia che le ho descritto sopra?
Se Xanax è stato gradualmente sospeso, mi domando: E' necessario sostituirlo con qualcos'altro? oppure la terapia per ora è a posto così? Ci possono essere delle ripercussioni a causa di questa sospensione, seppur graduale?
Grazie.
[#7]
Gentile utente,
Non è sostituito lo xanax, che non faceva più effetto, semplicemente il medico intenderà (presumo) utilizzare una dose efficace di gabapentin contro i sintomi ansiosi che non risultano in completo equilibrio.
Se la terapia è a posto o meno lo valuterà lui dopo aver verificato. Non capisco a quali ripercussioni faccia riferimento, abbiamo già detto che è una procedura normale.
Non è sostituito lo xanax, che non faceva più effetto, semplicemente il medico intenderà (presumo) utilizzare una dose efficace di gabapentin contro i sintomi ansiosi che non risultano in completo equilibrio.
Se la terapia è a posto o meno lo valuterà lui dopo aver verificato. Non capisco a quali ripercussioni faccia riferimento, abbiamo già detto che è una procedura normale.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.1k visite dal 03/01/2012.
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