Ossessione, ansia, persecuzione, depressione
Gentili medici,
ho bisogno del vostro aiuto.
Da due anni mio marito soffre di disturbi psicologici. Non sono un tecnico in materia e quindi non so come definirli, ma a naso i termini che ho scritto in oggetto non sono poi così fuorvianti.
Siamo sposati da tre anni, da circa due mio marito ha iniziato a sentirsi insoddisfatto a lavoro e ha deciso di mettersi in proprio. La mia reazione è stata molto prudenziale, in quanto ero un po' preoccupata considerando il periodo di crisi economica generale e anche il fatto che avevamo comunque un mutuo da pagare. Mio marito ha visto questa preoccupazione come una mancanza di fiducia nei suoi confronti e da lì sono iniziati gli attacchi di ansia per qualsiasi motivo (li chiamo così, non so se siano attacchi di panico o altro), talvolta anche piuttosto forti.
Passava anche nottate intere tremando rannicchiato a letto senza riuscire a dormire e l'ansia si autofomentava al pensiero che l'indomani non avrebbe potuto lavorare serenamente... il mio aiuto (carezze, massaggi, parole) non serviva a niente.
Poi ha avuto l'occasione di trovare un altro lavoro e questo è stata un'ulteriore fonte di stress in quanto si sentiva "inferiore" rispetto agli altri perchè non era padrone dell'argomento lavorativo e oltretutto in questo lavoro c'erano (e ci sono) degli orari e delle pressioni psicologiche massacranti. Le ansie continuano e gli chiedo di andare da un medico per la sua e la nostra salute. Per un lungo periodo non ci va, fino a quando la situazione diventa insostenibile (notti insonni, impossibilità da parte mia di dire e fare qualsiasi cosa perchè lui la interpretava sempre come una cosa contro di lui - anche sciocchezze -) e quindi gli intimo di andare dal medico. Lui va dal suo medico di base che gli prescrive delle gocce (15 di allprazig e 15 di daparox, uno la mattina e uno la sera ma ora non ricordo in quale ordine) e gli propone di fare terapia da lui una volta a settimana. Questi incontri all'inizio sembrano fargli bene, in genere ci va il martedì ed infatti è la giornata della settimana in cui è più sereno. Poi piano piano inizia a dire che quando torna dal lavoro ha bisogno di un momento di decompressione e va sempre in camera. Non vuole sentire rumori cosa che rende praticamente impossibile per me preparare la cenao fare qualsiasi altra cosa… Arriva a casa sempre più tardi, a volte anche alle 21:30. Quando esce dalla camera la frase tipica è “non dire niente non fare niente”, come se avesse paura di me. Non si parla più di niente perché ogni cosa può generare in lui il nervoso. Non posso più nemmeno parlare al telefono senza fargli venire una crisi isterica. Lo sfogo inizia ad essere non solo contro di me ma anche al lavoro e con il resto della famiglia ed è ossessionato dai rumori.
Che posso fare per aiutarlo? Potete consigliarmi un bravo professionista nella mia zona? Ma soprattutto, come posso fare a convincerlo ad andarci?
Grazie in anticipo della risposta.
ho bisogno del vostro aiuto.
Da due anni mio marito soffre di disturbi psicologici. Non sono un tecnico in materia e quindi non so come definirli, ma a naso i termini che ho scritto in oggetto non sono poi così fuorvianti.
Siamo sposati da tre anni, da circa due mio marito ha iniziato a sentirsi insoddisfatto a lavoro e ha deciso di mettersi in proprio. La mia reazione è stata molto prudenziale, in quanto ero un po' preoccupata considerando il periodo di crisi economica generale e anche il fatto che avevamo comunque un mutuo da pagare. Mio marito ha visto questa preoccupazione come una mancanza di fiducia nei suoi confronti e da lì sono iniziati gli attacchi di ansia per qualsiasi motivo (li chiamo così, non so se siano attacchi di panico o altro), talvolta anche piuttosto forti.
