Psicofarmaci in generale funzionano di più o meglio su pazienti adolescenti che sugli adulti

Gent.mo dottore

Vorrei chiederle se gli psicofarmaci in generale funzionano di più o meglio su pazienti adolescenti che sugli adulti. Mi spiego un adolescente che inizia una terapia ha più probalità di guarire rispetto a chi, già adulto, inizia la stessa terapia? Ci sono statistiche che confermerebbero questa tesi? La ringrazio in anticipo per l'aiuto.

Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

dovrebbe chiarire il trattamento e la diagnosi ed eventualmente la prognosi indicata per la patologia.

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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Le spiego, un giovane medico endocrinologo che conosco e che in passato ha sofferto di una forte crisi depressiva, su internet risponde alla seguente domanda postata da un utente in un sito famoso, la domanda è questa: Come smettere di prendere effexor senza "dolore"?
La risposta del giovane medico non si fa attendere: "(...) Soffrivo di una fortissima crisi depressiva iniziatami dopo alcuni lutti ed altri avventi traumatici, che comunque già iniziava a manifestarsi durante la pubertà.
Mi sono stati prescritti molti farmaci, fra cui anche l'efexor, ad un dosaggio abbastanza elevato (150 mg/die) per via dei miei riccorrenti pensieri negativi.
Gli SSRI/SNRI hanno solo incrementato i miei problemi, la sola molecola ad avermi aiutato fu l'amitriptilina (nome commerciale: laroxyl) ma a dosaggi sufficientemente alti da eliminarmi la depressione, mi sedava al punto da non permettermi nemmeno di studiare (come ben sai, per completare il mio corso bisogna studiare molto) o di continuare la mia carriera sportiva.
Volendo smettere di assumere antidepressivi e benzodiazepine per le crisi d'ansia, provai a cercare un rimedio alternativo.
I migliori antidepressivi che la natura ci ha fornito sono gli oppiacei, come la mono-metil-morfina, la morfina, la di-acetil-morfina, ma assumerli equivale ad essere un tossicodipendente o alla sua stessa stregua.
L'effetto euforizzante, empatizzante e rasserenante di queste sostanze, però, è una manna dal cielo per chi non vede più speranze.

Una scelta alternativa c'é, ma ha anche i suoi effetti collaterali.
Un k-oppioide agonista MOLTO potente ci viene dato dalla natura, gli aztechi lo chiamavano pipiltzintzintli, cioé "piccolo e saggio nobile principe".
Altro non è che la "ska maria pastora", cioé la "salvia divinorum", una pianta della famiglia delle mentee contenente una molecola chiamata salvinorina-a (è un terpeno, non un alcaloide!!!).
La salvinorina-a ha un forte potere psicotomimetico (che forse capiresti meglio con il termine "allucinogeno"), la cui emivita è di circa 20 minuti (la vita attiva può arrivare a 50).
Gode PERÒ anche di un potentissimo effetto agonista ai recettori k-oppioidi.
Questo rende della salvinorina-a un analogo degli oppiacei che NON DA DIPENDENZA, non arreca danni fisiologici alcuni e non è tossico.
Attenzione però, è considerato il più potente allucinogeno naturale e, da un pò di anni, in Italia è stato illegalizzato, reperibile comunque in inghilterra, olanda, svizzera e molti altri stati (se il medico ne ritiene utile l'utilizzo, è anche esportabile).

Io stesso ho trovato una soluzione ai miei gravissimi problemi depressivi, che si sono del tutto estinti e mi hanno permesso di ritornare ad una vita dignitosa.
NON ASSUMO ORA PIÙ NESSUN ANTIDEPRESSIVO E !!NON!! SONO DEPRESSO.

L'assunzione va accompagnata sempre da un così detto "sitter", cioé da una persona che ti assista nell'esperienza per evitare che la perdita momentanea delle facoltà motorie possa recarti danno.
Studi medici sull'attività antidepressiva della salvia divinorum sono stati condotti e risultati positivi.
Ritengo, comunque, che non sia solo riconducibile all'agonismo k-oppioide l'attività antidepressiva della salvia divinorum.
I potenziali terapeutici della pianta vengono studiati con cautela proprio per via dei suoi effetti allucinogeni.

Se vuoi saperne di più, contattami pure privatamente."

Questa è la risposta del medico che imputa la sua guarigione non ai farmaci che prendeva precedentemente(efferox, laroxyl), ma al Piccolo e saggio nobile principe (salvinorina-a). Secondo lei questo giovane medico è guarito effettivamente dalla depressione e se sì perchè, e inoltre se anche lei prescrive il Piccolo nobile principe ai suoi pazienti.
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Gentile utente,
nelle linee guida del sito viene ben espresso il suo scopo, cioè quello di fornire consulti a chi ha problemi di salute, a chi ha bisogno realmente e a chi vuole ascoltare una seconda opinione con tutti i limiti, ovviamente, di un servizio online.

Con più precisione le linea guida, nella sezione 1. recita:

1. ricorda che questo servizio non può sostituire la visita reale presso un medico, che è l'unica metodica consentita per eseguire diagnosi e prescrivere un trattamento
2. lo scopo dei consulti è quello di valorizzare e mai di sostituire la visita medica, di offrire (quando possibile) orientamento alle problematiche, senza azzardare diagnosi o terapie per via telematica
3. non pretendere risposte o soluzioni che non possono giungere attraverso questo servizio, ma fai un uso coscienzioso dei suggerimenti ricevuti e riportali al tuo medico curante
5. non utilizzare il servizio per pigrizia nel rivolgerti al tuo medico di base: è sempre lui il primo referente da contattare per i tuoi problemi di salute.


Siamo certi che avrà modo di comprendere lo spirito di questo sito
Cordiali saluti,
staff@medicitalia.it

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Purtroppo ha l'atteggiamento di chi si documenta con più o meno capacità di capire su alcuni dettagli delle medicine ma va incontro a diversi fraintendimenti, e soprattutto non va secondo linee mediche.
Innanzitutto il fatto che uno non si voglia curare con questo o quel prodotto non è un problema medico, e il problema non è "come smettere", cosa che qualunque medico le sa indicare se conosce un minimo i farmaci, ma se sia o meno il caso di smettere e perché le viene in mente se nessuno glielo ha indicato.
In secondo luogo, a parte la falsità dell'affermazione sugli oppiacei "ma assumerli equivale ad essere un tossicodipendente o alla sua stessa stregua." poiché la tossicodipendenza non è un problema di quale sostanza di assume in termini chimico-farmacologici; a parte questo dicevo, gli oppiacei non hanno attualmente indicazione per la depressione, forse a torto sul piano dell'efficacia potenziale o già provata da alcuni studi, ma non sono prescrivibili.
Così come non ha senso che un medico divenga alla fine uno che le dà spiegazioni su idee che ha avuto Lei e sperimentazioni che vorrebbe fare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini