Il problema è che mai nessun medico gli ha mai detto che si tratta
Salve, scrivo a nome del mio ragazzo. Ha 21 anni e spesso soffre di alcune fasi ansiose. Il problema è che mai nessun medico gli ha mai detto che si tratta di attacchi di panico, questa è una conclusione alla quale siamo giunti noi, leggendo i relativi sintomi su internet e riconoscendosi in essi. Durante queste fasi lui prova una sensazione acuta di "svenimento". Si sente mancare ma al contempo si sente anche di riuscire a "reggere"...ha il battito accellerato e una voglia incredibile di camminare, muoversi, o andar via dal luogo in cui si trova. La cosa strana è che tutto ciò non è preceduto da ansia vera e propria, o da preoccupazioni, quanto meno non preoccupazioni consapevoli! è un ragazzo sempre tranquillo, in forma, non ha mai avuto problemi di insonnia o di ansia! Le uniche cose che posso citare sono il fatto che ha assisito a una serie di disgrazie da un 6/7 anni a questa parte: La morte dell'amico per leucemia, poi la scomparsa dei nonni, sempre dovuta a brutte malattia quali SLA e cancro, (compreso l'aver assitito alla loro fase di agonia, pre-morte) e la scoperta da solo 1mese che sua mamma è affetta da sclerosi multipla. Inoltre si sta avviando a diventare un piccolo imprenditore, in quanto sta per aprire una pizzeria in proprio. Tutte queste circostanze possono essere i motivi scatenanti delle sue crisi? e come mai non ha la classica ansia da "pensieri o preoccupazioni"? che infatti in realtà (o quanto meno apparentemente) non ci sono? Inizialmente ha pensato che la cosa fosse relativa al cuore, ma dall'elettrocardiogramma e dalla visita cardiologica tutto è risultato tendenzialmente normale. Quindi ha pensato che fosse qualcosa a livello mentale e si è rivolto ad una psichiatra. Lei, ad un sommario esame del ragazzo, ha ritenuto che fosse un periodo di forte stress, e gli ha prescritto una cura che prevede la corsa svelta per almeno 50min, un minimo di 5 volte a settimana!...salvo poi prendere 1/4 di pastiglia di Tavor orosolubile, al bisogno.!
Lei ritiene che questa cura sia adeguata? Per quanto riguarda la corsa l'ha messa in atto immediatamente e diligentemente.. Ma questi giorni di festa, durante le cene e i pranzi vari, gli attacchi sono tornati. E sempre più forti e frequenti...tanto di arrivare a sentirsi, a fine serata, il "cuore indolenzito" (cit. sua). Lei cosa può consigliarci? questi episodi stanno iniziando a condizionarci letteraralmente la vita e le abitudini. Inoltre si è ora innescato un circolo vizioso di: paura di avere l'attacco che porta all'attacco di panico stesso. come controllarli? come uscirne? è necessaria...una psicoterapia secondo il suo avviso? e sopratutto....RITIENE CHE SIANO VERAMENTE "SEMPLICI" ATTACCHI DI PANICO? perchè questa è la domanda che ci tormenta di più oramai! lei si può infatti immaginare che la mente umana, le pensa tutte e se non vede vie d'uscite poi...ritornano i dubbi su qualcosa di fisico.
La ringrazio anticipatamente, attendo un suo cortese riscontro..
La Saluto Cordialmente.
Lei ritiene che questa cura sia adeguata? Per quanto riguarda la corsa l'ha messa in atto immediatamente e diligentemente.. Ma questi giorni di festa, durante le cene e i pranzi vari, gli attacchi sono tornati. E sempre più forti e frequenti...tanto di arrivare a sentirsi, a fine serata, il "cuore indolenzito" (cit. sua). Lei cosa può consigliarci? questi episodi stanno iniziando a condizionarci letteraralmente la vita e le abitudini. Inoltre si è ora innescato un circolo vizioso di: paura di avere l'attacco che porta all'attacco di panico stesso. come controllarli? come uscirne? è necessaria...una psicoterapia secondo il suo avviso? e sopratutto....RITIENE CHE SIANO VERAMENTE "SEMPLICI" ATTACCHI DI PANICO? perchè questa è la domanda che ci tormenta di più oramai! lei si può infatti immaginare che la mente umana, le pensa tutte e se non vede vie d'uscite poi...ritornano i dubbi su qualcosa di fisico.
La ringrazio anticipatamente, attendo un suo cortese riscontro..
La Saluto Cordialmente.
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Gentile utente,
Lo scopo di una valutazione psichiatrica è appunto la diagnosi. I singoli fenomeni ansiosi sono un elemento da inquadrare poi nel complesso di altri elementi, alcuni dei quali si vedono materialmente durante la visita. I fattori scatenanti sono relativamente poco importanti sul piano operativo, anche perché il disturbo va trattato per come evolve e come si presenta, non tanto per i motivi presunti che possono aver contribuito.
La corsa veloce non capisco a cosa dovrebbe servire, e soprattutto in relazione a quale diagnosi (forse non fatta). Oltretutto la prescrizione di tavor al bisogno non è da lasciarsi così vaga, altrimenti la persona con il panico finirà probabilmente per ricorrervi molto spesso, o sempre, con effetti peggiorativi sull'adattamento al disturbo.
"Un periodo di forte stress" non è una diagnosi.
Lo scopo di una valutazione psichiatrica è appunto la diagnosi. I singoli fenomeni ansiosi sono un elemento da inquadrare poi nel complesso di altri elementi, alcuni dei quali si vedono materialmente durante la visita. I fattori scatenanti sono relativamente poco importanti sul piano operativo, anche perché il disturbo va trattato per come evolve e come si presenta, non tanto per i motivi presunti che possono aver contribuito.
La corsa veloce non capisco a cosa dovrebbe servire, e soprattutto in relazione a quale diagnosi (forse non fatta). Oltretutto la prescrizione di tavor al bisogno non è da lasciarsi così vaga, altrimenti la persona con il panico finirà probabilmente per ricorrervi molto spesso, o sempre, con effetti peggiorativi sull'adattamento al disturbo.
"Un periodo di forte stress" non è una diagnosi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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