Ripresa parziale ed agorafobia

Buongiorno a tutti. Introduco la mia situazione. Dopo un periodo particolarmente impegnativo da settembre sono caduto in uno stato ansioso-depressivo con punte di depersonalizzazione. Inizialmente ho provato a reagire con le mie forze, poi a meta' ottobre mi sono rivolto al mio medico curante che mi ha prescritto Zoloft 50 mg. La situazione andava peggiorando, allora a meta' novembre ho fatto una visita specialistica da uno psichiatra che mi ha aumentato Zoloft a 100mg giorno e Alprazolam al bisogno. Ora l'ansia e' sparita praticamente del tutto, (non uso quasi piu' Alprazolam) e i pensieri ossessivi negativi sono calati di molto. Il problema che mi sento piuttosto apatico. Ovvero starei sempre in casa, per uscire devo sforzarmi parecchio e i luoghi affollati mi indispongono fortemente. Non sono piu' ai livelli di ottobre/novembre che persino fare una fotocopia in casa era un'impresa! (Esperienza reale!). Considerando che vivo solo, e una delle cause che mi ha portato in depressione e' stata la mancanza di una relazione affettiva stabile, quindi e' necessario che riesca ad avere una vita sociale appagante, come ho avuto nei periodi che stavo bene. Vi chiedo questo: e' opportuno rivedere la terapia? Ho una visita di controllo il prossimo mese, e lo specialista mi ha detto che se con lo Zoloft non fossimo arrivati alla soluzione mi avrebbe fatto cambiare cura con lo Xeristar a detta sua piu' attivante. In parole povere, se avessi una situazione affettiva stabile e appagante stare cosi' andrebbe bene, mi sento calmo e con le emozioni sotto controllo ma considerando che questa situazione me la devo costruire se non ho voglia di uscire e frequentare gente faccio molta fatica!
Vi ringrazio cortesemente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

attualmente il dosaggio di sertralina e' ancora da considerarsi basso.

Faccia presente la situazione al suo psichiatra che potrà decidere su un eventuale aumento.

https://wa.me/3908251881139
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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Grazie Dottor Ruggiero per la risposta. E' quello che faro'. Intanto faccio passare le feste, che non sono proprio il massimo per chi vive la carenza di una relazione affettiva, poi vado avanti con le mie attivita' quotidiane per provare ad attivarmi sforzandomi con la forza di volonta'. Poi parlandone con lo psichiatra in base alla sua visita dal vero decidera' il da farsi.
Auguroni di buone feste!
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Attivo dal 2011 al 2015
Ex utente
Come volevasi dimostrare, ierisera ho avuto la cena di Natale aziendale ed e' stato un dramma! Forte ansia, indisposizione sociale,voglia di scappare il tutto condito da pensieri suicidari! E dire che non avrei assolutamente motivo, in ditta sono ben visto e accettato da tutti, colleghi e superiori! E dire che quando stavo bene non mancavo a nessuna occasione mondana senza nessun problema.
Lo psichiatra curante mi ha diagnosticato una sindrome bipolare affettiva, infatti passo periodi in cui spaccherei il mondo ad altri come questo....ora sto bene solo in casa da solo a leggere guardare la tv al pc e mangiando (fortuna che ho un metabolismo schiacciasassi senno' sarei un cicciobombo cannoniere!)
Capisco di essere in fase bassa quando ho ideazioni suicidarie...esempio passo in macchina di fianco a un treno in corsa e penso, come sarebbe facile basterebbe un salto e in modo indolore raggiungerei la pace e la serenta' eterna....ma non sono mai pensieri da fare, specie nella mia condizione! Sono un bel ragazzo, con un buon lavoro, con tanti interessi (quando sto bene) mentalmente attivo (pure troppo!)... non sarebbe assolutamente il modo migliore per finire la mia avventura terrena (digressioni filosofico-religiose a parte) e per non dare un dispiacere a chi mi vuole bene. Non vorrei mai che la situazione mi scivolasse davvero di mano e mettessi in pratica questi pensieri malsani! Per questo mi voglio curare, la posta in gioco e' l troppo alta e' la nostra vita e bisogna far tutto cio' che e' possibile per viverla al meglio.
Saluti!
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