Passava anche nottate intere tremando rannicchiato a letto senza riuscire a dormire e l'ansia si autofomentava al pensiero che l'indomani non avrebbe potuto lavorare serenamente... il mio aiuto (carezze, massaggi, parole) non serviva a niente.
Poi ha avuto l'occasione di trovare un altro lavoro e questo è stata un'ulteriore fonte di stress in quanto si sentiva "inferiore" rispetto agli altri perchè non era padrone dell'argomento lavorativo e oltretutto in questo lavoro c'erano (e ci sono) degli orari e delle pressioni psicologiche massacranti. Le ansie continuano e gli chiedo di andare da un medico per la sua e la nostra salute. Per un lungo periodo non ci va, fino a quando la situazione diventa insostenibile (notti insonni, impossibilità da parte mia di dire e fare qualsiasi cosa perchè lui la interpretava sempre come una cosa contro di lui - anche sciocchezze -) e quindi gli intimo di andare dal medico. Lui va dal suo medico di base che gli prescrive delle gocce (15 di allprazig e 15 di daparox, uno la mattina e uno la sera ma ora non ricordo in quale ordine) e gli propone di fare terapia da lui una volta a settimana. Questi incontri all'inizio sembrano fargli bene, in genere ci va il martedì ed infatti è la giornata della settimana in cui è più sereno. Poi piano piano inizia a dire che quando torna dal lavoro ha bisogno di un momento di decompressione e va sempre in camera. Non vuole sentire rumori cosa che rende praticamente impossibile per me preparare la cenao fare qualsiasi altra cosa… Arriva a casa sempre più tardi, a volte anche alle 21:30. Quando esce dalla camera la frase tipica è “non dire niente non fare niente”, come se avesse paura di me. Non si parla più di niente perché ogni cosa può generare in lui il nervoso. Non posso più nemmeno parlare al telefono senza fargli venire una crisi isterica. Lo sfogo inizia ad essere non solo contro di me ma anche al lavoro e con il resto della famiglia ed è ossessionato dai rumori.
Che posso fare per aiutarlo? Potete consigliarmi un bravo professionista nella mia zona? Ma soprattutto, come posso fare a convincerlo ad andarci?
Grazie in anticipo della risposta.
[#1]
Gentile utente,
visto che suo marito sembra tenerci particolarmente per il lavoro, potrebbe essere questo un motivo per cercare di spingerlo a chiedere aiuto ad uno specialista, ovvero fargli notare che in questo modo potrebbe avere un aiuto per rendere meglio.
Cordiali saluti
visto che suo marito sembra tenerci particolarmente per il lavoro, potrebbe essere questo un motivo per cercare di spingerlo a chiedere aiuto ad uno specialista, ovvero fargli notare che in questo modo potrebbe avere un aiuto per rendere meglio.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile Utente,
andrebbe fatta una diagnosi da uno specialista in psichiatria e poi impostata una terapia corretta; il medico curante è uno psichiatra?, i colloqui settimanali dovrebbero intendersi come una vera e propria psicoterapia?
andrebbe fatta una diagnosi da uno specialista in psichiatria e poi impostata una terapia corretta; il medico curante è uno psichiatra?, i colloqui settimanali dovrebbero intendersi come una vera e propria psicoterapia?
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#3]
Utente
Lui attualmente sta ancora prendendo le gocce prescritte dal suo medico di base ma non so se questo tipo di cura sia adeguata per i suoi sintomi perchè la situazione è peggiorata anzichè migliorare. Quando, tempo fa, provai a dirgli di sentire uno specialista anzichè il medico di base mi ha accusata di essere una persona che non si fida degli altri. E non ha più voluto affrontare il discorso... è per questo che non so più come aiutarlo... vedo che le cose vanno sempre peggio e lui si ostina a trovare delle scuse per ogni aspetto, dando sempre la colpa agli altri che gli stanno intorno per ogni suo problema e non accettando il confronto.
Grazie comunque della sua risposta, proverò a far leva su questo aspetto.
Grazie comunque della sua risposta, proverò a far leva su questo aspetto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 02/12/2011.
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